Sassari si prepara alla Faradda 2016

E’ stata presentata alla stampa nella sala conferenza a Palazzo Ducale, lo scorso 27 luglio, l’edizione 2016, con tutti gli appuntamenti della Discesa dei Candelieri, La Faradda, l’appuntamento più atteso dell’anno per i sassaresi.

Una festa che è assieme spettacolo e devozione che aggiunge quest’anno importanti novità. La prima riguarda il numero dei gremi e dei Candelieri che il 14 agosto scenderanno lungo corso Vittorio Emanuele per arrivare alla chiesa di Santa Maria. Saranno undici infatti i Ceri votivi che danzeranno per sciogliere il voto alla Madonna. Il consiglio comunale di Sassari, il 12 luglio scorso, all’unanimità ha decretato la modifica al regolamento della discesa dei Candelieri, formalizzando così l’ingresso del gremio dei Macellai che ha San Maurizio come santo patrono. Il nuovo Candeliere è stato presentato nella serata del 30 luglio, nella chiesa della Santissima Trinità. Altra novità,  la nuova location dell’arrostita dei Candelieri, in programma l’11 agosto, durante la quale sarà cucinato anche lo zimino. Sarà la piazza Sant’Antonio ad ospitare il tradizionale spuntino conviviale.

Una scelta che si inserisce nella volontà dell’amministrazione comunale di valorizzare quest’area che, nella tradizione e nella cultura popolare, ha rappresentato un’importante porta d’accesso alla città. “La preparazione alla discesa dei Candelieri dura tutto l’anno con saperi e competenze diverse. Le feste patronali (il 2 agosto sarà per  i muratori,  il 7 quella dei viandanti) ne fanno le tappe importanti” – ha ribadito Salvatore Spada, presidente dell’Intergremio cittadino. Ha anche ricordato la ricorrenza quest’anno del  ventennale dei piccoli candelieri ai quali sarà dedicata la loro vestizione nella mattina del 5 agosto presso il vecchio mercato. “Si crea così una ricucitura tra la parte alta e quella bassa della città antica – ha detto il sindaco Nicola Sanna – quest’ultima considerata da alcuni quasi come abbandonata mentre, in questi ultimi anni, ha ottenuto dalla nostra amministrazione una particolare attenzione. Questa è una festa che parla al mondo intero – ha proseguito il primo cittadino – e si confermano numerose presenze dalle città della Rete delle macchine a spalle e dall’estero. Saranno presenti, infatti, rappresentanti di Viterbo, Nola, Palmi e Gubbio e l’assessora alla Cultura del Comune di Bratislava”.

Il primo cittadino, inoltre, ha ricordato che per tutte le manifestazioni della Faradda, come da disposizioni perentorie della questura di Sassari per esigenze di sicurezza, dalle ore 14 sino a conclusione degli eventi, non sarà consentito l’accesso a nessun veicolo, privato o commerciale, nelle aree interessate dagli appuntamenti. Per questo motivo, le attività commerciali presenti nelle varie aree interessate dagli eventi dovranno provvedere per tempo a programmare le loro necessità.

“L’amministrazione comunale – ha aggiunto l’assessora alla cultura Raffaella Sau, che ha illustrato il programma – nel promuovere la festa dei sassaresi, ha voluto dedicare uno sguardo attento ai Gremi e alle loro feste patronali. Un’occasione, come già anticipato da Spada, per significare che la festa dei Candelieri non deve e non può esaurirsi il 14 agosto, ma si sviluppa per tutto l’anno”.

Nel mese di agosto, in prossimità della Discesa, si moltiplicano gli appuntamenti che “preparano” sassaresi e turisti al grande appuntamento. L’amministrazione comunale infatti ha previsto una serie eventi culturali, enogastronomici, musicali e di spettacolo che rispecchiano l’aspetto identitario della città e della sua comunità. Anche quest’anno, da piazza Azuni, dalle 10 e fino alle 13.30 del 14 agosto, il trenino Aiò partirà per portare turisti e curiosi nelle sedi della vestizione dei Candelieri. In onore della tradizione, nonostante ormai i detenuti si trovino nel nuovo carcere di Bancali, anche quest’anno si è scelto di mantenere per questo importante appuntamento il nome di “Candeliere di San Sebastiano”.

L’11 agosto, alle 10.30, nella nuova struttura, si rinnoverà l’appuntamento. Il candeliere a fine manifestazione sarà trasportato nel cortile di Palazzo Ducale e sarà poi esposto il 13 agosto, in occasione della manifestazione delle premiazioni per i Candelieri d’oro, d’argento, di bronzo e speciale.

Alla presentazione hanno partecipato i delegati di alcuni sponsor che insieme agli enti istituzionali sostengono la manifestazione. Fra i presenti anche Luca Parodi che ha presentato “Archeos”, lo spettacolo concerto che sarà offerto dai Tazenda la sera dell’undici agosto. Cuore e madre di tutti gli eventi in programma, La Faradda del 14 agosto, vedrà la partenza del primo Candeliere da piazza Castello intorno alle 18.

Il calendario completo degli eventi è disponibile sul portale istituzionale (http://www.comune.sassari.it/servizi/cultura/candelieri/candelieri_2016/candelieri_2016_indice)

 

Luigi Coppola

La sonda Juno è entrata nell’orbita di Giove

Dopo cinque anni e quasi tre miliardi di kilometri percorsi la sonda JupiterNear-polarOrbiter è finalmente giunta nell’atmosfera del pianeta gigante per svelarne i segreti.

Mai, finora, un veicolo spaziale è stato così vicino al pianeta più grande del sistema solare.

Lo scopo di questa missione è quello di ottenere risposte sull’atmosfera, la temperatura e il movimento vorticoso delle nubi del pianeta, sulla composizione del suo nucleo e l’ambiente estremo in cui è immerso, dove le radiazioni sono più intense che in qualsiasi altro luogo del nostro sistema planetario.

L’incontro con Giove è una sfida senza precedenti, la sonda infatti è immersa e bombardata dal gigantesco campo magnetico del pianeta ed altre radiazioni provengono dalle particelle liberate dai vulcani di Io, la più interna delle lune di Giove.

Prima di Juno solo le due sonde Pioneer, negli anni ‘70, hanno avvicinato il pianeta gigante fotografando per la prima volta dettagli della superficie come macchie, aurore e maree; adesso bisogna scoprire cosa c’è sotto la sua superficie. E per far ciò Juno è composta di nove strumenti sofisticatissimi, il cui cuore scientifico è lo spettrometro italiano Jiram (JovianInfraRedAuroral Mapper) che, oltre a catturare le immagini delle aurore polari, studierà gli strati superiori dell’atmosfera a caccia di metano, vapore acqueo, ammoniaca e fosfina. Per ottenere la prima mappa interna di Giove, invece, ci sarà KaT (Ka-Band Translator), progettato dall’Università Sapienza di Roma e realizzato dalla Thales Alenia Space Italia con il supporto dell’Asi. Italiano, infine, anche il sensore d’assetto Autonomous Star Tracker: dopo averla guidata verso Giove, il sensore permetterà a Juno di mantenere la rotta nell’orbita del pianeta gigante. Ma a bordo di Juno non ci sono solo strumenti scientifici; ci sono la targa con il ritratto e la firma di Galileo Galilei e il testo che descrive la scoperta delle lune di Giove. Questo omaggio al grande fisico italiano è accompagnato da un carico meno serioso, ma ugualmente importante per il suo carattere simbolico: tre minuscole statuine che raffigurano Galilei e le antiche divinità Giove e Giunone, realizzate dalla Lego in collaborazione con la Nasa nell’ambito di un programma teso a stimolare nei ragazzi l’interesse per i temi scientifici.

 

Rossella Marchese

D&G: Grazie Napoli! Torneremo

Il mambo è alle spalle, la festa è giunta al termine. “Grazie Napoli! Torneremo…”, è il saluto con cui Domenico Dolce e Stefano Gabbana salutano le “quattro giornate” nella città del loro sogno mediterraneo, ispirato alla “Signora” della cinema italiano Sophia Loren. Si smontano le luminarie, i lustrini e le paiettes dell’Alta Moda e delle sue seduzioni per pochi, firmate dai due generosi e temerari stilisti. Ma all’alba della settimana “ordinaria2 che sorge sui Bagni Elena, dopo il gran finale con i Gipsy Kings e le seduttive danzatrici di burlesque, non tutto svanisce. Restano scene di straordinaria bellezza. “Napoli ha vinto ancora”. A scriverlo, in un lungo post su Facebook, il sindaco partenopeo, Luigi de Magistris, riferendosi alla festa conclusiva di Dolce e Gabbana, la maison di moda che ha voluto celebrare i suoi trent’anni di attività con quattro giorni di feste, eventi e sfilate a Napoli. Da giovedì scorso, fino alla notte tra domenica e lunedì, i due stilisti hanno allestito appuntamenti glamour a Villa Pignatelli, tra i vicoli nel cuore antico della città, al Borgo Marinari, a Castel dell’Ovo e su una delle spiagge più belle di Posillipo, a piedi di Palazzo Donn’Anna. Il sindaco de magisteri parlando della serata sulla spiaggia “si è chiuso l’evento D&G con una festa di luci e colori che ha illuminato il mare di Napoli”.

Successo internazionale, con fiumi di inchiostro su tutti i più importanti quotidiani del mondo, poco e niente la risposta da parte dei media italiani, non dando al mega evento lo spazio che meritava. A tal proposito il Movimento Neoborbonico ha richiesto alla Rai, Servizio Pubblico, minutaggi e par condicio sull’evento che è stato ripreso dai maggiori media internazionali quali il New York Times, Vogue, il Financial Times e tanti altri. Sulla pagina Facebook del Movimento Neoborbonico è apparsa la protesta e la richiesta alla Rai. Nei giorni in cui Stefano Dolce e Domenico Gabbana hanno portato a Napoli moda, spettacolo e ricchezza, i media italiani non hanno dato rilievo alla vicenda anche se si sono occupati di altre eventi simili ma di portata minore, come il compleanno di Lino Banfi, tacendo però sulla cerimonia in onore di Sofia Loren a cui è stata attribuita la cittadinanza onoraria di Napoli: “L’evento delle sfilate di Dolce&Gabbana a Napoli è stato ripreso dai media di tutti il mondo per la bellezza di abiti e scenari dal centro antico a Posillipo. Le telecamere della Rai sono state le meno presenti sia nei tg che nei programmi di approfondimento sempre pronti, invece, a veicolare notizie negative o di cronaca da associare all’ex capitale delle Due Sicilie”. Questa è la richiesta a Roberto Fico, il pentastellato presidente della commissione di vigilanza Rai, del conteggio dei minuti dedicati agli eventi partenopei tenutisi dal 7 al 10 luglio: “Il Movimento Neoborbonico ha richiesto al presidente della Commissione Vigilanza Rai, Roberto Fico, di analizzare, nel nome di una par condicio opportuna e necessaria per un servizio pubblico, il minutaggio dedicato all’evento e di confrontarlo con eventi simili dal Pitti di Firenze alla Settimana della Moda a Milano. Il dibattito che si è acceso sul web e sui social dimostra che è sempre più diffusa la sensazione della volontà, da parte dei media pubblici e privati, di associare a Napoli e al Sud, solo e sempre immagini negative con conseguenze gravi sia sotto l’aspetto culturale che economico-turistico. Se i network privati sono liberi di scegliere la propria linea e i telespettatori di boicottarli o meno, il servizio pubblico ha il dovere di rispettare e valorizzare tutto il territorio nazionale in maniera adeguata”.

Nicola Massaro

 

 

La Diva Sophia Loren cittadina onoraria di Napoli

La Diva, con un mazzo di rose rosse tra le braccia, durante la cerimonia ha detto: “Oggi è un giorno speciale, magnifico sotto tutti gli aspetti: questo premio, le sfilate di Dolce e Gabbana, la città di Napoli. Ringrazio di cuore tutti voi per questa giornata indimenticabile”. Questa la delibera letta dal sindaco de Magistris sul podio: «La Giunta, su proposta del Sindaco, premesso che la Signora Sophia Loren, nome d’arte di Sofia Villani Scicolone, nata a Roma, è una delle più celebri attrici della storia del cinema mondiale. Figlia di madre napoletana, è cresciuta a Pozzuoli ed ha, sempre, intrecciato la Sua splendida carriera professionale con la Città di Napoli, attraverso interpretazioni memorabili di film che hanno avuto autori, registi, ambientazioni scenografiche riguardanti la nostra Città; considerato che Sophia Loren ha ricevuto i massimi riconoscimenti artistici e professionali, nazionali ed internazionali, come dimostrano gli Oscar, il Leone d’Oro della Mostra del Cinema di Venezia, il David di Donatello, la Coppa Volpi, i Nastri d’Argento, la Palma d’Oro a Cannes, il Golden Globe ed innumerevoli altri premi che hanno costellato una carriera assolutamente unica ed irripetibile; che ha attraversato vari “generi” cinematografici, tra i quali la commedia italiana, con ruoli brillanti, diretta magistralmente dall’ indimenticato Vittorio de Sica o al fianco, in tanti film, del grande Totò; ma, anche ruoli drammatici che Le hanno valso unanimi giudizi della critica mondiale, quali ad esempio “ la Ciociara” dove, grazie alla Sua interpretazione intensa ed ineguagliabile, sono ben evidenziati e racchiusi gli orrori e le sofferenze causate dalla guerra; rilevato che Sophia Loren ha manifestato, da sempre, il Suo immenso affetto ed il Suo indissolubile legame con la nostra Città. Con la quale ha stabilito, infatti, in vari momenti della Sua attività, legami unici attraverso interpretazioni, ad esempio, di personaggi creati dal genio del grande drammaturgo Eduardo de Filippo come “Filumena Marturano” o “Matrimonio all’italiana”, recitando con un altro grande attore, Marcello Mastroianni, anch’Egli molto legato a Napoli ed al suo territorio; o “sabato, domenica e lunedi” al fianco del compianto Luca de Filippo; che ha profuso grande passione umana e professionale per portare la cultura di Napoli nel mondo intero, essendo Lei stessa universalmente identificata quale donna ed attrice “napoletana”. Che Sophia Loren ha dimostrato grande vicinanza a quella che Lei stessa definisce la “mia Napoli, la Città che mi riporta alla mente la mia fanciullezza e la mia gioventù”. La Città che Ella ha difeso strenuamente, per esempio, quando ha presentato al teatro Mercadante l’anteprima del film “La voce umana”, diretta del figlio, il regista Eduardo Ponti. In tale occasione, Sophia Loren, commuovendosi, ha rifiutato gli stereotipi attribuiti a Napoli e gli “attacchi mediatici” di cui è spesso oggetto, perchè, ha affermato “quando sento parlare male di Napoli la difendo come si fa in una famiglia. I napoletani spesso mi mancano”; Che costituisce motivo di grande orgoglio, per la nostra Città, annoverare tra le sue figlie migliori Sophia Loren, autentico ed assoluto patrimonio di Napoli e dell’intero nostro Paese. Sophia Loren ne ha fatto conoscere – attraverso la Sua inarrivabile espressività recitativa – l’immenso patrimonio artistico contribuendo, in modo determinante, all’affermazione della migliore immagine della nostra Città; ritenuto che si vuole fermamente rinsaldare ufficialmente ed in modo indissolubile, il legame di profondo affetto ed amicizia tra Napoli e Sophia Loren; a tal proposito il Sindaco – rendendo doveroso e sentito omaggio al Suo attaccamento ed al Suo amore per la nostra Città ed interpretando la volontà dei cittadini napoletani – intende conferirLe la Cittadinanza Onoraria quale pubblico attestato dei sentimenti di amicizia, stima gratitudine, ammirazione ed affetto della Città di Napoli».

Nicola Massaro

Londra: il Sindaco Sadiq Khan ai cittadini europei

È certamente tra i personaggi simbolo delle contraddizioni della Gran Bretagna post referendum Sadiq Khan, 45enne esponente del partito laburista britannico eletto da poco Sindaco di Londra.

Ma abbiamo compreso che Londra non è l’Inghilterra, né il pensiero dei londinesi può essere assimilato a quello dei cittadini di Widnes, Warrington, Salford,Wolverhampton, e ancora Stockport, Macclesfield, Congleton, Stafford o Cannock, tutte città in cui il pentimento del “leave” non si è per nulla manifestato.

Tuttavia il Sindaco della città più cosmopolita d’Europa, almeno geograficamente parlando, ci ha tenuto a lanciare un messaggio rivolto a tutti i cittadini europei presenti nella capitale, più di un milione: “siete più che benvenuti qui. Come città, siamo grati per il vostro enorme contributo, e questo non cambierà dopo il risultato di questo referendum”– ha detto Khan – “ora tutti noi abbiamo una responsabilità nel cercare di sanare le divisioni che sono emerse durante questa campagna e focalizzarci su ciò che ci unisce, piuttosto che su ciò che divide”. Parole sagge dato il clima di totale confusione e diffidenza che si respira a Londra e che lo stesso sindaco conosce molto bene, essendoci già passato con la propria campagna elettorale.

La storia di Sadiq Khan, infatti, ha colpito non poco l’opinione pubblica: nato a Tooting, nel sud di Londra, figlio di due immigrati pachistani, è cresciuto con sette fratelli in una casa popolare con tre stanze. Il padre lavorava come autista di autobus, la madre come sarta. Grazie ai risparmi dei genitori e con i soldi guadagnati da alcuni lavori saltuari, Khan riuscì a pagarsi la facoltà di giurisprudenza, fino a laurearsi e aprire un suo studio di avvocato. Musulmano praticante, Sadiq Khan è partner di uno dei maggiori studi legali specializzati in diritti umani dell’intero Regno Unito. Ha difeso personaggi discutibili che sfioravano il preoccupante radicalismo, battendosi per loro fin davanti alla Corte di Giustizia Europea, fermo nel principio che il diritto alla difesa è imprescindibile status dell’Unione Europea. È stato tra i firmatari della legge britannica sul matrimonio fra persone dello stesso sesso, cosa che gli ha procurato anche minacce di morte.

Insomma, un politico atipico, un “self made man” con sulle spalle una scalata nel partito laburista che parte dal basso, da quando a 23 anni divenne consigliere di zona per i Laburisti nell’area di Tooting, dove si concentravano gli immigrati caraibici ed asiatici.

Durante la campagna elettorale più volte aveva sostenuto che la sua esperienza personale avrebbe apportato più efficacia alla lotta contro il terrorismo e l’estremismo islamico: “come molti londinesi”, ha detto in un’intervista al New York Times: “sento di avere più di una sola identità: sono un londinese, un europeo, un britannico, un inglese, un musulmano di origini asiatiche e pachistane, un papà e un marito”, ha affermato, anche se l’animo filo europeista suo e del partito laburista non hanno convinto gli euroscettici inglesi.  L’esempio della sua nomina avrebbe dovuto rassicurare sulla tenuta dell’Europa di Shengen, invece la defezione del Regno Unito apre scenari di incertezza non solo finanziaria ma, ben più importante, di tenuta sociale e politica per l’Unione.

 

Rossella Marchese

Napoli è in mostra con l’itinerario sui Sedili di Napoli

Ancora in mostra a Palazzo Serra di Cassano, prestigiosa sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la mostra “La Napoli dei Sedili tra passato e presente” nell’ambito della manifestazione Rivive la Napoli dei Sedili organizzata dall’Associazione Culturale “Napoli è”. L’iniziativa è nata nel 1997 con l’intento di far riscoprire ai napoletani gli antichi Sedili della città, prima forma di organizzazione cittadina. L’immagine che ha illustrato il Palio dei Sedili edizione 2016 è opera dell’artista Alex Preti che ha magistralmente rappresentato i simboli dei Sedili di Napoli e le immagini che accompagnano l’iniziativa dell’Associazione. L’evento è stato inserito nel Maggio dei Monumenti 2016 e proseguirà lungo il corso dell’anno con altri eventi.

Camille Henrot al Museo Madre con la sua Luna di latte

3Il Museo Madre ci ha abituati a eventi d’eccezione e di particolare interesse. Ed anche il nuovo evento che partirà domani 1° luglio rispetta sicuramente le attese di quanti seguono il ricco calendario di iniziative.

Alle ore 19,00 si inaugura la mostra Luna di latte dell’artista francese Camille Henrot (fino al 3 ottobre 2016)Leone d’argento quale migliore artista giovane alla 55ma Biennale di Venezia del 2013, a cura di Cloé Perrone, in collaborazione con la Fondazione Memmo di Roma e con il patrocinio di Institut français di Napoli.

In mostra ben sessanta schizzi e disegni e sette sculture, che sono state realizzate nella fonderia nolana Del Giudice.

Molto soddisfatto per l’evento il direttore del Museo Madre Andrea Villani  che ha dichiarato di accogliere “con piacere questa mostra che è un atto di generosità dell’artista che ha voluto coindividere con il pubblico, ciò che normalmente resta segreto, le riflessioni e i ripensamenti che si celano nei bozzetti preparatori di una mostra”.

Il presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Pierpaolo Forte ha sottolineato la proficua collaborazione con la Fondazione Memmo di Roma. “Con questi disegni e queste sculture-machette sveliamo cosa c’è dietro la preparazione di una mostra” ha commentato la curatrice Cloè Perrone. “La Henrot sta portando avanti un progetto sullo studio dei simboli legati ai giorni della settimana e, in questo caso, ha riflettuto sugli stati emotivi connessi al lunedì, giorno in cui si è carichi e propositivi, ma anche giorno della luna che porta con sé la delusione e la malinconia per tutti i buoni propositi, poi non realizzati”.

Un evento che coniuga l’arte in tutti i suoi aspetti, sarà infatti aperta  da un party ad ingresso libero.

Il Madre, inoltre, ha aderito alla Festa dei Musei, promossa dal Ministero dei Beni e della attività culturali e del turismo, con due visite didattiche alle mostre in corso: sabato 2 luglio ore 16,00 Il Mediterraneo: una storia per immagini dedicata al racconto del patrimonio archeologico narrato negli scatti del grande fotografo Mimmo Jodice e, sempre sabato 2 luglio ore 17,00, Behind the Moon, i segreti di una mostrafocalizzata sulla mostra di Camille Henrot.

 

Alessandra Desideri

Come “spaccare” sui social media

social mediaGuy Kawasaki,guru di Canva, e Peg Fitzpatrick,social media strategist, sono gli Autori di un brillante e piacevole volume “L’arte dei social media” che in modo semplice e lineare si prefigge di mettere in condizione il lettore di “spaccare” sui social media.

Nel nostro tempo i social media sono uno degli elementi decisivi per determinare un successo o un fallimento.

Trucchi, suggerimenti, consigli dati da esperti, anzi superesperti, per conquistare il mondo dei media ed esserne protagonisti sia a fini commerciali, sia per se stessi o per utilizzare gli strumenti nel proprio lavoro o professione.

Gli Autori presentano una “strategia concreta per avere una presenza calibrata, esauriente e persuasiva sui social media”.

Un viaggio nei media con utili suggerimenti per promuovere un’attività economica, un prodotto o magari noi stessi.

 

Alessandra Desideri

 

Guy Kawasaki, Peg Fitzpatrick

L’arte dei social media

Hoepli, 2015, pp. 190, € 19,90

eBook disponibile

I Perfin

perfin

Nel corso degli anni il francobollo è stato usato nei modi più disparati, come francobollo pubblicitario, come marca da bollo, come chiudilettera, ma abbiamo avuto anche qualche “utilizzo frazionato”ovvero chi era in possesso di un valore più alto, prendiamo ad esempio 10 centesimi e doveva pagare una tassa per un importo pari alla “metà”, con un colpo di forbici tagliava in diagonale il francobollo e lo utilizzava per la tariffa occorrente di 5 centesimi.

Ci sono stati poi in altri Paesi usi di francobolli che pure è utile conoscere. Sono quelli “preannullati” che hanno avuto un largo impiego in Francia, in Ungheria, nel Belgio ed in Austria e persino negli Stati Uniti e nel Canada.

In concreto si tratta di francobolli preannullati dalle Amministrazioni postali dei Paesi suddetti ed utilizzati per l’affrancatura di stampati, circolari, giornali, in definitiva per tutti gli usi per grandi quantità di spedizioni.

Il sistema era semplice: l’annullamento era fatto in anticipo, la clientela prenotava ed acquistava in grandi quantitativi i francobolli che gli servivano per quelle spedizioni che avevano o un annullo tipografico eseguito direttamente a stampa o che poteva essere apposto con quei timbri a mano ancora oggi usati degli uffici postali. Tutto ciò dava luogo ad una sorta di francobolli sovrastampati che a seconda di come erano annullati creava una serie infinita di varietà. Un altro mondo, sempre nell’ambito della filatelia, è costituito dai cosiddetti perfin.

Qualcuno potrebbe chiedere che cosa sono? Semplice, sono francobolli perforati direttamente

dalle aziende per impedire il furto degli stessi da parte dei dipendenti. Tantissimi di questi sono perforati con la sigla BCI (Banca Commerciale Italiana) ed altre ancora.

Ci sono oggi due filosofie completamente contrastanti che regolano questo tipo di francobollo o per meglio dire, il tipo di foratura, c’è, infatti, chi li considera francobolli bucati e quindi rotti e quindi senza nessun valore filatelico e chi invece li considera rarità trattandoli a parte e dando loro un valore addirittura superiore a quello espresso dai cataloghi per i francobolli integri. Noi ci associamo alla seconda filosofia che è quella di considerarli rarità specialmente per quelli che sono i valori più grandi.

Va ricordato che in molti cataloghi specializzati si trovano i perfin e sono quotati con un valore aggiunto rispetto a quello assegnato al francobollo talvolta superiore al doppio se utilizzati prima del ‘900 e al 50% per quelli emessi successivamente.

Sempre in altri Paesi ci sono delle perforazioni ufficiali fatte da alcune amministrazioni postali per destinare i francobolli ad usi più o meno particolari quali tassazione, franchigie e servizi. In quei Paesi dove fu adottato questo tipo di perforazione, i francobolli “bucati” raggiungono anche valori consistenti, in quanto le perforazioni non sono sempre tutte uguali e creano così una serie di varietà notevoli: più punti, più larghi, più stretti, lettere spezzate, ecc.

A titolo esemplificativo possiamo ricordare che la Tunisia ha contraddistinto le prime emissioni dei segnatassi con la lettera T, mentre la Confederazione australiana con le lettere “O.S”, mentre la Baviera con la lettera E. In Svizzera, invece, le Ferrovie usavano per la loro corrispondenza in franchigia una perforazione a croce.

 

Salvatore Adinolfi

Una Luna di “fragola” ufficializza l’ingresso dell’estate

planet-1039933_640

Una “Luna di fragola” segna ufficialmente l’inizio della stagione estiva.

Non accadeva dal lontano 1967 che il giorno più lungo dell’anno, il solstizio d’estate, coincidesse con la cosiddetta “Strawberry moon”. Una rara sovrapposizione di eventi astronomici: la successiva ricapiterà solo il 21 giugno 2062. Niente a che vedere, però, con il colore vermiglio che il nostro satellite veste durante le eclissi di Luna, quando il cono d’ombra della Terra ne oscura la superficie colorandola di rosso. Il curioso nome, diffuso dai nativi americani, fa invece riferimento alla luna piena di giugno, il mese della raccolta delle fragole. Sul sito dell’Unione astrofili italiani (Uai), si legge che nel giorno più lungo dell’anno, il Sole sorge infatti alle 5:36 e tramonta alle 20:51. Il giorno dura, quindi, 15 ore e 15 minuti. Chi si trovasse a trascorrere questa giornata in corrispondenza del Tropico del Cancro, avrebbe il Sole esattamente a perpendicolo sulla testa, nel momento in cui raggiunge il punto più alto nel cielo. Un osservatore che fosse, invece, al Circolo polare artico, non lo vedrebbe mai tramontare per tutta la giornata, mentre al Circolo polare antartico andrebbe incontro a 24 ore di buio. Da oggi in poi le giornate, che si erano finora gradualmente allungate, torneranno ad accorciarsi. È il periodo dell’anno che gli scienziati denominano estate astronomica, che si concluderà a dicembre con il solstizio d’inverno. Ma non c’è solo la Luna di fragola a illuminare il cielo in questo primo scorcio d’estate. Nelle notti di fine giugno un protagonista incontrastato del cielo brilla, di luce riflessa, sulle nostre teste: Saturno. Il 25 giugno torna, difatti, “Occhi su Saturno”, una serata osservativa, giunta alla sua quinta edizione, in cui in tutta Italia astrofili ed appassionati orientano i propri telescopi verso il gigante gassoso del Sistema solare per seguirne l’affascinante sistema di anelli. Chi non avrà la fortuna di gioire di questa vista all’aria aperta, potrà comunque seguire lo spettacolo, a partire dalle 23 della sera. Ancora qualche giorno di attesa e un altro gigante gassoso del nostro sistema planetario farà parlare di sé. Si avvicina, l’appuntamento con Giove.

Nel giorno in cui gli Usa celebrano la festa dell’Indipendenza, il 4 luglio, il pianeta sarà raggiunto dalla sonda Nasa “Juno”, dopo un lungo viaggio di cinque anni e quasi tre miliardi di km. La missione della Nasa, di cui l’Italia, con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), è partner principale, consentirà nei prossimi venti mesi di studiare in maniera più approfondita il pianeta, come mai si era fatto prima d’ora.

Nicola Massaro

1 124 125 126 127
seers cmp badge