Opacità dell’Italia e trasparenza dell’Ordinamento europeo

Sempre maggiore trasparenza delle istituzioni è prevista dall’ordinamento europeo.

In Italia invece, non si fa luce su diverse zone d’ombra istituzionali e quindi sulle politiche pubbliche.

L’ordinamento europeo si è sempre più evoluto in termini di trasparenza sull’operato delle istituzioni. In Italia non esiste un moderno funzionamento delle Camere, una disciplina delle lobby e, pertanto, a differenza di quanto accade in UE, vi è opacità sulle scelte che influenzano il processo legislativo. Inoltre, sono mal gestiti e applicati gli strumenti per la trasparenza riferiti alla regolamentazione sulla produzione del governo, come l’analisi di impatto, la valutazione preventiva di costi e benefici delle ipotesi di intervento normativo, come risultato di una comparazione fra opzioni alternative; la verifica di impatto, vale a dire l’esame degli effetti prodotti dall’opzione prescelta. Infine, manca un compiuto “ciclo di valutazione” delle politiche pubbliche sui profili regolatori, ma soprattutto per gli studi di fattibilità delle diverse ipotesi di azione risolutiva, del  controllo in itinere e alla verifica dei risultati.

La trasparenza di tale “ciclo” consentirebbe di conoscere realmente l’operato dei pubblici poteri. Quindi, per la conferma dello sviluppo democratico del nostro Paese, si spera che i recenti miglioramenti in ambito di trasparenza in sede UE possano contaminare il nostro sistema italiano in tempi non lunghi.

Danilo Turco

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