Francobolli: la formazione del prezzo

Guardando un catalogo di francobolli bisogna sempre ricordare un concetto fondamentale: quello della formazione del prezzo.

Il prezzo dei francobolli non può subire sconti applicati in modo fisso sempre e comunque. Gli sconti che si possono fare sul prezzo di catalogo sono estremamente oggettivi, parliamo sempre di vendita normale e non dovuta a situazioni disastrose per cui si è costretti a svendere per forza per realizzare denaro. In una situazione normale di vendita e di acquisto il prezzo è sempre determinato in primis dalla rarità del pezzo per cui quello introvabile, rarissimo anche se “spellato”, anche mal centrato, anche con qualche piccolo bollo deturpante, è pur sempre un pezzo di grande valore. Ma allora come possiamo districarci in questo settore cercando di determinare un prezzo, il più equo possibile, pur in presenza di una quotazione di catalogo abbastanza impegnativa?

Ecco alcuni parametri da considerare. Primo la centratura: più la centratura rilascia un’immagine uguale in tutti gli angoli e più il francobollo si vicina a quella bellezza che definiamo “standard massimo”. Per essere più precisi il bianco che circonda l’immagine centrale deve essere più o meno uguale in tutti i settori, questa differenza nella centratura determina un prezzo sicuramente molto più alto di quello già assegnato dal catalogo che generalmente si riferisce ad una centratura di buon livello, ad esempio un francobollo con margini molto grandi con un annullo leggero, non deturpante, con i colori vivi e non smorti magari dovuti ad un’imperfetta conservazione possono far valere un pezzo due o tre volte ed anche di più del prezzo indicato dal catalogo. E ovviamente è valido anche il contrario, margini corti, annulli brutti perché impediscono la visione chiara della vignetta, strappi o tagli possono creare un abbattimento del prezzo anche del 90%.

All’occhio di un inesperto sembra difficilmente credibile che due francobolli pressoché uguali possano avere valori così fortemente diversi. In questo range esiste tutta una serie di valutazioni intermedie sempre tenendo in considerazione i parametri suesposti che, come già detto, possono far lievitare in maniera significativa il valore. E’ sempre opportuno, quindi, qualora si volesse acquistare francobolli di un certo valore affidarsi ad esperti della materia, far corredare i pezzi con più certificati proprio per cercare di ridurre al minimo i rischi rivenienti da valutazioni approssimative e  facilone di un mercato filatelico dove spesso si possono infiltrare personaggi con pochi scrupoli. Il perché è anche facilmente intuibile, i pezzi rari si comprano e si conservano talvolta anche per decine di anni e quando poi viene il momento per qualcuno di realizzare spesso si trova a contare una serie di errori di valutazione che all’atto dell’acquisto non sono stati tenuti in considerazione e sono spesso dettati anche dall’emotività che dà il tenere fra le mani un pezzo raro di cui si è sempre agognato il possesso.

Nel campo filatelico ci vuole molta attenzione, un invito che mi sento di fare a tutti compresi i commercianti è quello di non sponsorizzare solo i pezzi rari, la filatelia è bella anche se i pezzi sono quelli comuni.

Salvatore Adinolfi

Collezionando: penny nero e due pence azzurro

In un precedente articolo pubblicato nell’agosto 2017 abbiamo iniziato a parlare della “nascita” del francobollo avvenuta nel lontano 1° maggio 1840 con l’immissione in vendita del penny  black e del two pence azzurro, entrambi con l’effigie della Regina Vittoria, contornata da fregio decorativo.

Riprendiamo l’argomento parlando più nello specifico del penny nero e del due pence azzurro. Questi due francobolli, perché erano solo due quell’anno, cominciarono subito ad essere collezionati da un signore che si chiamava Gray. Voi potreste dire com’è possibile due francobolli, sono solo due, eppure anche solo due esemplari sono riusciti ad appassionare, perché il signor Gray, seduto alla sua scrivania, incominciò a dividerli per sfumature di colore, per il taglio, per i bolli di annullamento e per tutte le curiosità che ci possono essere su un francobollo andando ad individuare anche quei piccoli errori, quelle piccole differenze dovute al logorio delle matrici, di qui uno studio unico nel suo genere.

Va detto che l’uomo per natura tende a conservare ed ordinare ciò che possiede, ed in questo esercizio egli accentua e fortifica il proprio senso dell’ordine.

L’uomo non raccoglie disordinatamente, ma secondo un principio, uno studio, una selezione che è sempre alla base di una ricerca. La filatelia, richiede nozioni tecniche che si apprendono, per chi non ha in famiglia un precursore, con appositi manuali o, come detto, con la tradizione orale come ogni e qualsiasi arte.

Il metodo, l’ordine, il gusto sono alla base di ogni raccolta, dalla più semplice a quella più complessa. Un piccolo aiuto comunque lo potete trovare anche in questi articoli e per qualsiasi altra notizia sono a disposizione delle Lettrici e dei Lettori che vorranno contattarmi scrivendo al nostro giornale.

Salvatore Adinolfi

seers cmp badge