La regina del pop, Madonna, conta 60 candeline

Madonna Louise Veronica Ciccone è un nome divenuto noto soprattutto per la sua contrazione, ma in questa combinazione è descritta in qualche maniera l’anima di questa artista. Padre di origini italiane, madre per metà canadese e per metà francese, Madonna ha vissuto un’infanzia complessa, in cui risiedono le radici del suo modo di essere, di quel carattere segnato da una irriverenza dei modi, mancanza di filtri e quasi  “scostumatezza” che lei stessa ha sempre ricondotto alle esperienze di infanzia, cresciuta senza la madre scomparsa a 30 anni, quando lei era solo una bambina, e dunque senza una guida che la inducesse a comprendere le buone maniere. Si possono intravedere qui le origini di quelle caratteristiche provocatorie che hanno interamente segnato la sua carriera.

Sono oltre 350 milioni, i dischi venduti in tutto il mondo, 50 Billboard Music Awards e 7 Grammy Awards.

L’ex “material girl” è stata artefice di una vera e propria rivoluzione musicale, di grandi provocazioni e riconoscimenti straordinari, come quello di essere la quarta artista con maggiori vendite in assoluto al mondo. Per festeggiare il compleanno, lady Ciccone ha scelto Marrakech. La star è stata immortalata mentre passeggiava nella Medina, circondata da guardie del corpo e polizia marocchina. E sembrava quasi beffarsi dei paparazzi che tentavano di strapparle uno scatto. Fin dagli inizi della sua carriera, nei primi anni ’80, Madonna ha avuto un impatto socio culturale fortissimo imponendo la sua personalità artistica a 360 gradi: musica, look, stile di vita, pensiero. Ha interpretato il bisogno di leggerezza della Generazione X mai rinunciando a dire la sua e ispirando schiere di Madonna wannabes (da “We wanna be like Madonna!”), invitandole a cercare una nuova consapevolezza e fiducia in se stesse.  “Non voglio rimanere chiusa in gabbia né rimanere imbottigliata come acqua minerale. L’etichetta che mi avete affibbiato non corrisponde più al prodotto? Fatti vostri”, diceva e così ha costruito e trasmesso un’eredità che va oltre la musica diventando non solo la regina del pop, tuttora indiscussa, ma la più influente icona femminile di tutti i tempi, la prima icona multimediale pop della storia, come hanno scritto critici e sociologi. Nel 2016 Madonna ha battuto un nuovo record, diventando l’artista più seguita su Google+ con 10,060,000 followers.

Nicola Massaro

 

Jules Verne in versione di pregio

Chi non ha fantasticato e vissuto emozionanti avventure leggendo le opere di Jules Verne, immaginando insieme ai protagonisti di essere al centro della Terra o sul pallone per fare il giro del mondo in 80 giorni o nel Nautilius con il Capitano Nemo o di trascorrere cinque settimane in pallone o ancora di vivere tantissime altre avventure.

Verne ha accompagnato tantissime generazioni nel loro percorso di formazione culturale regalando con le sue fantastiche avventure emozioni e conoscenze da quando nel 1863, Pierre-Jules Hetzel, uno degli editori più importanti dell’epoca, si rese disponibile a pubblicare Cinque settimane in pallone. Questo fu il primo di 60 romanzi in cui Verne riuscì a coniugare scienza, avventura e fantastico. Fu autore anche di molti racconti brevi, i suoi viaggi straordinari.

Le sue opere hanno ispirato tantissimi film e cartoni animati che hanno fatto conoscere anche alla generazione dei Millennials macchine straordinarie e storie che per i ragazzi dei secoli precedenti erano pura fantascienza, mentre per loro sono assolutamente normali (sottomarini, elicotteri, satelliti, ecc.).

Leggiamo nella presentazione dell’opera creata da RBA Italia che secondo Hetzel, scopo della collezione era “riassumere tutte le conoscenze geografiche, geologiche, fisiche e astronomiche elaborate per la scienza moderna e rifare, nella forma avvincente che le è propria, la storia dell’universo”.

La morte nel 1905 fermò questo geniale scrittore.

Elegante e di pregio l’edizione in edicola che in questi giorni vede come prima uscita “Viaggio al centro della Terra”.

Per i non più giovani è un modo per ritornare bambini, per i giovanissimi un modo per scoprire con gli occhi di oggi il mondo di ieri e la capacità di vedere lontano di Jules Verne e soprattutto di leggere e sfogliare le pagine di un libro ricco anche di illustrazioni d’epoca.

Salvatore Adinolfi

Passaggio da ora solare a ora legale addio?

Ora solare o ora legale permanente? Sarà ogni singolo Stato dell’Unione Europea a deciderlo se dovesse passare l’intenzione di proporre l’abolizione del passaggio dall’una all’altra nel corso dell’anno, infatti la “scelta del fuso orario resta una competenza nazionale”.

L’annuncio è del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. E’ stata infatti oggi 31 agosto depositata la proposta definitiva della Commissione UE che dovrà essere approvata successivamente dal Parlamento europeo e dai Capi di Stato e di Governo dell’UE all’interno del Consiglio europeo.

“La gente vuole farlo, quindi lo faremo”, ha dichiarato Junker. 4,6 milioni di persone hanno infatti hanno partecipato al sondaggio sull’argomento commissionato dalla Commissione europea.

Il risultato? Sembra da varie fonti che più dell’80 per cento dei partecipanti abbia chiesto l’abolizione dell’ora legale.

Niente più attenzione al fatidico cambio delle lancette degli orologi di un’ora che ci hanno accompagnato fino ad oggi.

Fu introdotta per permettere di fruire di risparmi di energia elettrica guadagnando un’ora di luce solare e sfruttare meglio le ore di luce naturale nel periodo estivo.

Abbandoneremo l’ora legale che nel nostro Paese ha avuto alterne vicende. Introdotta nel 1916 fu abolita nel 1920 per poi essere reintrodotta ed abolita più volte, per diventare definitiva nel 1966. Nel resto d’Europa è stata adottata fra gli anni Settanta e Novanta. Nel 2000 una direttiva comunitaria ha obbligato gli stati membri a introdurla fra il 25 e il 31 marzo di ogni anno e a rimuoverla fra il 25 e il 31 ottobre.

Il 2018 potrebbe quindi essere l’ultimo anno del cambio di lancette sui nostri orologi.

Salvatore Adinolfi

All’Asinara uno spettacolo d’eccezione: Elio e i Tenores di Neoneli

All’Asinara tutti attendono il 7 settembre quando si esibiranno in un mix che non sembrava possibile Elio delle Storie Tese e i Tenore di Neoneli.

Due stili diversi Elio con la modernità e il surrealismo e i Tenores rappresentati della tradizione più pura hanno trovato un punto di contatto dando vita ad un ambizioso progetto dall’accattivante titolo “NeonElio”  promossa da La Mirò New Events e dal Coro Tenores di Neoneli nell’ambito di “Curride Zente”, sostenuta dall’Amministrazione comunale di Porto Torres e dall’Ente Parco Nazionale dell’Asinara.

«Un progetto moderno e allo stesso tempo identitario che abbiamo deciso di sposare – afferma l’Assessora alla Cultura, Mara Rassu – programmandolo nella nostra location più bella, l’isola dell’Asinara, dove ogni evento diventa strumento di promozione del territorio. È uno di quegli appuntamenti pensati anche per destagionalizzare l’offerta turistica e far scoprire la bellezza dell’Asinara a settembre. L’area scelta per il concerto è quella di Cala Reale, già sperimentata con successo per altri eventi culturali. Un luogo magico, soprattutto di sera, che sarà perfetto per questo incontro speciale tra la musica e la natura».

L’evento è molto atteso. Elio noto cantante, leader, personaggio televisivo e trascinatore degli “Elio e le storie tese”, la band che è ha sperimentato introducendo molte innovazioni nella musica del nostro Paese e i Tenores di Neoneli che sono la storica formazione nata più di quarant’anni fa per mantenere vivo l’antico canto a tenore.

Non solo grande musica ma anche forte richiamo alla tradizione oltre che nel canto a tenore arricchendo la performance indossando l’abito sardo, suonando sa trunfa, ballando. Per la prima volt eseguirà dal vivo la “canzone circolare”, soprannominata “compostabile”, che mira a spronare tutti al riciclo e promuovere l’economia circolare in difesa del pianeta.

L’iniziativa del 7 settembre sarà anche l’’occasione per parlare del progetto Clean Sea Life, finanziato dalla Comunità Europea per la riduzione della plastica nell’ambiente.

Alessandra Desideri

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