Unisin Campania: clima aziendale: come il lavoro può produrre disagio

Unisin Regionale Campania ha organizzato per mercoledì 14 dicembre alle ore 15 a Napoli, Palazzo Serra Cassano, in via Monte di Dio n. 14, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la tavola rotonda dal titolo “Clima aziendale: come il lavoro può produrre disagio”.

Benessere organizzativo e clima aziendale sono gli ingredienti imprescindibili per la salute delle lavoratrici, dei lavoratori e per la stessa crescita delle imprese, mentre la costrittività organizzativa, le pressioni commerciali, le molestie sessuali, i comportamenti discriminatori, l’utilizzo di linguaggio verbale e non verbale distorti e non rispettosi della Persona, della professionalità e della dignità umana non fanno altro che provocare disagio e stress e cattivo funzionamento dell’impresa. Cosa fare? Quali tutele? Come difendersi?

A parlare di questi argomenti di particolare rilevanza ed attualità, con la presenza del Segretario Nazionale Daniela Foschetti e dopo i saluti del presidente regionale Salvatore Adinolfi, il segretario regionale Bianca Desideri, i vice segretari regionali Andrea Brancaleone e Francesco Grandine, gli esperti l’avvocato Antonella Batà, ricercatore t.i.- Università degli Studi di Napoli “Federico II”, i dottori Paolo Pappone responsabile ambulatorio sovra distrettuale mobbing e disadattamento lavorativo ASL Napoli 1 Centro e Rocco Graziano responsabile dell’unità operativa igiene e medicina del lavoro D.S. 26 ASL Napoli 1 Centro e con l’avvocato Antonella Verde. A conclusione il dibattito.

Napoli è: Donne e violenza. Voci e parole, al Caffè dell’Epoca

La violenza sulle donne è uno dei principali drammi con cui l’umanità si confronta giorno per giorno in ogni parte del pianeta. La violenza è trasversale, senza distinzioni culturali, sociali, economiche, religiose, di razza,  Paese o continente. Nel nostro Paese il femminicidio ha già fatto, secondo alcune stime, 116 vittime dall’inizio del 2016, anno non ancora concluso e migliaia e migliaia di episodi gravi di stalking.

Nel 1999 l’Assemblea Generale dell’ONU decretò il 25 novembre Giornata Internazionale per la lotta alla violenza sulle donne e in questa giornata molte sono le iniziative in  tutto il mondo per sensibilizzare le donne a denunciare la violenza e creare le condizioni culturali perché non si ripetano tanti episodi tragici.

Anche l’Associazione Culturale “Napoli è”, da sempre sensibile ed impegnata nel campo della tutela dei diritti, in particolare delle fasce più deboli (bambini, donne, anziani, persone con disabilità),  e delle politiche di pari opportunità ha organizzato domenica 27 novembre 2016 alle ore 10.00 a Napoli nella Sala del Caffè dell’Epoca in via Costantinopoli n. 81, nell’ambito della manifestazione indetta dal Comune di Napoli #SVERGOGNATI in occasione della Giornata Internazionale per la lotta contro la violenza sulle donne, l’incontro “Donne e Violenza. Voci e Parole”.

L’iniziativa si propone di sensibilizzare le donne attraverso la testimonianza letteraria e giuridica a denunciare ogni forma di violenza e a farle sentire protette dalla “rete”. A parlare di violenza contro le donne Giuseppe Desideri, presidente dell’Associazione, Enzo Grano, massmediologo, Gerardo Grossi, docente di lingua spagnola presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, Bianca Desideri, direttore responsabile di napolie.it online ed esperta di politiche di genere e pari opportunità, Antonella Verde, avvocato giuslavorista, Rossella Marchese e Nicola Massaro, p. avvocati.

Graditissimi ospiti dell’evento culturale: Vincenzo Aurino, Anna Bartolomucci, Nazario Bruno, Renato Cammarota, Lino Cavallaro, Graziella Cerbella, Giovanni D’Amiano, Carlo Del Preite, Vincenzo De Pascale, Caterina De Simone, Roberto Di Roberto, Luigi Esposito, Peppe Esposito, Teresa Esposito,  Giuseppe Iaquinta, Ida Noviello, Giulio Pacella, Liliana Palermo, Tina Piccolo, Irene Pumpo, Marisa Pumpo Pica, Tullio Sabella, Lidia Sanseverino.

A moderare e coordinare gli interventi il critico letterario Ino Fragna.

Un momento di riflessione e di approfondimento per contribuire insieme a sviluppare sempre di più consapevolezza e informazione.

 

Alessandra Desideri

Addio al Líder Máximo Fidel Castro

All’età di 90 anni si è spento il Líder Máximo (“Condottiero Supremo”) Fidel Alejandro Castro Ruz.  Ne ha dato l’annuncio il fratello Raúl che dal 2008 lo ha sostituito alla guida di Cuba.  Fidel Castro insieme al fratello, a Che Guevara e Camilo Cienfuegos è stato uno dei protagonisti della rivoluzione cubana contro il regime del dittatore Fulgencio Batista. Fallito lo sbarco nella Baia dei Porci messo in atto da alcuni esuli cubani appoggiati dagli Stati Uniti d’America, Castro proclamò l’istituzione della Repubblica di Cuba.

La lunga notte americana, sotto il tetto di cristallo

Doveva essere una notte storica per l’America e per il sogno americano: dopo il primo Presidente afro, una donna in cima al mondo, oltre il tetto di cristallo.

Invece la lunga notte americana ha portato ad un’alba ben diversa da quella che i media, i giornali, i sondaggisti di mezzo mondo ed il Partito Democratico americano avevano prospettato da 19 mesi a questa parte.

Il MidWest americano, la cosiddetta pancia dell’America, composta da quel ceto medio bianco ed impoverito dalla crisi economica, ha consegnato il paese nelle mani dell’imprenditore Donald Trump, che sarà investito del mandato dai Grandi Elettori il prossimo 12 dicembre.

Mr Trump “vince” la Presidenza degli Stati Uniti d’America conquistando stati roccaforte per i democratici e per l’Obama-pensiero, quali Pennsylvania, Iowa, Ohio, Wisconsin, Michigan; non è una vittoria di misura, bensì una sconfitta schiacciante per la sua avversaria, ancora più bruciante perché Mrs. Hillary Clinton non è riuscita a portare dalla sua quella parte delle minoranze afro e latine, delle donne e dei giovani millenials, che 8 anni fa si mobilitarono sull’onda dell’entusiasmo del “YesChange”, facendo la differenza per Barak Obama.

È finito un ciclo, quello rappresentato dalla lotta alle disuguaglianze sociali, dal sostegno diretto dello stato all’industria, dagli accordi per l’istruzione estesa e per la tutela pubblica della salute.

Inizia una nuova fase, all’insegna del protezionismo economico, della riduzione delle tasse per i più ricchi, delle grandi opere pubbliche a sostegno dell’occupazione e del laissez faire in politica estera.

Ma non è soltanto la vittoria del candidato repubblicano a sconvolgere l’opinione pubblica di mezzo mondo, o il brusco cambiamento voluto dagli americani che hanno scelto di pensare a se stessi e al lavoro, e meno agli affari esteri, all’ambiente o ai diritti sociali, ciò che più lascia perplessi è l’incapacità della classe politica e dei veicolatori di informazione a leggere la realtà ed interpretare i segnali di una società statunitense totalmente spaccata. Mr. Trump non incarna soltanto un voto di protesta o il desiderio degli americani di guardarsi l’ombelico, a dispetto di una globalizzazione che, probabilmente, non significa nulla per i suoi elettori, quest’uomo fuori dall’establishment (e neppure tanto se si conta la sua smisurata ricchezza) è la risposta che i cittadini spaesati e non allineati hanno trovato all’incertezza e alla paura.

Così come per Mr. Trump, anche le risposte cercate nel “Leave” inglese, nel “Front National” francese, o nel “Movimento5Stelle” italiano, possono essere lette come risposte di un Occidente che ha bisogno di trovare nuove vie espressive alle proprie manifestazioni di esistenza, che magari esulano dalle tradizionali strutture partitiche e di potere.

È necessario imparare a leggere questa società fluida e capire questi scossoni di isolazionismo che si propagano costantemente dall’Europa all’America e ritorno diventa assolutamente necessario, per uscire dalla bolla di vecchie convinzioni in cui politica ed informazione si sono infilate e colmare il gap che le stacca dai cittadini.

 

Rossella Marchese

Sassari: Dinamo Island 2017 e il calendario dei Giganti

Un originale contenitore di idee racchiude un affascinante percorso nell’isola autoctona e meno esplorata. Uno straordinario viaggio che documenta storia e cultura dei luoghi sardi restituendo un’esperienza emozionale. Il concept vive nel nuovo Dinamo Island 2017: il calendario ufficiale della Dinamo Basket Sassari.

Dodici scatti per dodici mesi, con un pagina aggiuntiva a chiudere il percorso di “Dinamo Island 2017”, il calendario realizzato dal fotografo Nanni Angeli, presentato alla stampa insieme al vicepresidente della Dinamo, Gianmario Dettori, lo scorso 4 novembre, presso il Club House Dinamo in via Pietro Nenni.  “Abbiamo girato la Sardegna in lungo e largo con i nostri giocatori” – ha esordito Angeli, ringraziando gli atleti, sottoposti ad un vero tour de force, durato un intero mese alternando gli allenamenti per le gare di campionato e eurolega a transfer in bus per centinaia di chilometri.

Il lavoro fotografico è stato preceduto da un contest sui social teso ad individuare i siti più rappresentativi dell’isola che hanno risposto con la speciale ospitalità innata nelle terre sarde e talvolta non conciliabile con i ritmi serrati, scanditi dall’orologio e dalle condizioni della luce naturale e del meteo in un progetto del genere.

“Trattare l’identità in questo modo non è mai semplice. Difficile non essere banali” – ha proseguito il fotografo, scelto dalla Dinamo per questo importante incarico. Quarantasette anni, di origini galluresi, Angeli ha una esperienza ventennale nella fotografia in Sardegna.

Ha lavorato a Bologna specializzandosi su teatro e musica e collabora con numerose riviste di settore.  Dal 2011 è rientrato a Sassari dove ha avviato progetti nella fotografia sportiva.

Nella conferenza stampa sono state svelate le prime tre pagine del calendario:  gennaio, con il mamuthone-Issohadore americano Darius Johnson-Odom; febbraio, con il gigante cavaliere Lollo D’Ercole in Sa carrela ‘e nanti a Santulussurgiu; marzo, straordinario, millenario villaggio di Barumini. Altri dieci scatti tutti da scoprire nel loro abbinamento gigante-luogo, tutti straordinari e sorprendenti. La discussione è stata anticipata dalla proiezione di un video prodotto dallo staff Marketing e Comunicazione del club, dai contenuti goliardici. Protagonisti i giganti del roster sassarese, ripresi, insieme al coach Federico Pasquini, in alcuni scenari piacevolmente consoni agli struggenti sfondi ambientali.

Il calendario sarà disponibile nei Dinamo Store e online a partire dal 15 novembre al prezzo di 12 euro (10 euro per gli abbonati) e, come sempre, una parte del ricavato andrà alla Fondazione Dinamo per i progetti di carattere sociale. Eterogenei e vari i luoghi visitati dalla comitiva bianco azzurra. Dalle rovine di Nora, una delle prime città dell’Isola che nel suo massimo splendore era abitata da 9000 persone e che porta le tracce dei passaggi di nuragici, fenici, punici e romani, fino alla Pelosa, a Stintino, uno dei simboli incontrastati del turismo e dell’unicità del mare sardo.

Ambienti unici pieni di cultura e storia, espresse da attività come la pastorizia, l’ agricoltura e la pesca. Tradizioni che si tramandano da generazioni: dai Mamuthones ai Candelieri, dal canto a tenore alle feste e agli antichi riti;  S’Ardia di Sedilo, Sa Sartiglia di Oristano e Sa carrela ‘e nanti di Santu Lussurgiu. Al tavolo dei relatori ha partecipato Jack Devecchi che ha racchiuso gli umori dei suoi compagni di squadra nell’inconsueto ruolo di modelli:  “Ci siamo divertiti tutti e quando si rientrava da queste avventure in giro per la Sardegna tutti avevano il sorriso sul volto. Io mi sono divertito molto, ho avuto la fortuna di fallu baddà e poi devo dire che è andata bene perché abbiamo vinto la partita giocata subito dopo. Sono anche molto contento e onorato per essere stato scelto per rappresentare i Candelieri, una tradizione così importante per la città in cui ormai ho messo radici da 11 anni”.

A seguire la consueta conferenza pre partita tenuta dal coach Pasquini. A poche ore dalla partenza per la delicata trasferta a Pistoia, una delle compagini più forti del campionato, l’approccio distaccato al “fattore campo” nell’economia dei risultati, si è rivelato un ottimo auspicio.  Nel tirato match nell’anticipo del sabato sera, al PalaCarrara, la giocata decisiva di Dusko Savanovic (14 pt), firma il primo successo (di misura, 69-68) in trasferta per la Dinamo.

Un importante viatico per roster sassarese che ha lottato sino alla fine, alla vigilia di una nuova decisiva trasferta: lunedì il decollo per la Grecia, martedì 8 novembre in programma

la sfida con l’Aek Atene per il 4° round di Basketball Champions. Prima della nuova entusiasmante sfida a Sassari, domenica 13 novembre contro l’Olimpia Milano.

 

Luigi Coppola

Ritratto di una donna: Hillary Clinton

 

Ritratto di donna: Hillary Clinton, tra Watergate e Martin Luther King, la storia dell’avvocatessa che sognava la Casa Bianca.

La storia di Hillary Diane Rodham, prima donna candidata alla Presidenza degli Stati Uniti d’America, è fatta, per la gran parte, della sua caparbietà, che certamente può renderla odiosa a molti americani, molti dei quali giovani, ma che rimane il tratto caratterizzante della sua persona.

La granitica immagine che lascia trasparire di sé, perfettamente controllata e misurata, sembra cozzare di fronte al terremoto interno che sta attraversando la politica statunitense e, per certi versi, non sembra convincere, eppure, quello stesso atteggiamento contenuto, che la rende così poco “appetibile” al pubblico americano, dissimula un carattere forte, fuori del comune.

Cresciuta in una famiglia conservatrice, la giovane Hillary è fin da subito influenzata da un credo politico repubblicano tanto che, ancora studentessa, lavora per il candidato repubblicano Barry Goldwater nella campagna presidenziale del 1964. Sarà la morte di Martin Luther King, che conobbe personalmente nel 1962, a cambiare le carte in tavola: le idee di Hillary si spostarono verso valori più liberali portandola a militare tra le fila del Partito Democratico, dando l’inizio ad una grande carriera.

La sua formazione professionale si forgia presso la prestigiosa Yale Law School, dove incontra il suo futuro marito, Bill Clinton. Gli anni alla Yale saranno decisivi: lavora per gli emigrati, partecipa alla campagna presidenziale del democratico George McGovern, si avvicina ai bambini lavorando allo Yale Child Study Center, occupandosi di abusi su minori, offre la propria assistenza legale gratuita ai meno abbienti. Hillary si laurea a Yale nel 1973 con una tesi sui diritti dei minori e decidendo di approfondire con studi magistrali di medicina infantile.

La bravura, la tenacia e la grande conoscenza della materia politica portano la giovane avvocatessa ad entrare nello staff d’inchiesta dell’impeachment presidenziale durante lo Scandalo Watergate, nonché a diventare membro, una di sole due donne, dell’University of Arkansas.  Da sempre vicina alle tematiche dell’emancipazione femminile, decide di mantenere il suo cognome anche dopo il matrimonio; ed infatti, è proprio la questione femminile una delle tematiche che più le sta a cuore. In un suo discorso ha dichiarato: “Siamo qui per portare avanti la causa delle donne e per portare avanti la causa della democrazia, e rendere assolutamente chiaro che le due sono inseparabili. Non ci può essere vera democrazia fino a che le voci delle donne non saranno ascoltate”.

Le conquiste di questa donna sono state innumerevoli, tra queste, la partnership nel Rose Law Firm, uno degli studi legali più prestigiosi dell’Arkansas, nel 1979: la prima donna a riuscirci. Con l’elezione di Bill Clinton alla Presidenza degli States nel 1993, Hillary ridefinisce per sempre il ruolo di First Lady: è la prima donna ad entrare alla Casa Bianca con un “curriculum” ed una carriera professionale di primo piano. Affinerà le sue doti politiche tanto da riuscire a gestire intelligentemente e dignitosamente il Sexgate del marito e, dopo essere stata travolta da uno dei più grandi scandali degli Stati Uniti, ritrovare la lucidità necessaria per accettare la carica di Segretario di Stato nel 2008, e per lanciarsi, nel 2013, nella corsa alla Presidenza USA.

La sua vita racconta molto bene l’evoluzione della società americana, non ci resta che aspettare ancora qualche giorno per conoscerne l’ultimo stadio.

 

Rossella Marchese

I “Comuni Marziani” atterrano nelle scuole sarde 

L’avvistamento c’è stato, l’incontro pure. Gli effetti (collaterali o meno) potranno destare

qualche risveglio muscolare in una apparente indifferenza o nella ostentata distanza dagli argomenti trattati nel tour sardo di una inedita compagnia teatrale. Compagnia, che, forte delle proprie competenze nel dialogo con l’universo adolescenziale (13 mila giovani spettatori delle scuole italiane hanno conosciuto il progetto in dieci anni di attività) non ha deluso le aspettative di diverse centinaia di studenti sardi di alcuni istituti scolastici medi superiori di Cagliari e Sassari.  Nella mattinata del 27 ottobre, dopo i due spettacoli al teatro Massimo di Cagliari,  l’Auditorium via Monte Grappa a Sassari si popola delle classi terze e quinte di alcune scuole cittadine. Sul palco la Compagnia Tecnologia Filosofica di Torino con lo spettacolo di teatro danza “Comuni Marziani”. Un progetto nato nel 2007 con l’obiettivo di approfondire i temi delle diverse identità sessuali e delle affettività fra gli adolescenti. La proposta di un percorso laico di conoscenza e condivisione delle personali inclinazioni è affrontato con testi e musiche, ma soprattutto con un linguaggio emozionale di gesti e corpi in movimento. Protagonisti i ragazzi, i loro luoghi di incontro (la scuola, le vacanze, la discoteca) con i sogni e le aspettative tipiche delle tappe adolescenziali dove sorgono inevitabili conflitti nella scoperta di affetti e pulsioni diverse da quelle ritenute normali.  L’alternarsi dei costumi e dei colori gioca proprio sugli stereotipi di una società “normale” ancora molto lontana, quella italiana, da tollerare con rispetto pieno, legami e sentimenti “fuori dalle regole”.

Il progetto, riconosciuto a livello nazionale come una delle “buone pratiche”, ha ottenuto il patrocinio dell’Unar, l’ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Ministero Pari Opportunità. E’ sostenuto da Agedo (l’associazione di genitori, parenti e amici di persone LGBT) e da Amnesty International.

Al termine dello spettacolo la dirigente scolastica del liceo Giovanni Spano, Maria Paola Curreli, avvia un dibattito con gli studenti in platea insieme ad alcuni attori della compagnia (Stefano Botti e Aldo Torta) e con il rappresentante del MOS Sassari, Massimo Mele.

Alcuni interventi denotano la curiosità e la semplicità di approccio ai temi dell’omosessualità e delle relazioni sentimentali. “Una cosa normale che si può pensare nell’Umanità” – afferma uno studente che ammette di aver visto per la prima volta uno spettacolo teatrale su queste tematiche. A prescindere dalle diverse posizioni in campo su questioni complesse, soprattutto all’interno delle famiglie e nelle loro possibilità, non sempre agevoli di relazionarsi con l’esterno, l’opportunità didattica teatrale ha confermato una pronta e matura risposta dei ragazzi oltre la soddisfazione dei propri docenti.

 

Luigi Coppola

Domenica 30 ottobre dalle 7.41 la terra continua a tremare

Erano le 7.41 quando stamani una forte scossa di terremoto ha colpito l’Italia Centrale. 6.5 gradi della scala Richter hanno devastato quella parte d’Italia già gravemente colpita nel corso di questi ultimi mesi. La scossa di oggi è stata seconda solo a quella del 23 novembre 1980 pari a 6.8 gradi della stessa scala che devastò l’Irpinia facendo migliaia di morti e sfollati e distruggendo paesi e città. La scossa di oggi si è avvertita anche in Austria, distintamente a Roma e anche a Napoli.

Case, chiese, esercizi commerciali in polvere o pericolanti, patrimonio storico artistico devastato, ma fortunatamente il bilancio in vite umane è bassissimo. Le immagini delle suore e dei cittadini di Norcia inginocchiati a pregare stanno facendo il giro del mondo, la cattedrale non esiste più, Amatrice e agli altri paesi già gravemente colpiti non esistono più. Ovunque rovine, macerie, paurose spaccature nel terreno, strade interrotte, frane, rischio esondazione dei corsi d’acqua. Non è più possibile restare nei luoghi colpiti dalle scosse, le persone sono costrette a lasciare i loro paesi per essere trasferiti in luoghi più sicuri portando con sé il dolore della perdita e l’incertezza del futuro. La protezione civile ha messo in campo le sue forze coordinando i soccorsi unitamente con le autorità locali e i sindaci.

Un’altra fredda notte attende le popolazioni delle zone colpite dal terremoto, un continuo sciame sismico che non lascia tregua e speranza, forse potrebbe esserci un’altra scossa di magnitudo simile o superiore sembrano attendersi alcuni scienziati, ma si sa in tema di terremoti non si possono fare previsioni, forse per questo i fedeli di Norcia si sono inginocchiati a pregare.

 

Alessandra Desideri

Terra: figli miei mi manca il respiro!

Figli miei mi manca il respiro! E’ il grido che madre Terra rivolge ai suoi figli che la stanno distruggendo. Allarmanti, anzi molto allarmanti, i dati dell’ONU: record di CO2, superata ormai nel 2015 quota 400 per milione. E pensare che prima dell’era industriale nell’atmosfera erano presenti solo 278 pari di CO2 per milione. L’allarme per il surriscaldamento del pianeta era già stato lanciato alla soglia di 350 ppmm che rappresentava, per gli scienziati, il limite da non superare. I valori raggiunti non scenderanno sotto la quota 400 per molte generazioni  afferma il segretario generale del Wmo Petteri Taalas, secondo il quale i dati del 2015  “annunciano una nuova realtà climatica”.

Siamo stati bravi madre Terra, siamo stati davvero bravi, l’abbiamo superata quella soglia. Siamo ad un  punto di non ritorno? Sicuramente non possiamo andare oltre e non possiamo più continuare a rischiare di non consegnare alle generazioni che verranno dopo di noi il “respiro della Terra” o quello che oggi resta di esso.

I deserti avanzano, le popolazioni sono costrette a lasciare le loro terre, le loro case, tutto ciò che hanno, per cercare altrove la sopravvivenza, le temperature salgono influenzando la vita delle persone, le specie animali, la vegetazione e le coltivazioni.

Le immagini che in questi giorni abbiamo visto attraverso i media ci devono fare riflettere con molta attenzione sulle azioni che quotidianamente compiamo e che incidono tutte sul futuro del pianeta. Le rilevazioni dei satelliti mostrano immagini e colori quasi da incubo. Si susseguono gli accordi per mettere un freno alle emissioni: per l’eliminazione dell’uso dei gas pericolosi come ad esempio gli Hfc, per limitare quelli dell’aviazione, per ridurre le emissione dei gas fossili in favore delle fonti rinnovabili.

Speriamo solo che non sia troppo tardi madre Terra.

 

Alessandra Desideri

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