Protagonista la musica con Farfallone amoroso

Una nuovo ciclo di incontri musicali quello che la Nuova Orchestra Scarlatti dedica ai giovanissimi delle scuole di Napoli e della Campania al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli.

In scena “mondo e personaggi dell’opera come una storia divertente vicina ai sogni e ai sentimenti dei più giovani” , questo è Farfallone amoroso titolo scelto sulla scia dell’aria omonima tratta dalle Nozze di Figaro di quel genio di Wolfgang Amadeus Mozart. Un’aria che suscita sempre emozioni particolari così come la musica e l’opera sanno suscitare. Dopo gli appuntamenti del 29 e 30 dicembre i giovani studenti delle scuole coinvolte potranno ascoltare e partecipare all’evento della Scarlatti il 1° e il 13 dicembre alle ore 10.30.

“Una formula originale e coinvolgente – evidenziano gli organizzatori – di approccio alla musica, collaudata negli anni con il crescente consenso di decine di migliaia di ragazzi e dei loro insegnanti, abbinata a una nuova proposta che presenta il mondo variegato dell’opera lirica e dei suoi personaggi – dalle Nozze di Figaro al Barbiere di Siviglia, dall’Elisir d’amore a Rigoletto, dalla Traviata alla Vedova allegra – come un divertente racconto di disavventure, intrighi amorosi fughe precipitose, vicino ai sentimenti e all’immaginario dei giovani di oggi”.

L’iniziativa è rivolta agli studenti di età compresa fra gli 8 e i 14 anni e animati dal M.° Gaetano Russo, coordinatore del progetto, sono arricchiti dalla presenza, accanto alla Nuova Scarlatti, del baritono Juan Possidentee di due giovani voci emergenti campane, il soprano Naomi Rivieccio e il tenore Stefano Sorrentino.

40 scuole e 3000 ragazzi con i loro docenti sono stati coinvolti sinora nell’iniziativa

 

Salvatore Adinolfi

Al Mercadante è di scena Un tram che si chiama desiderio

Il Teatro Mercadante ospita dal 30 novembre all’11 dicembre il classico di Tennesee Williams Un tram che si chiama desiderio affidato alla regia di Cristián Plana.

Un impegno destinato dal 14 al 17 gennaio 2017 a replicarsi nell’ambito del Festival di Santiago a Mil in Cile. Teatro Stabile di Napoli e Fundacion insieme producono lo spettacolo. La traduzione dell’opera di Williams è  di Masolino D’Amico.La protagonista Blanche DuBois è interpretata dall’attrice dall’attrice Mascia Musy e Massimiliano Gallo veste i  panni di Stanley. Giovanna Di Rauso impersona Stella, Antonello Cossia  Mitch, Antonella Romano Eunice, Mario Autore Pablo e giovanotto, Antonio De Rosa Steve.  Scene e costumi sono di Angela Venegas, il disegno luci di Cesare Accetta.

Un must del teatro e del cinema americano della metà del ‘900. Il debutto del dramma in teatro a Broadway nel 1947 con la regia di Elia Kazan, e in scena Jessica Tandy e Marlon Brando, e poi sugli schermi cinematografici nel 1951 diretto sempre da Elia Kazan, con Marlon Brando e con Vivien Leigh nel ruolo di Blanche.

“Questa regia del Tram – spiega Cristián Plana – affronta il testo originale di Tennessee Williams mescolando il violento realismo dell’opera con lo sguardo paranoico della sua protagonista, Blanche DuBois, vittima di un matrimonio sbagliato e schiava dei suoi impulsi incontrollati, cercando di svelare la profondità delle diverse situazioni attraverso la sua particolare visione della realtà, la sua fascinazione per il mondo letterario, il suo senso macabro di erotismo e il suo incombente delirio persecutorio”.

 

Salvatore Adinolfi

Grecia: su 2,8 miliardi di euro di aiuti, Eurogruppo ne ha sbloccati 1,1

I ministri delle finanze dell’eurozona, riunitisi a Lussemburgo lo scorso 10 ottobre, hanno accettato di versare alla Grecia solo una parte del totale di 2,8 miliardi di euro di aiuti previsti, rinviando a fine mese il pagamento del saldo.

L’Eurogruppo ha elogiato l’attuazione da parte delle autorità greche delle azioni premessa (riforme prioritarie essenziali per ottenere l’ennesima tranche di finanziamenti da parte dei partner internazionali) poste come condizione per il versamento degli 1,1 miliardi di euro destinati a pagare gli interessi del debito. Inoltre l’Eurogruppo ha apprezzato i pregressi relativi al pagamento degli arretrati da parte dello Stato greco e informa che la scadenza richiesta per completare la trasmissione dei dati necessari cade alla fine del mese. La quota di 2,8 miliardi di euro doveva completare una prima tranche di 7,5 miliardi, già versata a giugno per consentire alla Grecia di onorare i prestiti precedenti. Oltre al versamento di tale somma, l’adempimento delle azioni premessa dovrebbe consentire l’apertura di un nuovo capitolo del piano di aiuti di 86 miliardi di euro conclusosi nel 2015.

Per il Fondo Monetario Internazionale (FMI) la questione di una ristrutturazione del debito greco è di fondamentale importanza, pertanto, ha nuovamente domandato all’Ue un alleggerimento. Una tale ristrutturazione è propedeutica per il supporto finanziario di FMI al piano di aiuti per la Grecia.

Appesantita da rigorose politiche di austerità, lo Stato ellenico ha difficoltà ad uscire dalla recessione nonostante il miglioramento della sua situazione finanziaria.

 

Danilo Turco

 

 

Presentata a Sassari la rassegna di prosa e danza invernale

“Mettere in rete questo processo da un punto di vista istituzionale per considerarlo un problema di livello regionale” è quasi una ultima chiamata, l’accorato appello di Antonio Cabiddu, presidente del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna (Cedac) all’avvio della conferenza stampa, avvenuta lo scorso 14 novembre a Palazzo Ducale a Sassari, per la presentazione del cartellone invernale di prosa e danza.

Un programma, quello teatrale, ridimensionato in modo crescente e allarmante negli ultimi anni, conseguenza dei decisivi tagli alle risorse regionali e nazionali destinate a queste iniziative. Evidenti le difficoltà che hanno suggerito di integrare nel tradizionale canale di distribuzione regionale, specializzato da oltre 30 anni nell’offerta delle principali compagnie teatrali nazionali, un palinsesto allargato ai settori della musica e della danza. Una scelta ardua e coraggiosa, dettata anche dall’opportunità della riforma legislativa attuata dal Mibact con il DM 1/7/2014. Nonostante l’organizzazione di una piattaforma flessibile alle diverse risposte culturali, “la certezza dei luoghi dove fare teatro”,  diminuisce con una gravità importante, avallata dalle maggiori difficoltà delle autonomie locali assorbite da pressanti e nuove emergenze.

Le assenze pesanti di diversi rappresentanti (comuni della provincia, università, scuole, ersu), hanno evidenziato la percezione di “vuoto istituzionale” che insiste su una presenza essenziale e irrinunciabile per il territorio come per il resto del Paese.

Di fronte alle innegabili restrizioni (gli spettacoli come nella passata edizione saranno programmati in una unica serata), Valeria Ciabattoni, direttrice artistica Cedac, ha illustrato uno straordinario programma. Visioni d’autore e musiche da film con il patrocinio e il sostegno del Comune di Sassari. Dodici titoli in cartellone fra dicembre e aprile, tra i classici del Novecento e la nuova drammaturgia. Un percorso emozionale accompagnato dai grandi nomi della scena e delle stelle della danza, con ouverture affidata, nell’esordio del 13 dicembre, al compositore da Oscar Nicola Piovani con  “La musica è pericolosa”.

Una cifra alta e preziosa caratterizza gli otto appuntamenti in prosa, arricchiti dalla puntuale presenza della grande scuola teatrale partenopea.  Tra gli attori in ribalta, Giuliana De Sio, al suo debutto nell’isola, protagonista dell’insolito e struggente “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello, uno dei più interessanti autori del secolo appena trascorso, prematuramente scomparso. Un gradito e atteso ritorno a Sassari per Paolo Bonacelli: insieme a Giuseppe Pambieri e Valeria Ciangottini, interprete in “Classe di ferro”, un successo internazionale di Aldo Nicolaj.

Permane la scuola di Edoardo De Filippo con “Non ti pago”, dove la mistica dei numeri per il gioco del lotto s’intreccia al senso della famiglia. Un sapido affresco della società interpretato da Gianfelice Imparato e Carolina Rosi con un’affiatata compagnia per la regia di Luca De Filippo. La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, sostenuta dall’ottimo successo di questa piece in tutte le sale italiane, ha deciso di riproporre lo spettacolo nella stagione 2016-2017 per proseguire i progetti di Luca, prematuramente scompars0 il 27 novembre 2015. Confermando il suo desiderio di non fermare il lavoro della sua compagnia. Sarà un grande omaggio quello del pubblico sassarese, emozionato nel nitido ricordo della sua ultima scena sul palco del teatro Verdi. Era il 16 dicembre del 2007 (per il debutto di quella stagione sassarese di prosa Cedac), quando, diretto dalla regia di Francesco Rosi, in coppia sul palco con altro grande Gigi Savoia, interpretò, in due indimenticabili serate, “Le voci di dentro”.  Ironia in scena con la frizzante commedia francese “Ieri è un altro giorno”, scritta a quattro mani da Sylvain Meyniac e Jean François Cros. Sul palco reciteranno Gianluca Ramazzotti e Antonio Cornacchione.  Intrecci fra letteratura e teatro con le “Sorelle Materassi”, felice trasposizione del romanzo di Aldo Palazzeschi firmata da Ugo Chiti, con due interpreti d’eccezione come Lucia Poli (sorella del compianto Paolo, madre del musicista Andrea Farri) e Milena Vukotic accanto a Marilù Prati, per la regia di Geppy Gleijeses. Marina Massironi e Alessandra Faiella saranno protagoniste di “Rosalyn” di Edoardo Erba, con la regia di Serena Sinigaglia. Il giornalista Federico Buffa racconterà “Le Olimpiadi del 1936”, un affresco storico tra sport e storia.  Arricchiscono la stagione 2016/17 al Comunale di Sassari quattro appuntamenti nel segno di Tersicore: dall’affascinante “Anna Karenina” del Balletto di Milano con coreografie e libretto di Teet Kask, al classicissimo “Lago dei Cigni” nella versione del Balletto Nazionale dell’Opera di Odessa; ritratto di una personalità di spicco della cultura dell’Ottocento in “George Sand“uomo” e libertà” dell’Astra Roma Ballet – ARB. L’epilogo della rassegna proporrà sensualità e la poesia di una “Serata Ravel” con le immaginifiche sequenze create da Pascal Rioult per la sua Rioult Dance NY.

Gli ingressi per gli spettacoli, offerti con le consuete tariffe popolari, potranno essere acquistati in abbonamento anche in versioni separate per la prosa o per la danza, secondo i diversi gusti del pubblico.

Ulteriori approfondimenti per info e prenotazioni su http://www.cedacsardegna.it/

 

Luigi Coppola

Napoli è: Donne e violenza. Voci e parole, al Caffè dell’Epoca

La violenza sulle donne è uno dei principali drammi con cui l’umanità si confronta giorno per giorno in ogni parte del pianeta. La violenza è trasversale, senza distinzioni culturali, sociali, economiche, religiose, di razza,  Paese o continente. Nel nostro Paese il femminicidio ha già fatto, secondo alcune stime, 116 vittime dall’inizio del 2016, anno non ancora concluso e migliaia e migliaia di episodi gravi di stalking.

Nel 1999 l’Assemblea Generale dell’ONU decretò il 25 novembre Giornata Internazionale per la lotta alla violenza sulle donne e in questa giornata molte sono le iniziative in  tutto il mondo per sensibilizzare le donne a denunciare la violenza e creare le condizioni culturali perché non si ripetano tanti episodi tragici.

Anche l’Associazione Culturale “Napoli è”, da sempre sensibile ed impegnata nel campo della tutela dei diritti, in particolare delle fasce più deboli (bambini, donne, anziani, persone con disabilità),  e delle politiche di pari opportunità ha organizzato domenica 27 novembre 2016 alle ore 10.00 a Napoli nella Sala del Caffè dell’Epoca in via Costantinopoli n. 81, nell’ambito della manifestazione indetta dal Comune di Napoli #SVERGOGNATI in occasione della Giornata Internazionale per la lotta contro la violenza sulle donne, l’incontro “Donne e Violenza. Voci e Parole”.

L’iniziativa si propone di sensibilizzare le donne attraverso la testimonianza letteraria e giuridica a denunciare ogni forma di violenza e a farle sentire protette dalla “rete”. A parlare di violenza contro le donne Giuseppe Desideri, presidente dell’Associazione, Enzo Grano, massmediologo, Gerardo Grossi, docente di lingua spagnola presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, Bianca Desideri, direttore responsabile di napolie.it online ed esperta di politiche di genere e pari opportunità, Antonella Verde, avvocato giuslavorista, Rossella Marchese e Nicola Massaro, p. avvocati.

Graditissimi ospiti dell’evento culturale: Vincenzo Aurino, Anna Bartolomucci, Nazario Bruno, Renato Cammarota, Lino Cavallaro, Graziella Cerbella, Giovanni D’Amiano, Carlo Del Preite, Vincenzo De Pascale, Caterina De Simone, Roberto Di Roberto, Luigi Esposito, Peppe Esposito, Teresa Esposito,  Giuseppe Iaquinta, Ida Noviello, Giulio Pacella, Liliana Palermo, Tina Piccolo, Irene Pumpo, Marisa Pumpo Pica, Tullio Sabella, Lidia Sanseverino.

A moderare e coordinare gli interventi il critico letterario Ino Fragna.

Un momento di riflessione e di approfondimento per contribuire insieme a sviluppare sempre di più consapevolezza e informazione.

 

Alessandra Desideri

Addio al Líder Máximo Fidel Castro

All’età di 90 anni si è spento il Líder Máximo (“Condottiero Supremo”) Fidel Alejandro Castro Ruz.  Ne ha dato l’annuncio il fratello Raúl che dal 2008 lo ha sostituito alla guida di Cuba.  Fidel Castro insieme al fratello, a Che Guevara e Camilo Cienfuegos è stato uno dei protagonisti della rivoluzione cubana contro il regime del dittatore Fulgencio Batista. Fallito lo sbarco nella Baia dei Porci messo in atto da alcuni esuli cubani appoggiati dagli Stati Uniti d’America, Castro proclamò l’istituzione della Repubblica di Cuba.

Trump e lo “spettro della deglobalizzazione”

L’editoriale “Le fantasme de la démondialisation” pubblicato il 14 novembre dal quotidiano francese Le Monde, evidenzia come la rivoluzione tecnologica e il fenomeno della delocalizzazione del lavoro continueranno indipendentemente da chi considera il successo elettorale di Donald Trump un segnale premonitore della fine della globalizzazione.

Il nuovo Presidente degli Stati Uniti ha denunciato gli svantaggi della globalizzazione. Brexit ha vinto grazie ai voti delle regioni della Gran Bretagna colpite dalla deindustrializzazione in parte imputabile alla delocalizzazione. Pertanto, i partiti europei di estrema destra (come Front National in Francia) interpretano la vittoria di Trump come un segnale della fine della globalizzazione.

La propaganda del nuovo presidente USA ha sfruttato una realtà già nota da diversi anni: la globalizzazione ha ridotto le ineguaglianze tra il Nord e il Sud del globo, ma con le delocalizzazioni – soprattutto in Cina divenuta l’atelier del mondo – ha depauperato molti territori europei e americani. Tuttavia anche la rivoluzione tecnologica ha contribuito allo smantellamento dei vecchi bacini d’impiego. Infatti, il progresso tecnologico favorisce la delocalizzazione più dell’ideologia della globalizzazione.

L’impatto della vittoria di Trump produrrà negoziazioni più dure tra gli Stati del Nord e quelli del Sud e più acri battaglie sulle condizioni di concorrenza. Probabilmente Trump non sosterrà i due principali trattati di liberalizzazione commerciale – quello con l’Asia e con l’Europa – proposti da Obama. Tuttavia, l’idea di un ritorno al passato basato sul rimpatrio del lavoro rappresenta un’illusione. L’incremento di tariffe proibitive sulle importazioni cinesi e messicane verso gli Stati Uniti scatenerebbe una guerra commerciale e la perdita milioni di posti di lavoro in America e in Europa. Ancor più devastanti potrebbero essere gli effetti di una deglobalizzazione.

 

Danilo Turco

 

 

Alghero in musica aspettando il Natale

Un palinsesto con la musica alta del Novecento, una cinquina di concerti per altrettante serate d’essay che ci introducono ad Alghero nell’ultimo mese dell’anno. La programmazione musicale d’autunno è già avanzata al Poco Loco, la storica casa della musica situata nel cuore della movida algherese. Un ponte ideale con gli eventi di fine anno, un ricco programma presentato dall’amministrazione comunale, titolato  “Mès que un Mes”, che culmineranno nel tradizionale Cap d’Any nella notte di San Silvestro. Il cartellone al Poco Loco si compone di cinque appuntamenti con alcune fra le storiche band dell’isola accompagnate in più occasioni da alcuni ospiti di fama internazionale, in arrivo dalla penisola. Le formazioni in ribalta esprimono i tre grandi filoni musicali, capisaldi della migliore produzione musicale del Novecento: Jazz, Rock e Pop.

La kermesse ha preso il via lo scorso 28 ottobre con una originale formazione jazz che ha celebrato uno strumento culto del genere, il sax. Suonato mirabilmente dal quarantunenne romano Daniele Tittarelli. Con lui sul palco, gli autoctoni Mariano Tedde al piano, Alessandro Atzori al contrabbasso e Gianrico Manca alla batteria, hanno ricreato, con ottimi arrangiamenti, standard e brani dei più grandi jazzisti del secolo scorso: da John Coltrane a Thelonius Monk. In questo contesto il prossimo ospite d’eccezione si esibirà il 9 dicembre celebrando ancora i fiati e gli ottoni. Di casa nell’isola che lo ha adottato, fra i primi docenti dei seminari estivi di Nuoro, Tino Tracanna, sarà accompagnato dai migliori talenti dell’isola. Con Alessandro Atzori e Gianrico Manca, già incontrati all’esordio, ci sarà al piano il Maestro Paolo Carrus, fondatore a Cagliari dello storico BILLY’S GARAGE TRIO.

Non solo Jazz nel programma musicale: sabato 19 novembre torna sul palco del Poco Loco la party band cagliaritana più acclamata della Sardegna, gli Echo 80.

La formazione con la voce di Pierpaolo Abis, Antonello Deriu (chitarra e cori), Massimiliano Pichiri (basso), Simone Belfiori (tastiere) e Marcello Mameli (batteria e percussioni)  nasce nel febbraio 2002. Il brand musicale esplora i maggiori successi della musica pop internazionale e italiana, prodotti nell’inimitabile decennio degli anni ottanta.

Nel palinsesto figurano anche i “Camberra Live”, protagonisti lo scorso 31 ottobre nell’Halloween Party. L’appuntamento con gli amanti del rock sarà il prossimo 19 novembre con il concerto dei Milestones, impegnati in un tributo ai Rolling Stones.

Tutti i concerti saranno accompagnati dalla tipica ristorazione della casa con la direzione artistica di Massimiliano Saba.

Ulteriori approfondimenti su http://www.pocolocoalghero.com/

 

Luigi Coppola

 

 

A Napoli maratona di jazz

Fenomeno musicale notevole, il jazz ha saputo pervadere, con i suoi stilemi, i più disparati ambiti musicali, incuriosendo, suggestionando ed ispirando musicisti massimi anche della più autorevole tradizione europea, come i francesi Maurice Ravel e Claude Debussy, per fare solo due nomi.

Oggi anche disciplina di insegnamento nei conservatori, a Napoli trova una vivace adesione ed alacre fermento, esprimendosi in specifici contesti sempre più numerosi, abbracciato anche da musicisti di robusta formazione accademica.

Un piccolo, vivido, riservato mondo che domani si offrirà all’intera città nella sontuosità architettonica della Basilica di San Giovanni Maggiore Pignatelli grazie ad una iniziativa curata dal musicista Enrico Del Gaudio, “La notte del jazz”, sei ore, dalle 18 alle 24, affidate ad artisti legati alla città, dal pianista Mariano Bellopede al “Petrarca Trio”, “Armanda Desidery Trio”, Beatrice Valente Trio”, “Luigi Di Nunzio Quartet” nonché il duo Pericle Odierna-Armando Bertozzi ed il duo Fabiana Martone-Marco Pezzenati.

Non mancheranno pure momenti narrativi, affidati alla voce di Anita Pavone,  dedicati alla storia di questo particolare genere musicale, anche attinti da autobiografie di eminenti artisti, un’idea che, anche in virtù della collaudata bravura della valente attrice, sarà sicuramente prezioso arricchimento alla serata.

 

Rosario Ruggiero

 

La lunga notte americana, sotto il tetto di cristallo

Doveva essere una notte storica per l’America e per il sogno americano: dopo il primo Presidente afro, una donna in cima al mondo, oltre il tetto di cristallo.

Invece la lunga notte americana ha portato ad un’alba ben diversa da quella che i media, i giornali, i sondaggisti di mezzo mondo ed il Partito Democratico americano avevano prospettato da 19 mesi a questa parte.

Il MidWest americano, la cosiddetta pancia dell’America, composta da quel ceto medio bianco ed impoverito dalla crisi economica, ha consegnato il paese nelle mani dell’imprenditore Donald Trump, che sarà investito del mandato dai Grandi Elettori il prossimo 12 dicembre.

Mr Trump “vince” la Presidenza degli Stati Uniti d’America conquistando stati roccaforte per i democratici e per l’Obama-pensiero, quali Pennsylvania, Iowa, Ohio, Wisconsin, Michigan; non è una vittoria di misura, bensì una sconfitta schiacciante per la sua avversaria, ancora più bruciante perché Mrs. Hillary Clinton non è riuscita a portare dalla sua quella parte delle minoranze afro e latine, delle donne e dei giovani millenials, che 8 anni fa si mobilitarono sull’onda dell’entusiasmo del “YesChange”, facendo la differenza per Barak Obama.

È finito un ciclo, quello rappresentato dalla lotta alle disuguaglianze sociali, dal sostegno diretto dello stato all’industria, dagli accordi per l’istruzione estesa e per la tutela pubblica della salute.

Inizia una nuova fase, all’insegna del protezionismo economico, della riduzione delle tasse per i più ricchi, delle grandi opere pubbliche a sostegno dell’occupazione e del laissez faire in politica estera.

Ma non è soltanto la vittoria del candidato repubblicano a sconvolgere l’opinione pubblica di mezzo mondo, o il brusco cambiamento voluto dagli americani che hanno scelto di pensare a se stessi e al lavoro, e meno agli affari esteri, all’ambiente o ai diritti sociali, ciò che più lascia perplessi è l’incapacità della classe politica e dei veicolatori di informazione a leggere la realtà ed interpretare i segnali di una società statunitense totalmente spaccata. Mr. Trump non incarna soltanto un voto di protesta o il desiderio degli americani di guardarsi l’ombelico, a dispetto di una globalizzazione che, probabilmente, non significa nulla per i suoi elettori, quest’uomo fuori dall’establishment (e neppure tanto se si conta la sua smisurata ricchezza) è la risposta che i cittadini spaesati e non allineati hanno trovato all’incertezza e alla paura.

Così come per Mr. Trump, anche le risposte cercate nel “Leave” inglese, nel “Front National” francese, o nel “Movimento5Stelle” italiano, possono essere lette come risposte di un Occidente che ha bisogno di trovare nuove vie espressive alle proprie manifestazioni di esistenza, che magari esulano dalle tradizionali strutture partitiche e di potere.

È necessario imparare a leggere questa società fluida e capire questi scossoni di isolazionismo che si propagano costantemente dall’Europa all’America e ritorno diventa assolutamente necessario, per uscire dalla bolla di vecchie convinzioni in cui politica ed informazione si sono infilate e colmare il gap che le stacca dai cittadini.

 

Rossella Marchese

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