La lunga rivoluzione delle ragazze della Disney

Attraverso quasi 80 anni di capolavori animati, dal 1937, data di uscita del primo lungometraggio d’animazione Disney, Biancaneve e i sette nani, nel Natale del 1916, quando nelle sale arriva Oceania, nel 2016, con l’ultima eroina Vaiana, passano ben 56 film e innumerevoli personaggi, tra cui un ruolo di spicco spetta a principesse, regine e altre fanciulle coronate.

A modo loro, le protagoniste delle avventure che hanno fatto sognare generazioni, hanno compiuto un lunghissimo cammino. Da figure in attesa di un principe azzurro, a donne che si rimboccano le maniche e si salvano da sole.

Ogni film Disney, infatti, è figlio della fonte da cui è tratto (una fiaba, una leggenda, un romanzo), ma anche dell’epoca in cui è apparso e spesso ha trasportato nel mondo dei cartoni animati gli indizi del cambiamento nella condizione delle donne nella vita di tutti i giorni.

Se volessimo cercare un punto di svolta, dovremmo trovarlo “in fondo al mar”, infatti è con La sirenetta, nel 1989, che comincia il “rinascimento disneyano” e le figure femminili entrano in una nuova fase. Le giovani eroine acquistano una loro personalità e compiono scelte consapevoli.

Per curiosità e ambizione Ariel infrange le regole del mare; per sete di sapere Belle si azzarda a leggere libri, attività proibita alle donne del suo tempo. Pertanto non sembra un caso che l’attrice Emma Watson, da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne, abbia deciso di interpretare la protagonista del remake live campione di incassi di La Bella e la Bestia, ora al cinema. E nell’ultimo decennio le donne disneyane diventano totalmente artefici del proprio destino, eroine pronte a combattere persino una guerra, preferendo la compagnia di una sorella a quella di un uomo.

Questi cambiamenti si riflettono anche nel design dei prodotti Disney al femminile. Al tradizionale rosa sono subentrati l’azzurro e il turchese di Frozen, comincia così la definitiva affermazione di ciascuna principessa, chiamata a manifestare il proprio carattere fin dalla scelta delle tinte di copertina.

Ogni principessa ha il proprio colore per incorniciare la propria storia e per farsi amare, lasciando il dubbio che il finale della fiaba per molte di loro sia ancora da scoprire.

Rossella Marchese

 

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