Unisin Campania: NO alle discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro

 

Si è svolta  ieri presso l’Antisala dei Baroni al Maschio Angioino la tavola rotonda  avente ad oggetto  il “Benessere aziendale e sicurezza sul lavoro. Oltre le discriminazioni di genere” –  tema che  interessa le lavoratrici e lavoratori di tutti i comparti e settori produttivi sia pubblici che privati – organizzata da Arcigay Napoli e Unisin Regionale Campania nell’ambito delle iniziative sulla sicurezza sul lavoro promosse dall’Osservatorio “Napoli Città Sicura”, presieduta dal consigliere Vincenzo Solombrino.

Il fenomeno della discriminazione di genere sui luoghi di lavoro se non adeguatamente monitorato e contrastato può condurre a gravi problemi organizzativi, che portano ad un progressivo deterioramento del clima aziendale con ripercussioni a livello economico-produttivo e di salute. L’iniziativa è stata concepita come un primo momento di forte riflessione e confronto per proporre nuove buone prassi o mettere a frutto esempi di quelle già esistenti e allo stesso tempo testimoniare con casi reali quelle che sono le difficoltà e i fattori discriminanti che lavoratrici e lavoratori incontrano sui luoghi di lavoro.

Hanno partecipato ai lavori, Enrico Panini, assessore al Lavoro del Comune di Napoli, Vincenzo Solombrino, presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza sui luoghi di lavoro, Antonello Sannino presidente dell’Arcigay Napoli, Giuseppe Cantisano, Capo dell’Ispettorato  Territoriale del lavoro di Napoli, Adele Pomponio, direttrice vicaria Direzione regionale INAIL, Consigliera supplente regionale di Parità Luisa Festa, Salvatore Adinolfi e Bianca Desideri rispettivamente presidente e segretario regionale di Unisin Regionale Campania e Daniela Foschetti, segretario nazionale UNISIN e segretario di riferimento Unisin Donne & Pari Opportunità.

La tavola rotonda è stata arricchita dall’intervento dei professori dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Luigi Maria Sicca del Dipartimento Economia, Fabio Corbisiero dell’Osservatorio LGBT e Antonella Batà della facoltà di ingegneria, nonché dagli approfondimenti dell’Avv. Antonella Verde, di  Marianna Piccirillo dell’Ordine degli Psicologici della Campania e di Pietro Di Nono dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro.

Maria Grazia Palmarini

 

Brexit: la proposta di Theresa May e i cittadini dell’Unione europea

 

Il Presidente della Commissione europea accoglie con freddezza la proposta del Premier britannico Theresa May.

Al Consiglio europeo di giovedì 22 giugno a Bruxelles, il Primo Ministro Theresa May ha proposto di concedere ai cittadini europei non britannici uno status definitivo a condizione che questi ultimi abbiano risieduto legalmente nel Regno Unito per almeno 5 anni. Pertanto, secondo la proposta del premier britannico, dopo la Brexit, i cittadini dell’Unione europea potranno restare a vivere nel Regno Unito dove hanno costruito la loro carriera e la loro vita e contribuito alla società britannica. Il politicamente indebolito Primo Ministro May (avendo perso la maggioranza assoluta alla Camera dei Comuni in seguito alle elezioni anticipate dell’8 giugno) spera in questo modo di rinforzare almeno in parte la sua posizione all’interno delle negoziazioni sulla Brexit.

Secondo il cancelliere tedesco Angela Merkel, la proposta britannica rappresenta un buon inizio, tuttavia restano ancora molte questioni su cui negoziare. Il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker reputa il primo passo del Regno Unito insufficiente. Secondo il premier belga Charles Michel occorrerà aspettare i dettagli tecnici. La conservazione della competenza giuridica della Corte di Giustizia europea sui cittadini Ue sino all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, resta uno dei nodi centrali della negoziazione  sulla Brexit.

Danilo Turco

 

 

 

 

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