Russia: Mosca sospende il suo contributo al budget del Consiglio d’Europa

La Russia ha annunciato venerdì 30 giugno la sospensione del suo contributo al budget del Consiglio d’Europa.

Sergueï Lavrov – Ministro russo degli affari esteri – ha avvertito (in una conversazione telefonica) Thorbjorn Jagland – Segretario Generale del Consiglio d’Europa – che la Russia non contribuirà al budget del Consiglio finché la restaurazione totale dei diritti della delegazione russa nell’istituzione di Strasburgo non sarà ripristinata. I rappresentanti russi dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) sono spogli del diritto di voto da aprile 2014 (una conseguenza delle sanzioni inflitte a Mosca per l’annessione russa della penisola della Crimea). L’APCE è priva di potere legislativo e si occupa di favorire il dialogo soprattutto su questioni inerenti alla democrazia e ai diritti umani. L’Assemblea ha sede a Strasburgo e si riunisce 4 volte l’anno durante una sessione plenaria della durata di una settimana. L’APCE è composta dai rappresentanti designati dai Parlamenti nazionali dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa.

La risposta di Mosca alla votazione sulle sanzioni è stata il boicottaggio dei lavori dell’Assemblea parlamentare cui i delegati russi non partecipano da più di 3 anni. Daniel Holtgen – porte-parole di Thorbjorn  Jagland – ha informato che il Segretario Generale, dopo essere stato avvisato da Sergueï Lavrov, discuterà le implicazioni di tale decisione con il Comitato dei Ministri.

I dissidi tra la Russia e il Consiglio d’Europa non sono recenti. L’Istituto di Strasburgo ha da qualche tempo accusato Mosca di non impegnarsi fino in fondo nella lotta contro la tortura e contro le violazioni dei diritti umani in Russia (soprattutto in Cecenia). Mosca, invece, ha accusato regolarmente il Consiglio d’Europa di una politica fatta di due pesi e due misure: eccessivamente critica verso la Russia e troppo indulgente verso i Paesi occidentali.

Danilo Turco

 

 

 

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