Alberto Angela è ufficialmente cittadino onorario di Pompei

Alberto Angela è diventato cittadino onorario di Pompei.

Il Comune della città campana ha riconosciuto al divulgatore di Rai1 il merito di avere restituito a Pompei un nuovo splendore grazie al programma televisivo interamente dedicato al Parco Archeologico di Pompei e, in generale, alla storia d i uno dei siti archeologici più visitati al mondo.

Un programma, “Stanotte a Pompei”, che è riuscito a coinvolgere un pubblico vasto e stratificato, come quello presente nella mattinata dedicata alla consegna dell’onorificenza, dove erano presenti autorità, ma soprattutto di giovani e di bambini delle scuole campane.

“Sono onorato di averti come concittadino – ha detto il sindaco Amitrano rivolgendosi ad Alberto Angela -. Ci hai insegnato a conoscere il nostro passato. Hai insegnato ai ragazzi ad essere curiosi. Ho voluto fortemente che diventassi cittadino onorario perché la tua lezione servirà alle generazioni future a difendere la nostra storia e la nostra identità”.

“E’ molto bello. In un certo senso sono tornato a casa – dice Angela nel suo discorso -. Ho sempre cercato di capire il passato. Quando iniziai a fare i primi servizi in tv, cominciai proprio da Pompei venticinque anni fa. Ricordo perfettamente la città. Era una prima carezza. Mi sentivo come uno studente al primo giorno di scuola. Ogni volta che ritorno imparo qualcosa, scopro qualcosa di diverso, come se non ci fossi mai stato prima. All’epoca il mio “Virgilio” fu il prof. Antonio De Simone, presente tra gli oltre tremila cittadini accorsi per l’evento. Sono un viaggiatore e ho bisogno di vivere un luogo. E’ stato il prof. De Simone a guidarmi, che mi ha fatto innamorare dell’antichità. Il rapporto d’amore con la città antica e moderna dura ormai da un quarto di secolo”.

Nicola Massaro

Theatrum Mundi: a Pompei la prima rassegna di drammaturgia antica.

Uno spazio che si riappropria della sua naturale attitudine, questo è il Teatro Grande di Pompei, che dal prossimo 22 giugno e fino al 23 luglio ospiterà la prima edizione della rassegna di drammaturgia antica “Pompeii Theatrum Mundi”, un ciclo di rappresentazioni immaginato per il teatro antico del più imponente sito archeologico del mondo.

L’intera manifestazione, diretta da Luca de Fusco, che firmerà anche la regia di alcune delle cinque grandi opere previste da cartellone, è nata dalla collaborazione tra il Teatro Stabile di Napoli e la Soprintendenza di Pompei; in programma ci saranno grandi tragedie tese a privilegiare ed esaltare il rapporto tra lo spazio scenico e la narrazione teatrale.

Apriranno il programma due capolavori di Eschilo: l’Orestea, affidata a Luca de Fusco, e il Prometeo, per la regia di Massimo Luconi, entrambe produzioni del Teatro Stabile di Napoli; Luconi firma anche la regia di Antigone, una storia africana, di Jean Anouilh, del Terzo piano teatro, a seguire Le Baccanti di Euripide, coproduzione di Napoli e Torino e per la regia dei Andrea de Rosa, concludendo con Seneca e la sua Fedra, diretta da Carlo Cerciello e prodotta dall’Istituto nazionale del dramma antico (INDA), quella gloriosa fondazione, per intenderci, che da 52 anni organizza e promuove le rappresentazioni classiche presso il Teatro greco di Siracusa.

Pompei ritorna a vivere, con il rito catartico della rappresentazione scenica ricreato nel Teatro Grande; l’edificio, edificato in età sannitica e completamente sepolto dall’eruzione del 79 d.C., fu il passatempo preferito dai laboriosi e ricchi romani che abitavano quei luoghi, nonché luogo d’eccezione in cui andavano in scena le così dette fabulae atellanae, le farse popolari di origine locale in cui si rideva rappresentando scene familiari di amori, corna e scherzi.

Ebbene, anche se con un programma un po’ lontano dalla antica e più ludica destinazione del Teatro Grande, Theatrum Mundi è il palco ideale per suggellare la rinascita del sito archeologico.

Rossella Marchese

seers cmp badge