Nina Ricci, la casa di moda italiana a Parigi

Nina Ricci, nome d’arte di Maria Nielli, è stata una stilista italiana. Nina nacque a Torino nel 1883 ma all’età di dodici anni si trasferì in Francia dove, solo un anno dopo, iniziò a lavorare come stilista apprendista e nel 1908 entrò a far parte dello staff della casa di moda parigina di Raffin con cui collaborò per ben 20 anni. Pochi anni prima di cooperare con la Ruffin, nel 1904, Maria si unì in matrimonio con Luigi Ricci, con il quale, nel 1905, diede alla luce il primo ed unico figlio Robert. L’affinità e la complicità tra madre e figlio era molto forte sin da quando Robert era bambino e, nel 1932, nella capitale francese, fondarono insieme la maison Nina Ricci. Nella maison, il ruolo di Robert era quello di amministratore degli affari e delle finanze, mentre Nina si occupava della parte creativa; disegnava e aveva una grande dimestichezza nel gestire i tessuti tanto da riuscire a sviluppare i modelli direttamente sul manichino o sul corpo dell’indossatrice.

In poco tempo, gli abiti realizzati dalla Nina furono apprezzati da molte donne parigine soprattutto per la scelta della qualità della stoffa, per la raffinatezza del taglio e dello stile e per la femminilità, grazia e originalità che la designer di moda donava ad ogni abito che creava.

Nel 1945, dopo la guerra, l’obiettivo di Robert Ricci per sostenere il ripristino post-bellico, fu quello di mettere in mostra al Louvre 150 manichini vestiti da 40 maison parigine (tra cui Balenciaga e Madame Grès). La mostra ebbe un successo inaspettato tanto da essere mandata in tour per l’Europa e negli Stati Uniti. L’idea della mostra al Louvre e del tour fu approvata e messa in atto da Lucien Lelong, Presidente della Camera francese.

La maison Ricci continuava la sua attività con la realizzazione di strepitosi abiti soprattutto dal design floreale; ricamato, dipinto, applicato o stampato su tessuto; Nina amava molto i colori delicati e le clienti iniziavano a fidarsi completamente di lei fino a lasciarle decidere addirittura il colore del tessuto o il design. Robert diede vita alla sua prima fragranza nel 1946 e la seconda nel 1948 con L’Air du temps diventata, da lì a poco, una delle profumazione più amate e vendute ancora oggi. Nel 1954 Nina decise di cedere il suo incarico lasciando scegliere il nuovo direttore artistico a suo figlio Robert che, in breve tempo, riuscì a trovare il designer all’altezza delle loro aspettative: Jules-Francois Crahay (belga). Jules lavorò per la maison per 9 anni per poi passare a Lanvin. Diversi sono stati i designer che, dalla morte di Nina ad oggi, hanno lavorato per la Maison Ricci; Gerard Pipart fu il nuovo designer della casa di moda Ricci dopo Jules, continuando la realizzazione di meravigliosi ed eleganti abiti proprio come quelli che realizzava Nina.

Quando Maria morì nel 1970, Robert continuò con la creazione dei profumi e nel campo della contabilità fino al suo ultimo giorno di vita (1988). Ma, poco dopo la morte della madre, nel 1970, a dirigere la maison fu Crahay e, nel 1988, appunto dopo la morte di Robert, la famiglia Massimo Guissan acquistò la casa di moda dove Massimo lavorò per diversi anni come stilista, fino a quando, nel maggio 2002, fu lo stilista statunitense James Aguiar ad acquisire il ruolo di designer disegnando le collezioni per due intere stagioni. Prese poi il posto di Aguair, nel 2003, Lars Nilsson che rivisitò in parte lo stile classico sostituendo alcune stoffe a quelle più moderne, ma mantenendo ugualmente la stessa classe della fondatrice della maison. Nel 2006, Lars, fu sostituito da Olivier Theyskens. Ad oggi, dal 2010, il direttore creativo della casa di moda Nina Ricci è Peter Copping.

Alessandra Federico

 

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