Mary Wollstonecraft, i diritti delle donne

Qualche anno fa il Corriere della Sera ha pubblicato in un’agile ed elegante veste editoriale il volume “Sui diritti delle donne” che rappresenta una vera e propria pietra miliare nella lunga ed inesauribile lotta perché le donne e gli uomini raggiungano la parità. Percorso, purtroppo, che a distanza oltre duecento anni non ha ancora raggiunto un risultato soddisfacente per le donne. Progressi sono stati fatti ma molto, anzi moltissimo, deve ancora essere fatto.

L’autrice del saggio, Mary Wollstonecraft, è ritenuta madre del femminismo. Avversata in modo estremo dagli uomini del tempo, l’intellettuale anticonformista, nata nel 1759 e morta nel 1797, con una vita personale tempestosa, ha scritto quello che è un vero e proprio manifesto dei diritti delle donne in un’epoca nella quale le donne avevano pochi diritti. In Francia era epoca di rivoluzione, e che rivoluzione, dove i diritti diventano il centro della battaglia politica contro la monarchia, negli altri Paesi si guardava a quella situazione con timore.

Per la Wollstonecraft tutti dovevano godere degli stessi diritti civili, ivi comprese le donne e per meglio esprimere il proprio pensiero pubblica “A Vindication of the Right of Woman, with Strictures on Political and Moral Subjects” (1792).

Le sue teorie si mostrarono da subito “indigeste” per la cultura dell’epoca e le sue posizioni furono avversate a tutti i livelli. Una vita breve ma intensa che ha lasciato una profonda traccia nella storia mondiale del femminismo e della parità di genere.

Salvatore Adinolfi

 

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