Eletta la nuova Miss Mondo è l’indiana Manushi Chhillar

Alta 1 metro e 75, capelli e occhi castani, nata il 14 maggio 1997 nello Stato di Haryana, in India, Manushi Chhillar ha sbaragliato le altre 107 donne più belle di ogni luogo del pianeta e si è aggiudicata il titolo di Miss Mondo 2017 davanti alla messicana Alma Andrea Meza Carmona e all’inglese Stephanie Jayne Hill. L’incoronazione, che come da tradizione ha “officiato” la Miss uscente, la portoricana Stephania Del Valle, è avvenuta nella cornice di Sanya, la città capoluogo dell’isola cinese di Hainan, l’unica destinazione marina e tropicale del Paese da anni sinonimo di lusso estremo, è infatti una delle più alte densità di hotel 5 stelle del pianeta.

Manushi Chhillar divenendo la nuova Miss Mondo, riporta il premio all’India dopo 17 anni. L’ultima vincitrice del suo paese infatti, era stata Priyanka Chopra nel 2000. Dopo essere stata giudicata la donna più bella esistente in natura, la giovanissima si è commossa ed ha stretto in un abbraccio le altre ragazze sconfitte che concorrevano insieme a lei alla conquista dell’ambitissimo primato di bellezza. Poi le primissime dichiarazioni ufficiali: “Voglio ringraziare i miei genitori e tutti quelli che mi hanno aiutato a raggiungere questo obiettivo”. A colpire i giurati, che hanno avuto modo di assistere e votare la competizione di beltà suprema, sono stati i 175 centimetri dell’indiana, oltre agli occhi di un castano molto intenso e il suo fisico che si avvicina molto all’assoluta perfezione umana. Chhillar è riuscita a staccare le candidate alla vittoria finale, giunte da ben 121 paesi diversi. In gara per l’ambito titolo, c’era anche la nostra Conny Notarstefano, che rappresentava l’Italia. Chhillar, appassionata di danza classica e pittura, succede alla portoricana Stephanie Del Valle. “Grazie a tutti per il vostro appoggio. Dedico questa vittoria all’India”, le sue prime parole. La giovane ha detto di volersi impegnare per progetto umanitari. Il suo sogno è quella di aprire una catena di ospedali per le aree più povere del suo paese.

Nicola Massaro

Festival del Cinema di Roma,vince “Borg McEnroe” di“Borg McEnroe

 Si è conclusa la 12ma edizione della Festa del Cinema di Roma, uno dei principali festival italiani di cinema. Si è tenuta come sempre all’Auditorium Parco della Musica. Durante i dieci giorni di festa sono state presentate decine di film e sono passati attori e personaggi famosi, italiani e internazionali: tra questi Ian McKellen, Rosamund Pike, Dakota Fanning, Christoph Waltz, Xavier Dolan e David Lynch, ma anche Fiorello, Carlo Verdone, Nanni Moretti, Amanda Lear, Sabrina Ferilli e Silvio Muccino. Tutti scommettevano su Detroit di Katheryn Bigelow o su I, Tonya di Craig Gillespie con una Margot Robbie da Oscar, ma il pubblico del Festival del Cinema di Roma ha assegnato il Premio Bnl a Borg McEnroe di Janus Metz, film su una delle più straordinarie rivalità del tennis di tutti i tempi, quella tra Björn Borg e John McEnroe. Due modi diametralmente opposti di affrontare lo sport e la vita ma con un’unica comune ossessione: la vittoria. “ Ice vs fire ” titolavano i giornali sul finire degli anni ‘70, due poli opposti ma che irrimediabilmente si attraggono e quando vengono in contatto producono un effetto strabiliante, perfettamente colto da Metz che riesce a conquistare anche quel pubblico che non ha vissuto la storica finale di Wimbledon del 1980.

Dopo il flop del 2015 la dodicesima edizione, guidata dal direttore artistico Antonio Monda, si chiude con questi numeri: quest’anno gli incassi sono incrementati del 13% e il pubblico è aumentato del 31% in due anni. In aumento lanci di agenzia, i servizi ai tg (+22%) e in particolare gli articoli sui media internazionali (+56%). Boom anche per i profili social della Festa del Cinema che registrano un aumento di follower, specialmente Twitter con un +101% e Instagram con il +86%. Ottimo risultato considerando il budget di quasi tre milioni e mezzo, invariato rispetto allo scorso anno ma dimezzato rispetto al 2015.

Una festa sicuramente più popolare, quindi con poco glamorous e poche star internazionali sul tappeto rosso, anche se i party esclusivi paralleli in stile “Dolce vita” non sono mancati come quello organizzata da Fendi a Palazzo della Civiltà, ma sempre di qualità, attenta al gusto e alle problematiche attuali della gente più che degli addetti ai lavori.

Nicola Massaro

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