La Data Economy investe Facebook con i suoi risvolti “nefasti”

Sulla copertina del mensile statunitense Wired, per questo mese è ritratto un mesto Zuckerberg, con il viso tumefatto e l’espressione dolorante, come se fosse stato preso a pugni. Ed in effetti è accaduto più o meno questo; è di qualche giorno fa la sentenza di un giudice tedesco che, di fatto, ha assestato un bel colpo all’attuale politica sui dati personali attuata da Facebook.

Dopo le richieste di un’associazione di consumatori (la Vzbv), il Tribunale ha stabilito non solo  che sarà possibile iscriversi al social network di Mark Zuckerberg anche senza alcun obbligo di fornire i propri dati personali autentici, ma, inoltre, che non sarà più considerata valida la clausola, contenuta nelle condizioni generali del social network, secondo cui l’azienda con sede a Menlo Park può cedere ad aziende terze i dati personali e l’immagine del profilo. La sentenza  berlinese ha dichiarato non valide 8 clausole delle condizioni generali e 5 impostazioni predefinite. Attualmente non è ancora passata in giudicato e il colosso del web ha già annunciato di voler ricorrere in appello contro questa decisione. Ma l’impressione è che a Berlino tiri una brutta aria per Facebook.

Facebook nasconde le preferenze che non favoriscono la tutela della privacy nel suo centro privato, senza dare informazione di questo durante la registrazione in modo sufficiente”, ha affermato il referente giuridico dell’Associazione dei consumatori, Heiko Duenkel. Un portavoce dell’azienda di Zuckerberg ha invece ribadito il massimo impegno a rispettare le regole, anche in virtù del nuovo dettame europeo in materia, in arrivo per la primavera: “stiamo lavorando per garantire che le nostre linee guida siano facili da capire e che i servizi offerti da Facebook siano conformi alle leggi” ha detto all’agenzia Reuters. Cosa che risulta un po’ difficile da credere, dati gli ultimi scandali riguardanti il commercio fuori controllo di dati sensibili sulla rete, o la bufera delle fake news, in cui sembra essere stato coinvolto anche il social network in questione e che gli ha procurato un richiamo pesantissimo dalla multinazionale Unilever, il secondo inserzionista a livello mondiale, la quale ha detto che smetterà di investire in piattaforme o ambienti che non proteggono i minori o creano divisioni nella società e promuovono rabbia e odio, prediligendo investimenti solo in piattaforme responsabili impegnate a creare un impatto positivo sulla società.

A quanto pare i 9 miliardi di dollari investiti da Unilever su Facebook, lo scorso anno, saranno solo un lontano ricordo.

Rossella Marchese

FIAF: a Salerno la premiazione di Autore dell’anno regione Campania 2017

Il foyer dell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Salerno ospita la premiazione dei finalisti della selezione fotografica per designare l’Autore dell’Anno 2017 proposta dalla FIAF Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.

L’iniziativa ha visto la partecipazione dei soci della FIAF e degli scritti ad uno dei numerosi Circoli Campani aderenti alla Federazione Nazionale.

“Il progetto – evidenzia la FIAF – ha registrato una significativa adesione, circa 90 fotografi hanno inviato i loro lavori per le due sezioni in concorso: tradizionale e iphonografia; le opere della sezione tradizionale sono state sottoposte al vaglio delle assemblee dei Circoli FIAF campani che hanno selezionato gli autori finalisti”.

Le fotografie sono esposte nella mostra a partire da venerdì 23 febbraio, gentilmente concessa dal magnifico rettore Aurelio Tommasetti.

Il vincitore de “Autore dell’anno 2017”, è stato designato da una esclusiva Giuria Fiaf, diretta da Roberto Rossi presidente nazionale della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, Attilio Lauria Direttore Dipartimento Social Fiaf e Nicola Loviento responsabile Fiaf dell’Area Sud Italia. “Le opere selezionate – sottolineano gli organizzatori – rappresentano linguaggi fotografici diversi, dalla street al concettuale, tutti connotati da un’apprezzabile creatività e a quella sperimentalità che consente di superare l’angusto recinto della foto attenta unicamente all’estetica”.

Nella serata del 23 anche il conferimento del premio al vincitore del challenge “smorfiaf: rappresentare il numero della smorfia con una fotografia”, organizzato in collaborazione con Igers Campania.

L’evento è stato diretto dal delegato regionale Gianpiero Scafuri.

Sarà possibile visitare mostra fino al 1° marzo 2018.

Alessandra Desideri

Gli studenti di Chiaramonti nella giornata della Memoria

Nelle centinaia d’iniziative promosse in Italia nell’ultimo sabato di gennaio, coincidente con la giornata mondiale della Memoria, la Sardegna ha preso parte con eventi forti e partecipati come la cerimonia promossa dal comune di Chiaramonti, centro interno dell’Anglona a poche decine di chilometri da Sassari.

Puntuali alle 10.30 le scolaresche del locale plesso didattico guidate dalla responsabile, professoressa Marina Zara, hanno gioiosamente stipato l’aula consiliare del comune. Accompagnati da altri docenti le classi quarta e quinta F della scuola primaria e tre classi della scuola media secondaria hanno animato l’intensa mattinata d’interventi e testimonianze.  I lavori sono stati introdotti dalla giornalista Letizia Valle che ha presentato tutti i relatori. Alternati da due interventi musicali del cantautore Franco Sechi, bravo nel proporre uno stralcio tratto da “La vita è bella” (colonna sonora dell’omonimo celebre film di Roberto Benigni, vincitore di tre Premi Oscar), ancor di più nel presentare ai bambini l’impegnativo brano “Auschwitz” di Francesco Guccini. Decisivo il passaggio emerso nell’attualità dell’orrore dell’Olocausto vissuto nella metà del Novecento rispetto alla declinazione politica mediale del dibattito europeo e italiano sul tema dei “migranti”.  La sequenza dei cartelloni e degli elaborati preparati dai gruppi di bambini, alternatisi al centro dell’aula, è stata vibrante e ricca di emozioni.

Le immagini proiettate in digitale hanno aiutato la condivisione di esperienze di straordinario impatto. Ricorrente e ripreso in più disegni, il noto binario che consentiva il capolinea dei convogli ferroviari nel campo di sterminio. Impressi dalle tenere voci alcuni versi poetici di

Hannah  Hershkowitz , la ragazzina polacca nata nel 1935, autrice di “Volevo volare come una farfalla” e altri ancora di Primo Levi.  I lavori prodotti dai giovani studenti di Chiaramonti hanno evidenziato una forte sensibilità rispetto ai temi della giornata, favorita da un importante lavoro didattico propedeutico dei docenti, supportati dal presidio della locale biblioteca comunale. Ente importante nella manifestazione con la Cooperativa Comes, attiva a Chiaramonti sin dal 2012 e rappresentata dalla bibliotecaria Caterina Marrone.

Le conclusioni della conferenza sono state affidate alla giornalista scrittrice Francesca Violante Rosso. Esperta di comunicazioni istituzionali, originaria di Tula, la relatrice ha offerto alla giovanissima platea la visitazione del percorso storico che precedette l’inconcepibile orrore della persecuzione razziale avviata dai nazisti e attuata in Italia con l’ascesa al potere di Mussolini. Un compito non facile, agevolmente sostenuto grazie alla riproposta del suo libro, “La marcia di Luigi”, pubblicato nel 2010 da Seneca Edizioni. Il testo percorre gli anni crudeli della Seconda Guerra Mondiale, vissuti nelle memorie biografiche di Luigi Cannas. Il soldato sardo di Tula, scomparso nel gennaio del 2014, pochi giorni prima della Giornata della Memoria è il protagonista nel libro, frutto di una lunga intervista. In essa si ripercorre l’estenuante marcia che il soldato sardo compì insieme a tantissimi altri compagni di sventura. Partendo a diciannove anni, per un lungo viaggio, iniziato nel marzo del 1940 con una corriera alla volta di Olbia per poi raggiungere i campi di addestramento militare a Genova. Mesi durissimi di preparazione militare, sino al folle annuncio romano del 10 giugno 1940, proclamato da Mussolini con l’entrata dell’Italia in guerra.  La narrazione semplice e penetrante di Violante Rosso ha  catturato  l’attenzione collettiva dei piccoli uditori. Le slide che ritraggono il furore dominante del Duce sulle folle ammaliate hanno suscitato riflessioni serie e inquietanti su alcuni passaggi quotidiani della nostra società contemporanea. Il messaggio che emerge da questa iniziativa responsabilizza ogni soggetto, adulto o piccino, come portatore di un contributo importante per la nostra Storia collettiva, al pari dell’illustre (non più) sconosciuto soldato Cannas. La Giornata della Memoria rimane un’esperienza da custodire e tramandare piuttosto che un esercizio da ricordare. Chiaramonti lo afferma forte e chiaro.

Luigi Coppola

Una rivista per sognare

Sfogliando le pagine della rivista della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) che mensilmente viene recapitata ai soci, non è possibile non soffermarsi a vivere le immagini fotografiche che di volta in volta vengono proposte all’attenzione dei lettori, appassionati, neofiti o esperti di fotografia.

Ogni pagina fissa alla memoria un momento di storia, un’immagine di vita quotidiana, un volto, un’inquadratura o semplicemente uno scatto che racchiude in sé la passione di chi lo effettua e la voglia di cogliere sensazioni, emozioni, situazioni, storie e storia come la bella immagine che nel numero di ottobre 2017 FOTOIT ha proposto con “Maternità in Val di Mello” stampata da Pepi Merisio e che nel 2015 ha fatto parte di una mostra dal titolo “Genti di Valtellina”. O ancora il portfolio presente nel numero di novembre 2017 di Luigi Grassi “Il mondo che non vedo”.

Vedere attraverso le immagini e gli occhi del fotografo è un po’ come sognare di essere lì nel momento stesso dello scatto, emozione che si ripete ogni volta che si guarda la fotografia che immortala quel momento irripetibile.

Salvatore Adinolfi

LINEAPELLE 2018: Londra e New York protagoniste

 

Appuntamento atteso quello di Linepelle Milano, la più importante rassegna fieristica per l’area pelle.

Un giro d’affari superiore ai 150 miliardi di dollari. Le preview internazionali sono quelle di Londra (23 gennaio) e New York (31 gennaio/1° febbraio). Oltre  1.200 gli espositori di Lineapelle Milano, in calendario dal 20 al 22 febbraio a Fieramilano Rho

LINEAPELLE è, come sottolineano gli organizzatori “il più importante network fieristico per la fornitura del fashion & luxury system (concerie, accessori e componenti, tessuti e sintetici)”.
Primo appuntamento quello tenuto il 23 gennaio, nella sede dell’Ham Yard Hotel di Londra, con LINEAPELLE London che costituisce un evento di forte attrattiva per il mercato britannico sia “per i brand (visitatori di riferimento della rassegna) e i suoi stilisti, sempre orientati alla ricerca dei materiali migliori e più adatti ad esprimere la loro tradizionali estrosità e capacità di rompere gli schemi”. 49 gli espositori. Nata a febbraio 2009, Lineapelle London, è una fiera di “nicchia”, che  a gennaio e luglio di ogni anno rappresenta un appuntamento di sicuro interesse per gli operatori del settore.
Il 31 gennaio e il 1° febbraio, presso il Metropolitan Pavilion, protagonista LINEAPELLE New York.  Questo rappresenta un “riferimento fieristico d’alta gamma per il mercato nordamericano”, 123 i selezionati espositori di fascia alta, numero superiore a quello presente l’anno precedente.

Con i due appuntamenti di Londra e New York vengono presentate in anteprima le collezioni ispirate a Emphaty, tema stilistico sviluppato dal Comitato Moda per la stagione estiva 2019 in attesa dell’evento clou per l’area pelle globale: LINEAPELLE94 in programma a Milano (Fieramilano Rho) dal 20 al 22 febbraio.

Alessandra Desideri

 

Affrontare la vita ad occhi chiusi

Un importante evento per sensibilizzare tutti alle problematiche legate all’autonomia, mobilità ed accessibilità delle persone cieche e ipovedenti è stato organizzato da U.N.I.Vo.C. di Napoli (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi) in collaborazione con l’Istituto per Ciechi Domenico Martuscelli di Napoli.

Scoprire il mondo senza poterlo vedere vuole essere un modo per meglio far comprendere attraverso un percorso multisensoriale al buio per le persone vedenti le problematiche che una persona cieca o ipovedente è costretta ad affrontare quotidianamente.

Il percorso è allestito nei locali dell’Istituto al Largo Martuscelli 26. Si tratta di un’esperienza di forte impatto emotivo e innovativo.

Gli organizzatori evidenziano che i visitatori, guidati da non vedenti, percorreranno uno spazio che “riproduce uno spaccato di vita quotidiana di una persona con disabilità visiva, ascolteranno suoni e rumori specifici del traffico e della confusione della città, individuando negozi per acquisti di carattere domestico riconoscibili dagli odori dei prodotti o punti di incontro in cui consumare piccoli spuntini riconoscibili dai sapori, ascolteranno audiodescrizioni di un film e si sperimenteranno per riconoscere oggetti con l’uso del tatto”. Un percorso che riproduce gli atti della vita quotidiana e della reale fatica di una persona cieca o ipovedente nell’agire quotidiano.

A chi è rivolta quella esperienza? A studenti, educatori, famiglie e a quanti sono interessati a vivere l’esperienza di crescita per impararare ad affrontare con
maggiore apertura le relazioni con qualsiasi persona cieca o ipovedente.

Con il ricavato delle visite guidate l’Istituto Martuscelli potrà finanziare attività a sostegno dei non vedenti.

La prenotazione è obbligatoria e va effettuata almeno 4 giorni prima ai seguenti recapiti:
Tel. 08119915172; Cell. 3407547659; Fax. 08119915173
E-mail: info@univocdinapoli.org

Alessandra Desideri

Nomination Oscar 2018, l’Italia in corsa con il film “Chiamami col tuo nome”

Sono state annunciate le nomination ai premi Oscar 2018, i premi cinematografici più prestigiosi, giunti quest’anno alla loro 90ª edizione,  assegnati dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. La cerimonia degli Oscar si terrà il 4 marzo 2018 al Dolby Theatre di Los Angeles e sarà condotta dal comico Jimmy Kimmel, che aveva già condotto la precedente edizione. A contendersi la statuetta come miglior film,  “Dunkirk”, “Get Out”, “Il filo nascosto”, “Lady Bird”, “La forma dell’acqua”, “L’ora più buia”, “The Post”, “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”, “Chiamami col tuo nome”.

“Chiamami col tuo nome”, film di Luca Guadagnino, ha ricevuto quattro nomination agli Oscar: per migliore film, per la canzone originale, Sufjan Stevens – Mistery of love, per la migliore sceneggiatura non originale, adattata da James Ivory, e per il migliore attore, lo statunitense TimothéeChalamet . “La Forma dell’acqua” di Guillermo del Toro , dopo aver vinto il Leone d’oro a Venezia, ha ricevuto il più alto numero di candidature per la novantesima edizione degli Academy Awards: ben tredici le nomination per il film che sarà al cinema in Italia dal 4 febbraio.

Con otto nomination “Dunkirk”, con sette nomination “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”; sei nomination per “L’Ora più buia”.

“Felici e molto orgogliosi, condividiamo queste fantastiche nomination con la nostra magnifica troupe e con il gruppo di attori che ha interpretato questi personaggi”.

Luca Guadagnino ha commentato così le quattro candidature agli Oscar del suo nuovo film: “E’ un percorso, quello di ‘Call me by yourname’ molto pacato, molto minimale, che ha avuto questo tipo di risultato e insegna come la passione e l’inaspettato vanno mano nella mano”, ha spiegato il regista in conferenza stampa.

Nicola Massaro

L’Isola dei Famosi vince la prima serata tra sorprese e abbandoni

Anche la seconda puntata dell’Isola dei Famosi ha raggiunto un buon risultato per quanto riguarda gli ascolti e la percentuale di share. 4.661.000 spettatori, pari al 24.8% di share, sono stati coloro che hanno assistito ai colpi di scena partiti sin dai primi minuti della diretta condotta su Canale 5 da Alessia Marcuzzi e proseguiti con l’incidente sexy del naufrago e i vari top e flop del caso. A rimetterci in termini di numeri è stato il gran finale di ‘Romanzo famigliare’, la serie tv di Rai Uno con Vittoria Puccini e Guido Caprino che  ha concluso il ciclo di sei puntate, totalizzando 4.994.000 spettatori pari al 19.8% di share.

La scorsa settimana, nonostante l’esordio dell’Isola dei famosi con ottimi numeri, la vittoria era comunque andata alla fiction di Rai 1 che si era difesa bene, anche se gli ascolti dalla prima alla quinta puntata di Romanzo Famigliare sono stati sempre in calo, conquistando comunque il pubblico e vincendo la gara del prime time. Il secondo appuntamento con il reality più seguito di sempre, iniziato intorno alle 21,35 si è aperto con una vera e propria bomba sganciata dalla ex-pornostar Eva Henger. Alessia Marcuzzi non aveva neppure fatto in tempo a mostrare il suo stacco di coscia ed il suo outfit che Eva già parlava di droga portata sull’Isola dei famosi.

E viste le tante accuse fatte da Wanna Marchi e Stefania Nobile, le orecchie di tutti, si sono subito aperte come antenne paraboliche per non perdere nessun dettaglio. E immaginiamo che molti spettatori abbiamo cambiato canale per capire di che cosa si stesse parlando. Eva Henger ha accusato il tenebroso Francesco Monte di aver portato della marijuana nella casa dove vivevano prima che il gioco iniziasse. Un argomento serio nella prima serata di Canale 5, che è stato superato da parte della produzione, scegliendo di far passare in secondo piano il tema con la scusa “quello che è successo nella casa era prima dell’Isola per cui nulla ha a che fare con il gioco e con il regolamento”. E invece Eva ha svelato quello che di certo tutti sapevano. Alessia Marcuzzi non ci aveva detto che i concorrenti in quella casa erano spiati h24? Le telecamere funzionavano solo per mostrare il rebus di Paola di Benedetto e Francesco Monte e non per riprendere i ragazzi mentre fumavano? Ai posteri l’ardua sentenza. In ogni caso questa rivelazione di Eva potrebbe aver influito sugli ascolti di questa seconda puntata che ha visto il trionfo dell’ Isola per buona pace della fiction Rai.

Nicola Massaro

Immigrazione e abbandono scolastico

Negli ultimi dieci anni la quota di immigrati regolari in Italia è passata dal 3,9 per cento (2006) al 7,6 (2016) (fonte ISTAT)e, pur essendo con numeri inferiori rispetto ai maggiori Paesi europei, si può comunque riconoscere come l’Italia sia meta dell’emigrazione internazionale e per il 90% degli immigrati proviene da Paesi in via di sviluppo e di questi, meno del dieci per cento ha un titolo di studio universitario. Questo ci porta facilmente a considerare che nel nostro Paese si ha un’immigrazione con competenze limitate e che contribuisce a generare il tradizionale modello economico che divide il lavoro in due tipologie e da cui consegue come  le retribuzioni del lavoro poco qualificato facciano aumentare quelle del lavoro qualificato. Da questo ne dovrebbe conseguire che gli Italiani dovrebbero investire di più in istruzione. Investendo in maggior istruzione, i giovani italiani potrebbero ambire alle mansioni che utilizzano in modo intensivo competenze comunicative e di astrazione, più qualificate e meglio retribuite. Questo in realtà non accade se si osservano i dati di abbandono scolastico (fonte MIUR) e gli effetti negativi si porteranno negli anni incidendo negativamente sul piano del tasso di integrazione sociale nel lungo periodo, se non si interviene con correttivi socio culturali ed economici.

In questo processo al ribasso, le richieste di retribuzioni delle mansioni con competenze intermedie tendono a diminuire, rinforzando l’dea fra molti giovani che non ci sia convenienza a conseguire un livello di istruzione intermedio. Fatto molto preoccupante, considerando che l’effetto dell’immigrazione sulle retribuzioni basse può ritenersi un fenomeno temporaneo, ma quello sull’istruzione bassa degli Italiani non può modificarsi facilmente per invertire la rotta nel breve tempo per indirizzarci verso il meglio del Paese.

Danilo Turco

Mercato del lavoro e quarta rivoluzione industriale

La quarta rivoluzione industriale rischia di dividere il mercato del lavoro tra privilegiati con un lavoro adeguato e stipendio commisurato e  precari in percorsi di carriera discontinui e mansioni dequalificate con bassi salari.

Sono per questo giunte da più parti proposte per attenuare gli effetti negativi di questa rivoluzione tecnologica. Tassare l’innovazione o i robot (come proposto da Bill Gates) o trasformare il mondo fatto da persone che vivono di sussidi (reddito di cittadinanza), sarebbe meglio aiutare i lavoratori a rimanere tali (proposta di Obama). Da qui l’importanza di misure attive per la prevenzione o la compensazione del reddito come programmi di formazione permanente, prestiti a lungo termine a fini di riqualificazione professionale con programmi di assicurazione sui salari.

La U.S. Bureau of the Census Displaced Workers Survey mostra che nel 2013-15 i lavoratori Usa spiazzati da globalizzazione e tecnologia sono stati 3,2 milioni, più del 2 per cento degli occupati americani. Due terzi di questi hanno ritrovato un lavoro nel gennaio 2016  (53%) e guadagna più o meno lo stesso reddito di una volta, mentre il 47% si è trovato a guadagnare di meno. Se la disoccupazione è causata dalla tecnologia e riguarda lavoratori esperti, occorrono strumenti di compensazione di reddito che durino nel tempo, più dell’indennità di disoccupazione, operando come strumento di assicurazione/rassicurazione sociale.

Il governo italiano sembra prendere sul serio queste idee. Nella legge di bilancio 2018 ci sono due articoli che destinano risorse a piani di integrazione salariale per accompagnare ristrutturazioni aziendali e la ricollocazione di lavoratori presso altre aziende. Nell’articolo 19 si stanziano fino a 100 milioni di euro annui per prorogare l’intervento straordinario di integrazione salariale nel caso di processi di riorganizzazione aziendale particolarmente complessi per gli investimenti richiesti e per le scelte di reintegro occupazionale. Nell’articolo 20 (comma 4) il lavoratore che accetta l’offerta di un contratto di lavoro con un’altra impresa viene esentato dal pagamento dell’Irpef sul Tfr, oltre al diritto a ricevere un contributo mensile pari a metà del trattamento straordinario di integrazione salariale che gli sarebbe stato altrimenti corrisposto con l’articolo 19. Per il datore di lavoro è previsto il dimezzamento dei contributi previdenziali (fino a 4.030 euro su base annua). Sono i primi passi nella direzione giusta ed equa.

Danilo Turco

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