La posta in aerostato

Riprendendo il tema della posta aerea (n.d.r. articolo 27 ottobre) vale la pena ricordare che il primo esperimento con regolare servizio di posta aerea con mezzo più leggero dell’aria è quello, come abbiamo ricordato dell’assedio di Parigi. In totale furono compiute 68 ascensioni, alcune delle quali piene di avventure e di emozioni per i più coraggiosi aeronauti che dopo i primi lanci di aerostati senza piloti, accettarono di correre i rischi del volo. In tal modo, però, era stato risolto solo una metà del problema, poiché se si era trovato il mezzo relativamente facile di inviare lettere in provincia, altrettanto difficile, se non più, risultava invece ricevere notizie dalle periferie. Era infatti semplicemente assurdo pensare di rientrare a Parigi con lo stesso sistema e i tentativi che vennero fatti con piccoli palloni, approfittando di venti favorevoli, non approdarono a nulla. Si pensò allora di ricorrere ai cani ma ben presto anche questa idea venne scartata in quanto nessuno degli animali inviati a Parigi riuscì ad attraversare le linee nemiche. Non si sa chi suggerì di servirsi dei colombi viaggiatori che sarebbero sicuramente riusciti a tornare alle colombaie parigine dove erano stati allevati e così dopo quattro secoli la posta aerea con i piccioni tornò in augue.

Il sistema ovviamente si rilevò praticissimo e venne adottato chiudendo il ciclo della comunicazione da e per Parigi assediata. Da allora con alterna fortuna, il servizio espletato dai piccioni venne sempre lasciato in efficienza e anche in epoca relativamente vicine a noi è stato usato talvolta a scopo militare.

Dopo l’assedio parigino, la Germania ha il vanto di aver effettuato nuove ascensioni durante le quali fu trasportata corrispondenza. E’ nel 1893 che troviamo notizie di un volo compiuto dalla divisione militare tedesca partito il 22 aprile di quell’anno da Riedesderf e che il 23 settembre, gettò su Schoneberg alcune cartoline postali.

Un altro tentativo fu fatto da Lipsia in occasione della famosa fiera e da Tarnau dal 19 al 22 ottobre 1897 con un pallone libero montato dal capitano Gobard, successivamente a Monaco di Baviera, durante l’esposizione con l’aerostato Europa avente come pilota lo stesso capitano e poi il 3 ottobre 1899 ancora a Monaco.

Ritorneremo ancora su questo argomento che come si può constatare è bellissimo e ci porterà a vedere poi il primo volo aereo con le lettere dell’epoca.

Salvatore Adinolfi

 

 

 

 

 

Piccioni viaggiatori e posta aerea

La posta aerea, ufficialmente costituita, qualche anno fa ha compiuto 100 anni di età ed è come si potrà vedere una creazione assolutamente italiana. Tuttavia, cosa che non tutti sanno, essa è nata molti secoli prima o per meglio dire sono trascorsi più di 800 anni dalla nascita dell’antenato della posta aerea, il colombo viaggiatore.

Il merito di aver organizzato per primo un servizio per il trasporto di dispacci a mezzo di piccioni è attribuito al sultano Noure Dim, che elevò questo sistema a rango di posta governativa.  Questa chiamiamola così “iniziativa” risale all’incirca al 12mo secolo così come riportatoci, infatti, le notizie che ci sono arrivate risalgono all’incirca al 1148.

Dalle notizie riportate storicamente ben dieci servizi di posta con piccioni risultavano operativi in Egitto ed i principali si effettuavano su percorsi abbastanza contenuti in termini di chilometri quali Il Cairo-Alessandria o Il Cairo e l’Alto Egitto, c’era poi anche un altro percorso che univa Il Cairo con Gerusalemme via Damasco e Gaza. Tutti questi percorsi effettivamente fatti sono riportati in una serie di appunti che certificavano la consegna dei documenti. Poi le invasioni dei Mongoli dell’Orda d’Oro segnarono il declino di questo ingegnoso e rapido servizio di posta aerea.

Storicamente questo servizio fu eliminato allorquando quelle popolazioni asiatiche nel secolo 13mo conquistarono Bagdad e nel distruggere il Califfato, subito si preoccuparono di sopprimere su tutto il territorio conquistato il servizio di posta svolto tramite i piccioni.

Storicamente va ricordato che dieci anni dopo anche la Siria subì la stessa sorte e verso la metà del secolo 15mo, soltanto in Egitto sopravvivevano i resti di questa posta aerea sui generis, fra il Cairo e Alessandria.

Passarono ben quattro secoli prima che qualcuno riproponesse un servizio postale analogo. Ciò avvenne precisamente durante l’assedio di Parigi del 1870, allorché fu gioco forza riesumare un sistema di corrispondenza che aveva avuto tanta fortuna secoli prima. Ma la modernizzazione poi aveva fatto sì che oltre ai colombi venisse utilizzato un altro mezzo considerato per l’epoca supermoderno e dovuto sempre all’ingegno umano, il pallone aerostatico.  Fu infatti il 23 settembre del 1870 che le truppe prussiane dovettero assistere impotenti al volo della prima mongolfiera, decollata da Parigi in  direzione ovest. In questo modo e attraverso vicende alterne per molti giorni la capitale francese poté comunicare con l’esterno e precisamente con  Tours dove era stata insediata poco prima dello sfondamento tedesco una delegazione del Governo.

Salvatore Adinolfi

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