A Napoli i “tesori nascosti” dell’arte si svelano al pubblico

Una mostra inaspettata, in un luogo inaspettato, così si presenta l’esposizione curata da Vittorio Sgarbi dal titolo: “I Tesori nascosti. Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito”, centocinquanta capolavori dal XIII secolo fino al `900, provenienti da collezioni private, che lo stesso Sgarbi ha definito “un vero museo, una immensità di bellezza davanti alla quale vi sentirete storditi”.

E non potrebbe essere altrimenti; per l’occasione unica è stato concesso di allestire la mostra nella magnifica basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, appena restaurata grazie ai fondi pervenuti dall’Unesco e dall’Associazione Pietrasanta, circa 2 milioni di euro in totale, che sono serviti per riportare all’antico splendore uno degli edifici religiosi più importanti di Napoli,  risalente al VI secolo, fino a qualche anno fa abbandonato e trasformato nell’officina di un meccanico, come testimoniano le macchie d’olio ancora visibili sul pavimento.

Tutte le opere d’arte esposte, fino al prossimo maggio, sono il frutto di una ricerca portata avanti tra fondazioni bancarie, istituzioni e privati, svolta con l’intenzione di svelare al grande pubblico capolavori altrimenti celati ed inarrivabili, ecco spiegato perché si parla di “tesori nascosti” e perché è stata scelta la basilica alla Pietrasanta quale luogo ideale dell’allestimento: un prezioso scrigno dimenticato a contenere bellezze artistiche sconosciute.

Da una testa di maestro federiciano del 1250 fino al un autoritratto di Antonio Ligabue, nell’allestimento, che ricorda i corridoi di un museo, si passeggia nella storia dell’arte e in quella  di Napoli, fatta dal collezionismo: da Paolo Veronese a Guido Reni, da Tiziano a Battistello Caracciolo a Guercino, da Mattia Preti a Luca Giordano, da Solimene a Pitloo, sino a Cammarano, Mancini, Notte, Viti, de Pisis, de Chirico e Morandi, oltre ai tre maestri che danno il nome alla mostra. Di Tino di Camaino c’è il San Giovanni Evangelista, di Gemito in mostra Lo scugnizzo e il ritratto di Fortuny, mentre il posto d’onore è riservato alla Maddalena addolorata del Caravaggio.

Un percorso che tratteggia un quadro della geografia artistica italiana ricchissimo e unico.

 

Rossella Marchese

Al PAN in mostra Steve McCurry, l’artista fotografo “senza confini”

Rimarrà in allestimento al Palazzo delle Arti di Napoli fino al prossimo 12 febbraio 2017, la mostra “Steve McCurry. Senza confini”, un’intensa esposizione fatta di foto famose, inedite, recenti e più datate del grande maestro della fotografia contemporanea.

In particolare evidenza, per questo progetto, la necessità del maestro di porre l’accento sulle sofferenze dei popoli.  Sempre in giro per i luoghi del mondo in cui si accendevano più forti i conflitti e, di conseguenza, le grandi migrazioni delle popolazioni della terra, McCurry è stato testimone diretto di questi esodi, a partire dalla fine degli anni ‘70, quando si trovò a documentare, per la prima volta al mondo, l’entrata dei mujaheddin in Afghanistan a contrastare l’invasione russa.

Lo spirito evocativo delle sue foto, in cui la presenza umana è sempre protagonista, anche quando è solo aleggiante, spazia per tutti i continenti, dal Pakistan, all’Afghanistan e all’India, dal Medio Oriente al Sud Est Asiatico ed all’Africa, fino a Cuba, Stati Uniti e anche Italia; il suo lavoro continua a raccontare di conflitti politici, culturali e militari, di tradizioni che si perdono nella notte dei tempi e, soprattutto, di una umanità tanto varia nella quale è impossibile non riconoscersi ed immedesimarsi.

Una mostra che vuole, dunque, unire le umanità, attraverso la potenza simbolica delle immagini senza confini del maestro di Philadelphia, ed offrire al pubblico una chiave di lettura proposta dalla stessa voce di McCurry, che guiderà in prima persona i visitatori del PAN ad orientarsi nella fitta foresta seducente e sofferente delle sue fotografie.

 

Rossella Marchese

 

Ricordando i valori delle Quattro Giornate

Una pagina della storia di Napoli ancora viva e pulsante, quella delle Quattro Giornate di Napoli. Una pagina che ha fatto sì che la nostra città fosse insignita della Medaglia d’Oro al valore militare nella tragica stagione che la vide protagonista, in quel lontano settembre del 1943 di una rivolta popolare per liberare la città dalle truppe naziste e che è stata ricordata con numerosi eventi promossi dall’Istituto Campano per la Storia della Resistenza dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea “Vera Lombardi” (www.istitutocampanoresistenza.it). Ne parliamo con il presidente dell’Istituto, professor Guido D’Agostino.

 Professore, quale valore assume il ricordo delle Quattro Giornate di Napoli oggi?

Come per un singolo essere umano avere compiuto, ad un dato momento della propria vita qualcosa di particolarmente  difficile, ardito e fuori dell’ordinario quotidiano rappresenta  la consapevolezza  non più effimera di essere stato capace di un gran gesto, così per una intera comunità è fondamentale avere “deciso di decidere”, avere voluto riprendersi la guida del proprio destino nelle proprie mani ribellandosi e proponendo se stessa alla funzione di governo, insomma insorgendo dal basso. Tutto questo oggi va ricordato, fatto ricordare o sapere a chi non c’era, va fatto rivivere richiamando alla mente  di chi è venuto dopo ed ha il diritto, prima e più che il dovere, di sapere e di sentirsi  parte, dal passato verso il presente, di una unica storia comune.

Una pagina gloriosa che va ricordata e fatta conoscere ai giovani, quali iniziative possono essere messe in campo perché la memoria non si perda?

Le iniziative messe e da mettere in campo sono di varia natura e vanno dagli incontri tradizionali con testimoni, protagonisti, studiosi, alla visione di documenti, foto e filmati, o del gran film  di Nanni Loy, all’occasione fornita dagli anniversari. Beninteso, ai ragazzi e ragazze della scuola va data soprattutto la opportunità di farsi più partecipi e protagonisti stimolandoli a compiere ricerche  sul tema nelle forme espressive di loro maggiore gradimento. L’anno scorso si è provato con successo, in collaborazione con l’Assessorato alla Scuola del Comune, una sorta di invito-concorso sul tema: avere 16 anni nel 1943, o anche  altre età corrispondenti alla fascia d’istruzione; al riguardo sempre più mi convinco che musica, arte, letteratura, piccole realizzazioni multimediali possono dare risultati incoraggianti.

Napoli città Medaglia d’Oro al valor militare, secondo Lei i valori che hanno portato a quei quattro giorni di settembre possono essere ancora vivi?

Ho detto prima che i valori di una volta, e che si sono fatti vivere in un dato momento, non solo possono ritornare nelle forme attuali, ma rappresentano un patrimonio prezioso di risorse cui attingere, con orgoglio e secondo le circostanze. In questo senso  mi piace ricordare la manifestazione dei precari della scuola sotto le finestre del palazzo romano dove ha sede il Ministero. I tanti napoletani convenuti per la protesta sindacale inalberavano scritte e striscioni in cui si leggeva:”ricordatevi cosa siamo stati capaci di fare 70 anni fa”!. Trovo straordinario il ricorso e il ritorno a quel momento del passato magicamente tornato presente.

Un programma ricco quello portato avanti  dall’istituto Campano per la Storia della Resistenza dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea “Vera Lombardi” per l’anniversario 2016, ce ne può parlare?

L’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dellì’Età Contemporanea, intitolato a Vera Lombardi , è sorto nel 1964. In oltre mezzo secolo di vita non ha mai smesso di promuovere storia, memoria, conoscenza, valori civili, dappertutto e a favore di chiunque nefosse interessato o ne avesse bisogno. Lo facciamo con mezzi scarsi, scarsissimi ma resistiamo, è il caso di dire visto il nome che portiamo e la ‘mission’ che ci siamo assegnati; ovviamente, ci rivolgiamo soprattutto ai giovani ai quali non ci stanchiamo di ripetere che il nostro dovere è e resta quello di consentire a loro l’esercizio di un diritto, il diritto sacrosanto alla memoria.

 

Bianca Desideri

Il Potere e lo spazio nella Napoli cinquecentesca

Uno sguardo appassionato sulla Napoli cinquecentesca è quanto emerge dalla mostra del fotoreporter Enzo Barbieri presso la Galleria Carpentiero in piazza Municipio, nel cuore della città, dal titolo “Il Potere e lo spazio nella Napoli cinquecentesca”.

Un progetto fotografico e non solo per far conoscere e allo stesso tempo sollecitare il recupero di opere d’arte sparse nel centro storico e nei luoghi di culto di Napoli.

“Promuovere l’arte ed ogni forma espressiva affinché siano elementi portanti della cultura e, come tali, occasione di crescita individuale, e collettiva. Queste le motivazioni che mi spingono da oltre trent’anni – dichiara Enzo Barbieri – a fotografare i monumenti della città, avendo realizzato le prime foto in occasione delle prime visite con una ricerca fotografica iniziata con il bianco e nero e approdata poi al colore che ha immortalato centinaia di opere d’arte che da secoli giacciono nei luoghi di culto e sfuggono  all’occhio dei visitatori”.

Nella sua lunga attività di reporter tante sono le immagini della città scattate, tante le fabbriche esplorate,  Santa Maria La Nova, Santa Maria del Soccorso, San Domenico Maggiore, Chiesa di San Carlo all’Arena, Chiesa San Giovanni a Carbonara con la statua di Ladislao a cavallo e la scultura della Madonna del Carmine di Michelangelo Naccherino in sommità del monumento sepolcrale stile tardo-gotico (1414 ), Chiesa di San Pietro a Maiella, Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi con il Compianto sul Cristo morto (1492 – 94) di Guido Mazzoni  la sacrestia affrescata da Giorgio Vasari che nasconde le statuette lignee dei padri Olivetani , Pontificia reale basilica San Giacomo degli Spagnoli con il Sepolcro di Don Pedro de Toledo 1540-1570- opera di Giovanni da Nola posizionato dietro l’altare maggiore, Chiesa Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco con il gruppo marmoreo di Cosimo Fanzago che raffigura una testa alata.

Ad alcune immagini è più legato e ne ha dato forte segno nella mostra alla Galleria Carpentiero: come solo per fare qualche esempio il Cristo nella Chiesa di San Carlo alla Rena di Michelangelo Naccherino, il Cristo nella Chiesa di Santa Brigida in abito della croce di Lucca.

Una mostra che rivela l’attenzione e la passione per la città con  l’occhio profondamente indagatore del giornalista fotocronista che raccoglie, attraverso le immagini delle opere realizzate nei luoghi di culto napoletani dal periodo cinquecentesco all’ottocentesco sia da artisti napoletani sia provenienti da tutta l’Italia, la storia di una Napoli che è stata culla di civiltà ed arte.

“Il progetto – sottolinea Enzo Barbieri – è legato alla ricerca storica che negli anni ho realizzato con l’intento di rappresentare la storia e le vicissitudini che questi luoghi hanno subito corredate di didascalia con cenni storici sull’opera rappresentata, sugli artisti esecutori nonché sull’itinerario luoghi  visitati”.

Le belle e significative immagini sono raccolte in 2 DVD multimediali che consentono ai fruitori la riscoperta delle opere straordinarie conservate nei siti visitati e fotografati dall’autore.

La mostra alla Galleria di piazza Municipio rappresenta una tappa del percorso fotografico per la valorizzazione di luoghi noti e meno noti della città portata avanti da Barbieri.

Alessandra Desideri

 

Protom assume 40 esperti IT

Napoli, Milano, Verona, Bologna e Torino saranno le sedi di lavoro dei 40 esperti IT figure che la Protom intende inserire nel proprio organico.

Analisti e sviluppatori Java, sia senior che junior, esperti in Network&Security, sistemisti Microsoft, analisti Tibco, sviluppatori .Net C# e QLikView, analisti e sviluppatori K2 e User Interface Designer. Queste alcune delle figure che entro 6 mesi potranno entrare nel team di Protom società leader a livello europeo nei servizi avanzati di ingegneria e consulenza nello sviluppo di progetti e soluzioni ad alto grado di innovazione.
Dati di bilancio positivi con ricavi in aumento di oltre il 20%, per un totale di più di 14 milioni di euro e l’Ebitda raddoppiare, attestandosi a 3,5 milioni di euro, pari al 25% dei ricavi.
Cuore tutto napoletano ma con visione internazionale con una sede in Francia a Tolosa e l’ufficio commerciale e di comunicazione in Inghilterra a Londra.

Fondata nel 1995 come società di consulenza specializzata nella formazione, oggi è una realtà complessa, con attività diversificate con tre Business Unit oltre all’ IT: Advanced Engineering, PA Consulting e Training.

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Fabio De Felice

Fabio De Felice è il fondatore di questa interessante realtà meridionale di cui si dichiara orgoglioso per la capacità di riuscire “ad  attrarre e trattenere così tante figure altamente qualificate sul territorio e in Italia. La nostra forza è la capacità di integrare competenze interne ed esterne, costruendo team eterogenei, con background differenti. È questa impostazione che ci rende capaci di soluzioni altamente innovative, senza perdere l’approccio tailor-made per una realizzazione personalizzata e ottimale di ciascun progetto.
La sede direzionale a Napoli è un valore aggiunto: la città si candida a diventare una delle capitali italiane dell’IT,  grazie alla presenza di competenze di alta qualità formate dagli atenei del mezzogiorno, che oggi attraggono anche colossi come Ibm, Microsoft, Cisco e, ultima in ordine di tempo, Apple”.
In un momento difficile per l’occupazione l’iniziativa di Protom apre uno spiraglio di speranza a quanti in possesso delle necessarie competenze digitali e di programmazione, potranno partecipare alla selezione e ancor più essere fra i 40 selezionati per andare ad arricchire l’area IT di Protom, guidata da  Giuseppe Santoro. Quest’area  – sottolineano da Protom – “è cresciuta negli anni grazie all’ingresso nell’azienda di un nucleo fondante di manager e professionisti di Olivetti Ricerca e di numerosi e brillanti giovani provenienti dal mondo Universitario Campano che hanno trovato nel nostro gruppo l’opportunità di esprimere il loro talento”.
“L’area It- dichiara Giuseppe Santoro- ha saputo capitalizzare le competenze accumulate negli anni, sviluppando soluzioni ad alto grado di innovazione negli ambiti della  System Integration e della realtà virtuale e immersiva, sia con ambiziosi progetti in partnership con player internazionali del settore, sia con il rilascio di innovativi prodotti sviluppati al nostro interno, ottenendo in pochi anni riconoscimenti nei mercati della PA, delle imprese e delle telecomunicazioni.”
Le figure ricercate sono:
Programmatori Java
Ottima conoscenza della piattaforma J2EE, buona conoscenza nel disegno e programmazione di basi dati, – Ottima conoscenza dei linguaggi di front-end quali HTML, CSS, Javascript, Conoscenza approfondita di ambienti, tecnologie e framework Open Source: Struts, Jquery, Json, Hibernate, Spring, Maven,
Programmatori .Net
Ottima conoscenza di C# – .NET Framework 4.5 – Database: Sql Server – Linguaggi: Html5, Xml, Css3, Javascript – MS Visual Studio 2013/2015 – Piattaforme Web: MVC; ASP.NET – ORM: NHibernate o Entity Framework
Programmatori PL/SQL
Ottima conoscenza di PL/SQL e SQL –  Eccellente padronanza del DB Oracle –  Dimestichezza con Oracle PL/SQL Developer –  Plus: aver acquisito certificazioni Oracle.

Programmatore ABAP
Si richiede conoscenza del linguaggio ABAP e JAVA e del customzing di base ( moduli MM-SD-FI-CO-Retail-WM).
Programmatore TIBCO
Si richiede competenza per installazione e configurazione di Tibco Businessworks, Tibco IProcess, Tibco Adapter Active Database, Tibco Adapter for File, WebServices su Tibco BusinessWorks, Tibco RendezVous,Tibco EMS,Tibco HAWK, PL/SQL, Oracle.
Sono auspicabili competenze in ambito Scripting Unix, Tortoise SVN, .NET

I  cv vanno inviati a recruiting@protomgroup.com

Alessandra Desideri

 

La Diva Sophia Loren cittadina onoraria di Napoli

La Diva, con un mazzo di rose rosse tra le braccia, durante la cerimonia ha detto: “Oggi è un giorno speciale, magnifico sotto tutti gli aspetti: questo premio, le sfilate di Dolce e Gabbana, la città di Napoli. Ringrazio di cuore tutti voi per questa giornata indimenticabile”. Questa la delibera letta dal sindaco de Magistris sul podio: «La Giunta, su proposta del Sindaco, premesso che la Signora Sophia Loren, nome d’arte di Sofia Villani Scicolone, nata a Roma, è una delle più celebri attrici della storia del cinema mondiale. Figlia di madre napoletana, è cresciuta a Pozzuoli ed ha, sempre, intrecciato la Sua splendida carriera professionale con la Città di Napoli, attraverso interpretazioni memorabili di film che hanno avuto autori, registi, ambientazioni scenografiche riguardanti la nostra Città; considerato che Sophia Loren ha ricevuto i massimi riconoscimenti artistici e professionali, nazionali ed internazionali, come dimostrano gli Oscar, il Leone d’Oro della Mostra del Cinema di Venezia, il David di Donatello, la Coppa Volpi, i Nastri d’Argento, la Palma d’Oro a Cannes, il Golden Globe ed innumerevoli altri premi che hanno costellato una carriera assolutamente unica ed irripetibile; che ha attraversato vari “generi” cinematografici, tra i quali la commedia italiana, con ruoli brillanti, diretta magistralmente dall’ indimenticato Vittorio de Sica o al fianco, in tanti film, del grande Totò; ma, anche ruoli drammatici che Le hanno valso unanimi giudizi della critica mondiale, quali ad esempio “ la Ciociara” dove, grazie alla Sua interpretazione intensa ed ineguagliabile, sono ben evidenziati e racchiusi gli orrori e le sofferenze causate dalla guerra; rilevato che Sophia Loren ha manifestato, da sempre, il Suo immenso affetto ed il Suo indissolubile legame con la nostra Città. Con la quale ha stabilito, infatti, in vari momenti della Sua attività, legami unici attraverso interpretazioni, ad esempio, di personaggi creati dal genio del grande drammaturgo Eduardo de Filippo come “Filumena Marturano” o “Matrimonio all’italiana”, recitando con un altro grande attore, Marcello Mastroianni, anch’Egli molto legato a Napoli ed al suo territorio; o “sabato, domenica e lunedi” al fianco del compianto Luca de Filippo; che ha profuso grande passione umana e professionale per portare la cultura di Napoli nel mondo intero, essendo Lei stessa universalmente identificata quale donna ed attrice “napoletana”. Che Sophia Loren ha dimostrato grande vicinanza a quella che Lei stessa definisce la “mia Napoli, la Città che mi riporta alla mente la mia fanciullezza e la mia gioventù”. La Città che Ella ha difeso strenuamente, per esempio, quando ha presentato al teatro Mercadante l’anteprima del film “La voce umana”, diretta del figlio, il regista Eduardo Ponti. In tale occasione, Sophia Loren, commuovendosi, ha rifiutato gli stereotipi attribuiti a Napoli e gli “attacchi mediatici” di cui è spesso oggetto, perchè, ha affermato “quando sento parlare male di Napoli la difendo come si fa in una famiglia. I napoletani spesso mi mancano”; Che costituisce motivo di grande orgoglio, per la nostra Città, annoverare tra le sue figlie migliori Sophia Loren, autentico ed assoluto patrimonio di Napoli e dell’intero nostro Paese. Sophia Loren ne ha fatto conoscere – attraverso la Sua inarrivabile espressività recitativa – l’immenso patrimonio artistico contribuendo, in modo determinante, all’affermazione della migliore immagine della nostra Città; ritenuto che si vuole fermamente rinsaldare ufficialmente ed in modo indissolubile, il legame di profondo affetto ed amicizia tra Napoli e Sophia Loren; a tal proposito il Sindaco – rendendo doveroso e sentito omaggio al Suo attaccamento ed al Suo amore per la nostra Città ed interpretando la volontà dei cittadini napoletani – intende conferirLe la Cittadinanza Onoraria quale pubblico attestato dei sentimenti di amicizia, stima gratitudine, ammirazione ed affetto della Città di Napoli».

Nicola Massaro

Quale futuro per il PSP Elena d’Aosta

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Il CITS-cc  (Comitato Italiano per la Tutela della Salute – cittadinanza compartecipativa) ha promosso una tavola rotonda sul tema:“QUALE FUTURO PER   IL  PSP ELENA D’AOSTA, un presidio per la salute dei cittadini”.

L’iniziativa si terrà venerdì 1° luglio alle ore 17.00 presso la Chiesa di Santa Marta – Salita San Sebastiano 42 Napoli.

L’iniziativa, promossa in collaborazione con le associazioni del coordinamento per il diritto alla salute, segue quella tenutasi il 28 aprile 2016 presso la chiesa di San Severo al Pendino sull’Articolo 32 della Costituzione  seguita dal seminario su “i 5 pilastri della salute”.

Il “Coordinamento sul diritto alla salute”, considera il medesimo diritto come fondamentale e trainante  per l’affermazione e l’attuazione di tutti gli altri Diritti Sociali.

Il tema dell’incontro non è da considerarsi riduttivo rispetto la problematica generale, bensì  pone, la situazione in cui versa il Presidio Sanitario Polifunzionale Elena d’Aosta, come  esempio della situazione in cui versa l’intero sistema sanitario nazionale e regionale.

L’art. 32 e altri articoli della Costituzione sui Diritti Sociali, impone alle Istituzioni pubbliche di provvedere affinché siano date risposte efficaci alla domanda di salute e di benessere dei cittadini.  Invece sembra che attualmente il SSN si stia trasformando in un sistema prono alle richieste di tagli alle spese sociali imposte dalla UE e che vanno nella stessa direzione degli interessi delle multinazionali del farmaco e delle assicurazioni private.

Il piano sanitario della Regione Campania si è adeguato a questo dettato e sta procedendo alla chiusura di servizi, ospedali e pronto soccorso, senza provvedere a realizzare quei servizi intermedi che comunque sono previsti dalle leggi e dallo stesso piano sanitario nazionale.

Noi riteniamo che il piano regionale vada riformato in base del diritto alla salute dei cittadini che sono i reali depositari del potere in uno stato democratico,

Il PSP Elena d’Aosta è un esempio concreto ed evidente di come la Pubblica Amministrazione si sia dimostrata incapace di gestire ed organizzare in maniera efficiente il bene pubblico.

Un presidio allocato in un edifico storico donato dalla famiglia Savoia con la precisa destinazione d’uso di assistenza sanitaria ai bisognosi, posto in una posizione geografica felice per l’accesso dell’utenza, con due ingressi, giardino, posti auto per gli utenti e di facile accesso per i disabili motori, sta subendo, per volontà degli amministratori, un progressivo disfacimento.

Potrebbe divenire invece un vero polo strategico a garanzia della salute ed il benessere dei cittadini.

Introduce il lavori il dott. Angelo de Falco  Presidente onorario  “CITS cc”. Modera la dott. ssa  Bianca Desideri  giornalista Vice Presidente Associazione “Napoli è”. Gli interventi sono affidati a:

dott. Raffaele Federico Presidente nazionale “CITS cc”; dott. Raffaele Giannattasio; dott. Rosario Barra Responsabile nazionale Consiglio Scientifico “CITS cc”; dott. Alfredo Aperuta Presidente “Associazione in cammino per la vita”; dott. Paolo Bassano; dott. Vincenzo Andreoli; sig. Ferdinando Somma e sig. Salvatore Musella.

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