La vita e la formazione artistica di Raffaello Sanzio 


Raffaello Sanzio nasce a Urbino il 28 marzo del 1483 ed è stato uno dei pittori e architetti più celebre del rinascimento italiano. La formazione di Raffaello avvenne a Urbino nella bottega di suo padre Giovanni Santi (anch’egli pittore) dove ebbe l’opportunità di entrare in contatto con l’ambiente della corte dei Montefeltro e non solo, grazie sempre a suo padre, aveva accesso alle sale del palazzo Ducale per avere la possibilità di studiare le opere di Piero della Francesca, Pedro Berruguete e tanti altri artisti. Nella bottega del padre Raffaello apprese le prime tecniche artistiche di base (come la tecnica dell’affresco) ma molto presto, quando il giovane Raffaello aveva solo 11 anni, il padre morì.

Questo tragico avvenimento affrettò i tempi per la crescita sia personale sia dal punto di vista artistico di Raffaello e infatti, non trascorse molto tempo quando decise di aggiornare la tecnica di Giovanni (considerata purtroppo mediocre) attraverso lo studio dei più affermati pittori umbri contemporanei: Perugino, Pinturicchio, Signorelli. Da Pietro Perugino ereditò la versione ideale e armonica e studiò i suoi processi di organizzazione dell’immagine, fino ad assimilare completamente il linguaggio figurativo, per questo motivo, per Raffaello, Pietro rappresentava un fondamentale punto di riferimento.

L’arte di Raffaello è considerata innovativa, il suo innato talento e la sua sensibilità lo indussero a uno sforzo di superamento della stessa maniera peruginesca grazie anche agli apporti di altre tendenze artistiche. Ma fu grazie alla sua prima commissione (lo stendardo della santissima Trinità realizzato per una confraternita locale) che Raffaello, all’età di sedici anni, si trasferì a Città di Castello. Questa meravigliosa opera presenta una innovativa freschezza e questo gli diede l’opportunità di divenire ben presto un pittore di fama. Da lì a poco, Raffaello ottenne diversi incarichi tra cui la Pala del beato Nicola da Tolentino (ottenuto dalle monache del monastero di Sant’Agostino – 1500). “Magister Rafael Johannis Santis de Urbino” venne così menzionato Raffaello nel contratto, lasciando tutti sbalorditi e increduli dal fatto che un giovane artista diciassettenne potesse essere già ritenuto autonomo e che avesse già terminato il suo apprendistato. La Crocifissione Gavari e lo di Sposalizio della Vergine, sono le altre due opere che Raffaello realizzò a Città di Castello. In queste opere si notano già le espressioni del suo nuovo stile (1502- 1503). In breve tempo la carriera di Raffaello fu rapida e in ascesa e a Perugia gli vennero commissionate tre Pale d’Altare (Pala Colonna per la Chiesa di delle Monache di Sant’Antonio; La Pala degli Oddi per San Francesco al Prato e un’Assunzione della Vergine per le Clarisse di Monteluce.) Ancora, diversi dipinti di Madonna con il Bambino risalgono a quelle date (Madonna Diotallevi, Madonna col Bambino tra i Santi Girolamo e Francesco e Madonna Solly). A Roma, nel 1503 Raffaello entrò in contatto con la cultura figurativa classica, mentre a Firenze vide per la prima volta le opere di Leonardo da Vinci e a Siena collaborò con Pinturicchio per la preparazione dei cartoni per gli affreschi della libreria Piccolomini. La tavola con lo Sposalizio della Vergine è l’opera che mostra chiaramente tutto lo studio appreso di Raffaello da Perugino (1504). Una straordinaria evoluzione intellettuale e stilistica crebbe in Raffaello in seguito all’apprendimento delle tecniche delle opere di Leonardo e Michelangelo. Per questo motivo, in soli quattro anni, Raffaello riuscì ad accrescere enormemente, il linguaggio figurativo fino a dominare con sicurezza e dimestichezza la varietà delle influenze del vivace contesto fiorentino di primo Cinquecento e a divenire uno dei protagonisti dello stile rinascimentale maturo.

Alessandra Federico

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