Ripercorrendo la storia della posta militare

A beneficio dei tanti lettori amanti della storia,dedichiamo alla posta militare uno spazio nella nostra rubrica. Potranno così attraverso questa ricostruzione, seppur limitata, ripercorrere brevemente le vicende delle guerre mondiali, le nostre vicende in Albania, Grecia, Iugoslavia, gli spostamenti delle armate, le varie dislocazioni delle nostre forze militari e degli alleati sul campo di battaglia. In verità all’epoca della Prima Guerra Mondiale non c’era un’affrancatura dedicata ai militari, ma solo bolli, timbri e fascette. Quando la lotta si fece più dura ed il silenzio e la censura imperavano, spesso l’unica dicitura consentita come indirizzo del soldato era una laconica scritta “zona di guerra” ed una matricola che indicavano a chi doveva rispondere la località dove il militare era assegnato e spesso anche per queste comunicazioni si utilizzavano cartoline in franchigia. Successivamente, nel Secondo conflitto mondiale, per questioni di interesse più squisitamente economico, furono utilizzati francobolli della serie imperiale sovrastampati con la dicitura “P.M.”.

L’emissione di questi francobolli, destinati in primis ai militari operanti in Albania, Iugoslavia e Grecia, avvenne attraverso l’emanazione di due decreti ministeriali, il primo datato 11 settembre 1942 ed il secondo 25 luglio 1943. Complessivamente furono autorizzati 20 valori. La validità ufficiale scadeva il 7 agosto 1945, ma il loro uso fu tollerato per quasi un anno fino al luglio 1946. Di questi 20 valori alcuni su busta regolarmente viaggiati sono abbastanza rari ed il costo è anche notevole. Per regolarmente viaggiati si intende che sono stati utilizzati in affrancature di emergenze dall’8 settembre 1943 al 7 agosto 1945, data di validità del decreto ministeriale, l’utilizzo successivo è di scarso valore filatelico. Anche la storia di questi francobolli è particolare, la loro emissione fu autorizzata per sostituire i francobolli italiani utilizzati negli uffici di posta militare in Albania, Grecia, Iugoslavia e negli altri paesi limitrofi, in quanto qualche solerte ufficio postale si era accorto che molto del quantitativo di francobolli italiani inviati in quelle località era acquistato ad un prezzo di gran lunga sotto il facciale per effetto della moneta locale e rivenduto in Italia con un largo margine di guadagno. I prodotti cambiano ma la nostra natura “commerciale” no.

Per ritornare alla storia va detto che nel periodo che va dal 1915 al 1923 circa 30 corpi d’armata erano stati dislocati sul fronte di guerra insieme a tanti altri comandi più piccoli ed alle tantissime divisioni, tutti o quasi tutti con timbri postali identificativi autonomi, posta da campo delle 30 armate che all’inizio del 1915 erano dislocate sul territorio. Parliamo della 1^. Le armate erano schierate nella Venezia Tridentina dallo Stelvio alla Croda Grande occupando il versante della Vallarsa dalla parte di Rovereto, fino alla Valsugana. In questo territorio furono utilizzati 21 timbri postali diversi di posta militare, oggi il valore di questi timbri varia da zona a zona. Ci sono timbri come quello dell’Ufficio Posta Militare 1^ Armata A dell’11/10/15 che sono rarissimi ed altri molto comuni. Gli Uffici più importanti operarono tra Verona Ala, Malcesine e Vicenza. Dal 28/5/15 operò lo sportello di Vicenza del Comando della 1^ Armata e dal marzo del 1918 si spostò a San martino Buonalbergo sino al 7/11/18, dal giorno successivo cominciò ad operare a Trento sino alla chiusura definitiva.

Salvatore Adinolfi

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