Marcostefano Gallo: L’illusione del melograno


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”Con questa riapertura vogliamo sensibilizzare i nostri cittadini. Attraverso il turismo e la nostra storia Ercolano può rinascere e soprattutto creare con le sue bellezze tanti posti di lavoro di cui il Meridione ha gran bisogno” – ha dichiarato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano.
Il Teatro di Ercolano riapre finalmente le porte. L’antico Teatro fu sepolto dall’eruzione del 79 d.C, mentre nel Settecento veniva scelto da turisti di tutta Europa (dopo essere stato il primo monumento esplorato tra tutti i siti vesuviani colpiti dal cataclisma).
Da domenica 24 aprile e ogni sabato fino a dicembre, il Teatro di Ercolano sarà nuovamente aperto a chiunque abbia voglia di respirare storia, arte e cultura: scale realizzate in età borbonica (con torce ed elmetti protettivi), cunicoli in cui sono visibili reperti, gallerie, graffiti, e piccole stalattiti.
A venticinque metri di profondità, il teatro, fonde la città antica con quella moderna, unisce il parco archeologico con la città sovrastante del mercato dei vestiti usati di Pugnano e il suo centro storico. ”Un luogo straordinario che è il punto di partenza per andare a visitare e scoprire il resto della città di Ercolano. Ci troviamo nel punto in cui è nata l’archeologia occidentale e moderna: con la data del 1738 cominciano gli scavi sistematici proprio dal sito del Teatro. Qui viene sperimentata una forma innovativa di documentazione che non era stata realizzata fino ad allora: qui, ad esempio, viene realizzato un plastico del 1802 che è basato su quello del Settecento che era stato rovinato da un incendio, e che noi esponiamo”, ha affermato, durante la visita in anteprima alla stampa, il direttore del Parco archeologico Francesco Sirano.
L’affascinante teatro, per volere del duoviro Annius Mammaìianus Rufus e progettato dall’architetto P. Numisius, fu costruito in un’area nei pressi del foro durante la prima fase dell’età augustea, (all’interno si svolgevano commedie e satire e poteva ospitare duemilacinquecento persone). Prima ancora di essere sotterrato da ceneri, fango e lapilli durante l’eruzione del Vesuvio del 79, il Teatro aveva già subito gravi danni a causa del terremoto di Pompei avvenuto nel 62. Nel 1710 fu scoperto da Ambrogio Nocerino, un contadino che, intento a scavare un pozzo per il suo orto, trovò dei pezzi di marmo che vendette, poi, ad un artigiano di Napoli. L’artigiano lavorava per il duca Emanuele Maurizio d’Elboeuf, che, una volta venuto a conoscenza dei ritrovamenti, decise di acquistare il pozzo e di cominciare le indagini tramite cunicoli sotterranei.
Diversi furono i tentativi di studio per arrivare alla scoperta del teatro: l’architetto, ingegnere, archeologo svizzero Karl Jakob Weber, introdusse una tecnica di scavo ordinata, mentre, poco tempo dopo, tramite l’utilizzo di una pompo idrovora, Francesco La Vega, (ingegnere e archeologo) riuscì a raggiungere il piano di calpestio in cocciopesto. Ancora, altri studi furono intrapresi da Francois Mazois all’inizio del XIX secolo. Ma per un lungo periodo le ricerche furono completamente accantonate e solo nel 1865 venne restaurato l’ingresso per la discesa del Teatro.
Un vero e proprio tesoro dal valore inestimabile l’antico teatro di Ercolano, finalmente pronto per essere nuovamente vissuto.
Alessandra Federico
Dopo la sfilata dello scorso anno a Shanghai, durante la quale presentò per la prima volta in passerella la sua pre-fall donna, Dior, decide di proporre la sua pre-fall 2022 il prossimo 30 aprile a Seul, in Corea del Sud.
Maria Grazia Chiuri, designer del marchio Dior, ha disegnato l’intera collezione, (presentata online a dicembre 2021). La stampa internazionale ha diffuso l’annuncio della maison, seguendo quello attinente alla sfilata P/E 2023 uomo, che si terrà il 19 maggio a Los Angeles. Lo show si svolgerà all’interno di un’università femminile privata a Seul (Ewha Womans University 1886). La casa di moda francese collabora con la Ewha Womans University ai programmi educativi che promuovono l’uguaglianza di genere. Difatti, a sostenere la sfilata, sarà proprio un programma di eventi educativi organizzato in collaborazione con l’università. Il flagship House of Dior, aperto nel 2015 a Seul, è uno dei dodici negozi donna in Corea del Sud della griffe di avenue Montaigne.
La partecipazione della cantante e attrice sudcoreana Jisoo (del gruppo Blackpink), allo show come fashion e beauty ambassador globale, ha consolidato di gran lunga il rapporto tra Dior e il Paese asiatico, e non solo; è stata di grande contributo per ottenere 140 milioni di visualizzazioni sui canali di Dior durante la settimana della moda di Parigi dello scorso mese. “Quest’anno, la maison sta creando nuovi e forti legami con la Repubblica di Corea. Dalla nostra collaborazione con la Ewha Womans University — nell’ambito del nostro programma Women@Dior che promuove la trasmissione di conoscenze, l’educazione e la sorellanza — fino a questa sfilata a Seul, siamo più determinati che mai a celebrare gli scambi creativi e la pluralità culturale”, ha dichiarato Pietro Beccari, CEO di Christian Dior Couture.
Per la realizzazione di questa nuova collezione, la designer della casa di moda francese, si è lasciata persuadere dall’eleganza di Catherine Dior (2 agosto 1917- 17 giugno 2008), la sorella minore del fondatore, nonché sua musa ispiratrice. Catherine era appassionata di fiori e coltivava rose a Naÿssè, la fattoria di famiglia a Provenza. Infatti, gli abiti prevedono raffinati modelli tra lo stile punk e giardinaggio; abiti da contadino, grembiuli da giardinaggio e una borsa ispirata ai sacchi di iuta (sacchi che l’azienda di famiglia utilizzava per imballare il compost). Non resta altro che attendere il 30 aprile per ammirare queste meravigliose creazioni Dior.
Alessandra Federico