Charles Frederick Worth: il primo couturier a diventare  designer

Charles Frederick Worth è stato il primo a trasformare la figura del sarto in quella del designer quando, nel 1800, il popolo vestiva secondo le regole che imponeva la corte e seguendo il gusto della regina. Esistevano solo couturier fino a quando Charles Frederick Worth ha dato vita a quella che oggi chiamiamo storia della moda.

La moda è stata, a partire dal medioevo, prerogativa di un piccolo gruppo che ha usato le trasformazioni dell’abito per manifestare la preminenza del proprio ruolo gerarchico all’interno di una determinata comunità. Dimostra, con il modo di apparire, la saldezza del principio originario da cui discende il patto su cui si fonda un’intera civiltà mettendo in evidenza i segni della ricchezza e del potere. Ma fra il XIII e il XIV, nell’Europa occidentale, questa fissità tradizionale, è stata sostituita dalla regola della trasformazione e della modernità. Da lì in avanti l’abito non avrebbe rappresentato più il ruolo sociale di una persona secondo regole rigide ma soggette al gusto e all’inventiva di coloro a cui veniva riconosciuta la capacità di far avverare e mettere in pratica questa nuove creazioni.

La storia del  primo creatore di moda

Charles Frederick Worth nasce in Inghilterra nel 1825. Figlio di famiglia borghese inizia, sin da bambino, a lavorare in una ditta di tessuti londinesi. Nel 1845 si reca  a Parigi dove svolge il suo primo lavoro da commesso a La ville Paris.  Da li a poco si occupa del reparto di scialli e mantelli svolgendo il ruolo di assistente alle vendite de Gagelin.

“La mia inventiva è il segreto del mio successo”. Charles mette in atto per la prima volta il suo innovativo metodo di presentazione dei capi: Marie Augustine Vertnet (commessa presso Gagelin) diventa la sua prima modella in carne e ossa e da li a poco anche sua moglie. In poco tempo, le signore dell’alta società, vengono attratte da quei meravigliosi e innovativi abiti di creolina realizzati da Worth per Marie. Non solo, questi meravigliosi abiti danno il via ad una vera e propria rivoluzione della moda. In questi anni le nouve autés confectionnes fanno la prima comparsa nei reparti del magazzino. Nel 1851 a Londra la maison Gagelin era l’unica ditta mondiale a presentare una produzione di capi pronti all’esposizione universale. Non si può di certo dire che le persone non trovassero alcuna fatica nell’accettare il cambiamento e le novità proposte da Worth poiché implicavano la rottura delle vecchie abitudini dell’abbigliamento.

La carriera di Worth era ormai rapida e in ascesa: nel 1853 entra in società con il nuovo proprietario di Gagelin, Octave – Opime – Gagelin, ma nel 1858 il sodalizio si scioglie. Nell’aprile 1858 Worth entra in società con otto Bergh e nel 1860 la Worth et Bobergh viene definita come “couturirse e nouveates confectionnes” (cucito e nuove creazioni). Questa maison vende stoffe e propone abiti creati da Worth confezionati su misura dove però le persone potevano scegliere le sue varie proposte ma non avere una propria invenzione. Nasce cosi l’haute couture. Anche coloro che vestivano secondo lo stile dell’imperatrice iniziavano a rivolgersi a Worth. Nel corso degli anni 1850 per la realizzazione dell’abito femminile erano necessari lunghi metraggi di stoffa, anche per creare abiti con la creolina raddoppiando dunque le proporzioni di stoffa. Il modello che lo porta al successo è un abito da sera la cui gonna è ricoperta da tulle di seta. Però per far sì che il nome Worth diventasse sinonimo di moda, l’ingegnoso stilista conquistò l’imperatrice e le sue dame. Nel 1860 la moglie dell’ambasciatore austriaco, la principessa Pauline Von Metternich, convoca Marie Worth (moglie del designer) per avere una dimostrazione dell’album dei modelli delle creazioni di Worth. Da quel momento, grazie alla principessa Pauline e alla sua richiesta di far confezionare per lei un abito da sera e uno da giorno, il primo geniale designer inizia ad avere maggiore successo. Da li a poco diventa anche  fornitore ufficiale degli abiti da sera e di rappresentanza dell’imperatrice. Mentre l’azienda di Worth andava a gonfie vele, il designer iniziava ad apportare modifiche all’abito femminile proponendo idee innovative:  creare un abito il cui orlo si ferma alla caviglia sostituito da una sottoveste e una sopravveste drappeggiata, mentre la creolina aumenta di dimensione per qualificare lo status delle classi alte. Worth riduce drasticamente sul davanti spostando l’ampiezza sul dietro e dando forma ad un breve strascico, aggiunge un sopragonna lunga fino al ginocchio chiamato tunica. Nel 1869 riduce ulteriormente la creolina trasformandola in un sellino di crine rigido in modo da sostenere solo la parte alta del dietro della gonna. L’obiettivo era quello di seguire la silhouette femminile. L’abito richiedeva metri e metri di tessuto, di passamanerie e di nastri e, di conseguenza, Worth riduce il busto con un effetto a vita alta. Subito dopo nasce il modello princess: abito strutturato per intero in modo tale da seguire le forme del corpo della donna e svasando la gonna verso l’orlo. Ancora, nel 1874, lancia la moda della corazza: corpetto che arriva ai fianchi allungandosi sia al davanti che al dietro. La sopragonna viene aperta la centro unendo i due lembi sul dietro per formare uno strascico. Ancora una volta cambia la silhouette femminile passando ad una struttura longilinea dall’aspetto forte e corazzato.

Alessandra Federico

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