La dismissione della la rete SPRAR

Prima di dismettere la rete SPRAR, occorre effettuare una seria analisi sul numero effettivo dei richiedenti asilo e rifugiati in Italia e poi andare a verificare l’effettivo il valore dell’indotto generato dai centri accoglienza .

L’attuale decreto Salvini su immigrazione e sicurezza prevede di ridimensionare il Sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati (SPRAR) che cambierà denominazione e sarà limitato a chi è titolare di protezione internazionale e ai minori non accompagnati.

Sul piano dell’economia locale, va considerato l’effetto indiretto prodotto dalla crescita gli SPRAR sul reddito e l’occupazione per le loro necessità operative di funzionamento.

I report annuali sullo SPRAR congiuntamente con le altre fonti – 29Anci, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Istat – sono stati confrontati da alcuni analisti (studi di Matteo Galamerio) e hanno evidenziato che la relazione tra presenze SPRAR e crescita del reddito imponibile è positiva; dimostrando che a ogni ulteriore presenza si accompagna una maggiore crescita del reddito imponibile.  Per questo, prima di far scomparire la rete SPRAR, andrebbe effettuata una  rigorosa e attenta valutazione, dopo una raccolta e diffusione di dati certi sui richiedenti asilo e rifugiati accolti e poi,  verificare accuratamente  l’indotto generato dai centri accoglienza.

Danilo Turco

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