Distretto Lions 108 Ya: nascono due nuovi Club

Il Distretto Lions 108 Ya, che unisce Campania, Basilicata e Calabria, continua il rafforzamento operativo ed organizzativo. Nello spazio di pochi giorni, il Distretto ha salutato la nascita di due nuovi club. Domenica 21 gennaio è stata salutata la fondazione e la consegna della Carta Costitutiva, la cosiddetta Charter, al Lions Club di Gerace, in provincia di Reggio Calabria. Il nuovo club, di cui è stato sponsor il Lions Club di Monasterace Kaulon presieduto da Mariateresa Spagnolo, è composto da 20 soci fondatori ed è presieduto da Adele Careri. Nel corso della cerimonia di consegna della carta, il presidente ha espresso tutto il suo orgoglio e la sua emozione per la nuova mission a cui è stata chiamata, garantendo il proprio impegno e quello di tutti i componenti del club “per rispondere ai bisogni della nostra comunità, agendo in sinergia con l’amministrazione comunale e con le altre istituzioni ed associazioni del territorio”.

Domenica 28 gennaio, è stata celebrata la fondazione del nuovo club Capaccio Paestum – Magna Graecia, il cui club sponsor è stato il Club di Mercato San Severino con la presidente Immacolata Romano.

La cerimonia di consegna e sottoscrizione della Charter si è svolta presso il Royal Paestum Hotel. A consegnarla, come già accaduto a Gerace, è stato il Governatore del Distretto 108 Ya, Pasquale Bruscino. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, l’immediato past governatore Franco Scarpino, il primo vicegovernatore Tommaso Di Napoli, il secondo vicegovernatore Pino Naim, il GMT del Multidistretto Italy di Lions International e del Distretto 108Ya Rita Franco e tanti altri officer e soci Lions.

Il Club Capaccio Paestum – Magna Graecia può contare su 42 soci fondatori ed è presieduto da Vincenzo Mallamaci.

“Sono particolarmente felice di salutare la nascita dei primi due club del mio anno di governatorato. La crescita associativa e la fondazione di club sono fondamentali per rafforzare la nostra associazione e metterci nelle condizioni di adempiere con sempre maggiore efficacia alla realizzazione della nostra mission, che è quella di servire le nostre comunità e l’umanità, dando risposte concrete, anche in termini di proposte e progetti, per la risoluzione dei problemi e per il soddisfacimento dei bisogni, favorendo al tempo stesso la difesa di valori essenziali come la pace, la democrazia, la tolleranza, l’inclusione, i principi della buona cittadinanza. Un’azione ancora più importante in una contingenza storica caratterizzata da difficoltà economiche, bisogni crescenti, rigurgiti di odio e di intolleranza, guerre.  La nostra azione di volontariato ha il suo motore nei club, cuore pulsante della nostra associazione, e nei soci che decidono di aderirvi, cervelli e gambe che fanno marciare la nostra azione di servizio umanitario e comunitario. Per questo la crescita è un elemento fondamentale” afferma il Governatore del Distretto 108Ya, Pasquale Bruscino.

“La nascita di due nuovi club è il riconoscimento all’impegno del nostro Distretto nell’ambito della mission 1.5, l’obiettivo ambizioso che ci siamo posti come associazione di arrivare ad 1,5 milioni di soci nel mondo, per rafforzare sempre di più la nostra azione di servizio a favore dei territori di riferimento e dell’umanità sofferente. Il nostro sogno, come vuole il nostro presidente internazionale Patti Hill, è cambiare il mondo partendo dalle nostre comunità attraverso i services dei nostri club” spiega Rita Franco, responsabile della membership.

Lions Club International è la più grande associazione di servizio al mondo. Fondata nel 1917 negli Stati Uniti da Melvin Jones, conta oggi oltre 1,4 milioni di soci in oltre 50.000 club operanti in più di 200 Paesi ed aree geografiche del mondo. La mission dell’associazione è di dare modo ai Lions Club, ai volontari e ai partner di migliorare la salute e il benessere, rafforzare le comunità, supportare le persone bisognose tramite servizi umanitari e contributi di impatto globale, incoraggiare la pace e la comprensione internazionale.

Pierluigi Benvenuti

 

Il patrimonio culturale di Napoli e della Campania: Il Carnevale a Napoli

Tradizionalmente le festività del Carnevale a Napoli hanno inizio il 17 gennaio, Sant’Antuono quando in suo onore vengono “appicciat ‘e cippi” che vogliono significare il buttare sul fuoco e  bruciare tutte le cose negative del passato anno.

Il Carnevale è una festività cristiana che si fonda su antiche festività quali le feste dionisiache del periodo classico greco  e i Saturnali della Roma antica ed Il suo nome  deriva dal termine “levare la carne”, indicando l’usanza di mangiare per l’ultima volta la carne il martedì (martedì grasso) prima dell’astinenza e del digiuno della Quaresima.

Già nell’ottavo secolo a Napoli, nel periodo di Carnevale avvenivano grandi festeggiamenti  con feste, tornei e balli dove nobiltà e popolo si mischiavano tra loro coperti da maschere e costumi, riprendendo gli usi delle comunità egiziane che durante le feste in onore della dea Iside si travestivano con maschere e costumi per allontanare gli spiriti malvagi. Ma il travestirsi aveva anche significato simbolico di ribaltare la realtà e livellare l’ordine sociale.

Durante il Carnevale era lecito lasciarsi andare e dedicarsi agli scherzi ed il travestimento rendeva irriconoscibile la differenza tra le classi sociali.

A causa  delle violenze che si scatenavano durante i festeggiamenti il carnevale fu sospeso per un lungo periodo. Furono i Borboni nel sedicesimo secolo a ristabilire la celebrazione della festa facendo divenire una grande festa popolare diffondendo l’uso delle maschere e incentivando  balli e musica per tutta le strade delle città del Regno delle due Sicilie.

E’ di quel periodo la nascita della maschera di Pulcinella a cavallo di una vecchia (da cui il detto “’a vecchia ‘o Carnevale”) allegoria del passaggio dal vecchio e appassito tempo alla nuova stagione.

Un altro rito introdotto da re Carlo di Borbone durante la festività del Carnevale fu l’albero della cuccagna, che simboleggia la gioia e la prosperità ma anche la fatica e l’impegno necessari per ottenerli.

Nelle piazze e strade delle grandi città, venivano installati alti pali di legno che venivano resi scivolosi cospargendoli di grassi ed oli o saponi e alla cui sommità erano poste cibarie di ogni tipo.

A Napoli nel giorno di carnevale il palo, carico di ogni ben di Dio, veniva issato in piazza Mercato poi in Largo Palazzo (oggi piazza del Plebiscito).

Naturalmente per accaparrarsi delle prelibatezze il popolo si lanciava senza considerare difficoltà e pericoli e molto spesso accadevano gravi incidenti con morti e feriti.

Sempre in quel periodo i nobili napoletani organizzavano le sfilate dei carri di carnevale, riempiendoli di cibarie e bontà di ogni genere posti sulla cima di pali anche 20 metri  insaponati, posti al centro dei carri.

Attualmente anche presso altri comuni d’Italia per le celebrazioni di carnevale sono sorti giochi e percorsi legati all’albero della cuccagna, anche sostituendo i cibi con altri premi e con denaro, ma molto più spesso con comuni bandierine al fine di renderlo solo un gioioso gesto sportivo.

Nel prossimo articolo parleremo dei festeggiamenti a Napoli  per il Carnevale 2024.

Alessandra Federico

Un incontro galante che si trasforma in una vorticosa girandola di emozioni.

Al Teatro Manzoni di Roma, dal 1 al 18 febbraio, va in scena “Montagne russe”, una commedia di Eric Assous con Edy Angelillo e Pietro Longhi. La storia è quella di un uomo maturo e affascinante, con moglie e figlio in vacanza, che incontra casualmente in un bar una donna decisamente attraente. Un invito a salire da lui sembra essere il preludio di una serata molto intrigante, ma non tutto va come previsto. Lo spettacolo, diretto da Enrico Maria Lamanna, è una brillante commedia ricca di colpi di scena. Il ritmo incalzante e le continue sorprese tengono il pubblico con il fiato sospeso, fino alla fine, quando la verità viene finalmente svelata. “Montagne russe” è anche una riflessione sul tema dei legami familiari e sul valore dei rapporti umani. La vicenda, che si svolge in meno di 24 ore, mostra come anche le persone più apparentemente sicure e stabili possano essere messe in discussione da un imprevisto. I protagonisti, interpretati da Edy Angelillo e Pietro Longhi, sono due attori di talento che regalano al pubblico una performance coinvolgente e ricca di sfumature.
Ivan Matteo Criscuolo

Carmine Maturo, la voce del clima a Napoli

Carmine Maturo, giornalista, ambientalista e promotore di numerose iniziative per la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, è stato nominato per il secondo anno consecutivo Ambasciatore del Patto europeo per il clima. Maturo, nato e cresciuto a Napoli, è da sempre impegnato nella difesa dell’ambiente. Negli anni Ottanta, ha fondato a Napoli l’associazione Neapolis 2000, con l’obiettivo di promuovere la cultura della sostenibilità. Ha poi aderito a Legambiente, ricoprendo incarichi regionali e nazionali. È stato dirigente nazionale dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR) e consigliere del Parco Regionale dei Campi Flegrei con delega al Turismo. Maturo ha dato vita e fatto parte di tantissime iniziative, comitati e coordinamenti, tra cui si ricordano: il Coordinamento Scale di Napoli, il Comitato per il Restauro del Corpo di Napoli e l’Associazione di Volontariato Green Polis. “Sono molto orgoglioso di essere stato nominato nuovamente Ambasciatore del Patto europeo per il clima”, ha dichiarato Maturo. “Questo riconoscimento è un premio al mio impegno per la tutela dell’ambiente e per la promozione di un futuro più sostenibile. Nei prossimi mesi, continuerò a lavorare per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del clima e della sostenibilità, e per promuovere azioni concrete per la tutela del nostro pianeta”. Il Patto europeo per il clima è un’iniziativa della Commissione europea che mira a coinvolgere cittadini, imprese e organizzazioni della società civile nella lotta al cambiamento climatico. Gli ambasciatori del Patto europeo per il clima sono persone che agiscono a titolo personale o a titolo professionale e si impegnano a informare, ispirare e sostenere l’azione per il clima nelle loro comunità e reti. Con la nomina di Carmine Maturo, Napoli si conferma una città all’avanguardia nella lotta al cambiamento climatico.
Ivan Matteo Criscuolo
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