Il Vizio della Speranza trionfa al Festa di Roma 2018

ll pubblico della Festa del Cinema di Roma ha scelto Il Vizio della Speranza di Edoardo De Angelis come Miglior Film tra la selezione di quest’anno.

Edoardo De Angelis, come già in Indivisibili, non teme di risultare retorico, pur di gridare il proprio disperato messaggio umanista. In Il vizio della speranza il regista rende Castel Volturno uno scenario apocalittico per coltivare lì, dove e più difficile farla crescere, la speranza di una nuova vita e di una nuova civiltà. Simboli forti, dal percorso mariano ai cavalli selvaggi in riva al mare, per una pellicola a tinte fortissime sulla battaglia per la sopravvivenza del sacro, nella disperazione dello sfruttamento. Gli applausi di Roma, Tokyo e Montpellier, dove nel giro di una settimana il film è stato presentato, raccontano molto sull’universalità di una nuova voce del cinema italiano.

“Offrire un dono può essere un gesto invadente ma scoprire che quel dono è gradito rappresenta il premio più importante. Faccio film per regalarli a chi li guarda” dichiara Edoardo De Angelis

Nel cast Pina Turco, Massimiliano Rossi e Marina Confalone. Il film sarà al cinema dal prossimo 22 novembre, distribuito da Medusa.

Un film “spirituale e cristiano”: la stessa Maria ammantata di cinismo si troverà di fronte a una scelta difficile e coraggiosa quando sarà lei ad aspettare un bambino. “La resistenza umana è la più grande delle rivoluzioni”, ha detto il regista napoletano di Indivisibili.

Nicola Massaro

A Salerno Oscar Di Maio interpreta Gaetano Di Maio

Sabato e domenica prossima, al Teatro Nuovo di Salerno, “Mettimmece d’accordo e ce vattimme”, commedia di Gaetano Di Maio. Protagonista, Oscar Di Maio, per la prima volta interprete di questo lavoro dello zio. Con lui, Alessandra Borrelli, Angelo Di Gennaro, Rosario Barra, Diego Consiglio, Carolina Cozzolino, Ada de Rosa, Marzia Di Maio, Aurora Giglio, Fabio Reale, Rosaria Russo, Ciro Scherma e Stefano Sannino che dello spettacolo cura pure la regia. Ulteriori prossime tappe: il 17 novembre al Teatro Barone di Melito; il 20 dicembre al Teatro Totò di Napoli.

Addio a Keiichiro Kimura, character designer de L’Uomo Tigre e di tanti altri successi

 Addio a Keiichiro Kimura, “papà” dell’Uomo Tigre. Kimura, deceduto per un infarto, era un regista giapponese di animazione e creatore di numerosi cartoni animati mitici degli anni ‘80.

E’ stato infatti character designer di “Cyborg 009”, “L’uomo tigre”, passando per “Mimì e la nazionale di pallavolo”, “Trider G7”, “Sam ragazzo del West”, “Sally la maga”. Aveva 80 anni ed aveva iniziato a lavorare alla mitica Toei Animation nel 1961.

Nato nel 1938, aveva iniziato a lavorare per la Toei Animation nel 1961, dove poi era diventato direttore delle animazioni. Il suo ultimo lavoro, Mobile SuitGundam SEED, è datato 2002.

Noto per il suo stile vibrante e per la sua volontà di discostarsi dalla realtà con movimenti e pose ai limiti dell’inverosimile, Kimura lavorò all’Uomo Tigre con il chiaro intento di evidenziarne la forza, la potenza espressiva e soprattutto i movimenti e le pose dei personaggi.

Kimura mise anima e corpo nel progetto relativo all’Uomo Tigre, chiedendo al suo team di concentrarsi particolarmente sugli scontri, sullo spazio degli stessi (memorabili le lunghe corse sul ring, quasi questo fosse immenso) e sulle pose plastiche delle particolari mosse di lotta del personaggio come dei suoi antagonisti.

Kimura si è spento in modo improvviso e inatteso per un infarto al miocardio, le esequie si sono tenute in forma privata, per volontà della sua famiglia, lo scorso 22 ottobre.

Nicola Massaro

Martin Scorsese, premio alla carriera alla Festa del Cinema di Roma

Standing ovation da copione, file di dieci ore, ragazzi con numeri “d’ingresso” scritti sulle braccia da parte dell’organizzazione. Cose folli, cose che accadono quando l’ospite si chiama Martin Scorsese, “un genio del cinema” tiene a chiamarlo Antonio Monda prima di accoglierlo sul palco.

È indubbiamente l’incontro ravvicinato più atteso della 13ma edizione, e con il premio alla carriera consegnatogli da un commosso Paolo Taviani: “Martin, che è un amico, è un uomo che ci aiuta a capire chi siamo e io per questo lo ringrazio”, è il completamento di un percorso articolato che il cineasta newyorkese ha deciso di compiere alla Festa del Cinema di Roma avendo presentato alcuni film del programma e tenuto diversi incontri, fra cui una lezione di cinema con Alice Rohrwacher.

Scorsese ha raccontato i nove film, tra i molti, del cinema italiano che tra gli anni ’50 e ’60 lo hanno formato, commentando spezzoni significativi, ricordandosi come fosse ieri luogo e occasione in cui li aveva visti per la prima volta, raccontando aneddoti curiosi, minimi con la sua solita generosità, come parlasse appunto ai suoi studenti di cinema.

“Sono i film che mi hanno ispirato per il futuro, quelli che sono stati per me scuola di cinema, quelli di cui si possono trovare tracce nelle mie opere”, ha spiegato.

Non i capolavori assoluti del nostro cinema, mancherebbero ad esempio i film del neorealismo da Roma Città aperta a Ladri di biciclette che pure ama, ma i suoi film di formazione. E in un ordine crescente evidentemente perché per gli ultimi tre hanno portato quasi alla commozione Scorsese per quanto hanno rappresentato.Dopo il dialogo con il direttore del festival Antonio Monda il premio consegnato da Paolo Taviani con il pubblico in piedi ad applaudirli. I nove film con cui Martin Scorsese ha omaggiato il nostro cinema sono Accattone di Pasolini (1961), La presa del potere da parte di Luigi XIV di Rossellini (1966), Umberto D di De Sica (1952), Il posto di Olmi (1961), L’eclisse di Antonioni (1962), Divorzio all’italiana di Germi (1961), Salvatore Giuliano di Rosi (1962), Il Gattopardo di Visconti (1963) e infine quello che ancora oggi, con la sua esperienza e la sua passione anche di restauratore con la sua Film Foundation, lo lascia senza parole, Le Notti di Cabiria di Fellini (1957).

Nicola Massaro

Animali Fantastici, il fan event porta in Italia le bacchette dei protagonisti della saga più famosa al Mondo

Ad un mese dall’uscita nelle sale italiane di “Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald”, Warner Bros Pictures presenta “Animali fantastici fan event – Accendi la magia”.

Sabato 3 novembre alle ore 18.30 i fan del Wizarding World accenderanno contemporaneamente con uno speciale Lumos le imponenti installazioni delle bacchette dei protagonisti del magico mondo di J.K. Rowling in nove città italiane.

A Milano, in piazza Cadorna, sarà protagonista la bacchetta di Albus Silente; a Roma l’appuntamento è fissato in via del Corso, Largo dei Lombardi, con la bacchetta di Gellert Grindelwald; a Napoli la bacchetta di Harry Potter sbarcherà a Piazza Trieste e Trento, mentre a Lucca, in occasione dell’edizione 2018 del Lucca Comics & Games, la bacchetta di Newt Scamander dominerà sulla centralissima Piazza San Michele alla presenza di Paul Harris, lo storico coreografo dei duelli che hanno scandito le avventure di Harry Potter.

Il 15 novembre 2018 segna la data di uscita del secondo capitolo prequel di Harry Potter: “Animali Fantastici I Crimini di Grindelwald”. I trailer usciti fino a oggi hanno ormai delineato la trama e le avventure dei protagonisti. Newt Scamander deve partire per un’avventura alla volta di Parigi, per dare la caccia al mago oscuro Gellert Grindelwald, sfuggito agli Auror. È il professor Silente a chiedere al suo ex alunno di partire per contrastare i terribili piani del suo antagonista.

I due ormai ex alleati, Gellert e Albus, sono interpretati da Johnny Depp e Jude Law. Mentre nel cast tornano Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol e Ezra Miller. Introdotti invece in questo secondo capitolo sono i personaggi femminili di Leta Lestrange, interpretata da Zoë Kravitz, e di Nagini, la donna serpente, interpretata da Claudia Kim.

Nicola Massaro

Ascolti tv, la Venier vince di nuovo la sfida della domenica

Da circa un mese la domenica pomeriggio è dominata da due grandi signore della televisione italiana, Barbara d’Urso e Mara Venier, con le loro trasmissioni Domenica Live e Domenica In.

Settimana dopo settimana i programmi si scontrano ininterrottamente, cercando di dominare nella gara di ascolti. Entrambe le donne, come sempre, fanno del loro meglio per cercare di portare a casa la vittoria, tra interviste a personaggi famosi, attualità, politica, e anche momenti comici. Domenica 14 ottobre c’è stata l’ennesima sfida tra i due rotocalchi, e tante sono state le emozioni e gli argomenti trattati. Da una parte il racconto di Ilaria Cucchi, dall’altra l’intervista al ministro Luigi Di Maio.

Ma a spuntarla ancora una volta, nella sfida tv della domenica pomeriggio, è Mara Venier. Rai1, durante il periodo di sovrapposizione tra Domenica In e Domenica Live, ha ottenuto una media di 2.428.000 telespettatori pari al 18,7 per cento di share mentre Canale 5 ha totalizzato una media di 2.091.000 telespettatori pari al 16,1 per cento di share.

Nel dettaglio, nella prima parte, Domenica In è stata proposta l’intervista alla sorella di Stefano Cucchi che ha ottenuto 2.813.000 telespettatori e uno share del 19,2 per cento. Nella seconda parte, il programma è stato visto da 2.274.000 pari al 18,5 per cento. Domenica Live, come si legge in un comunicato di Mediaset, è stata invece seguita nel segmento “Attualità” da 2.144.000 telespettatori pari a uno share del 16,6 per cento, nel segmento “Storie” da 2.013.000 telespettatori e uno share del 17,2, nella “Prima parte” da 2.389.000 telespettatori e uno share del 19,8% e nella ‘Seconda parte da 2.549.000 telespettatori e il 19.55% di share. Mediaset parla comunque di “record d’ascolti”.

In un post su Instagram Barbara D’Urso si limita a ringraziare i suoi ascoltatori. Per Giancarlo Scheri, direttore del canale, è una “puntata da incorniciare”.

Nicola Massaro

 

 “I Bastardi di Pizzofalcone” superano il GF vip

Con la prima stagione di Pizzofalcone la Rai ha di fatto trasformato la propria offerta, sdoganando un linguaggio crudo e scomodo che in passato sarebbe stato impensabile. Esempi di corruzione e degrado interno ad alcuni elementi forze dell’ordine erano sempre stati sfiorati, oppure raccontati in prodotti di nicchia, poco valorizzati, lasciati dalla stessa Rai in un angolo, affinché forse non facessero troppo rumore. Ma questa fiction d’autore ha rotto gli schemi e cambiato i tempi, osando.

La seconda stagione de “I Bastardi di Pizzofalcone”, però, va ancora oltre. E, assodata e confermata la natura “ribelle” del prodotto, trova spessore in una maggiore analisi dei personaggi, protagonisti ora più che mai con le loro storie ed il loro privato, che pesa nelle puntate quasi quanto le indagini. Tra morti violente, micro e macro criminalità, Lojacono, Alessandro Gassmann, e gli altri vengono fuori netti ma timidamente, tra le righe, senza offuscare la natura poliziesca del racconto, ma arricchendolo.

Uno degli elementi più forti della fiction resta infine la scenografia naturale di una Napoli porosa, fatta di architettura, vicoli e tradizioni, che interagisce con il racconto e lo rende diverso dagli altri, dandogli quel quid in più che riesce a rendere accogliente un titolo che altrimenti, nonostante tutto, resterebbe piuttosto freddo.

Con un audience del 23.23%, pari a 5.337.000 spettatori, “I Bastardi di Pizzofalcone” si aggiudicano il primo posto nella classifica ascolti tv. Secondo, ancora, il reality Grande Fratello Vip, condotto da Ilari Blasi, che ha raccolto davanti al video 3.242.000 spettatori pari al 20.01% di share. In terza posizione il match di calcio Spagna-Inghilterra, in onda su Italia 1 che ha raggiunto 5,82% di share.

Nicola Massaro

Ascolti TV Auditel: stravince Rocco Schiavone, la Sciarelli batte Le Iene

Il ritorno su Rai2 del vicequestore “Rocco Schiavone”, in onda mercoledì 17 ottobre, vince la competizione della prima serata affermandosi come il programma più visto, con 3,2 milioni di spettatori, uno share del 14% e punte superiori al 17.

Significativo anche il riscontro tra i laureati 21,7%. “Una conferma e un rilancio forte per un personaggio e una serie che giocano la carta dell’innovazione del linguaggio e un profilo del protagonista in controtendenza rispetto agli stereotipi –   ha sottolineato il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta – scorretto, fuori dalle regole ma con un senso profondo dell’etica e per questo amato dal pubblico. Un circuito virtuoso, i romanzi di Antonio Manzini, l’ironia e bravura di Marco Giallini che s’incontrano con la regia di Giulio Manfredonia e la qualità produttiva di Cross Production e Rai Fiction”.

Nei dettagli: Rocco Schiavone 2 ha trionfato con 3.172.000 spettatori pari al 13.9% di share, superando anche Rai1 e il film Lasciati andare con Toni Servillo, fermatosi a 1.917.000 spettatori pari all’8.4% di share. Battuto anche Canale 5 con “Benvenuti al Sud”che ha conquistato 2.795.000 spettatori pari al 13.1% di share. Su Italia 1 “Le Iene” raggiungono 1.735.000 spettatori (9.9%) e soccombono a Rai3 con Federica Sciarelli e “Chi l’ha Visto?” che convince 2.088.000 spettatori pari ad uno share del 10%.

Su Rete4 la telenovela “Il Segreto” arriva a 1.731.000 spettatori con il 7.7% di share, superando di netto La7 con “Atlantide” dedicato a Evita Peron che ha totalizzato 613.000 spettatori con uno share del 2.9%. Su TV8 lo show culinario” MasterChef 7″ ha invece segnato il 2.7% con 559.000 spettatori.

Nicola Massaro

The Cranberries, un brano inedito per i 25 anni dal debutto

Dolores O’Riordan canta in irlandese, unico brano gaelico della band.

Un pezzo che sembra riportarci al 1993, ai tempi dell’esordio con Everybody else is doing it so why can’t we?. I Cranberries, in occasione dell’anniversario, che sarà celebrato con l’uscita di un cofanetto, pubblicano la versione studio di Íosa, unico pezzo in gaelico registrato dalla band con la voce di Dolores O’Riordan, trovata senza vita poco dopo le 9 del 15 gennaio nella camera 2005 dell’hotel Hilton a Park Lane, a Londra.

La cantante è morta annegata nella vasca da bagno in seguito a un’intossicazione da alcool.  Íosa è un inno alla Chiesa cattolica e il titolo significa “Gesù”. Il brano è una supplica a Dio, al quale Dolores chiede di non essere lasciata sola.

“Continuiamo a lottare per riuscire ad accettare quello che è successo,avevano scritto in un comunicato i Cranberries. Le nostre sentite condoglianze vanno ai figli di Dolores e alla sua famiglia e oggi i nostri pensieri sono con loro: Dolores vivrà eternamente nella sua musica”.

Prima della scomparsa della cantante irlandese, il gruppo, che si era sciolto nel 2003 per poi riunirsi nel 2009 per un tour negli Stati Uniti e in Canada, aveva iniziato a lavorare su nuovo materiale: O’Riordan aveva già realizzato delle registrazioni che ora i Cranberries promettono di condividere con i fan entro il 2019.

La band, nata nel 1990, aveva scalato le classifiche mondiali della musica, tanto da diventare vera e propria icona del rock degli anni Novanta.

Nel 2003 il gruppo irlandese si era sciolto, nel 2009 c’era stata una prima reunion per un tour tra Stati Uniti e Canada.

Da lì la band aveva deciso di provarci ancora. Dolores O’Riordan aveva già realizzato alcune registrazioni e il resto del gruppo ha scelto di condividere con chi ha saputo apprezzare e ammirare una delle voci più belle della storia della musica.

Si stima che la band abbia venduto attorno ai 40 milioni di album nel mondo.

Nicola Massaro

 Summer Festival 2018, “Amore e Capoeira” è la canzone dell’estate

Sono Takagi & Ketra, con la loro “Amore e Capoeira” cantata con Giusy Ferreri, i re dell’estate 2018. La canzone ha infatti vinto il “Wind Summer Festival 2018”, la cui finale, dopo le quattro date romane di luglio, si è svolta il 16 settembre a Milano, al Parco Mind.

Ad aprire la diretta tv è il super ospite Biagio Antonacci con la sua ballata “Mio fratello” dedicando il ritornello “mai più dolor” all’anniversario della morte di Don Giuseppe Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993.

Una biondissima Emma Marrone in total white dà il via alla gara con “Mi parli piano”, quindi arrivano i The Giornalisti che, con “Felicità puttana” (cantata in playback secondo il popolo di Twitter), prendono il Premio di Radio 105 (partner ufficiale del WSF2018) per essere la band più ascoltata in radio.

Sonorità anni ’80 con Luca Carboni e la sua “Una grande festa”, mentre Rovazzi propone la hit “Faccio quello che voglio” con la partecipazione di Emma, Nek e Al Bano. Fuori gara Nek incanta con “Se non avessi te”, successo che quest’anno compie 20 anni.

Tanti i protagonisti della serata condotta da Ilary Blasi, Rudy Zerbi e Daniele Battaglia: da Loredana Berté con i Boomdabash a Benji & Fede, da Irama ai The Giornalisti.

Una grande serata di festa con la musica che ci ha accompagnato durante i mesi estivi. Emma, Max Pezzali, Luca Carboni, Le Vibrazioni, Fabrizio Moro, Carl Brave con Francesca Michielin. E poi anche GuèPequeno, Elodie con Michele Bravi, Gigi D’Alessio, Noemi, Ermal Meta. Insomma, un gran finale per un’estate che ha visto molte canzoni diventare successi radiofonici.

Se Takagi & Ketra e Giusy Ferreri si sono portati a casa il premio più importante, non sono mancati altri riconoscimenti assegnati nel corso della finale.

Loredana Bertè ha ricevuto il premio alla carriera, mentre i The Giornalisti di Tommaso Paradiso hanno portato a casa il premio di Radio 105, radio partner dell’evento. Premio speciale infine per Ornella Vanoni, per aver contribuito a rendere grande la musica italiana.

Nicola Massaro

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