I premi ai banchieri

La regola europea pone un limite ai premi dei banchieri, ma continua in molti casi a essere aggirata, ma l’Italia è in buona posizione nel confronto internazionale

Le norme europee definiscono un limite ai compensi dei manager bancari detti premi (in denaro, azioni o opzioni) che sono legati ai risultati aziendali. Tale quota non dovrebbe superare la cifra corrispondente allo stipendio fisso, o massimo al doppio solo con l’approvazione dell’assemblea dei soci, ma accade che la regola viere raggirata con il trucco di non farsi classificare dalla banca per cui si lavora, come “rilevante” per il rischio della banca stessa e in questo caso il limite non si applica.

Il recente rapporto della European Banking Authority evidenzia che i miglioramenti sono marginali. Il vincolo stabilito ha la finalità di limitare l’effetto perverso che questi premi introducono, cioè, ritenere che se le cose vanno bene grazie al manager va assegnato il premio e se vanno male si annulla il premio. Su questo la situazione non è la stessa in tutti i Paesi europei e in nove, tutti gli high earners sono classificati come “rilevanti” per il rischio della banca e come tali soggetti al limite dei premi ricordando la direttiva europea, che indica che siano ritenuti “non rilevanti” in casi eccezionali, motivati e approvati dalle autorità di vigilanza. Ma in alcuni Paesi la quota dei “non rilevanti” lascia intendere che non si tratta di casi isolati, infatti anche in Germania la quota arriva al 25%.

L’Italia poi, presenta 172 manager bancari che guadagnano oltre il milione di euro e 32 di essi non sono classificati come “rilevanti”, quindi non sono soggetti al limite e molti di essi lavorano nel settore dell’investment banking. Sul totale degli high earners, il rapporto medio tra variabile e fisso è del 72 per cento: assai più basso della media europea. Una volta tanto, il nostro paese si pone in buona posizione per l’Europa.

Danilo Turco

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