La nuova via della seta verso la Cina

Oggi ci si chiede quale effetto produrrà la Belt and Road Initiative (Bri),  nuova frontiera della globalizzazione economica, quali le implicazioni possiamo attenderci sul commercio internazionale? Di certo il potenziamento delle infrastrutture di comunicazione e di trasporto terrestre e marittimo ne ridurrà i tempi e i costi, ma anche nuove relazioni commerciali  potranno rivelarsi convenienti tra gli stati che oggi sono tra di loro isolati o proibitivamente distanti. A riguardo attualmente va riconosciuto come la carenza di collegamenti internazionali nell’Asia per quei paesi che non hanno accesso al mare come il Pakistan. Infatti, a riguardo vanno considerati i costi di connettività marittima e l’efficienza logistica, le due variabili che incidono sui costi di trasporto più della distanza geografica. Infatti pare che l’assenza di un collegamento marittimo diretto riduce del 55 per cento il valore dell’export di un paese.

Per questo l’effetto di Bri che è più difficile da prevedere, da considerare piuttosto dirompente, è quello che riguarda le suddette sulle modalità di trasporto del commercio internazionale, per cui solamente se ci sarà potenziamento delle rotte terrestri per il trasporto via terra, le rotte marittime potrebbero subire la concorrenza e che riguarderà i rapporti commerciali Europa-Cina.

Oggi i costi di trasporto del commercio bilaterale Cina-Europa risultano più alti della media mondiale per cui in alcuni settori, high-tech ed elettronica, stanno già spostandosi su rotaia e d’altro canto, le agenzie marittime e le autorità portuali si sono messi all’opera per riprogettare le corsie marittime, con la finalità di migliorare , riducendo i tempi di spedizione.

Danilo Turco

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