Storica vittoria dell’Uruguay contro la multinazionale Philip Morris

La Philip Morris ha perso la causa che aveva presentato contro l’Uruguay presso l’organismo della Banca Mondiale per l’arbitraggio sugli investimenti, in quella che il Presidente del Paese sudamericano, Tabaré Vazquez, ha definito un successo nella lotta contro l’industria del tabacco.

È necessaria una precisazione, la giustizia internazionale, nel caso di specie un tribunale di fronte al quale possono presentarsi le imprese multinazionali che ritengono di essere state danneggiate da un determinato governo, si è occupata del caso ed ha respinto la richiesta di risarcimento da 25 mln di dollari avanzata da Philip Morris dichiarandosi incompetente sulla materia.

Vazquez in merito ha annunciato, in un breve discorso televisivo alla nazione, che il Tribunale di arbitraggio internazionale per il regolamento delle controversie relative ad investimenti (Icsid) ha respinto totalmente le pretese delle industrie del tabacco.

La Philip Morris, infatti, aveva denunciato Montevideo per violazione delle convenzioni internazionali sugli investimenti, ricorrendo al meccanismo della disputa internazionale investitore-stato (Isds), dopo che il governo di Vazquez aveva imposto condizioni molto restrittive per la vendita di sigarette in Uruguay, riducendo il numero di marche commercializzate dall’azienda e fissando regole drastiche per il packaging e la pubblicità dei suoi prodotti: il piccolo Paese sudamericano, infatti, ha approvato una legge che assegna l’80% della superficie dei pacchetti di sigarette agli avvisi scritti e visivi legati ai danni del fumo.

Il Presidente, non solo dirigente socialista, quanto piuttosto noto oncologo, ha sostenuto la sua personale battaglia contro le dipendenze create dal tabagismo e dall’utilizzo di marijuana, molto diffuse in Uruguay, e la sentenza del Tribunale arbitrale gli ha riconosciuto la vittoria, decidendo in favore delle misure adottate in funzione del potere sovrano della repubblica uruguayana: “d’ora in poi, qualora le industrie del tabacco cerchino di moderare le regolamentazioni degli accordi sui loro investimenti usando la minaccia di una causa, avranno a che fare con il nostro precedente”, ha sottolineato Vazquez. Ed in effetti, il carattere intimidatorio dell’azione presentata (e poi persa) dalla Philip Morris è apparso alquanto evidente.

In sostanza, una giustizia commerciale, parallela ai canali degli ordinamenti giuridici nazionali, davanti alla quale gli stati e i privati hanno lo stesso peso, ha stabilito con tale sentenza, per la prima volta a livello internazionale, la prevalenza dell’interesse pubblico, in questo caso della salute pubblica, rispetto agli interessi commerciali. Un risultato che conferma che sul tema della salute è stato toccato il limite rispetto alla libertà d’impresa.

Rossella Marchese

seers cmp badge