Le aziende campane in prima fila nella tutela delle grandi opere d’arte italiane

Le imprese raccolgono la sfida del mecenatismo moderno, prendendosi cura dell’arte sul proprio territorio, utilizzando anche questo aspetto per puntare a crescere, in visibilità e profitto. Succede a Napoli, per la terza edizione di Rivelazioni-Finance for Fine Arts, manifestazione promossa da Borsa Italiana che quest’anno fa tappa nel Mezzogiorno, scegliendo il Museo del Real Bosco di Capodimonte di Napoli come terreno d’eccezione per questo incontro tra due mondi solitamente distanti.

Le scorse due edizioni della manifestazione si sono svolte, rispettivamente, presso la Pinacoteca di Brera a Milano, nel 2017 e, l’anno prima, alla Galleria dell’Accademia di Venezia.

Il progetto coinvolge aziende che hanno già aderito ad Elitè, un programma internazionale di Borsa Italiana s.p.a. avviato nel 2012 in collaborazione con Confindustria. Per il momento sono sette le imprese del Sud Italia che hanno risposto all’appello adottando cinque opere, tutte facenti parte della collezione del museo napolentano; più precisamente, la Protom, azienda partenopea di information tecnology e sistemi avanzati, si è presa carico del restauro della Natività di Luca Signorelli, mentre la D&D Italia, azienda attiva nel settore delle conserve alimentari, ha scelto l’Adorazione dei pastori di Giovan Battista Salvi. Oltre a queste appena nominate, partecipano al progetto anche Catezar, azienda che produce carte riciclate per ondulatori, che si prenderà cura de La Cantatrice di Bernardo Cavallino; Epm, che si occupa di servizi ambientali ed energetici in tutta Italia e promuove il restauro della Adorazione del Bambino di Michelangelo Anselmi, mentre Pasell (componenti per elettrodomestici), Tecno (che eroga servizi per il risparmio energetico a grandi imprese) e Graded (impiantistica per la produzione di energia), insieme, si faranno carico del recupero del Ritratto di Pier Luigi Farnese di Tiziano Vecellio.

Di questa importante iniziativa il direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, ha detto: “si apre, spero, una nuova era per Capodimonte. Sono convinto che il futuro delle nostre grandi istituzioni museali non possa rimanere solo a carico dello Stato, ma vada condiviso con i cittadini, le imprese e il genio imprenditoriale italiano”. E a prova del nuovo rapporto tra Capodimonte ed i privati, il CdA del museo ha deciso di creare un comitato consultivo ad hoc che avrà funzione di assistenza su raccolte fondi internazionali e rapporti con le imprese.

Rossella Marchese

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