Emilio Salgari, il fascino e l’avventura

“Fino a sei anni volevo fare il tranviere, poi a otto ho incominciato a leggere Salgari. Così iniziai a scrivere dei racconti”, così  ha scritto del narratore romanziere torinese, che ha regalato un ciclo fantastico di racconti, Umberto Eco.

Un’immaginazione straripante quella di Emilio Salgari grazie alla quale ha dato vita a tanti famosi lavori che hanno accompagnato ed accompagnano tuttora intere generazioni con i loro protagonisti: Sandokan, Yanez, la Perla di Labuan, Kammamuri, il Corsaro Nero, Jolanda la figlia del Corsaro Nero,  e tantissimi altri immortalati anche dal cinema e dalla televisione.

Trame avvincenti, eroi invincibili, pirati, luoghi esotici e misteriosi, terre lontane, dove in effetti non andò mai ma che seppe descrivere in maniera mirabile grazie ad un grande lavoro di documentazione e studio.

Una vita dedicata alla scrittura anche se avrebbe voluto diventare capitano di gran cabotaggio e solcare i mari vivendo avventure. Una vita non facile, gravata dalla malattia della moglie e da problemi economici nonostante la ricca produzione letteraria, che culminò con il suicidio seguendo il rito giapponese del seppuku, più conosciuto come karakiri, a soli 48 anni. Una grande perdita per la letteratura.

Le sue opere vengono riproposte da RBA nella collana composta da 60 uscite in edicola in un’edizione prestigiosa con la riproduzione delle copertine originali in stile Liberty realizzate da alcuni degli illustratori più importanti del Novecento come Alberto Della Valle, Pipein Gamba, Gennaro Amato, Carlo Chiostri o Giuseppe Garibaldi Bruno.

La prima uscita è stata Sandokan alla riscossa illustrato da G. Amato. La prossima “Il Corsaro Nero”.

Alessandra Desideri

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