Valerio Catoia: l’eroe tutto fare con la sindrome di Down diventa poliziotto

Valerio è un capo scout, Alfiere della Repubblica, ballerino di danza afro-caraibica, è un atleta paralimpico, nuota a livello agonistico e lavora in un’azienda che vende energia pulita. Ma non finisce qui, Valerio, da mercoledì 29 settembre, è un poliziotto ad honorem. Ha ottenuto il ruolo per aver dimostrato di avere grandi capacità e tutti i requisiti per svolgere questo lavoro; coraggio, determinazione, e soprattutto tanta grinta e non solo, ha conseguito eccellentemente tutto il percorso gli studi. Ha dimostrato di possedere grande forza, audacia e generosità quando, appena diciassettenne, salvò una bambina che rischiava di annegare. Oggi Catoia ha ventuno anni e ha raggiunto il suo grande sogno di diventare poliziotto.

“Sono emozionato e felicissimo di ricevere questo premio, per me un grande onore far parte della Polizia!”Afferma Valerio, dopo la cerimonia dedicata a lui nel parco Archeologico del Colosseo a Roma mercoledì 29 settembre. Non potevano mancare, purtroppo, le offese e le critiche colme di rabbia e disprezzo attraverso i social. “Valerio è argento vivo” – afferma con grande orgoglio il padre del ragazzo. Valerio è affetto dalla sindrome di Down e da sempre i suoi genitori cercano di proteggerlo da chi, possedendo poca sensibilità, ha sempre cercato di sminuirlo. “Valerio è un fiore destinato a non sbocciare” – queste sono state le parole dei medici quando è nato Valerio – ma, al contrario di ciò che si presumeva, il giovane poliziotto è un fiore che sboccia continuamente ed è costantemente motivo di orgoglio e soddisfazione per i suoi genitori. Generoso, altruista, combattivo e ricco di entusiasmo, Valerio non si lascia abbattere dai pregiudizi a volte crudeli, al contrario, dimostra ancora una volta di aver grandi doti prendendo la decisione di non rispondere sui social ad alcuna provocazione, ma andando, e, quasi con indifferenza nei confronti dell’accaduto, direttamente a denunciare  alla polizia postale la questione. Tante, troppe le offese cariche di odio, di derisione che ha dovuto subire Valerio sui social. Difatti, la polizia ha voluto coinvolgere il ragazzo in una campagna per la sensibilizzazione delle persone sull’uso consapevole della rete contro l’odio. “La noia, la stupidità? Ho pensato persino che il fisico scolpito di Valerio possa avere dato fastidio, magari non te lo aspetti, no?”. Sono le parole del padre di Valerio, che, assieme a sua moglie, avevano inizialmente e con l’intenzione di proteggerlo, deciso di non tenerlo al corrente delle offese ricevute sui social network. “Stargli dietro è un privilegio, ma anche molto faticoso, non per la sua condizione, ma perché non si ferma mai” affermano i genitori sorridendo. Perché Valerio, sin da bambino, ha sempre seguito ogni suo sogno, niente per lui è mai stato un ostacolo, alcun sorrisino ironico dei compagni di banco e alcun pregiudizio di chi credeva e sosteneva che non ce l’avrebbe fatta a realizzare ciò che voleva sono stati per lui motivo per arrendersi o non credere in sé, al contrario, ha da sempre avuto una grande forza di volontà e voglia di esplorare e scoprire il mondo in ogni sua sfaccettatura; non a caso Valerio ama fare tante cose che racchiudono sia cultura che attività fisica. Insomma, Valerio è davvero un’esplosione di energia e dal quale chiunque dovrebbe, invece di provare invidia o deriderlo, prenderne esempio.

Alessandra Federico

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