Massimo Troisi, un genio senza tempo

Avrebbe compiuto quest’anno 70 anni Massimo Troisi, autore, attore e regista il cui ricordo è fisso nelle menti di chi lo ha conosciuto attraverso la sua arte.

Molte le celebrazioni per ricordare quel genio artistico, scomparso troppo presto a soli 41 anni il giorno dopo aver concluso le riprese del suo film “Il Postino”.

L’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ha conferito all’attore la laurea honoris causa alla memoria in “Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria”.

Tante le pubblicazioni a lui dedicate, fra queste “Troisi 70. Il Massimo dell’arte”  a cura di Ottavio Ragone, Conchita Sannino, Antonio Tricomi, Ernesto Assante, Giulio Baffi, distribuito con Repubblica nei giorni scorsi in edicola.  Un volume ricco di interventi, di storie, di testimonianze tra vita  e carriera.

Antonio Desideri

Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania: grande interesse per il corso sulle architetture fortificate della Campania

La XVII edizione del ciclo seminariale di studi dal titolo “Le architetture fortificate della Campania”, organizzato dall’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania, ha riscosso grande interesse già dalla sua prima giornata tenutasi il 17 febbraio scorso.

Il corso intende mettere in luce e far conoscere il vasto patrimonio di architettura fortificata che esiste ancora nella nostra regione.

Il corso si svolgerà online su piattaforma Google Meet e prevede altri 11 seminari e 4 visite di studio che saranno curati da membri del Consiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli, docenti esperti sulle specifiche tematiche delle università campane, funzionari delle soprintendenze.

Tutti di grande interesse i temi oggetto del corso. Si va dalle fortificazioni di età sannita e romana, all’evoluzione tipologica del Castello in Italia meridionale dal periodo normanno svevo a quello angioino, alla rivoluzione della polvere da sparo, ai castelli aragonesi e le fortezze vicereali, solo per citarne alcuni.

Il percorso è rivolto in particolare agli operatori dei beni culturali, studenti, guide turistiche, architetti ed ingegneri, “ma – come chiariscono gli organizzatori – anche a chiunque voglia approfondire la conoscenza dell’affascinante ed immenso patrimonio castellano della Campania”.

E’ ancora possibile iscriversi e recuperare le lezioni già tenute tramite videoregistrazioni.

Per informazioni ed iscrizioni: segreteria scientifica 3336853918 –  e-mail castellicampania@virgilio.it.
Antonio Desideri

Palazzo Reale apre le porte a Enrico Caruso

Ebbene sì, sarà il Palazzo Reale di Napoli la sede del Museo Enrico Caruso. Uno spazio dedicato ad uno dei massimi tenori di tutti i secoli che ha lasciato ai nostri posteri interpretazioni indimenticabili. La Sala Dorica accoglierà una stanza delle meraviglie dotata di animazioni in 3d e piattaforme multimediali, postazioni e installazioni musicali e cinematografiche. Uno spazio per tutti, grandi, piccini, appassionati, addetti ai lavoratori e turisti che avranno così un altro luogo da visitare dove omaggiare una voce senza tempo. 500 metri quadrati ad alta tecnologia. Ad arricchire lo spazio i contributi alla mostra con partner provenienti da tutto il mondo: Archivi Ricordi e Puccini, grandi teatri d’opera con i loro preziosi archivi, come San Carlo, Scala e Metropolitan di New York, Cineteca di Bologna, ecc.

L’apertura è prevista per il 20 luglio 2023, in occasione dei150 anni dalla nascita di Caruso, alla presenza fra gli altri illustri ospiti del sindaco di New York e del direttore del Metropolitan Opera House.

Alla presentazione della importante iniziativa per Napoli e per l’Italia sono intervenuti il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, il Direttore generale dei Musei Massimo Osanna, il Direttore di Palazzo Reale di Napoli Mario Epifani, la curatrice del “Museo Caruso”, la musicologa Laura Valente.

Antonio Desideri

Caravaggio e il suo tempo tra naturalismo e classicismo: la mostra di Merisi a Mesagne

“Caravaggio e il suo tempo tra naturalismo e classicismo”, si intitola così la mostra che avrà luogo nel Castello Comunale a cura della Rete di imprese Micexperienc a Mesagne in Puglia. L’obiettivo di questa mostra è quello di trasmettere all’osservatore le stesse emozioni che l’artista, ai suoi tempi, riusciva a comunicare attraverso i suoi dipinti. E pare proprio che le sue opere riescano ancora tutt’oggi ad emozionare e a stimolare forte interesse nella società contemporanea.

All’interno dell’esposizione ci saranno anche i racconti, tramite manoscritti, foto e dipinti, di tutta la vita del pittore a partire dalla sua prima formazione fino a quando divenne il re dell’arte.

La professoressa Tamara Cini in collaborazione con il professore Pierluigi Carofano sono gli organizzatori di questa meraviglioso evento che avrà inizio il 16 luglio e terminerà l’8 dicembre 2023.

“La lungimiranza scaturita dalla collaborazione tra pubblico e privato, oggi raggiunge il suo livello massimo di credibilità. La gioia per la realizzazione di un progetto artistico di tale prestigio, è pari solo alla consapevolezza che quest’evento Mesagne lo merita e ne è all’altezza, ed è questa una constatazione che arriva nel bel mezzo del gran lavoro che insieme alla rete di imprese coinvolta e alla Regione Puglia stiamo producendo, con l’intento di investire al meglio l’enorme bagaglio di esperienze che la città ha maturato negli ultimi tempi”, annuncia il sindaco Antonio Matarrelli.

Da ogni parte dell’Italia, le persone, saranno pronte a spostarsi e a raggiungere la Puglia per partecipare alla mostra di uno degli artisti italiani più illustri del 1600: Caravaggio, nome d’arte di Michelangelo Merisi, era appassionato al mondo dell’arte sin da bambino ed è riuscito, sin da subito, a far innamorare chiunque delle sue opere, grazie non solo alla realizzazione realistica dei suoi personaggi, quanto alla sua innovativa tecnica del chiaroscuro. Evidenziando diversi elementi alla luce e allo sfondo, Merisi, riusciva ad ottenere un effetto sbalorditivo che a quel tempo fu una vera propria scoperta. Amava osservare con estrema attenzione e sensibilità tutto ciò che ritraeva e, soprattutto, era in grado di riportare alla perfezione, su foglio o tela, l’aspetto estetico del suo modello e non solo, aveva una particolare capacità di riuscire a disegnare anche lo stato d’animo di chi ritraeva (lo percepiva attraverso la profondità dello sguardo, la postura, l’espressione del viso) e per questo, gli amanti dell’arte, hanno da sempre nutrito una forte stima e immensa ammirazione per Caravaggio. Al contempo, però, le sue opere raccontano anche il suo di stato d’animo che purtroppo era in continua confusione: pur essendo una persona estremamente sensibile e che riusciva a provare forte empatia nei confronti del prossimo, i suoi sentimenti erano continuamente tormentati e irrequieti. Questi sentimenti contrastanti, presumibilmente rabbia repressa a causa di diversi traumi subiti al’interno del suo nucleo familiare, portarono l’artista a compiere un atto estremo; il 28 maggio del 1606 fu condannato a morte accusato di omicidio. Da quel momento in poi, per l’artista milanese,  iniziò la fuga tra Roma, Napoli, Sicilia e Malta. Ciò nonostante, Merisi, continuava a dipingere anche tra un viaggio e l’altro realizzando meravigliosi dipinti che tutt’oggi sono considerate vere e proprie opere d’arte.

Alessandra Federico

Mario Borrelli visto da Morris West, traduzione italiana di Children of the Sun

Oggi 23 gennaio 2023 alle ore 18.00 presso la libreria The Spark Creative Hub in piazza Giovanni Bovio n. 33, Napoli, pomeriggio con Salvatore Di Maio curatore  dell’edizione italiana del libro di Morris West “Children of the Sun” del 1957.

La pubblicazione del volume, dal titolo “Figli del Sole”, è stata promossa oltre che dal curatore, dall’editore “La Città del Sole” e dalla Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus che ha organizzato l’incontro.

A portare i saluti istituzionali saranno la prof.ssa Maura Striano, Assessore all’Istruzione e alla Famiglia del Comune di Napoli; l’avv. Roberto Marino, Presidente della Municipalità 2 del Comune di Napoli; il dott. Ciro Guida, Vice presidente e Assessore alla Culturale della Municipalità 3 del Comune di Napoli; il dott. Enrico Platone, Consigliere delegato alla Consulta delle Associazioni e delle Organizzazioni di volontariato della Municipalità 2 del Comune di Napoli.

Interverranno con il curatore della traduzione dott. Salvatore Di Maio, il prof. Antonio Lanzaro, Presidente della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus; Ms. Margareth Rush, Presidente del Comitato inglese della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus; il dott. Giordano Manes, Editore “La Città del Sole”; la dott.ssa Bianca Desideri, Giornalista e Direttore del Centro Studi e Ricerche “Mario Borrelli” della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus.

Il libro è il resoconto dell’esperienza vissuta da Morris West, accompagnato da uno scugnizzo, negli Anni ’50 per i vicoli di Napoli nella miseria dell’immediato dopoguerra.

“In quella Napoli – evidenza il prof. Antonio Lanzaro, presidente della Fondazione – un uomo, Mario Borrelli, un gigante del suo tempo, dà una scossa ad una società incerta e travagliata. Egli, noncurante delle convenzioni, disattendendo i canoni della Chiesa, consapevole del totale disinteresse delle istituzioni, “inventa” uno spazio incredibile nel quale restituisce dignità a quei bambini e li fa diventare “persone”, come dice Di Maio. Cosicché quella Napoli dolente, tragica, si illumina con il suo sole e quei bambini diventano Children of the sun”.

Melaine Bryan, figlia dello scrittore Morris West, introduce alla lettura del volume con la sua prefazione. “L’esperienza della sua indagine rese mio padre ancor più determinato a portare all’attenzione del mondo la difficile situazione degli Scugnizzi di Napoli e gli sforzi instancabili di Padre Borrelli per costruire, per loro, una casa. …. Ero quindi molto emozionata quando Salvatore Di Maio ci ha contattato per la traduzione di Children of the Sun in italiano”.

Nella premessa, Salvatore Di Maio, si chiede: “… perché non fosse mai stato tradotto in lingua italiana. Eppure l’autore è noto, mi dicevo, con molti suoi libri tradotti, ben venduto, in Italia. Rileggendolo, poi, con maggiore attenzione, credo di aver trovato la risposta a quel quesito e, ne sono certo, anche il lettore non faticherà a coglierla. … Si tratta di una rappresentazione della realtà osservata, messa su carta in modo crudo e libero, una denuncia senza appello per i “signori” di quegli anni ed occorreva coraggio a diffonderlo. … A differenza dei grandi visitatori di Napoli, non si sofferma sulle bellezze del golfo e non trasforma in poesia le immagini di miseria che è costretto ad osservare, rimandandole per quel che sono in tutta la loro drammaticità”.

“Come Fondazione abbiamo fortemente voluto l’organizzazione di questo pomeriggio in libreria per presentare nuovamente il volume curato da Salvatore Di Maio. Questa iniziativa si inserisce nel calendario delle celebrazioni per il centenario della nascita di Mario Borrelli che la Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus ha inaugurato il 19 settembre, giorno della nascita di Borrelli, e che proseguirà con altri eventi fino al 19 settembre 2023 – evidenzia Bianca Desideri, Direttore del Centro Studi “Mario Borrelli” della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus –“.

Un intero anno dedicato ad un uomo, Mario Borrelli, il quale ha speso tutta la sua vita in difesa e supporto dei diritti dei più deboli, dei bambini, delle donne e della pace e che, partendo da quella “Casa dello Scugnizzo” da lui fortemente voluta nel cuore di Materdei, è diventato una figura di livello internazionale conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.

 

(Foto: Si ringrazia Archivio Storico Diocesano di Napoli)

Children of the Sun di Morris West nella traduzione italiana curata da Salvatore Di Maio

Lunedì 23 gennaio 2023 alle ore 18.00 presso la libreria The Spark Creative Hub in piazza Giovanni Bovio n. 33, Napoli, pomeriggio con Salvatore Di Maio curatore  dell’edizione italiana del libro di Morris West “Children of the Sun” del 1957.

La pubblicazione del volume, dal titolo “Figli del Sole”, è stata promossa oltre che dal curatore, dall’editore “La Città del Sole” e dalla Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus che ha organizzato l’incontro.

A portare i saluti istituzionali saranno la prof.ssa Maura Striano, Assessore all’Istruzione e alla Famiglia del Comune di Napoli; l’avv. Roberto Marino, Presidente della Municipalità 2 del Comune di Napoli; il dott. Ciro Guida, Vice presidente e Assessore alla Culturale della Municipalità 3 del Comune di Napoli; il dott. Enrico Platone, Consigliere delegato alla Consulta delle Associazioni e delle Organizzazioni di volontariato della Municipalità 2 del Comune di Napoli.

Interverranno con il curatore della traduzione dott. Salvatore Di Maio, il prof. Antonio Lanzaro, Presidente della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus; Ms. Margareth Rush, Presidente del Comitato inglese della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus; il dott. Giordano Manes, Editore “La Città del Sole”; la dott.ssa Bianca Desideri, Giornalista e Direttore del Centro Studi e Ricerche “Mario Borrelli” della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus.

Il libro è il resoconto dell’esperienza vissuta da Morris West, accompagnato da uno scugnizzo, negli Anni ’50 per i vicoli di Napoli nella miseria dell’immediato dopoguerra.

 

 

(Foto: Si ringrazia Archivio Storico Diocesano di Napoli)

Napoli: la mostra di Edgar Degas, l’artista del 1800 che amava la città partenopea 

 Napoli è lieta di accogliere le straordinarie opere di uno dei più illustri pittori e scultori francesi tra gli  impressionisti del 1800: Edgar Degas. É la prima mostra a Napoli dedicata a Degas, nonostante il pittore abbia avuto da sempre un forte legame con la città partenopea; suo nonno, e gran parte della sua famiglia viveva a Napoli, e l’artista riteneva la città una delle più belle ed affascinanti al mondo, il luogo dove prendere maggiore ispirazione.

La mostra, inaugurata il 14 gennaio, si svolgerà all’interno del Complesso Monumentale San Domenico Maggiore a Napoli e terminerà il 10 aprile 2023, racconterà aspetti fondamentali della vita e della carriera del pittore attraverso i meravigliosi disegni dell’artista, alcune rare foto scattate da lui, litografie e xilografie e statue di bronzo.

Duecento le opere di Degas all’interno di questa mostra a Napoli, che saranno, durante l’esposizione, divise in diversi concetti: le tematiche che lo interessavano e incuriosivano e da cui prendeva suggerimenti per la sua creatività, la sua forte connessione con Napoli e la sua vita a Napoli.

Degas è riconosciuto in particolar modo per i suoi dipinti che raffigurano ballerini e, infatti, la fonte di ispirazione maggiore per lui era assistere a spettacoli di danza; l’eleganza, gli abiti, e i movimenti aggraziati delle ballerine catturavano la sua attenzione più di ogni altra cosa e suscitavano in lui un forte sentimento di tenerezza e ammirazione, tanto da volerne ricreare l’immagine con le sue stesse mani.

La vita di Degas

Edgar era figlio dei De Gas una nobile ed illustre famiglia della Linguadoca. I De Gas erano cavalieri del prestigioso ordine degli Orleans e, in merito a questo, l’intera famiglia si trasferì a Meung (provincia di Orleans). Poco tempo dopo, nacque Renè Hilaire, il nonno di Edgar ma, quando Renè diventò adulto, durante la rivoluzione francese, venne condannato alla ghigliottina  (in seguito alla condanna a morte della sua promessa sposa considerata nemica della nazione,  Renè venne considerato suo complice). Renè, si rifugiò a Napoli dove lavorò come agente di cambio riuscendo, col tempo, a conservare una notevole somma di denaro tanto da riuscire ad acquistare l’intero palazzo Pignatelli di Monteleone. (centro storico di Napoli). Renè era ben voluto e molto stimato da tante famiglie napoletane e, da lì a poco, sposò  Giovanna Teresa Freppa con la quale diede alla luce ben 7 figli tra i quali Auguste, padre di Edgar. Auguste, si trasferì in Francia poiché era direttore della filiale della banca parigina. Nella capitale francese, Auguste sposò Célestine Musson e poco tempo dopo nacque il loro primogenito Edgar. Purtroppo, però, Célestine venne a mancare quando Edgar era ancora troppo giovane e, distrutto dal forte dolore per la perdita della madre, decise di dedicarsi agli studi frequentando il liceo classico parigino Louis le Grand.

Il suo primo approccio all’arte fu grazie a Henri Rouart, figlio di un famoso collezionista che possedeva molti importanti dipinti. Edgar fu ammirato e incantato da queste opere e desiderava con tutto il suo cuore intraprendere gli studi di arte ma, per volere di suo padre, iniziò il percorso universitario presso la facoltà di legge.

Il giovane aspirante pittore, però, studiò legge sei mesi e ci rinunciò, convinse il padre che la sua strada sarebbe stata quella che lo avrebbe portato a diventare un bravo artista ottenendo, finalmente, il consenso di Auguste.

Il suo percorso di studio artistico iniziò con il pittore Félix-Joseph Barrias, che gli insegnò la pittura dei nudi e della storia. Edgar voleva però crescere nell’ambito e soprattutto trovare un suo stile personale. Decise, così, di seguire gli insegnamenti di Louis Lamothe e, nel 1855, riuscì a farsi inserire nella prestigiosa École des Beaux-Arts. (Tempio dell’arte ufficiale dell’epoca). Tuttavia, dopo solo sei mesi, per Edgar gli insegnamenti all’interno dell’accademia di arte non stavano appagando appieno le sue esigente, non erano stimolanti ai fini di poter esprimere le sue emozioni attraverso la sua arte e, quindi, decise di trasferirsi in Italia dove solo lì avrebbe potuto trovare completezza nello studio dell’arte, soprattutto in quella antica e grazie ai maestri del rinascimento.

La vita a Napoli

Nel luglio del 1856, l’artista arrivò a Napoli dove venne ospitato da suo nonno Renè. Edgar era felice di passare del tempo con suo nonno, in particolar modo perché quest’ultimo lo incoraggiava e sosteneva costantemente durante il suo percorso di studi d’Arte a Napoli.

La vita di Edgar era oramai focalizzata unicamente sullo studio dell’arte e, la città partenopea, non faceva altro che essergli complice con il suo meraviglioso clima, con i suoi incantevoli panorami, con la piacevole e divertente musica, con il buon cibo e, soprattutto, l’entusiasmo che il popolo metteva in ogni cosa che faceva erano, per Edgar, di grande incitamento per la realizzazione delle sue opere. D’altro canto, uno dei dipinti in cui l’artista è riuscito a manifestare gli insegnamenti della città partenopea fu proprio il ritratto di Hilaire De Gas, (ritratto di suo nonno Renè) iniziato e terminato proprio a Napoli.

Napoli, per Edgar, è stata la città dove è riuscito ad esprimere tutto ciò che da sempre desiderava comunicare attraverso l’arte e i suoi dipinti e, le sue parole, riescono a trasmettere forte e chiaro le sue emozioni: “Lasciando Civitavecchia il mare è azzurro, poi è mezzogiorno, e diventa verde mela con tocchi di indaco al lontano orizzonte: all’orizzonte una fila di barche a vela latina sembra un nugolo di gabbiani o di gavine per tono e forma… il mare un po’ agitato era di un grigio verdastro, la schiuma argentea delle onde, il mare si dissolveva in un vapore il cielo era grigio. Il Castel dell’Ovo si elevava in una massa dorata. Le barche sulla sabbia erano macchie color seppia scura. Il grigio non era quello freddo della Manica ma piuttosto simile alla gola di un piccione”.

Alessandra Federico

 

 

 

Giornata in ricordo: Giosi Amirante e gli studi sull’architettura napoletana tra Sei e Settecento

Mercoledì 25 gennaio 2023 alle ore 10.00 presso la Società Napoletana di Storia Patria in Castelnuovo si terrà l’incontro dal titolo “Giosi Amirante e gli studi sull’architettura napoletana tra Sei e Settecento” a cura di Maria Gabriella Pezone e Giuseppe Pignatelli.

L’incontro vuol ricordare e mettere in luce i principali aspetti della figura della scomparsa “storica dell’architettura e raffinata studiosa che ha curato nel 2008 con Mariella Pessolano (recentemente scomparsa) il volume su “Territorio, fortificazioni, città” che – come sottolinea Giuseppe Pignatelli il quale insieme a Maria Gabriella Pezone cura la giornata del 25 – rappresenta un testo fondamentale per l’analisi delle architetture fortificate e dei programmi difensivi nel regno di Napoli fra Sette e Ottocento”. Quattro i focus:

Giosi Amirante e gli studi sull’architettura napoletana tra Sei e Settecento

Maria Gabriella Pezone – DiLBeC
L’allieva, la studiosa, la docente nel ricordo degli amici
Alfonso Gambardella – fondatore e già preside della Facoltà di Architettura SUN
Cesare de Seta – professore emerito dell’Università di Napoli Federico II
Gennaro Ferrara – già rettore dell’Università di Napoli Partenope
Pasquale Belfiore – già ordinario di Composizione architettonica SUN
Gli studi di Giosi Amirante nel ricordo dei colleghi

Anna Giannetti –  DADI – per l’Università della Campania Luigi Vanvitelli
Alfredo Buccaro –  DiArch-CIRICE – per l’Università di Napoli Federico II
Pasquale Rossi – DipSU – per l’Università Suor Orsola Benincasa
Adele Fiadino – Dd’A – per l’Università di Chieti-Pescara G. d’Annunzio
Città e territorio negli scritti di Giosi Amirante
Giuseppe Pignatelli – DiLBeC

Orsola Grimaldi

In ricordo di Mario Borrelli alla libreria The Spark Hub presentazione del volume “Figli del Sole”

Lunedì 23 gennaio 2023 alle ore 18.00 presso la libreria The Spark Creative Hub in piazza Giovanni Bovio n. 33, Napoli, pomeriggio con Salvatore Di Maio curatore  dell’edizione italiana del libro di Morris West “Children of the Sun” del 1957.

La pubblicazione del volume, dal titolo “Figli del Sole”, è stata promossa oltre che dal curatore, dall’editore “La Città del Sole” e dalla Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus che ha organizzato l’incontro.

A portare i saluti istituzionali saranno la prof.ssa Maura Striano, Assessore all’Istruzione e alla Famiglia del Comune di Napoli; l’avv. Roberto Marino, Presidente della Municipalità 2 del Comune di Napoli; il dott. Ciro Guida, Vice presidente e Assessore alla Culturale della Municipalità 3 del Comune di Napoli; il dott. Enrico Platone, Consigliere delegato alla Consulta delle Associazioni e delle Organizzazioni di volontariato della Municipalità 2 del Comune di Napoli.

Interverranno con il curatore della traduzione dott. Salvatore Di Maio, il prof. Antonio Lanzaro, Presidente della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus; Ms. Margareth Rush, Presidente del Comitato inglese della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus; il dott. Giordano Manes, Editore “La Città del Sole”; la dott.ssa Bianca Desideri, Giornalista e Direttore del Centro Studi e Ricerche “Mario Borrelli” della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus.

Il libro è il resoconto dell’esperienza vissuta da Morris West, accompagnato da uno scugnizzo, negli Anni ’50 per i vicoli di Napoli nella miseria dell’immediato dopoguerra.

“In quella Napoli – evidenza il prof. Antonio Lanzaro, presidente della Fondazione – un uomo, Mario Borrelli, un gigante del suo tempo, dà una scossa ad una società incerta e travagliata. Egli, noncurante delle convenzioni, disattendendo i canoni della Chiesa, consapevole del totale disinteresse delle istituzioni, “inventa” uno spazio incredibile nel quale restituisce dignità a quei bambini e li fa diventare “persone”, come dice Di Maio. Cosicché quella Napoli dolente, tragica, si illumina con il suo sole e quei bambini diventano Children of the sun”.

Melaine Bryan, figlia dello scrittore Morris West, introduce alla lettura del volume con la sua prefazione. “L’esperienza della sua indagine rese mio padre ancor più determinato a portare all’attenzione del mondo la difficile situazione degli Scugnizzi di Napoli e gli sforzi instancabili di Padre Borrelli per costruire, per loro, una casa. …. Ero quindi molto emozionata quando Salvatore Di Maio ci ha contattato per la traduzione di Children of the Sun in italiano”.

Nella premessa, Salvatore Di Maio, si chiede: “… perché non fosse mai stato tradotto in lingua italiana. Eppure l’autore è noto, mi dicevo, con molti suoi libri tradotti, ben venduto, in Italia. Rileggendolo, poi, con maggiore attenzione, credo di aver trovato la risposta a quel quesito e, ne sono certo, anche il lettore non faticherà a coglierla. … Si tratta di una rappresentazione della realtà osservata, messa su carta in modo crudo e libero, una denuncia senza appello per i “signori” di quegli anni ed occorreva coraggio a diffonderlo. … A differenza dei grandi visitatori di Napoli, non si sofferma sulle bellezze del golfo e non trasforma in poesia le immagini di miseria che è costretto ad osservare, rimandandole per quel che sono in tutta la loro drammaticità”.

“Come Fondazione abbiamo fortemente voluto l’organizzazione di questo pomeriggio in libreria per presentare nuovamente il volume curato da Salvatore Di Maio. Questa iniziativa si inserisce nel calendario delle celebrazioni per il centenario della nascita di Mario Borrelli che la Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus ha inaugurato il 19 settembre, giorno della nascita di Borrelli, e che proseguirà con altri eventi fino al 19 settembre 2023 – evidenzia Bianca Desideri, Direttore del Centro Studi “Mario Borrelli” della Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus –“.

Un intero anno dedicato ad un uomo, Mario Borrelli, il quale ha speso tutta la sua vita in difesa e supporto dei diritti dei più deboli, dei bambini, delle donne e della pace e che, partendo da quella “Casa dello Scugnizzo” da lui fortemente voluta nel cuore di Materdei, è diventato una figura di livello internazionale conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.

 

(Foto: Si ringrazia Archivio Storico Diocesano di Napoli)

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