I cinquant’anni di sacerdozio di Monsignor Meloni, Sassari in festa

“La vita è un cammino verso l’immortalità e l’immortalità è dono di Dio.”

Il saluto escatologico di Monsignor Pietro Meloni termina la solenne cerimonia liturgica celebrata nella Chiesa di san Giuseppe a Sassari per festeggiare il suo cinquantesimo anniversario della ordinazione sacerdotale.

Centinaia di fedeli sassaresi, amici e una corposa schiera di familiari hanno stipato una delle più belle e antiche chiese del centro turritano nella serata estiva della prima domenica di luglio.  Insieme al presule festeggiato che ha presieduto la liturgia,oltre una dozzina di presbiteri e ministranti hanno concelebrato la speciale messa di ringraziamento insieme a Monsignor Gianfranco Saba, Vescovo di Sassari e Monsignor Mauro Maria Morfino, Vescovo alla diocesi di Alghero e Bosa, con il parroco della stessa parrocchia, don Massimiliano Salis.  “Il vescovo è l’immagine del Padre e la sua forza è la dolcezza! È questa la parola di Sant’Ignazio vescovo di Antiochia, martire della Chiesa nascente, che ha ispirato fin dall’inizio la mia missione pastorale.”

Le parole di Monsignor Meloni hanno risuonato nella sua omelia, ribadendo il mantra  (Gaudium et Spes – la gioia e la speranza) che ha distinto il suo intenso magistero nella Chiesa iniziato proprio nella parrocchia di San Giuseppe dove ricevette i sacramenti della Prima Comunione e della Cresima, per poi coltivarne una feconda crescita nell’Azione Cattolica. Con dolcezza paterna e leggeri spunti ironici, Monsignor Meloni ha ricordato i passi salienti del suo percorso sacerdotale, avviato con l’ordinazione avvenuta con l’imposizione delle mani di Monsignor Paolo Carta il ventotto giugno del 1968.

Un cammino di fede supportato costantemente dalla presenza amorevole dei genitori. Ricordati alcuni momenti decisivi: nel 1983 quando l’allora vescovo sassarese, Monsignor Isgrò, gli consegnò la lettera di Papa Giovanni Paolo II, che lo conferiva Vescovo alla Diocesi di Ampurias e Tempio, incarico ricoperto per nove anni prima di passare alla guida della Diocesi di Nuoro. Non mancano aneddoti divertenti svelati come in un intimo focolare domestico. Nel segno del filiale affetto, il saluto finale di Monsignor Gianfranco Saba, da pochi mesi alla guida pastorale della diocesi sassarese, ha ribadito il solco virtuoso tracciato nell’azione pastorale del suo Maestro. Ha ricordato gli anni in Gallura, quando anche in situazioni di estrema sofferenza per il territorio, il vescovo Meloni è sempre stato un riferimento importante per la comunità locale. Così per il forte impulso dato alla pastorale di mediazione, grazie alla rinascita editoriale della testata editoriale Gallura e Anglona. All’unisono al suo rientro a Sassari, nel rilancio del settimanale diocesano “Libertà”.

Anche il sindaco Nicola Sanna nel congedare l’assemblea ha ricordato il ruolo di prezioso interlocutore con le istituzioni, assolto dall’emerito vescovo Meloni, soprattutto in situazioni di estrema criticità sociale (negli anni di piombo dell’emergenza terrorismo) come nei decisivi passaggi di vertenze economiche occupazionali vissute nel territorio sardo.

L’evento gaudioso del primo luglio rilancia incoraggianti auspici per la Chiesa Episcopale Sarda nove mesi dopo la Settimana Sociale dei Cattolici di Cagliari e pochi giorni dopo l’investitura cardinalizia di Papa Francesco del neo porporato e fraterno amico Angelino Becciu.

Luigi Coppola

 

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