I 30 anni di Slow Food in un francobollo

“Identifichiamo in tre aggettivi riferiti alla persona, alla natura e alla società – buono, pulito e giusto – le qualità che ogni cibo dovrebbe avere”.
(Gaet
ano Pascale, Presidente di Slow Food Italia)

slowLe eccellenze gastronomiche hanno un posto in prima fila anche nella filatelia. Sono infatti molti i francobolli dedicati, il più recente risale al 26 luglio scorso ed è stato emesso con una tiratura di 80.000 esemplari, valore singolo di 0,95 euro. Un francobollo ordinario della serie tematica “le  Eccellenze del sistema produttivo ed economico”,  dedicato a Slow Food Italia, nel 30° anniversario della fondazione.

E’  stampato in rotocalcografia e  riproduce il logo dell’Associazione Slow Food Italia.

L’Associazione nel corso di questo trentennio ha contribuito allo sviluppo di una cultura del cibo in Italia e nel mondo e le parole del Presidente dell’Associazione Gaetano Pascale che sottolinea che il cibo ha “un valore che risiede nella sua storia, nella sua relazione con i nostri sensi e nel suo ciclo di vita” lo testimoniano. Cibo come cultura e valorizzazione delle eccellenze agro-alimentari del nostro Paese note ed apprezzate ovunque. Slow Food “in questi trent’anni l’Associazione ha cercato di promuovere un sistema alimentare che tuteli la biodiversità e che rispetti gli abitanti di un territorio senza depauperarne le risorse naturali”.

E’ possibile acquistare il francobollo su www.poste.it, negli Uffici Postali abilitati e negli  “Spazio Filatelia” di Roma, Milano, Torino, Venezia, Genova, Trieste e Napoli.
Salvatore Adinolfi

A Verbicaro l’automobile ad acqua

Fervidi preparativi ed incuriosita attesa nel Parco Nazionale del Pollino, in quel di Verbicaro, per venerdì 5 e sabato 6 agosto prossimi, giorni in cui le strade della località collinare cosentina, di apprezzata produzione vinicola, brulicheranno di spettatori per la decima edizione della Soap Box Race, gara di creatività tra veicoli senza motore dalle forme più strane, divertenti e fantasiose. Un evento serale, all’aperto, senza biglietto d’ingresso, per vedere sfilare circa cinquanta prototipi, provenienti da tutta Italia, assolutamente esenti da emissioni tossiche. Queste le loro necessarie caratteristiche tecniche: non più di due passeggeri; larghezza massima 180 cm; lunghezza entro i 240 cm; peso che non superi i 150 Kg; freni su almeno due ruote; impianti, acustico e luminoso, congrui; assoluta assenza di fonte di propulsione che non sia la gravità; e rigorosamente non riconducibili ad altre forme di vettura.

La partecipazione di pubblico prevista, stando anche ai lusinghieri risultati delle precedenti edizioni, è copiosa: circa diecimila persone.

Ad arricchire l’iniziativa, musica, le esibizioni ciclistiche acrobatiche di Alex Barbero e borse di studio assegnate a studenti di ogni ordine e grado di scuola, incluse le università, autori dei migliori progetti di veicoli.

Ideatore e curatore di questo evento, che in passato ha saputo meritare finanche entusiastica approvazione statunitense, Agostino Cirimele, che da sempre, con questo suo ponderoso ed ampiamente gradito sforzo organizzativo, intende attirare l’attenzione collettiva sull’inquinamento e stimolare proficue soluzioni. All’uopo, nella giornata di sabato, alle 18, si terrà un convegno con un folto gruppo di autorevoli relatori tra i quali, non certo ultimo, Lorenzo Errico, ingegnere leccese, artefice di una straordinaria automobile munita di sistema di iniezione elettronica che, separando idrogeno dall’acqua, integra poi il tradizionale carburante, non trascurando particolare attenzione alla sicurezza, permettendo così una clamorosa riduzione di nocumento ecologico, riducendo ben del 90% l’emissione di monossido di carbonio, dell’88% quella di idrocarburi incombusti e del 30% quella di anidride carbonica. I risparmi sul costo del carburante riescono a scendere, in tal modo, anche quasi di un terzo.

Così, questa estate, tra le numerose bizzarrie a quattro ruote, a Verbicaro, nel paese del vino… un’automobile ad acqua.

 

Rosario Ruggiero

Pubblicate le date del nuovo anno scolastico

Studenti sulla spiaggia, in giro per le città o a godersi il meritato relax si sono appena lasciati alle spalle un anno scolastico per qualcuno più o meno difficile, più o meno ricco di soddisfazioni.

Ecco però che già possono pensare almeno per un attimo al nuovo anno scolastico. E’ stato infatti pubblicato dal MIUR il calendario 2016/2017.

La Prova Nazionale Invalsi di terza media si terrà il 15 giugno 2017.

21 giugno 2017, ore 8.30, è invece fissata la data della prima prova dell’esame di maturità.

Il calendario, consultabile sul sito www.istruzione.it indica anche le festività.

Le lezioni riprenderanno tra il 12 e il 15 settembre 2016. Tra i primi gli studenti di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta e veneto. Mentre avranno tre giorni di vacanza in più i ragazzi di Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Toscana.

La chiusura dell’anno scolastico è fissata tra il 7 e il 10 giugno 2017.

 

Salvatore Adinolfi

Piazza San Domenico Maggiore diventa pedonale

Un altro angolo di città diventa pedonale: la Giunta Comunale infatti ha approvato, su proposta dell’Assessore alla Mobilità Mario Calabrese “ l’istituzione dell’area pedonale in una delle zone di maggiore rilevanza storico – architettonico dei decumani. Infatti la nuova area pedonale interesserà piazza San Domenico Maggiore, vico San Domenico Maggiore, via Francesco De Sanctis, via Raimondo De Sangro di Sansevero e vicoletto San Domenico Maggiore”.

Non a caso in quella zona insistono alcuni dei gioielli d’arte della città di Napoli tra cui la chiesa di San Domenico Maggiore, palazzo Corigliano e la Cappella San Severo.  L’iniziativa è  in linea con i contenuti del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), che è stato approvato dalla giunta nel mese di maggio. Il PUMS individua gli interventi “con i quali si intende perseguire l’obiettivo di migliorare la qualità dello spazio urbano, valorizzando prioritariamente gli spazi urbani di particolare valenza sociale e culturale”.

“Riparte con determinazione la politica dell’amministrazione per favorire un modello di mobilità sempre più sostenibile” ha dichiarato Mario Calabrese. “Dal 1° agosto entrerà in vigore il controllo con telecamere della ZTL di Marechiaro e con questo atto approviamo l’istituzione di un’area pedonale nel cuore dei decumani. Un ulteriore tassello dell’ampia zona pedonale che, di pari passo con la realizzazione delle nuove stazioni della metropolitana, è destinata a interessare l’intero centro storico della città”.

 

Alessandra Desideri

Museo Madre gratis tutto agosto

Per chi resta in città o per chi viene a visitare Napoli il Museo Madre offre un agosto tutto gratis. E’ ormai dal 2013 che si ripete questa iniziativa che consente gratuitamente di visitare le mostre in corso e le collezioni ma anche di partecipare alle attività estive messe in campo dal Madre.

“L’iniziativa, ribadendo il successo riscosso negli anni precedenti, viene riproposta – si legge in un comunicato – con l’obiettivo di offrire nuovamente, a, la possibilità di avvicinarsi alle ricerche artistiche del presente visitando il museo d’arte contemporanea regionale: un museo non solo aperto ad agosto, ma gratuito per tutti e che propone a tutti, anche a chi non conosce o frequenta già il museo, di affrontare il caldo della stagione estiva camminando piacevolmente in mezzo a capolavori di arte contemporanea e ad “aria condizionata”.

Già dall’ingresso il Museo offre al visitatore una full immersion nelle opere che ospita iniziando con Axer/Désaxer, l’opera in situ di dimensioni architettoniche dell’artista francese Daniel Buren.

Al piano terra Attesa. 1960-2016, la retrospettiva dedicata a Mimmo Jodice, maestro della fotografia contemporanea. La mostra che resterà aperta fino al 24 ottobre si articola in più sezioni connesse tra loro. Partendo dalla sala Re_PUBBLICA MADRE al piano terra, dove è messa in scena, nel formato di una grande proiezione cinematografica (Teatralità quotidiana a Napoli, 2016), una selezione di immagini dalle serie dedicate, negli anni Sessanta e Settanta, alla città di Napoli, lavori di matrice sociale e di impegno civile degli anni Sessanta e Settanta. Al terzo piano la mostra presenta più di cento opere.

Sono proposti, in un allestimento unitario, tutti i più importanti cicli fotografici di Jodice – dedicati al mondo antico, alla natura morta, alla dimensione urbana, al rapporto con la storia dell’arte – in cui si articolano i principali aspetti e temi della sua ricerca.

Mentre l’inizio e la fine del percorso espositivo al terzo piano vedono protagoniste le ricerche sperimentali degli anni Sessanta e Settanta, nelle tre ali del terzo piano “si succedono in una stringente contiguità e continuità fra i tre differenti tempi del passato (prima sezione), del futuro (seconda sezione) e del presente (terza sezione) – opere da tutte le principali serie di Jodice, a partire dagli anni Ottanta”.

La mostra di Camille Henrot è ospitata nella Sala delle Colonne al primo piano. Luna di latte il titolo  della mostra dell’artista francese, Leone d’argento quale migliore artista giovane alla 55.Biennale di Venezia del 2013. La mostra resterà visibile fino al 3 ottobre 2016, con il patrocinio di Institut français di Napoli e in collaborazione con la Fondazione Memmo di Roma. 

Tante opere ospitate nei vari piani del Museo Madre. Fra queste anche quelle della nuova collezione permanente in progress del MADRE Per_formare una collezione, progetto avviato nel 2013 e dedicato dal museo alla costituzione progressiva della sua collezione permanente

T utti i weekend di agosto i Servizi Educativi del museo MADRE offrono un programma di visite didattiche #in_mostra, anch’esse gratuite, ogni sabato, domenica e lunedì, alle ore 11:00 e alle ore 17:00, dedicate alle due mostre della stagione espositiva estiva del museo: Mimmo Jodice Attesa. 1960-2016 e Camille Henrot Luna di latte.

Fino al 29 agosto sarà possibile visitare la Casa “do ut do”, su progetto di Alessandro Mendini. 

Il progetto – evidenziano  gli organizzatori – presenta l’edizione 2016 di “do utdo”, contenitore di iniziative culturali a scopo benefico promosso dall’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus e piattaforma biennale che organizza eventi dedicati alle arti e alle eccellenze della cultura italiana coinvolgendo istituzioni, imprese e collezionisti e che, quest’anno ha come testimonial il premio Nobel Dario Fo. Le stanze della Casa “do ut do” sono progettate da tredici importanti architetti e designer, e ognuna è dedicata ai valori che compongono la qualità della vita,elementi che danno il senso più profondo di una casa, di una comunità, di una città, di un paese: Alberto Biagetti (“vitalità”), Mario Cucinella (“empatia”), Riccardo Dalisi (“sogno”), Michele De Lucchi (“civiltà”), Stefano Giovannoni (“gioco”), Alessandro Guerriero (“attesa”), Massimo Iosa Ghini (“inclusione”), Daniel Libeskind (“incontro”), Angelo Naj Oleari (“natura”), Terri Pecora (“complicità”), Renzo Piano (“luce”), Claudio Silvestrin (“amore”), Nanda Vigo (“coraggio delle donne”)”.

Per informazioni tel. 081.19313016 (lunedì-venerdì ore 9:00 -18:00; sabato ore 9:00 -14:00).

Alessandra Desideri

Sassari si prepara alla Faradda 2016

E’ stata presentata alla stampa nella sala conferenza a Palazzo Ducale, lo scorso 27 luglio, l’edizione 2016, con tutti gli appuntamenti della Discesa dei Candelieri, La Faradda, l’appuntamento più atteso dell’anno per i sassaresi.

Una festa che è assieme spettacolo e devozione che aggiunge quest’anno importanti novità. La prima riguarda il numero dei gremi e dei Candelieri che il 14 agosto scenderanno lungo corso Vittorio Emanuele per arrivare alla chiesa di Santa Maria. Saranno undici infatti i Ceri votivi che danzeranno per sciogliere il voto alla Madonna. Il consiglio comunale di Sassari, il 12 luglio scorso, all’unanimità ha decretato la modifica al regolamento della discesa dei Candelieri, formalizzando così l’ingresso del gremio dei Macellai che ha San Maurizio come santo patrono. Il nuovo Candeliere è stato presentato nella serata del 30 luglio, nella chiesa della Santissima Trinità. Altra novità,  la nuova location dell’arrostita dei Candelieri, in programma l’11 agosto, durante la quale sarà cucinato anche lo zimino. Sarà la piazza Sant’Antonio ad ospitare il tradizionale spuntino conviviale.

Una scelta che si inserisce nella volontà dell’amministrazione comunale di valorizzare quest’area che, nella tradizione e nella cultura popolare, ha rappresentato un’importante porta d’accesso alla città. “La preparazione alla discesa dei Candelieri dura tutto l’anno con saperi e competenze diverse. Le feste patronali (il 2 agosto sarà per  i muratori,  il 7 quella dei viandanti) ne fanno le tappe importanti” – ha ribadito Salvatore Spada, presidente dell’Intergremio cittadino. Ha anche ricordato la ricorrenza quest’anno del  ventennale dei piccoli candelieri ai quali sarà dedicata la loro vestizione nella mattina del 5 agosto presso il vecchio mercato. “Si crea così una ricucitura tra la parte alta e quella bassa della città antica – ha detto il sindaco Nicola Sanna – quest’ultima considerata da alcuni quasi come abbandonata mentre, in questi ultimi anni, ha ottenuto dalla nostra amministrazione una particolare attenzione. Questa è una festa che parla al mondo intero – ha proseguito il primo cittadino – e si confermano numerose presenze dalle città della Rete delle macchine a spalle e dall’estero. Saranno presenti, infatti, rappresentanti di Viterbo, Nola, Palmi e Gubbio e l’assessora alla Cultura del Comune di Bratislava”.

Il primo cittadino, inoltre, ha ricordato che per tutte le manifestazioni della Faradda, come da disposizioni perentorie della questura di Sassari per esigenze di sicurezza, dalle ore 14 sino a conclusione degli eventi, non sarà consentito l’accesso a nessun veicolo, privato o commerciale, nelle aree interessate dagli appuntamenti. Per questo motivo, le attività commerciali presenti nelle varie aree interessate dagli eventi dovranno provvedere per tempo a programmare le loro necessità.

“L’amministrazione comunale – ha aggiunto l’assessora alla cultura Raffaella Sau, che ha illustrato il programma – nel promuovere la festa dei sassaresi, ha voluto dedicare uno sguardo attento ai Gremi e alle loro feste patronali. Un’occasione, come già anticipato da Spada, per significare che la festa dei Candelieri non deve e non può esaurirsi il 14 agosto, ma si sviluppa per tutto l’anno”.

Nel mese di agosto, in prossimità della Discesa, si moltiplicano gli appuntamenti che “preparano” sassaresi e turisti al grande appuntamento. L’amministrazione comunale infatti ha previsto una serie eventi culturali, enogastronomici, musicali e di spettacolo che rispecchiano l’aspetto identitario della città e della sua comunità. Anche quest’anno, da piazza Azuni, dalle 10 e fino alle 13.30 del 14 agosto, il trenino Aiò partirà per portare turisti e curiosi nelle sedi della vestizione dei Candelieri. In onore della tradizione, nonostante ormai i detenuti si trovino nel nuovo carcere di Bancali, anche quest’anno si è scelto di mantenere per questo importante appuntamento il nome di “Candeliere di San Sebastiano”.

L’11 agosto, alle 10.30, nella nuova struttura, si rinnoverà l’appuntamento. Il candeliere a fine manifestazione sarà trasportato nel cortile di Palazzo Ducale e sarà poi esposto il 13 agosto, in occasione della manifestazione delle premiazioni per i Candelieri d’oro, d’argento, di bronzo e speciale.

Alla presentazione hanno partecipato i delegati di alcuni sponsor che insieme agli enti istituzionali sostengono la manifestazione. Fra i presenti anche Luca Parodi che ha presentato “Archeos”, lo spettacolo concerto che sarà offerto dai Tazenda la sera dell’undici agosto. Cuore e madre di tutti gli eventi in programma, La Faradda del 14 agosto, vedrà la partenza del primo Candeliere da piazza Castello intorno alle 18.

Il calendario completo degli eventi è disponibile sul portale istituzionale (http://www.comune.sassari.it/servizi/cultura/candelieri/candelieri_2016/candelieri_2016_indice)

 

Luigi Coppola

La sonda Juno è entrata nell’orbita di Giove

Dopo cinque anni e quasi tre miliardi di kilometri percorsi la sonda JupiterNear-polarOrbiter è finalmente giunta nell’atmosfera del pianeta gigante per svelarne i segreti.

Mai, finora, un veicolo spaziale è stato così vicino al pianeta più grande del sistema solare.

Lo scopo di questa missione è quello di ottenere risposte sull’atmosfera, la temperatura e il movimento vorticoso delle nubi del pianeta, sulla composizione del suo nucleo e l’ambiente estremo in cui è immerso, dove le radiazioni sono più intense che in qualsiasi altro luogo del nostro sistema planetario.

L’incontro con Giove è una sfida senza precedenti, la sonda infatti è immersa e bombardata dal gigantesco campo magnetico del pianeta ed altre radiazioni provengono dalle particelle liberate dai vulcani di Io, la più interna delle lune di Giove.

Prima di Juno solo le due sonde Pioneer, negli anni ‘70, hanno avvicinato il pianeta gigante fotografando per la prima volta dettagli della superficie come macchie, aurore e maree; adesso bisogna scoprire cosa c’è sotto la sua superficie. E per far ciò Juno è composta di nove strumenti sofisticatissimi, il cui cuore scientifico è lo spettrometro italiano Jiram (JovianInfraRedAuroral Mapper) che, oltre a catturare le immagini delle aurore polari, studierà gli strati superiori dell’atmosfera a caccia di metano, vapore acqueo, ammoniaca e fosfina. Per ottenere la prima mappa interna di Giove, invece, ci sarà KaT (Ka-Band Translator), progettato dall’Università Sapienza di Roma e realizzato dalla Thales Alenia Space Italia con il supporto dell’Asi. Italiano, infine, anche il sensore d’assetto Autonomous Star Tracker: dopo averla guidata verso Giove, il sensore permetterà a Juno di mantenere la rotta nell’orbita del pianeta gigante. Ma a bordo di Juno non ci sono solo strumenti scientifici; ci sono la targa con il ritratto e la firma di Galileo Galilei e il testo che descrive la scoperta delle lune di Giove. Questo omaggio al grande fisico italiano è accompagnato da un carico meno serioso, ma ugualmente importante per il suo carattere simbolico: tre minuscole statuine che raffigurano Galilei e le antiche divinità Giove e Giunone, realizzate dalla Lego in collaborazione con la Nasa nell’ambito di un programma teso a stimolare nei ragazzi l’interesse per i temi scientifici.

 

Rossella Marchese

D&G: Grazie Napoli! Torneremo

Il mambo è alle spalle, la festa è giunta al termine. “Grazie Napoli! Torneremo…”, è il saluto con cui Domenico Dolce e Stefano Gabbana salutano le “quattro giornate” nella città del loro sogno mediterraneo, ispirato alla “Signora” della cinema italiano Sophia Loren. Si smontano le luminarie, i lustrini e le paiettes dell’Alta Moda e delle sue seduzioni per pochi, firmate dai due generosi e temerari stilisti. Ma all’alba della settimana “ordinaria2 che sorge sui Bagni Elena, dopo il gran finale con i Gipsy Kings e le seduttive danzatrici di burlesque, non tutto svanisce. Restano scene di straordinaria bellezza. “Napoli ha vinto ancora”. A scriverlo, in un lungo post su Facebook, il sindaco partenopeo, Luigi de Magistris, riferendosi alla festa conclusiva di Dolce e Gabbana, la maison di moda che ha voluto celebrare i suoi trent’anni di attività con quattro giorni di feste, eventi e sfilate a Napoli. Da giovedì scorso, fino alla notte tra domenica e lunedì, i due stilisti hanno allestito appuntamenti glamour a Villa Pignatelli, tra i vicoli nel cuore antico della città, al Borgo Marinari, a Castel dell’Ovo e su una delle spiagge più belle di Posillipo, a piedi di Palazzo Donn’Anna. Il sindaco de magisteri parlando della serata sulla spiaggia “si è chiuso l’evento D&G con una festa di luci e colori che ha illuminato il mare di Napoli”.

Successo internazionale, con fiumi di inchiostro su tutti i più importanti quotidiani del mondo, poco e niente la risposta da parte dei media italiani, non dando al mega evento lo spazio che meritava. A tal proposito il Movimento Neoborbonico ha richiesto alla Rai, Servizio Pubblico, minutaggi e par condicio sull’evento che è stato ripreso dai maggiori media internazionali quali il New York Times, Vogue, il Financial Times e tanti altri. Sulla pagina Facebook del Movimento Neoborbonico è apparsa la protesta e la richiesta alla Rai. Nei giorni in cui Stefano Dolce e Domenico Gabbana hanno portato a Napoli moda, spettacolo e ricchezza, i media italiani non hanno dato rilievo alla vicenda anche se si sono occupati di altre eventi simili ma di portata minore, come il compleanno di Lino Banfi, tacendo però sulla cerimonia in onore di Sofia Loren a cui è stata attribuita la cittadinanza onoraria di Napoli: “L’evento delle sfilate di Dolce&Gabbana a Napoli è stato ripreso dai media di tutti il mondo per la bellezza di abiti e scenari dal centro antico a Posillipo. Le telecamere della Rai sono state le meno presenti sia nei tg che nei programmi di approfondimento sempre pronti, invece, a veicolare notizie negative o di cronaca da associare all’ex capitale delle Due Sicilie”. Questa è la richiesta a Roberto Fico, il pentastellato presidente della commissione di vigilanza Rai, del conteggio dei minuti dedicati agli eventi partenopei tenutisi dal 7 al 10 luglio: “Il Movimento Neoborbonico ha richiesto al presidente della Commissione Vigilanza Rai, Roberto Fico, di analizzare, nel nome di una par condicio opportuna e necessaria per un servizio pubblico, il minutaggio dedicato all’evento e di confrontarlo con eventi simili dal Pitti di Firenze alla Settimana della Moda a Milano. Il dibattito che si è acceso sul web e sui social dimostra che è sempre più diffusa la sensazione della volontà, da parte dei media pubblici e privati, di associare a Napoli e al Sud, solo e sempre immagini negative con conseguenze gravi sia sotto l’aspetto culturale che economico-turistico. Se i network privati sono liberi di scegliere la propria linea e i telespettatori di boicottarli o meno, il servizio pubblico ha il dovere di rispettare e valorizzare tutto il territorio nazionale in maniera adeguata”.

Nicola Massaro

 

 

La Diva Sophia Loren cittadina onoraria di Napoli

La Diva, con un mazzo di rose rosse tra le braccia, durante la cerimonia ha detto: “Oggi è un giorno speciale, magnifico sotto tutti gli aspetti: questo premio, le sfilate di Dolce e Gabbana, la città di Napoli. Ringrazio di cuore tutti voi per questa giornata indimenticabile”. Questa la delibera letta dal sindaco de Magistris sul podio: «La Giunta, su proposta del Sindaco, premesso che la Signora Sophia Loren, nome d’arte di Sofia Villani Scicolone, nata a Roma, è una delle più celebri attrici della storia del cinema mondiale. Figlia di madre napoletana, è cresciuta a Pozzuoli ed ha, sempre, intrecciato la Sua splendida carriera professionale con la Città di Napoli, attraverso interpretazioni memorabili di film che hanno avuto autori, registi, ambientazioni scenografiche riguardanti la nostra Città; considerato che Sophia Loren ha ricevuto i massimi riconoscimenti artistici e professionali, nazionali ed internazionali, come dimostrano gli Oscar, il Leone d’Oro della Mostra del Cinema di Venezia, il David di Donatello, la Coppa Volpi, i Nastri d’Argento, la Palma d’Oro a Cannes, il Golden Globe ed innumerevoli altri premi che hanno costellato una carriera assolutamente unica ed irripetibile; che ha attraversato vari “generi” cinematografici, tra i quali la commedia italiana, con ruoli brillanti, diretta magistralmente dall’ indimenticato Vittorio de Sica o al fianco, in tanti film, del grande Totò; ma, anche ruoli drammatici che Le hanno valso unanimi giudizi della critica mondiale, quali ad esempio “ la Ciociara” dove, grazie alla Sua interpretazione intensa ed ineguagliabile, sono ben evidenziati e racchiusi gli orrori e le sofferenze causate dalla guerra; rilevato che Sophia Loren ha manifestato, da sempre, il Suo immenso affetto ed il Suo indissolubile legame con la nostra Città. Con la quale ha stabilito, infatti, in vari momenti della Sua attività, legami unici attraverso interpretazioni, ad esempio, di personaggi creati dal genio del grande drammaturgo Eduardo de Filippo come “Filumena Marturano” o “Matrimonio all’italiana”, recitando con un altro grande attore, Marcello Mastroianni, anch’Egli molto legato a Napoli ed al suo territorio; o “sabato, domenica e lunedi” al fianco del compianto Luca de Filippo; che ha profuso grande passione umana e professionale per portare la cultura di Napoli nel mondo intero, essendo Lei stessa universalmente identificata quale donna ed attrice “napoletana”. Che Sophia Loren ha dimostrato grande vicinanza a quella che Lei stessa definisce la “mia Napoli, la Città che mi riporta alla mente la mia fanciullezza e la mia gioventù”. La Città che Ella ha difeso strenuamente, per esempio, quando ha presentato al teatro Mercadante l’anteprima del film “La voce umana”, diretta del figlio, il regista Eduardo Ponti. In tale occasione, Sophia Loren, commuovendosi, ha rifiutato gli stereotipi attribuiti a Napoli e gli “attacchi mediatici” di cui è spesso oggetto, perchè, ha affermato “quando sento parlare male di Napoli la difendo come si fa in una famiglia. I napoletani spesso mi mancano”; Che costituisce motivo di grande orgoglio, per la nostra Città, annoverare tra le sue figlie migliori Sophia Loren, autentico ed assoluto patrimonio di Napoli e dell’intero nostro Paese. Sophia Loren ne ha fatto conoscere – attraverso la Sua inarrivabile espressività recitativa – l’immenso patrimonio artistico contribuendo, in modo determinante, all’affermazione della migliore immagine della nostra Città; ritenuto che si vuole fermamente rinsaldare ufficialmente ed in modo indissolubile, il legame di profondo affetto ed amicizia tra Napoli e Sophia Loren; a tal proposito il Sindaco – rendendo doveroso e sentito omaggio al Suo attaccamento ed al Suo amore per la nostra Città ed interpretando la volontà dei cittadini napoletani – intende conferirLe la Cittadinanza Onoraria quale pubblico attestato dei sentimenti di amicizia, stima gratitudine, ammirazione ed affetto della Città di Napoli».

Nicola Massaro

Londra: il Sindaco Sadiq Khan ai cittadini europei

È certamente tra i personaggi simbolo delle contraddizioni della Gran Bretagna post referendum Sadiq Khan, 45enne esponente del partito laburista britannico eletto da poco Sindaco di Londra.

Ma abbiamo compreso che Londra non è l’Inghilterra, né il pensiero dei londinesi può essere assimilato a quello dei cittadini di Widnes, Warrington, Salford,Wolverhampton, e ancora Stockport, Macclesfield, Congleton, Stafford o Cannock, tutte città in cui il pentimento del “leave” non si è per nulla manifestato.

Tuttavia il Sindaco della città più cosmopolita d’Europa, almeno geograficamente parlando, ci ha tenuto a lanciare un messaggio rivolto a tutti i cittadini europei presenti nella capitale, più di un milione: “siete più che benvenuti qui. Come città, siamo grati per il vostro enorme contributo, e questo non cambierà dopo il risultato di questo referendum”– ha detto Khan – “ora tutti noi abbiamo una responsabilità nel cercare di sanare le divisioni che sono emerse durante questa campagna e focalizzarci su ciò che ci unisce, piuttosto che su ciò che divide”. Parole sagge dato il clima di totale confusione e diffidenza che si respira a Londra e che lo stesso sindaco conosce molto bene, essendoci già passato con la propria campagna elettorale.

La storia di Sadiq Khan, infatti, ha colpito non poco l’opinione pubblica: nato a Tooting, nel sud di Londra, figlio di due immigrati pachistani, è cresciuto con sette fratelli in una casa popolare con tre stanze. Il padre lavorava come autista di autobus, la madre come sarta. Grazie ai risparmi dei genitori e con i soldi guadagnati da alcuni lavori saltuari, Khan riuscì a pagarsi la facoltà di giurisprudenza, fino a laurearsi e aprire un suo studio di avvocato. Musulmano praticante, Sadiq Khan è partner di uno dei maggiori studi legali specializzati in diritti umani dell’intero Regno Unito. Ha difeso personaggi discutibili che sfioravano il preoccupante radicalismo, battendosi per loro fin davanti alla Corte di Giustizia Europea, fermo nel principio che il diritto alla difesa è imprescindibile status dell’Unione Europea. È stato tra i firmatari della legge britannica sul matrimonio fra persone dello stesso sesso, cosa che gli ha procurato anche minacce di morte.

Insomma, un politico atipico, un “self made man” con sulle spalle una scalata nel partito laburista che parte dal basso, da quando a 23 anni divenne consigliere di zona per i Laburisti nell’area di Tooting, dove si concentravano gli immigrati caraibici ed asiatici.

Durante la campagna elettorale più volte aveva sostenuto che la sua esperienza personale avrebbe apportato più efficacia alla lotta contro il terrorismo e l’estremismo islamico: “come molti londinesi”, ha detto in un’intervista al New York Times: “sento di avere più di una sola identità: sono un londinese, un europeo, un britannico, un inglese, un musulmano di origini asiatiche e pachistane, un papà e un marito”, ha affermato, anche se l’animo filo europeista suo e del partito laburista non hanno convinto gli euroscettici inglesi.  L’esempio della sua nomina avrebbe dovuto rassicurare sulla tenuta dell’Europa di Shengen, invece la defezione del Regno Unito apre scenari di incertezza non solo finanziaria ma, ben più importante, di tenuta sociale e politica per l’Unione.

 

Rossella Marchese

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