Banche centrali: verso la fine del sostegno monetario

La Banca Centrale Europea (BCE), così come il Federal Reserve System (FED) statunitense, prepara gradualmente il ritiro del suo supporto economico monetario. Tuttavia, secondo Benoît Cœuré – membro dell’Executive Board dell’European Central Bank –, questo cambiamento sarà molto prudente finché l’inflazione sarà reputata troppo debole.
Sia i mercati, sia gli Stati membri dell’Ue, vivono da molto tempo una lenta e continua iniezione di moneta che alcuni riservatamente si augurano essere senza fine. Tuttavia, da qualche settimana le banche centrali dell’eurozona e degli USA incrementano i segnali di pianificazione per un ripiegamento prudente di queste eccezionali misure di aiuto all’economia, che (sin dalla crisi) hanno consentito un abbassamento del costo del credito e l’allontanamento della deflazione.
Lo svezzamento non sarà indolore. Nei prossimi mesi, FED ha intenzione di ridurre il volume dei debiti e dei titoli finanziari acquistati per alleviare il settore finanziario durante la crisi. La pubblicazione – giovedì 6 luglio – del rapporto BCE sulla riunione di giugno ha rivelato la fiducia dell’Istituto di Francoforte sulla solidità della ripresa. Questo, secondo alcuni economisti, potrebbe annunciare una nuova riduzione in autunno dei programmi di riacquisto dei debiti pubblici e privati nel 2018.
Cœuré – membro dell’Executive Board dell’European Central Bank – evidenzia come già lo scorso dicembre la BCE abbia ridotto l’estensione dell’acquisto dei beni senza mettere in questione il sostegno economico. L’Istituto di Francoforte ha già adattato la sua politica monetaria e continuerà a farlo – adeguando qualitativamente e quantitativamente i suoi strumenti alla flessibilità – in modo molto prudente e in funzione dell’inflazione (vacillante nell’eurozona). In questi ultimi mesi, l’indice dei prezzi si è avvicinato all’obiettivo del 2% per effetto dell’aumento del costo del petrolio e delle misure BCE. Secondo Cœuré, le elargizioni monetarie della BCE non hanno alimentato bolle speculative; inoltre, i tassi negativi non danneggiano gli Istituti finanziari (ai quali però spesso sono particolarmente invisi).
Infine, Cœuré afferma che la BCE comunicherà in modo trasparente le misure e le sue percezioni in ambito economico per confermare agli investitori e ai governi il fatto che essi devono prepararsi a rinunciare al sostegno monetario. Tuttavia, questi ultimi saranno informati con largo anticipo in modo da potersi organizzare adeguatamente.
Danilo Turco

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