Nola: L’importanza della memoria

Nella fatidica data dell’11 settembre si è tenuta, presso il Teatro Umberto di Nola, la giornata in ricordo dell’eccidio di Nola, in occasione dell’80º anniversario.

L’evento ha avuto luogo alle 19:30 ed è stato un connubio perfetto tra filmati e recitazione, uno spettacolo dinamico, che ha saputo tenere gli spettatori, di tutte le età, sempre attenti alla scena, soprattutto scatenando in loro un forte senso di comprensione al ricordo degli eventi.

Certo, la tematica non è delle più felici, in quanto 10 ufficiali del 48º reggimento italiano furono fucilati ad opera della divisione nazista Göring, in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, ma i vari interventi degli attori in scena, tra monologhi, balli e canzoni, non hanno fatto calare una vena malinconica, ma sono stati capaci di suscitare un forte senso di appartenenza e commemorazione per le imprese di chi ha difeso la città di Nola.

Durante l’evento si sono alternati filmati ufficiali dell’Istituto Luce, accompagnati dalla narrazione di chi era sul palco, prima da un punto di vista degli Alleati, spiegando modalità e dettagli dello sbarco avvenuto tra Salerno e Agropoli il 9 settembre 1943, successivamente anche dalla parte di chi era quel giorno sul luogo, nella caserma Principe Amedeo, ovvero il tenente Michele Nicoletti. Infine la parte che sicuramente ha colpito di più è stata quella della “memoria”, considerata nemica del tempo e ben diversa dalla storia, il cui compito era in questa occasione ricordare chi eroicamente si è mosso in prima linea per la difesa di Nola, e che anche da innocente ha pagato con la vita, come i tenenti Antonio Pesce ed Enrico Forzati.

Lo spettacolo si è concluso con i saluti del Sindaco di Nola Carlo Buonauro, il regista Gaetano Stella, la direzione artistica di Carmela Parmense e infine il colonnello Antonio Grilletto, ideatore dell’iniziativa e della frase:” Amare i caduti ed onorarne la memoria è dovere precipuo di ogni cittadino”.

Dopo i saluti, quando tutti si stavano per alzare, al pubblico è stata offerta una particolare sorpresa, infatti ad assistere c’erano due parenti degli eroi già citati, Alberto Liguoro, figlio del tenente Alberto Pesce e Antonio Forzati, nipote di Enrico Forzati, accompagnati da numerosi applausi.

Rocco Angri

 

(Foto Rocco Angri)

Nola, alla luce nuovi reperti archeologici

La città di Nola è sempre stata un punto strategico nella Penisola, crocevia di diversi popoli, che hanno lasciato traccia nel centro campano.

Capita sempre più spesso, infatti, che vengano annunciate nuove scoperte, come il caso di qualche giorno fa, quando, in una zona periferica della città, è stato portato alla luce un reperto risalente all’età medioevale, nello specifico i molteplici impianti di calcare per la trasformazione in calce ci possono ricondurre ad un quartiere dell’artigianato.

La datazione è ancora incerta, ma si potrebbero collocare i ritrovamenti nel periodo VI-VII secolo, inoltre, la presenza di statue rappresentanti toghe romane ci fa comprendere come Nola fosse non solo abitata dai Germani, protagonisti dei famosi regni Romano-Barbarici, ma anche da mercanti e artigiani provenienti dall’Impero Romano d’Oriente e quindi di grande spessore.

Non ci dobbiamo meravigliare dinanzi a questa fusione tra due popoli così diversi, infatti Nola era stata un fiore all’occhiello della civiltà romana, insieme a Cuma e Capua, di conseguenza edifici e cultura romana erano ben collocati nella cittadina di Nola, spunto e occasione di erudizione per i “cugini” di Costantinopoli, che nonostante si dovessero confrontare con i rozzi barbari, non perdevano occasione di frequentare Nola e il vicino regno di Napoli per spunto ed erudizione “classica”, mantenendo culturalmente e socialmente viva la città.

Rocco Angri

 

(Foto di Rocco Angri)

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