1917 – 2017: cento anni del Premio Pulitzer

Joseph Pulitzer era un appassionato, quasi un fanatico del giornalismo, fu tra i primi a perseguire un’idea di giornalismo militante, per certi versi anche aggressivo, votato alla ricerca della verità dei fatti; storiche le sue inchieste sulla corruzione pubblica apparse sulle colonne prima del St. Louis Post-Dispatch, poi del New York World, entrambi giornali che furono di sua proprietà.

Pulitzer si batté per rendere la professione di giornalista “un modo onesto per guadagnarsi da vivere” e proprio con il World riuscì nell’intento, portandolo ad alti livelli di popolarità e diffusione. Tra i tanti giornali che popolavano la Grande Mela,  il quotidiano si trasformò in qualità e stile diventando una delle più grandi e influenti testate del suo tempo, promotrice di un’informazione libera da ogni interesse politico o aziendale e feroce nel rincorrere la verità dei fatti.

Fedele fino alla fine  a questa sua idea di diffusione delle notizie, nel 1903 donò alla Columbia University svariati milioni di dollari per la costituzione di una scuola di giornalismo, la “Columbia University School of Journalism” e da lì, per sua volontà, venne costituito il celebre premio a lui intitolato.

Il suo lascito diede origine a 12 premi che vengono assegnati ogni anno, a partire dal 1917, per altrettante categorie, dalla fiction alla cronaca, passando per la musica (che comprendono anche disegno umoristico e fotografia).

Prima della morte, che avvenne nel 1911, Joseph Pulitzer delegò la gestione delle premiazioni a un comitato cui demandò i più ampi poteri; oggi il comitato è noto come “Pulitzer Prize Board”, ed è composto da editori, giornalisti, professionisti di altri ambiti e dalle cariche più alte della Columbia University e dal 1917 assegna ogni anno, da cento anni, la maggiore onorificenza per il giornalismo e la letteratura americana.  Tra i vincitori del Pulitzer, Ernest Hemingway con il suo Il vecchio e il mare, Harper Lee, con Il buio oltre la siepe, Philip Roth e la sua Pastorale americana e Michael Cunningam di The Hours.

Rossella Marchese

La lunga rivoluzione delle ragazze della Disney

Attraverso quasi 80 anni di capolavori animati, dal 1937, data di uscita del primo lungometraggio d’animazione Disney, Biancaneve e i sette nani, nel Natale del 1916, quando nelle sale arriva Oceania, nel 2016, con l’ultima eroina Vaiana, passano ben 56 film e innumerevoli personaggi, tra cui un ruolo di spicco spetta a principesse, regine e altre fanciulle coronate.

A modo loro, le protagoniste delle avventure che hanno fatto sognare generazioni, hanno compiuto un lunghissimo cammino. Da figure in attesa di un principe azzurro, a donne che si rimboccano le maniche e si salvano da sole.

Ogni film Disney, infatti, è figlio della fonte da cui è tratto (una fiaba, una leggenda, un romanzo), ma anche dell’epoca in cui è apparso e spesso ha trasportato nel mondo dei cartoni animati gli indizi del cambiamento nella condizione delle donne nella vita di tutti i giorni.

Se volessimo cercare un punto di svolta, dovremmo trovarlo “in fondo al mar”, infatti è con La sirenetta, nel 1989, che comincia il “rinascimento disneyano” e le figure femminili entrano in una nuova fase. Le giovani eroine acquistano una loro personalità e compiono scelte consapevoli.

Per curiosità e ambizione Ariel infrange le regole del mare; per sete di sapere Belle si azzarda a leggere libri, attività proibita alle donne del suo tempo. Pertanto non sembra un caso che l’attrice Emma Watson, da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne, abbia deciso di interpretare la protagonista del remake live campione di incassi di La Bella e la Bestia, ora al cinema. E nell’ultimo decennio le donne disneyane diventano totalmente artefici del proprio destino, eroine pronte a combattere persino una guerra, preferendo la compagnia di una sorella a quella di un uomo.

Questi cambiamenti si riflettono anche nel design dei prodotti Disney al femminile. Al tradizionale rosa sono subentrati l’azzurro e il turchese di Frozen, comincia così la definitiva affermazione di ciascuna principessa, chiamata a manifestare il proprio carattere fin dalla scelta delle tinte di copertina.

Ogni principessa ha il proprio colore per incorniciare la propria storia e per farsi amare, lasciando il dubbio che il finale della fiaba per molte di loro sia ancora da scoprire.

Rossella Marchese

 

Andrea Parodi e Antonio Sanna, Porto Torres celebra i suoi musicisti

Foto di Samuele Schirra: direttore del Coro Fabio Fresi, Assessora alla Cultura Alessandra Vetrano, presidente del Coro Paolo Gaspa

Foto di Samuele Schirra: direttore del Coro Fabio Fresi, Assessora alla Cultura Alessandra Vetrano, presidente del Coro Paolo Gaspa

“Sono felice che papà torna a casa. Questa è la cosa più bella che abbiamo realizzato per lui con la Fondazione”. Visibilmente soddisfatto, senza celare un comprensibile velo di commozione, Luca Parodi ha annunciato lo scorso 7 aprile, in una conferenza stampa presso il Palazzo del Marchese a Porto Torres, l’avvio di una mostra multimediale dedicata al padre Andrea, prematuramente scomparso il 17 ottobre 2006.  L’evento, inserito in un cartellone di iniziative che animeranno la Pasqua turritana, sino al 25 aprile, sarà inaugurato sabato 15 e sarà la stessa sede istituzionale a ospitarne le installazioni. Che saranno distribuite  in diverse stanze dove con appositi schermi saranno ricreati stralci salienti tratti dalla quotidianità vissuta da Andrea Parodi a Porto Torres sin dall’età giovanile. Saranno rivissuti  gli esordi della carriera di cantante con i Sole Nero, il Coro degli Angeli, le collaborazioni con Gianni Morandi, la nascita dei Tazenda e le esibizioni da solista. Il mare sarà uno dei temi dominanti insieme ai video che riprendono il musicista nei suoi racconti più intimi. Sarà fruibile l’ascolto dei brani più celebri, con le proiezioni di testimonianze inedite e brani tratti da alcuni concerti dal vivo.

Nella serata inaugurale del 15 aprile, dalle ore 21.30, i Tazenda omaggeranno Andrea Parodi in pieno centro, a pochi passi dal Museo Parodi , dando il via con questa data zero, al loro tour 2017. Sarà ancora la  musica di Eugenio Finardi (grande amico di Andrea , già intervenuto la scorsa estate al “Notti di Stelle a Balai”, lo straordinario concerto tributo in occasione del decennale dalla scomparsa) a  trovare spazio nel Parco di Balai, la sera del 25 aprile.

Una serie di eventi collaterali faranno da sfondo a questa importante iniziativa già allestita in altri centri della Sardegna che riconosce a Porto Torres la sede naturale per ospitare (magari in pianta stabile, è l’auspicio della città tutta), questo importante memoriale.

L’amministrazione comunale ha voluto fortemente questo atto della Fondazione Parodi: le attestazioni di Sindaco e Assessora alla Cultura ne hanno rimarcato le intenzioni.

Nella mattinata del 12 aprile è stato presentato alla stampa il nuovo corso dei Cantori della Resurrezione della Chiesa del Cristo Risorto. Un nuovo percorso che non poteva che iniziare in concomitanza con la Pasqua nel tradizionale “Concerto del Venerdì Santo”. Quest’anno si trasformerà in un omaggio al Maestro don Antonio Sanna, scomparso poco prima di Natale.

A maggio la Chiesa di Cristo Risorto ospiterà anche la sesta edizione di “Musica, Maestro”. Il programma è stato illustrato a Palazzo del Marchese dall’Assessora alla Cultura, Alessandra Vetrano, dal Presidente del coro, Paolo Gaspa, e dal nuovo direttore dei Cantori della Resurrezione, Fabio Fresi. “A gennaio – ha detto Paolo Gaspa – ci siamo riuniti e abbiamo voluto proseguire questo cammino cominciato con Don Sanna trent’anni fa. La scelta di Fabio Fresi, che fa parte dei Cantori sin dall’istituzione del coro misto (avviato nel 1997),  è stata conseguente. Fabio è un compositore ed è la persona che più potrà aiutarci a mantenere intatta l’identità della nostra formazione”.

Il concerto del Venerdì Santo è in programma il 14 aprile, alle ore 21, nella Chiesa di Cristo Risorto. Saranno eseguiti brani di tutti i periodi musicali toccati dai Cantori nel corso dei trent’anni insieme a Don Sanna: gregoriano, medievale, polifonia rinascimentale, barocca, contemporanea e tradizionale sarda, compresi i brani “Muttettu de tristura” e “M’hana morti a fitzu meu”, composti proprio dal sacerdote originario di Bottida. A maggio tornerà “Musica, Maestro”: si comincerà il 15, giorno della nascita del sacerdote, e si proseguirà il 26, 27 e 28. La rassegna coinciderà anche con le giornate di sabato e domenica dedicate a Monumenti Aperti e aprirà, come da tradizione, il programma culturale della Festha Manna. Il 15 maggio si esibirà il Coro del conservatorio “L. Canepa” di Sassari, diretto dal Maestro Antoniciello. Il 26 la serata strumentale vedrà come protagonista il Gruppo Arpe Celtiche Clarsech Ensemble. Il 27 spazio alla musica polifonica con Lolek Vocal Ensemble diretto dal Maestro Agnello e il Complesso vocale di Nuoro diretto dal Maestro Floris. L’epilogo sarà il 28 maggio con le melodie della Sardegna dei Tenores di Neoneli. Tutte le serate saranno introdotte dalle esibizioni dei Cantori della Resurrezione e dagli interventi di tanti amici e persone che hanno dialogato nel tempo con Don Sanna. Un filo rosso lega questi due grandi musicisti che hanno dato lustro alla Musica e alla Cultura di Porto Torres. Fu proprio l’autodidatta Maestro Don Sanna a “scartare” il ragazzino Andrea Parodi dopo un provino. Don Sanna gli prescrisse il suo talento in un futuro importante da  nella musica, diverso dal percorso polifonico. Il Maestro avuto occhio e soprattutto orecchio fine.

Luigi Coppola

Due donne omaggiano il grande Viviani

Autore verace, Raffaele Viviani ha saputo regalarci magnifiche pagine non solo di ammirevole intensità artistica, ma di alto valore documentario antropologico e sociologico. La sua “Bammenella ’e copp’’e Quartiere”, con tutta la sua viscerale devozione al suo uomo carnefice (“Pe’ mme ’o ’ssenziale/ è quanno me vasa carnale./ Me fa scurda’ tutt’’o mmale/ ca me facette fa’!”), la sua sudditanza masochisticamente accettata ed affettivamente giustificata (“E tutte ’e sserate,/ chillo m’accide ’e mazzate!/ Me vo’ nu bene sfrenato,/ ma nun ’o dà a pare’!”), il piccolo mondo che ruota intorno alla figura di Mast’Errico, l’irriducibile speranza della nubile che è protagonista di “’O struscio”, la penosa condizione operaia splendidamente espressa in “Fravecature”, tratteggiano realtà, psicologiche e sociali, con ogni probabilità di ardua comprensione in altri contesti geografici, ma ben vere, perciò doverose di sensibile, colta attenzione, se si vuole comprendere l’uomo in tutte le sue sfaccettature.

Ad omaggiare l’illustre poeta e drammaturgo di Castellammare di Stabia, prossimamente, il collaudato duo costituito da Anita Pavone e Tiziana Tirrito, attrici di solida esperienza, da qualche anno in felice sodalizio artistico nei ruoli di Perzechella e Serafina con i quali esplorano la più significativa napoletanità. Così sabato 15 aprile, alle 21, saranno al Piccolo teatro CTS di Caserta, coadiuvate dal fisarmonicista Giulio Fazio, per “Perzechella e Serafina e li cunti d’’a vita ’e Papilluccio”, scritto da Anita Pavone.

Difficile prevedere la qualità di un evento teatrale, oneroso ipotizzarla, ma, conoscendo la chiara bontà dell’autore de “La morte di Carnevale”, la bravura, e piacevolezza scenica, delle due protagoniste e l’efficacia dei loro spettacoli già svolti, diventa quasi urgenza garantirne qui i sicuri meriti.

Rosario Ruggiero

Reggia di Caserta ospita i capolavori di Klimt

Dopo il successo registrato a Firenze, la Klimt Experience sbarca in Campania. Arrivano tutti, in blocco, alla Reggia di Caserta. Non gli originali, ma riproduzioni multimediali fedelissime, per un tipo di exhibit virtuale che attira sempre più pubblico.  “Il Bacio”, “Giuditta”, “L’Albero della vita” e altre numerosissime opere: i capolavori di Gustav Klimt saranno in mostra nel palazzo vanvitelliano da metà maggio fino al prossimo ottobre, diffusi da  trenta laser su megaschermi con risoluzione addirittura superiore al Full Hd.

I visitatori potranno ammirare  ben 700 immagini a grandezza naturale dedicate alla vita e alle opere del grande artista viennese. Il percorso includerà anche un’area interattiva, con ulteriori contenuti multimediali e didattici attuabili su un touch screen e proiezioni 3d da ammirare con gli occhiali Samsung Gear VR. Il prezzo del biglietto sarà di 10 euro, aggregato a quello della reggia.

Il perfezionismo di Gustav Klimt era leggendario, tanto che lavorò per tre anni al ritratto di Elisabeth Bachofen-Echt, figlia di una sua importante mecenate. Elisabeth era costretta a posare per ore. Klimt prendeva degli schizzi della ragazza in diverse pose, ma non era mai soddisfatto del risultato. Poiché Elisabeth dal canto suo criticava sia le posizioni come pure gli abiti scelti, si arrivò ben presto allo scontro e, durante una discussione, Klimt alla fine sbottò: “Dipingo una ragazza come mi pare e piace e basta!”. Dopo tre anni Elisabeth Bachofen-Echt perse la pazienza, si recò allo studio di Klimt, prese il quadro dal cavalletto e se lo portò a casa. Quando in seguito Klimt lo vide esposto nel salotto della famiglia avrebbe dichiarato, di cattivo umore: “Non le assomiglia per nulla”. La committente non si fece assolutamente scoraggiare da questa affermazione e commissionò a Klimt il ritratto di sua madre, Charlotte Pulitzer. “Contro Klimt” era il titolo di un’opera di Hermann Bahr in cui lo scrittore austriaco si schierava apertamente a favore del controverso artista. Nulla nella produzione artistica di Gustav Klimt aveva suscitato reazioni tanto appassionate quanto i Fakultätsbilder realizzati per l’Università di Vienna. Uno dei primi bozzetti di questo ciclo allegorico per la raffigurazione della Filosofia mostrava, nella parte inferiore, un giovane profondamente immerso nei propri pensieri. Quando il rettore dell’università vide questa immagine, circondata da coppie strette in abbracci sensuali e appassionati, sostenne che il ragazzo, in quella posa, non pensasse tanto alla filosofia quanto piuttosto sembrasse domandarsi come nascessero i bambini. Un’artista istrionico dal talento straordinario.

Nicola Massaro

 

Gerardo Marotta vive nelle sue Acropoli dei Giovani

8 aprileSabato 8 aprile 2017, alle ore 10, nell’aula magna dell’I.S.I.S. “EpicarmoCorbino” di Contursi Terme (Sa), si svolgerà il primo di tre appuntamenti inseriti nel ciclo di seminari intitolato “La Filosofia in soccorso dei Governi” e dedicatoa grandi autori della filosofia moderna che hanno segnato il percorso intellettuale dell’Avvocato Gerardo Marotta.Nata come omaggio alla straordinaria personalità del presidente e fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, scomparso a Napoli qualche mese fa, la rassegna è promossa dall’Acropoli dei Giovani Primo Presidio Permanente Palomonte, nato nel 2014 dalla collaborazione fra l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e il Comune di Palomonte e che si avvale del sostegno del gruppo spontaneo di cittadini “Amici della Biblioteca Palomonte”. Il coordinamento scientifico della rassegna è stato curato dai docenti del Liceo Classico “EpicarmoCorbino” di Contursi Terme, virtuosa realtà scolastica che si è contraddistinta per il costante sostegno a tutte le iniziative promosse dall’Acropoli dei Giovani Primo Presidio di Palomonte.

Dopo i saluti del dirigente scolastico dott.ssa Mariarosaria Cascio, del Sindaco di Contursi Terme Alfonso Forlenza, del Sindaco di Palomonte dott. Pietro Caporale, della dott.ssa Bianca Desideri, responsabile scientifico nazionale Acropoli dei Giovani – Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del prof. Gerardo Grossi, responsabile scientifico Acropoli dei Giovani Primo Presidio Palomonte edi alcuni esponenti “Amici della Biblioteca Palomonte”, il prof. Vincenzo Martorano, docente di Storia e Filosofia – Liceo Classico “E. Corbino”, e la prof.ssa Maria Michela Norelli, docente di Greco e Latino – Liceo Classico “E. Corbino”, approfondiranno il pensiero e il contesto storico-culturale del filosofo che apre il ciclo di seminari: Giambattista Vico.L’intervento, dal titolo “La filosofia civile e la tradizione meridionalistica: Vico e il Settecento Napoletano”, analizzerà le opere principali e le definizioni di storia, cultura, società, politica dell’intellettuale tanto caro all’Avvocato Marotta.

A conclusione dell’incontro, l’avv. Mariano Casciano, già borsista dell’IISF, parlerà della peculiare avventura politica di Gerardo Marotta attraverso la letteratura.

Il secondo appuntamento, dal titolo “Benedetto Croce Giustino Fortunato: cultura liberale e meridionalismo”, previsto per il 22 aprile 2017 a partire dalle ore 15.30, presso l’aula consiliare del Comune di Palomonte, vedrà impegnati il prof. Vincenzo Martorano e la prof.ssa Maria Michela Norelli nell’analisi di due figure emblematiche del pensiero filosofico italiano. Ultimo seminario in programma, “Gli hegeliani di Napoli e lo Stato unitario”, avrà luogo il 29 aprile 2017, a partire dalle ore 10, presso Liceo Scientifico “Assteas” di Buccino, grazie alla collaborazione del dirigente scolastico Gianpiero Garone e della prof.ssa Vincenzina Di Leo, docente di Storia e Filosofia. Interverrà il prof. Arturo Martorelli – Italiano per gli Studi Filosofici.

Ad ogni appuntamento sarà proiettato il docu-film “La Seconda Natura” del regista Marcello Sannino, ideato e dedicato a Gerardo Marotta. La rassegna vedrà anche la proiezione del cortometraggio “E lessero felici e contenti”, realizzato da La Balena, un ulteriore omaggio al grande Gerardo Marotta e alla sua immensa biblioteca. Modera Valentina Risi, giornalista e conduttrice radiofonica – Radio Mpa.

La Commissione europea vieta la concentrazione tra Deutsche Börse e London Stock Exchange

Il 29 marzo,  in virtù del Regolamento Ue sulle concentrazioni, la Commissione europea ha proibito il progetto di concentrazione tra Deutsche Börse AG (DBAG) e London Stock Exchange Group (LSEG). Con tale operazione, i due più grossi operatori di borsa europei avrebbero creato un monopolio nel mercato della compensazione degli strumenti a reddito fisso.

DBAG e LSEG possiedono le principali borse e camere di compensazione di Germania, Italia e Regno Unito. Il Commissario Europeo alla Concorrenza Margrethe Vestager, ha dichiarato che una loro concentrazione produrrebbe un monopolio nel settore della compensazione degli strumenti a reddito fisso (obbligazioni e accordi di rimborso di obbligazioni) poiché le parti – non avendo proposto misure correttive capaci di eliminare i timori in materia di diminuzione della concorrenza – sarebbero le sole a fornire questi servizi.

Un monopolio in questo settore influenzerebbe i mercati a valle del regolamento, della conservazione dei titoli e della gestione delle garanzie. In questi mercati, i fornitori di servizi dipendono dalle transazioni provenienti dalle camere di compensazione. Inoltre, la concentrazione sopprimerebbe la concorrenza orizzontale nella negoziazione e compensazione dei prodotti derivati sulle azioni individuali (basati sulle azioni di società belghe, francesi e dei Paesi Bassi).

La Commissione europea intende aprire un’inchiesta e ha formalmente comunicato alle parti i reclami emessi nel 2016. Le parti devono disciplinare i problemi di concorrenza, confutandoli o proponendo valide misure correttive di lungo-periodo, che rispondano ai timori espressi dalla Commissione.

Una delle misure correttive proposte riguarda la cessione di LCH.Clearnet SA (LCH.Clearnet comprende LCH.Clearnet Ltd di Londra e LCH.Clearnet SA di Parigi). Secondo la Commissione tale misura risolverebbe i problemi riguardanti i prodotti derivati sulle azioni individuali, ma senza eliminare la nascita del monopolio.

I flussi di transazione su MTS (la piattaforma di negoziazione degli strumenti a reddito fisso di LSEG) erano fondamentali per le operazioni di compensazione degli strumenti a reddito fisso di LCH.Clearnet SA. Pertanto, l’assenza di tali flussi comprometterebbe le attività di quest’ultima.

Le parti hanno potuto modificare gli impegni proposti al fine di risolvere i problemi evidenziati dall’inchiesta. La cessione di MTS sarebbe stata una soluzione priva di ambiguità; tuttavia le complesse misure (non concernenti la cessione di MTS) proposte alla Commissione non sono sembrate sufficienti né nel presentare LCH.Clearnet SA come un concorrente futuro e affidabile, né nel contrastare la nascita del monopolio successivo alla concentrazione, che pertanto è stata interdetta.

Danilo Turco

Le nuove collezione di LIU•JO Luxury

Orologi e gioielli sono diventati nel corso degli ultimi 10 anni un vero successo con una vendita complessiva di quasi quattro milioni tra orologi e gioielli in più di 30 paesi da Liu Jo Luxury (www.liujoluxury.it).
Un marchio italiano nato dalla partnership tra il brand d’abbigliamento LIU•JO (www.liujo.com) e la Nardelli Luxury (www.nardelliluxury.it) che a Basilea ha presentato la nuova collezione in occasione di Baselworld, la più importante fiera mondiale dell’orologio e del gioiello.
“Partecipiamo con interesse a Baselworld”, ha dichiarato l’amministratore delegato della Nardelli Luxury e direttore creativo di Liu Jo Luxury Bruno Nardelli. “Per noi è una tappa significativa di una strategia volta a intensificare la presenza del brand sui principali mercati, sulla scia del successo riscosso da Liu Jo prima in Italia e poi all’estero. I mercati a cui puntiamo di più sono Europa, Medio Oriente e Cina”.
La partecipazione a Baselworld, costituisce uno dei punti di un più ampio progetto di fidelizzazione della clientela.
“L’azienda – si legge in un comunicato -, unica realtà del settore, dal 2014 ha promosso con il Comitato Leonardo (www.comitatoleonardo.it) un Premio di laurea, che coinvolge giovani studiosi, laureati o laureandi in una ricerca sugli stili di consumo e i bisogni del cliente del fast fashion, individuando le leve di comunicazione e di marketing più efficaci. La cerimonia di assegnazione dei premi si svolge in primavera a Roma al Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica”.
Salvatore Adinolfi

Unisin Regionale Campania: “Donne e benessere psicofisico”

Inserito nel calendario del Marzo Donna 2017 rassegna ideata e promossa dall’Assessorato alla Qualità della Vita e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli in collaborazione con gli Assessorati alle Attività Produttive, alla Scuola e all’Istruzione, ai Giovani, alla Cultura, al Welfare, le 10 Municipalità e gli organismi di parità, gli ordini professionali e le associazioni datoriali, sindacali e di categoria, si è tenuta presso la Fondazione Casa dello Scugnizzo il 28 marzo la tavola rotonda “Donne e benessere psicofisico”.

A parlarne dopo i saluti di apertura di Salvatore Adinolfi, Presidente Unisin Regionale Campania, Antonio Lanzaro, Presidente della Casa dello Scugnizzo e docente di diritto internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, e i saluti istituzionali di Daniela Villani, Assessore alla qualità della vita e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli sono stati Maria Rosaria Bartoli, Comitato di Pari Opportunità Unisin Regionale Campania, Giuseppina Cesarelli e Luisa Festa, Comitato Unico di Garanzia Pari Opportunità del Comune di Napoli, Enzo Grano, massmediologo, Umberto Aleotti, avvocato e docente presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Antonella Verde, avvocato giuslavorista e il medico oncologo Claudia Pizzi.

A moderare la tavola rotonda e coordinare i lavori il Segretario Regionale di Unisin Regionale Campania Bianca Desideri.

Importanti ed interessanti spunti di lavoro e di approfondimento sono scaturiti dalla discussione che ha visto impegnati esperti e dirigenti sindacali.

“La tutela della salute e del benessere psicofisico è fondamentale per la vita delle Persone, in particolare delle Donne sulle quali oltre all’impegno lavorativo o professionale cedono anche i carichi della famiglia e la cura di bambini e anziani” ha evidenziato la Segreteria Regionale Unisin della Campania.

Molto si fa e si è fatto, ma molto ancora resta da fare e “compito delle politiche di pari opportunità e di welfare è quello di migliorare, con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, norme e servizi a supporto delle Donne e della famiglia”.

Prevenzione, tutela e cura, questi i temi di cui si è parlato e di cui si continuerà a parlare anche dopo il Marzo Donna.

 

 

Contro ogni violenza e discriminazione Unisin con e a fianco delle Donne

Una giornata trascorsa a parlare di discriminazioni e violenza di genere quella che ha visto impegnata a Roma Unisin con una tavola rotonda che ha concluso le attività dedicate al mese di marzo. Ormai  l’attenzione non è focalizzata più solo sull’8 marzo ma si preferisce dedicare alle Donne tutto il mese. In Italia e nel Mondo si sono succeduti moltissimi eventi che hanno focalizzato la loro attenzione sulle Donne e sui principali aspetti legati all’universo femminile.

Oggi 31 marzo UNISIN ha ripreso lo slogan lanciato l’8 marzo come titolo dell’incontro nel corso del quale sono stati affrontati i temi di principale interesse per le politiche di genere e di pari opportunità e di tutela delle donne  vittime di violenza di genere, di conciliazione vita/lavoro.

“Discriminazioni e violenza di genere sono purtroppo ancora fenomeni di cui siamo costretti a parlare – ha evidenziato Emilio Contrasto, Segretario Generale di UNISIN – e il mondo del lavoro rappresenta uno dei luoghi privilegiati per la prevenzione e per il contrasto alla violenza e alle politiche sessiste e per l’affermazione di piene pari opportunità per tutti”.

Emilio Contrasto e Daniela Foschetti, hanno portato i saluti dell’Organizzazione Sindacale anche da parte di Sergio Mattiacci, soffermandosi poi sull’attività che UNISIN svolge a tutela delle lavoratrici.

A seguire gli interessanti interventi di Umberto Aleotti, avvocato e docente presso l’Università di Napoli “Federico II” e Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Maddaloni; Immacolata Troianiello, avvocato e componente del C.d.A Cassaforense; Gabriele Slavazza, di Unisin; Giovanna Mugione, dirigente scolastico I.S. “G. Marconi” di Giugliano in Campania; Amalia Caso, docente I.S. “G. Marconi” settore audiovisivi; Emanuela Sermolino, docente I.S. “G. Marconi” settore audiovisivi e grafica; Cristina Morone, docente I.S. “G. Marconi” – responsabile web TV Marconi;  a concludere i lavori Antonella Batà, avvocato e ricercatore t.i. presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Ha moderato l’incontro Bianca Desideri, direttore responsabile della testata giornalistica Professione Bancario e responsabile nazionale del Coordinamento Unisin Donne & Pari Opportunità.

Presenti e in piena attività di alcuni allievi del progetto web TV Marconi che hanno realizzato interviste e seguito i lavori e e alunni in rappresentanza della classe 5A che ha realizzato il corto sulla violenza di genere dal titolo “Non toccarmi” proiettato nel corso del dibattito.

Una giornata che ha visto la presenza di numerosi dirigenti sindacali di Unisin provenienti da molte regioni del Paese.

Alessandra Desideri

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