Ritrovato, a Roma un murale di 80 metri quadri di Giacomo Balla che si pensava perduto

Un importante ritrovamento artistico e al tempo stesso un importante pezzo di storia di Roma che torna alla luce: dopo cento anni riaffiora il Bal tic tac di Giacomo Balla.

Circa 80 metri quadrati di pitture murali originali sono riemersi sulle pareti e sul soffitto del piano terra del primo cabaret futurista, coperte e nascoste da controsoffitti e carta da parati, da boiserie e strati di tinteggiatura successivi.

Una scoperta inaspettata, avvenuta durante dei lavori di ristrutturazione: si credeva infatti che le pitture fossero andate perdute in seguito ai numerosi interventi di restauro della palazzina nel corso del Novecento.

Sembra quasi di percepire quell’atmosfera elettrizzante delle indimenticabili serate a ritmo di Jazz del locale che, secondo i giornali dell’epoca, era il ritrovo preferito del “miglior pubblico della Capitale”.
Agli inizi degli anni venti, il poliedrico artista aveva realizzato le decorazioni e gli arredamenti del locale, in linea con quella rivoluzione che voleva portare l’estetica futurista in ogni ambito della vita quotidiana. Un trionfo di luce, forme, colore, che rendeva quelle mura ‘dinamiche’, una sorta di cielo in festa.

Luigi Donato, capo dipartimento Immobili Banca d’Italia, ha commentato: “Quando abbiamo trovato questo forte segno del destino di riportare alla memoria il Bal tic tac a noi è sembrato doveroso guardare all’arte come qualcosa di straordinario da conservare e valorizzare. Come abbiamo un notevole patrimonio archeologico, puntiamo adesso su questa valorizzazione con lo stesso senso di responsabilità sociale”. L’intenzione, infatti, è quello di aprire il murale al pubblico insieme al Museo per l’educazione monetaria e finanziaria della Banca d’Italia la cui apertura è prevista per la fine del 2021.

Nicola Massaro

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