Grande successo per Instagram: raggiunge 500 milioni di utenti

Mar Mediterraneo

Cresce l’universo di Mark Zuckerberg e la comunicazione visuale sui social network. Instagram, l’app e piattaforma di immagini acquistata nel 2012, raggiunge il traguardo del mezzo miliardo di utenti attivi mensilmente. Si vanno ad aggiungere agli oltre 1,65 miliardi di utenti di Facebook e al miliardo di utenti di WhatsApp, la popolare chat che la società di Menlo Park ha acquisito nel 2014. Numeri stratosferici, che fanno tremare Twitter, superata persino da Snapchat.

Cresce anche Spotify, che con i suoi 100 milioni di utenti si avvicina ai numeri di un social network. È aumentato anche l’utilizzo della piattaforma: ogni giorno, in media, vengono pubblicati 95 milioni di post e vengono fatti 4,2 miliardi di like. gattini, cagnolini e cuccioli piacciono sempre, ma la moda funziona di più: ogni giorno sul social vengono caricati 82 milioni di immagini dedicate agli outfit scelti dagli utenti. Anche la nostalgia attira gli utenti: ogni giovedì i post #tbt, cioè dedicati al throwback thrusday, una sorta di salto indietro nel tempo, raggiungono i 325 milioni di post. Mentre l’hashtag #love viene utilizzato ogni giorno un milione di volte.

Da  non molto la piattaforma è stata sottoposta ad un restyling radicale, proponendo un logo completamente ridisegnato e nuovo, di un layout monocromatico per le applicazioni mobile che aiuta a focalizzare maggiormente l’attenzione sui contenuti e con l’introduzione di un nuovo algoritmo per la compilazione del feed. Nel post comparso sul blog ufficiale, Instagram ringrazia i propri utenti per i risultati finora ottenuti.

Ogni Paese, poi, ha le sue specificità: il Brasile è quello dove vengono caricate più foto di golden retriever, la Repubblica Dominicana invece ha un particolare interesse per le immagini che riguardano i tagli di capelli. Scarpe in testa per essere ironici? Date un’occhiata agli account di Marocco e Algeria. Mentre i lati più selvaggi della natura sembrano essere particolarmente apprezzati in India. L’Italia, che conta 9 milioni di utenti, non sembra avere nessuna caratteristica particolare. Ma Instagram ha selezionato una lista di utenti che rispecchia la pluralità degli interessi della community: c’è chi si occupa di moda, chi di food, chi invece di design. Ma ci sono anche utenti che pubblicano ritratti, che consigliano libri o che rispolverano vecchi poster creando collage.

Nicola Massaro

Quale futuro per il PSP Elena d’Aosta

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Il CITS-cc  (Comitato Italiano per la Tutela della Salute – cittadinanza compartecipativa) ha promosso una tavola rotonda sul tema:“QUALE FUTURO PER   IL  PSP ELENA D’AOSTA, un presidio per la salute dei cittadini”.

L’iniziativa si terrà venerdì 1° luglio alle ore 17.00 presso la Chiesa di Santa Marta – Salita San Sebastiano 42 Napoli.

L’iniziativa, promossa in collaborazione con le associazioni del coordinamento per il diritto alla salute, segue quella tenutasi il 28 aprile 2016 presso la chiesa di San Severo al Pendino sull’Articolo 32 della Costituzione  seguita dal seminario su “i 5 pilastri della salute”.

Il “Coordinamento sul diritto alla salute”, considera il medesimo diritto come fondamentale e trainante  per l’affermazione e l’attuazione di tutti gli altri Diritti Sociali.

Il tema dell’incontro non è da considerarsi riduttivo rispetto la problematica generale, bensì  pone, la situazione in cui versa il Presidio Sanitario Polifunzionale Elena d’Aosta, come  esempio della situazione in cui versa l’intero sistema sanitario nazionale e regionale.

L’art. 32 e altri articoli della Costituzione sui Diritti Sociali, impone alle Istituzioni pubbliche di provvedere affinché siano date risposte efficaci alla domanda di salute e di benessere dei cittadini.  Invece sembra che attualmente il SSN si stia trasformando in un sistema prono alle richieste di tagli alle spese sociali imposte dalla UE e che vanno nella stessa direzione degli interessi delle multinazionali del farmaco e delle assicurazioni private.

Il piano sanitario della Regione Campania si è adeguato a questo dettato e sta procedendo alla chiusura di servizi, ospedali e pronto soccorso, senza provvedere a realizzare quei servizi intermedi che comunque sono previsti dalle leggi e dallo stesso piano sanitario nazionale.

Noi riteniamo che il piano regionale vada riformato in base del diritto alla salute dei cittadini che sono i reali depositari del potere in uno stato democratico,

Il PSP Elena d’Aosta è un esempio concreto ed evidente di come la Pubblica Amministrazione si sia dimostrata incapace di gestire ed organizzare in maniera efficiente il bene pubblico.

Un presidio allocato in un edifico storico donato dalla famiglia Savoia con la precisa destinazione d’uso di assistenza sanitaria ai bisognosi, posto in una posizione geografica felice per l’accesso dell’utenza, con due ingressi, giardino, posti auto per gli utenti e di facile accesso per i disabili motori, sta subendo, per volontà degli amministratori, un progressivo disfacimento.

Potrebbe divenire invece un vero polo strategico a garanzia della salute ed il benessere dei cittadini.

Introduce il lavori il dott. Angelo de Falco  Presidente onorario  “CITS cc”. Modera la dott. ssa  Bianca Desideri  giornalista Vice Presidente Associazione “Napoli è”. Gli interventi sono affidati a:

dott. Raffaele Federico Presidente nazionale “CITS cc”; dott. Raffaele Giannattasio; dott. Rosario Barra Responsabile nazionale Consiglio Scientifico “CITS cc”; dott. Alfredo Aperuta Presidente “Associazione in cammino per la vita”; dott. Paolo Bassano; dott. Vincenzo Andreoli; sig. Ferdinando Somma e sig. Salvatore Musella.

Human Longevity al TED 2016

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Human Longevity: la start up frutto della rivoluzione genomica che passa anche dal genio italiano di Riccardo Sabatini.

La rivoluzione genomica è alle porte e il vento delle sue meraviglie è giunto fino in Italia, da Vancouver, città che quest’anno ha ospitato il Ted-Dream Conference 2016, palcoscenico e piattaforma digitale di prestigio mondiale da cui le menti più brillanti provenienti da ogni dove espongono le proprie idee per il futuro dell’umanità.

Tra queste, a liste di interventi già chiuse, il progetto di Human Longevity, inserito all’ultimo minuto e spiegato dalla voce convincente ed incantatrice del fisico Riccardo Sabatini, unico speaker italiano presente al TED.

Quello che si cela dietro la rivoluzione genomica di Human Longevity è strabiliante poiché lì dov’è nata, nella Silycon Valley, stanno scrivendo la storia dell’umanità.

Il team di cui fa parte Sabatini, infatti, ha sviluppato un algoritmo in grado di ricostruire l’altezza, il peso, e addirittura la faccia solamente da qualche goccia di sangue. Science fiction? No, realtà e futuro secondo Human Longevity, la startup creata a San Diego da Craig Venter, l’uomo che per primo ha sequenziato il DNA, e da Peter Diamandis.

Sabatini ha annunciato la scoperta dal palcoscenico del TED 2016, il suo talk è stato votato il migliore della giornata: “L’impatto di queste tecnologie sarà enorme: il punto di partenza per inaugurare il grande capitolo della medicina personalizzata”, ha spiegato il giovane fisico votato alla genomica, “con lo stesso approccio con cui prediciamo i caratteri fisici di una persona, attraverso la lettura del genoma arriveremo a studiare farmaci e cure personalizzate. Per prevenire e curare le grandi malattie del nostro secolo. La genomica is the next big thing, la prossima rivoluzione tecnologica!”.

Per spiegare la complessità del suo lavoro e l’importanza della rivoluzione in itinere con il progetto Human Longevity, Sabatini ha stampato (per la prima volta al mondo) il genoma personale di Venter, e si è presentato sul palco del TED con 450 chili di libri, 175 volumi, 262.000 pagine, 3 miliardi di lettere, sempre le stesse 4: A C G T, le lettere che rappresentano il nostro codice della vita, il DNA: “Quando sfogli quelle pagine, sfogli il manuale di istruzioni di un essere umano e tutti i suoi segreti. Propensione a malattie, caratteri somatici, come sono fatte le sue proteine. Hai accesso a gran parte di quello che compone un individuo, un codice che è ancora sconosciuto. Ne conosciamo forse il 2%, ma ci stiamo lavorando. E tutto viaggia a una velocità incredibile”, queste le parole del genio visionario italiano

Human Longevity ha uno dei team con la più profonda conoscenza del dna al mondo, ha costruito la più grande banca dati della storia sull’essere umano, decine di migliaia di genomi sequenziati, con un database del genere si può studiare come il genoma contribuisce a formare le caratteristiche proprie di ogni essere umano. Facile da interpretare l’applicazione di queste conoscenze anche fuori dal dominio tecnico e che permetterà in un futuro di dimostrare al mondo la potenza di questa tecnologia: il machine learning applicato alla genomica, ossia allenare le macchine a imparare, alzando sempre più i limiti e le sfide, per arrivare a una vera medicina personalizzata che possa combattere le grandi malattie oggi incurabili.

 

Rossella Marchese

 

Il male oscuro dell’Europa

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È un simpatizzante di estrema destra Thomas Mair il killer che giovedì 16 giugno ha aggredito prima con un coltello e poi a colpi d’arma da fuoco uccidendola la deputata laburista Jo
Cox, sostenitrice del fronte “Remain”, in vista del referendum del 23 giugno con cui la Gran Bretagna ha deciso di lasciare il sogno di un’Europa Unita.

L’esercizio della democrazia che si trasforma nell’incubo più cupo di una violenza cieca e senza senso.

Come ci siamo ridotti a questo? Un interrogativo che lascia sgomenti e senza risposta.

Non bastano le polemiche sulla gestione dei flussi di migranti che solcano le rotte balcaniche e che prendono il mare per scappare dalla guerra, dalla fame e dalla disperazione nelle loro terre, non bastano i foreign fighters, figli di un’Europa che troppo spesso ghettizza, pronti a farsi reclutare da un sedicente stato islamico che non esiste e a farsi saltare in aria nei paesi che li hanno adottati, non bastano le egoistiche incursioni solitarie e i raid aerei inconcludenti di alcuni Stati europei in Medio Oriente ed in Nord Africa  che dimostrano l’inconsistenza di una politica estera europea, non bastano le spallate della Russia e l’invasione sottaciuta dell’Ucraina, o i ricatti economici della Turchia che accusa l’Europa di intransigenza verso i migranti; adesso dobbiamo fare i conti con uno strisciante senso di autodistruzione che pervade gli Stati Membri  e si acuisce di giorno in giorno.

Questo male oscuro, la paura opprimente per il futuro, per i tassi di rendimento del denaro, per il debito greco, per la crescita che non c’è, per le poche nascite, per il prezzo del petrolio, per i migranti, per l’Isis, ci impedisce, ormai, di guardare al senso del tutto, al motivo principale che ha portato alla costituzione dell’Unione Europea: la cooperazione per stabilizzare e pacificare quella che è sempre stata una polveriera mondiale.

Ed ora? A dispetto di due guerre mondiali e milioni di morti, tutto il lavoro compiuto per unire ed avvicinare mondi che sembravano inconciliabili, per abbattere frontiere e dogane, si sta vanificando per la paura insensata di fare fronte comune, rinunciando ad un po’ più di potere nazionale per riempire di contenuti ed azioni la politica comunitaria, non solo in campo economico, ma soprattutto in ambito sociale.

“Meglio soli che male accompagnati”, sembra questa la deriva autodistruttiva che sta prendendo subdolamente piede tra i cittadini dell’Unione, che continuano a perdere fiducia pervasi dal male oscuro.

Tuttavia, di fronte a tanto sconcerto c’è da farsi ancora un’altra domanda, possiamo affrontare tutte le sfide che ci aspettano per il futuro senza un’identità collettiva europea, ma forti solo di uno sterile nazionalismo?

 

Rossella Marchese

 

 

 

L’Ordine mondiale di Kissinger

Copertina Kissinger, Ordine Mondiale, MondadoriI

Henry Kissinger continua ad essere uno dei più alti esponenti della struttura di vertice del potere statunitense. La sua biografia è impressionante. Professore universitario, capo della sicurezza nazionale e consigliere di due presidenti, consulente di politica internazionale per quasi tutte le successive amministrazioni ed infine premio Nobel per la pace. Egli ricopre un ruolo primario negli anni della guerra in Vietnam, durante la cosiddetta Guerra fredda. Riesce a gestire con sagacia i rapporti con una Cina molto pericolosa, costruisce una solida base teorica per giustificare e coordinare la politica imperiale degli USA per la tutela dei suoi interessi nel mondo di cui questo libro è la mirabile sintesi teorica racchiusa in 405 pagine scritte con chiarezza ed una ottima traduzione. Le deduzioni che sono riportate nel libro possono non essere condivisibili, ma rimane il fatto che l’Autore riesce abilmente a giustificare il crescendo del ruolo americano nel mondo come tutela della stabilità geopolitica del pianeta in nome della pace fra le Nazioni. Le pagine corrono lungo il filo della storia dell’Europa che è il luogo dove nascono, si sviluppano e muoiono idee che muovono popoli e destini continentali.

Il libro, che si intitola emblematicamente “Ordine Mondiale”, appoggia e sviluppa l’impianto concettuale di un primato USA nel mondo partendo dalla pace di Westfalia che chiude la terribile Guerra dei Trent’Anni nel 1648, con un una popolazione che è quasi dimezzata. Questa pace si impernia sul principio dell’equilibrio fra le Nazioni impedendo che una di essere possa prevalere sulle altre generando conflitti di potenza militare. Un principio che viene sagacemente utilizzato dall’Inghilterra per evitare che una Nazione possa far saltare gli equilibri europei nel proposito di minacciare i suoi interessi commerciali via mare.

Dividere e comandare è una strategia che gli USA apprenderanno dagli inglesi e sapranno utilizzare in tutti i teatri geopolitici del pianeta. Attraverso una lunga e puntuale disamina storica e politica, Kissinger spiega perché gli USA devono proteggere l’Europa dallo strapotere espansionistico della Russia, anche post marxista di Putin. Ovviamente, spiegare con quali mezzi militari, di tortura e spionistici gli USA cercano di costruire l’Ordine Mondiale, non rientra nei percorsi narrativi di questo poderoso testo. Verso la pagina 299, l’Autore scrive una lunga tirata retorica in toni messianici sul ruolo dell’America chiamata ad essere custode della pace mondiale. Il famoso Autore ha però l’intelligenza di comprendere che un tale disegno, che ricorda quello del Sacro Romano Impero, non è possibile senza il confronto serrato con altre potenze economiche e soprattutto militari, quali la Cina, l’India e purtroppo per lui, con la Russia, Paese di cui gli USA hanno timore e che non hanno mai capito fino in fondo, al pari della Cina.

Si tratta di un testo ricchissimo in informazioni storiche, geopolitiche, economiche scritte con padronanza e scioltezza che portano a valutazioni con le quali possiamo non essere d’accordo. Considerato il ruolo preminente dell’Autore su tutti i teatri geopolitici mondiali dagli anni 60 ad oggi, vale in ogni caso la pena leggerlo con attenzione per comprendere meglio cosa c’è stato e c’è oggi dietro alle strategie imperiali USA le cui ripercussioni possono lanciare il mondo verso la III Guerra Mondiale, se i meccanismi limitativi connaturati alle vere democrazie verranno meno.

 

Manlio Lo Presti

 

Henry Kissinger

Ordine Mondiale

Mondadori, 2015

pagg. 405, €28,00

La collezione delle buste primo giorno di emissione

buste primo giornoUn capitolo molto simpatico della collezione è costituito dalle buste primo giorno, quelle che sono tecnicamente identificate con la sigla F.D.C., iniziali che stanno per First Day Covers che letteralmente designano il primo giorno di emissione. Ma analizziamo che cosa è la “busta primo giorno”. Si intende una busta, proprio quelle che servono per spedire una lettera, illustrata, con la vignetta dell’accadimento di cui al francobollo. Sulla busta, quindi, vengono applicati il francobollo o la serie di francobolli annullati poi con il timbro postale recante la data del giorno in cui avviene l’emissione stessa.
Questa collezione oltre ad essere simpatica è anche istruttiva e nei cataloghi è quotata a parte. Infatti queste buste recano un breve cenno storico o biografico del soggetto illustrato. Sono in definitiva degli ibridi, perché molte portano solo l’annullo dell’evento mentre altre, invece, sono regolarmente viaggiate e recapitate a casa del destinatario portando così anche il timbro di partenza dell’ufficio postale e spesso quello di arrivo. Ciò fa si che anche nelle buste primo giorno si possa trovare una differenza fra quelle regolarmente viaggiate e quelle solo con il timbro dell’avvenimento, le cosiddette buste filateliche. Ciò comunque ha sempre contribuito a dare una quotazione diversificata del pezzo, sono infatti poche le buste regolarmente spedite per i motivi più svariati e uno in particolare era costituito dalla sparizione materiale delle lettere dall’imbucamento alla consegna. È sempre stato difficile se non addirittura impossibile risalire poi alla strada intrapresa dalla lettera, molte, per evitare perdite lungo il tragitto, sono state inviate come raccomandate, questo accorgimento ha spesso alterato lo spirito della lettera che doveva arrivare priva di ulteriori “fronzoli”.
Questa situazione mi da lo spunto per parlare dell’uso singolo del francobollo e di quello invece messo in un contesto di più valori. L’uso singolo, infatti, è altamente più premiante sotto un aspetto economico di quello con più francobolli. Si può dire che in molti casi il valore è più del triplo di quello con una lettera con altri valori.

Per tornare all’argomento della busta del primo giorno è da ricordare, come già detto, che le lettere spedite regolarmente per posta hanno oltre al timbro dell’avvenimento anche quello della posta che certifica l’effettivo passaggio da una manifestazione al domicilio del destinatario.
Questo tipo di collezione, per la cronaca, non era presente in Italia ma lo abbiamo importato dagli Stati Uniti. La data di inizio di questo genere di collezione in Italia risale al 1948 con l’emissione del francobollo per la ricostruzione del Ponte di Bassano che fu annullato in occasione dell’adunata nazionale degli Alpini svoltasi il 3 ottobre del 1948. Da allora in poi in Italia è iniziata la raccolta delle buste primo giorno e da quel momento si è sempre più diffusa la collezione.
Nello stesso anno, e precisamente il 28 dicembre si è avuta la prima  emissione di busta di primo giorno del Vaticano ed esattamente un mese dopo, il 29 gennaio del 1949, emetteva con lo stesso criterio anche la Repubblica di San Marino. Per completezza va ricordato che nell’ambito dell’area italiana anche Trieste ha avuto le sue buste primo giorno a partire dal 2 maggio del 1949 con la Biennale di Venezia ed ha chiuso la serie delle buste nel 1954 con l’emissione Interpol.

Salvatore Adinolfi

I “Cinque Sensi” del Procida Film Festival 2016

vlcsnap-2016-06-10-17h07m45s359La storia del cinema è continuamente attraversata da tentativi di forzare i limiti dello schermo, per trasformare la superficie piatta e finita in uno spazio concreto, percepibile, percorribile, potenzialmente non-finito. La pellicola, da sola, cerca in ogni momento di restituire le specificità delle rappresentazioni sceniche delle origini, fatte di sensi e costruite sulla stimolazione plurisensoriale dello spettatore.

È ovvio, tuttavia, che con il passare del tempo e l’avanzamento delle tecnologie si sia passati da fasi di coinvolgimento a fasi di allontanamento sensoriale di chi guarda, a volte per una scelta stilistica e di pensiero, altre per poca incisività; ma l’esigenza di circondare lo spettatore resta, ancora domina l’idea di rappresentare un mondo fatto di immagini che possano bucare lo schermo e colpire lo spettatore anche oltre i cinque sensi conosciuti.

Il discorso sarebbe davvero ampio e porterebbe lontano, per ricondurlo più vicino a noi ci si può catapultare dentro l’esperienza festivaliera del Procida Film 2016, gara di corti cinematografici che provengono da ogni angolo del mondo.

Il tema dei Cinque Sensi scelto per quest’anno ha portato più di 700 opere a concorrere per la vittoria, che è stata assegnata al corto My awesome sonouros life di Giordano Torreggiani, tanto bello e poetico da rendere a pieno l’idea di un festival cinematografico ispirato dai cinque sensi (visibile su www.procidafilmfestival.it).

Tutti i sensi coinvolti fuori e dentro il proiettore, con le composizioni armoniche live di Antonio Onorato, la danza flamenca della ballerina Dominga Andrias e l’esibizione visiva e tattile della cantante Aida Frigino, avvolta da ali fatte di capelli,  nonché con i film fuori concorso che hanno tracciato il solco di ogni serata del Festival (che si è tenuto sull’isola dal 7 all’11 giugno): Il Pranzo di Babette di Gabriel Axel, Ultima Fermata di Giambattista Assanti, Segni di Agnese Rizzello, La Seconda Natura di Marcello Sannino, opere sensoriali da annusare, toccare, sentire, assaporare e naturalmente guardare.

Il risultato è stato un percorso eterogeneo dalla musica alla letteratura, all’arte in senso stretto, il tutto mescolato e tenuto assieme dall’interpretazione cinematografica.

 

Rossella Marchese

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