Juventus – Napoli: 0-1

Ieri, con una impresa quasi epica, il Napoli ha battuto la Juve con un gol di Koulibaly al 90′, riaprendo la corsa scudetto e portandosi a -1 dai bianconeri a quattro giornate dalla fine del campionato. Fino al 90′ la Juventus è stata brava a parare tutte le stoccate del Napoli riuscendo a subire pochissimo col grande lavoro difensivo di Benatia in grandissima forma, mentre Reina è stato quasi uno “spettatore non pagante” perché non è stato molto impegnato, non avendo subito praticamente tiri in porta. L’impresa del Napoli è ancora più grande se si pensa che la  Juventus in casa aveva perso quest’anno solo in un’occasione e che aveva concesso un solo gol nelle ultime nove partite, lasso di tempo in cui aveva portato a casa ben 8 vittorie e un pareggio per 0-0 contro l’Inter. Alla squadra del Napoli va il merito di averci creduto fino alla fine e di aver sfruttato l’unico errore concesso dalla retroguardia bianconera. Vittoria meritata, dunque, e ora imperdibili, non solo per i tifosi partenopei, le ultime quattro giornate che saranno praticamente 4 finali.

Al termine del match, cortei, sirene spiegate, gente in strada in tutti i quartieri della città. Al rientro in aereo la squadra del Napoli ha trovato all’aeroporto migliaia di persone, che hanno voluto ringraziare la squadra per questa partita che qualcuno ha definito “perfetta”. Il popolo napoletano dopo questa impresa ci crede adesso più che mai e intona sempre più forte: “Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione”.

Maria Grazia Palmarini

Le nuove declinazioni femminili del noir

Il tempo dei personaggi letterari stereotipati sembra essersi concluso, pure nella tanto amata letteratura di genere.  Le donne che popolano la nuova scena del crimine non hanno più nulla a che vedere con le femme fatale seduttive e manipolatrici degli anni di Raymond Chandler, né appaiono rassicuranti come l’argutissima ed anziana Miss Marple; bensì esse sono fragili e piene di insicurezze, oscillando addirittura tra fasi maniacali e depressive. Personaggi complessi, spesso creati da donne, difficili da incasellare e che, pertanto, riscrivono la grammatica del genere.

Ultima, in ordine cronologico, a rompere con il passato, almeno sulla scena italiana è la poliziotta in pensione Sara, creata dalla penna di Maurizio De Giovanni, lo scrittore partenopeo che si era inventato i personaggi sgangherati dei Bastardi di Pizzofalcone e soprattutto l’impareggiabile commissario Ricciardi, amatissimo dai lettori.

Con Sara al tramonto, invece, l’autore presenta una donna inquietante, difficile persino da collocare tra i “buoni”, piena di contraddizioni e con un passato pesante che è l’ossatura stessa del personaggio; e del resto, nel noir, il peso del passato per il protagonista ha un ruolo fondamentale, pari quasi all’intreccio. Anche Teresa Battaglia, il commissario profiler della scrittrice Ilaria Tuti, è una protagonista del tutto particolare, il lettore la incontra a 60 anni, un’età piuttosto insolita per un personaggio letterario, piena di esperienza ma totalmente sola.

Nevrosi, fragilità e tenacia contraddistinguono anche l’ispettrice Maria Dolores Vergani, nata dall’estro di Elisabetta Bucciarelli, oppure Petra Delicado, sovrintendente della polizia di Barcellona dell’autrice spagnola Alicia Gimènez-Bartlett. Perfino la malattia non viene risparmiata a queste nuove figure letterarie, diventando parte integrante della narrazione; è il caso di Aurora Scalviati, profiler della polizia italiana della scrittrice Barbara Baraldi, che soffre di un disturbo bipolare che tenta di dominare attraverso i farmaci e le sedute clandestine di elettroshock, oppure della famosa Lisbeth, protagonista antisociale e mentalmente instabile della saga Millennium, probabilmente uno dei personaggi letterari più affascinanti degli ultimi anni.

In ogni caso, pur riflettendo sfumature di giallo e nero così diverse, le donne detective fanno quello che da sempre il crimine letterario ambisce fare: mettere a nudo la complessità dell’animo umano, non solo dei cattivi, ma, forse, soprattutto di chi il male è costretto a guardarlo in faccia. In questo, le nuove protagoniste sulla scena letteraria italiana ed internazionale  non hanno nulla da invidiare, quanto a complessità, all’ex poliziotto Fabio Montale, monumentale personaggio simbolo del noir mediterraneo del grande Jean Claude Izzo.

Rossella Marchese

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