Aumentano i contratti di formazione medica specialistica, sono 6934

E’ ufficiale il 2017/2018 aumentano i contratti di formazione medica specialistica. Questo è quanto emerge l decreto pubblicato il 12 luglio scorso sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il decreto, firmato dal Ministro Marco Bussetti. Nel decreto è indicata la distribuzione dei posti presso “le Scuole di specializzazioni mediche finanziati con risorse statali, regionali e provenienti da altri enti pubblici e/o privati e di quelli riservati alle categorie previste dal decreto legislativo 368/1999.
I contratti di formazione medica specialistica per il 2017/2018 sono in aumento rispetto allo scorso anno: il totale è di 6.934”.

6.200 sono finanziati con risorse statali (rispetto ai 6.105 dello scorso anno), 640 con fondi regionali (a fronte dei 499) 94 con risorse di altri enti pubblici e/o privati (per il 2016/2017 erano 71).

I posti riservati sono 194  previsti per i medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale (210 i posti dello scorso anno), 29 i posti alle esigenze del Ministero della Difesa (erano 21 nel 2016/2017) e 7 quelli a disposizione della Polizia di Stato (a fronte dei 4 dello scorso anno).

Sul sito www.miur.it sono pubblicati i decreti con la distribuzione dei posti e con le indicazioni sui requisiti specifici dei cntratti aggiuntivi.

Una notizia per i candidati: la prova nazionale di ammissione alle Scuole di specializzazioni mediche si terrà il 17 luglio.

Alessandra Desideri

Vacanza, quanto mi costi?

Andare in vacanza è sempre un dilemma: la scelta del luogo, il periodo, il costo, vacanza casalinga o all’estero, da soli o in compagnia. Con la crisi economica sono cambiate anche le esigenze e le abitudini degli Italiani, per molte famiglie la tradizionale vacanza di almeno una settimana resterà un miraggio, mentre cresceranno sicuramente le occasioni per trascorrere una giornata al mare specie nel fine settimana.

Anche la vacanza breve ha costi abbastanza elevati. E’ quanto è emerso dai calcoli dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori. Secondo l’O.N.F. infatti una famiglia tipo (2 adulti e 2 ragazzi) spende mediamente 89,68 euro, il 2% in più rispetto al 2017.

Andare al mare una volta a settimana per un mese significa spendere il costo totale è pari a 358,72 euro.

Ma a cosa è dovuto l’aumento dei costi? In larga parte all’incremento del costo dei carburanti che, ad esempio, per un tragitto di 30 km, è cresciuto del 15% rispetto allo scorso anno.

Come risparmiare?  Facendo una serie di scelte quale ad esempio la spiaggia libera al posto dello stabilimento che consente un risparmio di circa il 30% oppure la scelta di una spiaggia attrezzata, in cui la possibilità di selezionare solo alcuni servizi di cui usufruire permette un contenimento delle spese.

Altra modalità di risparmio è quella di portare il pranzo da casa, scelta che consente di risparmiare il 60%.

Alessandra Desideri

Vaccini: a scuola con l’autocertificazione

Il dibattito sui vaccini non si è sopito, nel frattempo per l’anno scolastico 2018-19 sarà sufficiente l’autocertificazione e non obbligatoriamente il certificato della Asl attestante l’avvenuta vaccinazione.

Un’iniziativa destinata a continuare a portare avanti il dibattito tra chi è favorevole ai vaccini e i novax.

“Il depotenziamento dell’obbligo rischia di far perdere rapidamente i progressi fatti negli ultimi mesi sulle coperture vaccinali“, è stato il commento di Susanna Esposito, presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici.

La Ministra Giulia  Grillo ha sottolineato che  “Il ministero della Salute è al lavoro, insieme al Ministero dell’Istruzione, per individuare le iniziative più idonee“,precisando che non si tratterà di “una semplice proroga del 10 luglio, ma una significativa semplificazione dell’onere documentale a carico dei genitori” per l’iscrizione a scuola.

Per la Ministra non si tratterà di “una misura temporanea, per così dire ‘a tampone’, ma un insieme di accorgimenti che rendano, progressivamente, sempremeno conflittuale il rapporto tra cittadino e istituzioni sanitarie e scolastiche”.

Alessandra Desideri

In Germania viene riconosciuto ereditabile anche il profilo facebook

Il lungo caso giudiziario di una coppia tedesca che dal 2012 combatte per vedersi riconosciuto il diritto di poter accedere al profilo facebook della figlia deceduta da 6 anni, finalmente ha trovato esito positivo. La Corte suprema federale di Karlsruhe, ha stabilito il diritto per i due genitori di utilizzare e in qualche modo subentrare all’account della figlia 15enne scomparsa, in quella che è una sorta di eredità digitale (ancora fuori dalle logiche naturali di successione).

Senza dubbio si tratta di un precedente giurisprudenziale di grande importanza a livello europeo.

Dopo la tragica morte della giovane, finita sotto un treno nel 2012, i genitori avevano ripetutamente chiesto a Facebook di poter accedere all’account della figlia anche per poter acquisire nuovi elementi sull’incidente, le cui dinamiche non erano state chiarite del tutto, ottenendo solo opposizione e rifiuto all’accesso da parte del colosso di Menlo Park. Di fatto, in caso di decesso del proprietario, l’account può solo trasformarsi in commemorativo e consentire una serie ristretta di azioni da parte dell’utilizzatore.

Il rifiuto ha spinto la coppia ad un lungo braccio di ferro giudiziario; in primo grado i giudici avevano deciso già in senso positivo, ma la corte d’appello, su ricorso del social network, aveva ribaltato la decisione, confermando la blindatura del profilo. Ora l’ultimo passaggio torna a garantire ai genitori il libero accesso all’account. I giudici hanno, quindi, considerato il profilo sul social come parte dell’eredità della 15enne, compresi i post e i messaggi privati.

Tuttavia, la durata del processo spiega quanto sia complicata la faccenda e quanto possa essere ampia la portata di una decisione del genere, poiché il verdetto, pur investendo principalmente facebook, si estende anche ad altri social media, come instagram, twitter ed altri.

Possono essere ereditate le password, o gli account privati dei soggetti? Anche quando non viene indicato un erede digitale, come avvertono e permettono le impostazioni di facebook? Sarebbe il caso di discutere sulla possibile obbligatorietà di un testamento digitale?

Tutti temi su cui riflettere ora, nell’immanenza di un presente vissuto attraverso l’identità digitale.

Rossella Marchese

Il Comune destina un immobile alla Comunità LGBTQI 

L’attenzione che il Comune di Napoli mostra verso i diritti delle persone e nella situazione specifica della Comunità LGBTQI si è concretizzata nei giorni scorsi con l’approvazione di un provvedimento della Giunta Comunale, a firma del Sindaco Luigi de Magistris, con il quale viene messo a disposizione della comunità LGBTQI un immobile comunale. La struttura sarà destinata all’accoglienza delle persone vittime di discriminazione e violenza omo/transfobica e di genere.

Il progetto sarà realizzato in partenariato con la rete locale di associazioni LGBTQI per la partecipazione al bando di “Fondazione con il Sud” dedicato all’Housing Sociale 2018.
Trova così concretizzazione con il provvedimento approvato l’impegno assunto con la comunità LGBTQI. IL progetto prevede la realizzazione a Napoli di una struttura idonea a fornire fornisca non solo protezione e sicurezza ma in grado di avviare con l’erogazione di vari servizi, veri e propri percorsi di autonomia e di empowerment.

“In qualità di delegata alle Pari Opportunità” – ha dichiarato Simonetta Marino – “ringrazio il Sindaco, la Giunta, i dirigenti, i servizi e tutto il personale che con tenacia si sono prodigati per raggiungere  questo importante risultato”.

Un inizio importante per fornire alle vittime di discriminazione e violenza un “luogo sicuro” dove poter trovare accoglienza.

Alessandra Desideri

Vecchietti al Welfare Day: necessario secondo pilastro sanitario

Di grande interesse il Welfare Day dal titolo “La Salute è un diritto. Di tutti”, promosso come ogni anno da RBM Assicurazione Salute, e tenutosi a Roma il 6 giugno scorso. Dai dati presentati è emerso come 2 italiani su 3 hanno pagato direttamente le cure sanitaria per un esborso medio di 655 a testa.

Un importo significativo considerato che molte famiglie a causa della crisi economica si trovano a dover far quadrare il bilancio con grande difficoltà, ancor di più quando si verificano situazioni che richiedono esborsi per cure mediche o per acquisto di farmaci o protesi.

Dal “VIII Rapporto CENSIS-RBM Assicurazione Salute” presentato è emerso che 7 cittadini su 10 hanno acquistato farmaci (per una spesa complessiva di 17 miliardi di euro), 6 cittadini su 10 visite specialistiche (per 7,5 miliardi), 4 su 10 prestazioni odontoiatriche (per 8 miliardi), 5 su 10 prestazioni diagnostiche e analisi di laboratorio (per 3,8 miliardi) e 1 su 10 protesi e presidi (per quasi 1 miliardo).

Un dato significati quello dell’indebitamento legato alle cure sanitarie: 7 milioni di cittadini hanno dovuto indebitarsi per pagarsi le cure e 2,8 hanno venduto la casa o svincolato i propri investimenti.

Marco Vecchietti, Amministratore Delegato di RBM Assicurazione Salute ha evidenziato che: “La spesa sanitaria privata rappresenta la piú grande forma di disuguaglianza in sanitá. Con l’introduzione di un Secondo Pilastro Sanitario si potrebbe tagliare di 20 miliardi di euro, riducendone l’impatto sui redditi delle famiglie italiane, in particolare per quelli medio bassi”.

Secondo le stime della Ragioneria Generale da oggi a 7 anni nel nostro Paese saranno necessari dai 20 ai 30 miliardi di euro in più per finanziare un Sistema Sanitario ormai gravato dalle sfide demografiche e da mutamenti economici e sociali. “Il che, in altri termini, vuol dire – ha spiegato Marco Vecchietti – che se non si avvierà anche nel nostro Paese un Secondo Pilastro Sanitario attraverso un sistema di Polizze e Fondi Sanitari aperti a tutti, il costo delle cure che i cittadini dovranno pagare di tasca propria finirà per raggiungere (nel 2025) quasi 1.000 Euro a testa”.

Nel 2016-2017 la spesa sanitaria privata (che lo scorso anno era di 37,3 miliardi) è aumentata del +2,9% di contro al +1,5% della spesa totale per consumi delle famiglie italiane. Nel 2013-2017 è invece aumentata del +9,6%, mentre la spesa totale per consumi del +5,3%. La spesa sanitaria privata cresce il doppio rispetto a quella totale per i consumi.

La spesa sanitaria privata “è la più grande forma di disuguaglianza in sanità”, il cittadino, infatti, viene posto di fronte alla scelta tra pagare o non curarsi. Purtroppo accade che non tutti possono permettersi di pagare e quindi sono costretti a non curarsi adeguatamente o a non curarsi per nulla.

Alessandra Desideri

Qualche riflessione su politica ed economia nell’Italia di oggi

Sarebbe oltremodo importante riuscire a frenare il diffondersi di dichiarazioni continue che tendono a destabilizzare condizioni e stili di vita che non consentono un ritorno al passato ormai sepolto.

Occorrerebbe non ricercare consenso politico attraverso slogan proponendo una visione del mondo dei tempi passati, con i confini e i muri che delimitano le relazioni internazionali. Occorre una politica moderna, stimolo per l’innovazione, la ricerca e che combatte situazioni di arretratezza nel lavoro, come il caporalato, per concedere il soggiorno a chi ha un lavoro e facilitare gli impieghi stagionali. Poi, per difendere la qualità dei prodotti italiani in agricoltura non andrebbero imposti dazi sul riso asiatico e sudamericano e poi, andrebbe ratificato il Ceta, il trattato Ue-Canada, il più avanzato nella protezione dell’origine dei nostri prodotti.

Inoltre, sui finanziamenti UE impegnati si osserva che negli appalti pubblici si nasconde il rischio di corruzione, come mostrano le cronache e la flessibilità – richiesta dagli operatori e recepita dal Codice dei contratti del 2016 – ha di fatto accresciuto il numero di gare finite a imprese vicine alla politica.

Infine,la modernizzazione dei sistemi di pagamento al dettaglio, che prevedono l’uso di strumenti diversi dal contante per le spese sui consumi, è ormai un fenomeno strutturale in Italia e altrove, anche se avviene si consolida più lentamente rispetto ad altri Paesi. Il dato più significativo al riguardo ci sarà con l’entrata in vigore nel 2018 della direttiva europea Psd2 sui pagamenti digitali. A riguardo la proposta di abolire il limite all’uso dei contanti, risulta in controtendenza rispetto al concreto diffondersi della digitalizzazione dell’economia e nei sistemi di pagamento al dettaglio, in linea con quanto accade nei Paesi più avanzati e con l’effettiva esperienza delle famiglie consumatrici in Italia.

Danilo Turco

I cinquant’anni di sacerdozio di Monsignor Meloni, Sassari in festa

“La vita è un cammino verso l’immortalità e l’immortalità è dono di Dio.”

Il saluto escatologico di Monsignor Pietro Meloni termina la solenne cerimonia liturgica celebrata nella Chiesa di san Giuseppe a Sassari per festeggiare il suo cinquantesimo anniversario della ordinazione sacerdotale.

Centinaia di fedeli sassaresi, amici e una corposa schiera di familiari hanno stipato una delle più belle e antiche chiese del centro turritano nella serata estiva della prima domenica di luglio.  Insieme al presule festeggiato che ha presieduto la liturgia,oltre una dozzina di presbiteri e ministranti hanno concelebrato la speciale messa di ringraziamento insieme a Monsignor Gianfranco Saba, Vescovo di Sassari e Monsignor Mauro Maria Morfino, Vescovo alla diocesi di Alghero e Bosa, con il parroco della stessa parrocchia, don Massimiliano Salis.  “Il vescovo è l’immagine del Padre e la sua forza è la dolcezza! È questa la parola di Sant’Ignazio vescovo di Antiochia, martire della Chiesa nascente, che ha ispirato fin dall’inizio la mia missione pastorale.”

Le parole di Monsignor Meloni hanno risuonato nella sua omelia, ribadendo il mantra  (Gaudium et Spes – la gioia e la speranza) che ha distinto il suo intenso magistero nella Chiesa iniziato proprio nella parrocchia di San Giuseppe dove ricevette i sacramenti della Prima Comunione e della Cresima, per poi coltivarne una feconda crescita nell’Azione Cattolica. Con dolcezza paterna e leggeri spunti ironici, Monsignor Meloni ha ricordato i passi salienti del suo percorso sacerdotale, avviato con l’ordinazione avvenuta con l’imposizione delle mani di Monsignor Paolo Carta il ventotto giugno del 1968.

Un cammino di fede supportato costantemente dalla presenza amorevole dei genitori. Ricordati alcuni momenti decisivi: nel 1983 quando l’allora vescovo sassarese, Monsignor Isgrò, gli consegnò la lettera di Papa Giovanni Paolo II, che lo conferiva Vescovo alla Diocesi di Ampurias e Tempio, incarico ricoperto per nove anni prima di passare alla guida della Diocesi di Nuoro. Non mancano aneddoti divertenti svelati come in un intimo focolare domestico. Nel segno del filiale affetto, il saluto finale di Monsignor Gianfranco Saba, da pochi mesi alla guida pastorale della diocesi sassarese, ha ribadito il solco virtuoso tracciato nell’azione pastorale del suo Maestro. Ha ricordato gli anni in Gallura, quando anche in situazioni di estrema sofferenza per il territorio, il vescovo Meloni è sempre stato un riferimento importante per la comunità locale. Così per il forte impulso dato alla pastorale di mediazione, grazie alla rinascita editoriale della testata editoriale Gallura e Anglona. All’unisono al suo rientro a Sassari, nel rilancio del settimanale diocesano “Libertà”.

Anche il sindaco Nicola Sanna nel congedare l’assemblea ha ricordato il ruolo di prezioso interlocutore con le istituzioni, assolto dall’emerito vescovo Meloni, soprattutto in situazioni di estrema criticità sociale (negli anni di piombo dell’emergenza terrorismo) come nei decisivi passaggi di vertenze economiche occupazionali vissute nel territorio sardo.

L’evento gaudioso del primo luglio rilancia incoraggianti auspici per la Chiesa Episcopale Sarda nove mesi dopo la Settimana Sociale dei Cattolici di Cagliari e pochi giorni dopo l’investitura cardinalizia di Papa Francesco del neo porporato e fraterno amico Angelino Becciu.

Luigi Coppola

 

Alberto Angela torna in prima serata su Raiuno con Ulisse e riceve la cittadinanza onoraria di Napoli

Alberto Angela dal 26 giugno è cittadino onorario di Napoli. La cerimonia si è tenuta nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino, gremita di appassionati e fan dello scienziato e divulgatore. Ad accoglierlo, il sindaco Luigi de Magistris, il vice sindaco Raffaele Del Giudice e l’assessore alla Cultura Nino Daniele.

“Da oggi – ha detto de Magistris – Aberto Angela è un nostro concittadino: attenzione, non perché nei suoi programmi abbia parlato bene di Napoli, ma perché è riuscito a comprenderla e a raccontarla a fondo, senza patinature folcloristiche, con la comprensione dello scienziato, la pazienza dello storico e la sensibilità di un uomo di cultura”.

Alberto Angela, ha dichiarato il primo cittadino della città adagiata all’ombra del Vesuvio, ha colto l’umanità di una città che è insieme Inferno, Purgatorio e Paradiso. Non è mai stata una lettura superficiale né improntata al folklore. Alberto Angela è riuscito a cogliere la complessità di Napoli con la comprensione dello scienziato, la pazienza dello storico e la sensibilità dell’uomo di cultura”.Il divulgatore scientifico, ha evidenziato “l’emozione” che ha provato, “inaspettata” e, di conseguenza, “ancora più gradita”. Nel raccontare Napoli “abbiamo sempre fatto un lavoro sincero, vero, trasparente, perché la città ha questo volto”. “Devi entrare a Napoli per conoscerla, dichiara, ho compreso, negli anni, il suo vero volto che sono le persone”. Non nasconde i problemi di Napoli, “le tante complessità, ma quale città non le ha?”. Il conduttore non solo ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Napoli, ma nei giorni scorsi, ha ritirato anche il premio qualità del Moige, e presto tornerà in tv in prima serata, sulla rete ammiraglia.

“Proporre la cultura in prima serata il sabato sera su Rai1 è una bella sfida», afferma Alberto Angela, ricevendo nella Sala della Regina della Camera dei deputati il Premio qualità del Moige per il suo programma Meraviglie – La penisola dei tesori”.

Angela si appresta nella prossima stagione a portare su Rai1 anche il suo programma del sabato sera su Rai3, di “Ulisse, il piacere della scoperta”. “È un’ulteriore evoluzione, ha spiegato il direttore di rete Angelo Teodoli. Proponiamo un confronto fra cultura e spettacolo. Ha già funzionato, noi scommettiamo su quello”. Il primo evento, “sarà il 22 settembre, con “Una notte a Pompei”, la settimana seguente riprenderà la programmazione di Ulisse” ha aggiunto il direttore di Rai1.

“In Italia è facile fare cultura, dice Angela, con il patrimonio artistico e culturale che abbiamo. Non facciamo che raccogliere una tradizione antica che appartiene anche alla televisione. Io ho respirato in casa tradizione di servizio pubblico, ma l’ho trovata anche nei direttori con cui ho lavorato”. Questo “è uno dei pochi Paesi che propone la cultura in prima serata, aggiunge. Qui funziona, il pubblico italiano è diverso e il servizio pubblico è uno specchio di quello che c’è dall’altra parte dello schermo. È importante non lasciare quel pubblico da solo». Il premio «è un impulso ad andare avanti. Io non cerco ascolti, cerco di far arrivare una cultura che appartiene a tutti. Perché conoscendo tu proteggi, conclude, e questo è molto importante per il nostro futuro”.

Nicola Massaro

Chi sceglie l’unione civile

Nel 2016, in Italia, quando è stata introdotta le legge sulle unioni civili, due terzi delle registrazioni sono state fra uomini, ma col tempo le disparità si vanno attenuando quando aumentano i diritti garantiti.

In Italia esiste un divario fra le coppie omosessuali e gay e lesbiche che non si avvalgono nella stessa misura dei diritti che le nuove leggi riconoscono.

Secondo l’Istat due terzi delle unioni civili registrate nel 2016 sono fra uomini e Bologna è il comune in cui tali unioni risultano le più numerose.

Le unioni fra due donne non hanno raggiunto, negli ultimi due anni, il 30 per cento. Tale differenza dipende da molti fattori, come ad esempio il minor numero di lesbiche presenti nella popolazione italiana e in quella di molti paesi occidentali. In altri termini, per un fattore culturale sono più numerosi gli uomini a dichiararsi non eterosessuali e/o bisessuali. Questo non vale solo per l’Italia, ma per tutti i Paesi per i quali abbiamo dati (tabella 1), anche se la distanza fra gli uni e le altre sta diminuendo.

 

Cattura

 

Numerosi sono i Paesi che da tempo hanno legiferato in favore delle unioni civili con leggi che riconoscevano alle coppie omosessuali una parte dei diritti e degli obblighi del matrimonio. Il primo Paese è stato la Danimarca(1989), a seguire si trovano Norvegia, Svezia, Olanda, Belgio, Francia e altri. All’inizio la quota di unioni civili costituite da donne è stata molto più bassa di quella che si è avuta in Italia, con il 19% in Danimarca nel 1989 e il 26% nei quattro anni dopo in Norvegia e poi in Svezia(1995). Anche nei Paesi nei quali la legge sulle unioni civili è stata approvata alcuni anni dopo, il divario di genere iniziale era significativo. Nel 1999, in Francia, la quota delle coppie di lesbiche è stata il 34 per cento delle unioni e medesimo nel Regno Unito, (2005), mentre in Svizzera(2007), è risultata al 29%.

Danilo Turco

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