A mano disarmata. L’Italia che resiste ogni giorno

“Certo la scelta di stare dalla parte giusta in questo Paese è faticosa ed essere fedeli ai propri principi spesso presenta costi salatissimi”. 

Una considerazione che sembra interrompere un turbinio di eventi tumultuosi che si susseguono con ritmi spasmodici, spesso angoscianti, rivela come in una tregua armata, una sorta di respiro lucido più regolare, un risveglio amaro dalle attese migliori che spiana una strada da continuare. Con estrema difficoltà ma con la consapevolezza che l’impegno assunto, le prove dolorose affrontate, le sofferenze subite, non siano state un sacrificio vano o, peggio, la ricerca di una gratificazione bulimica,sfociata in una megalomane corsa verso carriere e visibilità mediatiche. Il caso tutto italiano di mala vita a Ostia, emerso nelle inchieste giornalistiche di Federica Angeli cronista di nera per “La Repubblica”, pone letture e prospettive diverse per la stessa autrice, rispetto al fenomeno criminale vissuto e narrato, storicamente uguale e puntuale in troppi territori del nostro Paese.

Nel libro “A mano disarmata”, in libreria dallo scorso maggio (edizioni Baldini e Castoldi, già vincitore per l’edizione 2018 del Premio letterario giornalistico Piersanti Mattarella), la Angeli descrive, con una cronaca ampia e intensa oltre i normali canoni giornalistici, gli ultimi cinque anni della sua vita trascorsi sotto la tutela di una scorta adeguata ad un alto livello di potenziale rischio con l’ausilio di una vettura blindata dell’arma dei carabinieri imposta per ogni tipo di spostamento all’esterno della sua abitazione.

Il dispositivo di sicurezza è l’atto dovuto rispetto all’unica scelta di vita, adottata dalla giornalista nel quartiere di Ostia dove vive con il marito e i suoi tre bambini. Una scelta non solo di affrontare a viso aperto i capi clan della mala (riconosciuta dai giudici come“mafia” grazie anche all’impegno civile della protagonista), quanto di denunciarli in un lungo elenco di occasioni, presso gli organi giudiziari di tutto il distretto della capitale e di combatterli uno ad uno, armata solo di penna e determinazione nei valori civili di riferimento.

L’episodio clou, decisivo a porre sotto tutela la giornalista, risale ad una notte violenta, quella del sedici luglio 2013 sulla via di Ostia distante pochi passi dall’abitazione di Federica. Alcuni spari svegliano l’intero vicinato.È appena terminato il raid di Carmine Spada davanti ad una sala scommesse gestita da esponenti del principale clan rivale, quello dei Triassi. All’ordine truce in perentorio romanesco, impartito dallo sparatore a tutti gli abitanti svegliatisi dal sonno e catapultatisi alle finestre, di rientrare e serrare le imposte, l’unica disobbediente, è la Angeli, la quale, dopo un diverbio con il marito che la invita a desistere, scende in strada a raccogliere ulteriori informazioni sulla dinamica dell’evento a pochi giorni dall’uscita di una sua inchiesta esplosiva pubblicata sulla versione on line de La Repubblica.

Il seguito delle oltre trecentosettanta pagine che compongono il testo proiettano immagini vive con riferimenti immediati per il lettore rispetto ad una cronaca nera recente, immediata nella memoria visiva dei telespettatori dei telegiornali nazionali con la ricostruzione dell’episodio violento subito dall’inviato Rai della trasmissione Nemo Danieli Piervincenzi colpito al setto nasale (fratturato) da una testata di Roberto Spada.

La lettura del saggio non è un semplice quanto doloroso diario della cronaca giudiziaria legata alla nota inchiesta cosiddetta “Mafia Capitale”. L’esposizione civile oltre quella professionale della scrittrice richiama inevitabilmente altri esponenti, non solo giornalisti o intellettuali, divenuti famosi per aver rifiutato l’assoggettamento culturale all’illegalità e averla combattuta sino a versarne il sangue e la vita.

Nel libro sono ricordate alcune di queste figure: da Giancarlo Siani ai giudici Falcone e Borsellino, oltre riferimenti a colloqui e messaggi scambiati con alcuni fra i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine, della magistratura e di politici di preminente caratura nazionale.La cifra inedita di questo libro insiste nel coinvolgere la sfera privata e familiare, completamente svelata e condivisa con uno struggente senso materno negli aspetti più intimi della realtà quotidiana.

Una operazione certamente non facile che se da un lato richiama espedienti adottati da sceneggiatori di alcune splendide pellicole cinematografiche italiane (La Vita è bella” di Benigni) dall’altro pone riflessioni importanti in un contesto reale dove la garanzia di assicurare una crescita adeguata e serena ai propri figli nella prima infanzia è prioritaria.

Proprio per la natura di un lavoro in evoluzione, dove il “lieto fine” non è previsto o comunque dipende (in divenire) da un auspicato processo di cambiamento culturale non limitato ai lettori di questo libro, la sfida sale in un livello più alto per l’autrice, consapevole dell’esponenziale aumento di quei “costi salatissimi” citati in apertura.

L’annuncio in seconda di copertina che i contenuti di questo libro saranno a breve trasposti in un lungometraggio diretto dal regista Claudio Bonivento (le riprese inizieranno in autunno e Federica Angeli sarà interpretata da Claudia Gerini) assurge la giornalista ad una funzione, se possibile, più importante. Un ruolo che comporterà comprensibili e meritate soddisfazioni con l’auspicio (la stessa giornalista ne è consapevole) di superare il quasi inevitabile destino iconografico già riservato ad alcuni colleghi. Roberto Saviano è un riferimento immediato (la stessa Angeli ne rivela la vicinanza in un frangente molto teso della vicenda), ma il libro apre orizzonti di confronto che superano il dibattito sulla già importante visione dell’informazione italiana (ampiamente coinvolta anche grazie ai referenti istituzionali di settore come Beppe Giulietti e Paolo Butturini) per offrire visioni determinanti a costruire una società civile, tutt’oggi non compiuta.

L’impegno di resistenza civica racchiuso in queste pagine vale ogni tentativo di svilupparne diffusione e nuove forme di proposta d’impegno sociale. Dalla scuola alla famiglia sino ai media, in tutti i linguaggi possibili dell’arte: l’Italia può cambiare oltre la retorica e la propaganda.

Luigi Coppola

Napoli è partecipa con l’I.S. Marconi di Giugliano a “Le voci celate: dialoghi a confronto”

Al via il 28 novembre dalle 10.00 alle 13.00 presso l’IC. 9° Cuoco – Schipa  in via Salvator Rosa la seconda edizione de “Le Voci Celate” Dialoghi a confronto

Contro il fenomeno della violenza di genere

 

Dalla violenza al bullismo, dall’amicizia alla dipendenza, dal disagio alla differenza, dalla liberta alla memoria: questi, alcuni dei dialoghi nei quali si confronteranno le scuole coinvolte per “Le Voci Celate”, manifestazione di riflessione sul fenomeno della violenza di“genere”. L’aumento, nella contemporaneità, di abusi, prepotenze ed episodi discriminatori, lascia spazio ad interrogativi difficilmente superabili: e proprio in tal senso, la brutalità, la prepotenza e il maltrattamento subiti dalle donne rappresentano un punto di partenza necessario per riflettere su ogni forma di violenza. Attraverso l’informazione e il dialogo, arricchiti dal contributo di esperti del settore forense, della psicologia e pedagogia, della musica, del teatro e dell’arte, è possibile costruire un nuovo percorso culturale che porti le nuove generazioni a riflettere diversamente sulla figura e sul ruolo femminile all’interno della società.

Da un’idea di NomoΣ Movimento Forense, la Consulta delle Associazioni e delle Organizzazioni di Volontariato della Municipalità 2 di Napoli presenta la seconda edizione diVoci Celate. Dialoghi a confronto”. L’evento, aperto al pubblico,patrocinato dalla Municipalità 2 del Comune di Napoli e con la partecipazione della Fondazione Premio Napoli, si svolgerà mercoledì 28 novembre, dalle ore 10:00 alle ore 13:00, presso l’Aula Magna del I.C.S.9° Cuoco -Schipa(Via Salvator Rosa, 118 – Napoli) e vedrà le scuole I.C.S. 9o Cuoco –Schipa, Liceo A. Genovesi, VI I.C. Fava-Gioia,I.C.S. Foscolo – Oberdan e I.I.S.G. Marconi di Giugliano in Campania, protagoniste nel dialogo-confronto con i rappresentanti delle associazioni della Consulta delle Associazioni e le istituzioni locali nonché con professionisti e artisti. Sensibilizzare e condividere quindi, trasferire informazioni ma anche comunicare le proprie esperienzeriguardanti il fenomeno della violenza.

Dopo la prima edizione del 30 novembre scorso (presso il Liceo A. Genovesi), Le Voci Celate – per quest’anno – ritornano forti e incisive come un coro polifonico: performances teatrali, proiezioni artistiche, cortometraggi ed esibizioni musicali si alterneranno con le testimonianze di avvocati, giornalisti, insegnanti, psicologi ed istituzioni cittadine, per individuare le cause della violenza di genere. «La violenza nei confronti della donna – spiega l’avvocato Argia di Donato, Presidente di NomoΣ Movimento Forense – è un fenomeno in costante aumento e ciò, nonostante l’opera di grande informazione fatta negli ultimi anni; occorre potenziare l’attività pratica sul territorio attraverso manifestazioni di sensibilizzazione per favorire il processo di formazione di una consapevolezza reale del problema. La cultura e l’educazione sono strumenti necessari per aiutare i ragazzi ad avere una “diversa” concezione del ruolo della donna all’interno della società contemporanea. I nuovi linguaggi, come le arti visive e raffigurative, o come la musica o il canto sono metodi comunicativi assai efficaci e di maggiore appeal per le nuove generazioni».

«Come Consulta delle Associazioni e delle Organizzazioni di Volontariato della Municipalità 2 di Napoli, – afferma il Presidente della Consulta,  l’Arch. Giovanna Farina – nell’intento di rafforzare la cooperazione tra le Istituzioni scolastiche, l’Ente comunale e le Associazioni del territorio, abbiamo pensato a questa seconda edizione come ad un’opportunità per gettare le basi per una vera rete che, oltre a favorire lo scambio di conoscenze e la collaborazione tra le scuole e l’ente locale, intende farsi promotore di buone pratiche di solidarietà e pari opportunità di contrasto alla discriminazione e alla violenza». Grande la partecipazione da parte degli istituti scolastici per questa seconda edizione che vedrà protagonisti gli studenti con i lavori realizzati durante i laboratori scolastici sul tema della violenza. Tra le le personalità che interverranno al dibattitoper offrire ai ragazzi spunti di riflessione, Giuliana Covella, giornalista de Il Mattino, EdgarColonnese, edizioni San Gennaro, Domenico Ciruzzi, Presidente della Fondazione Premio Napoli.

Programma

Porteranno i saluti agli studenti, Francesco Chirico, Presidente della Municipalità 2 di Napoli, Angela Longo, Dirigente scolastico del I.C.S. 9° Cuoco – Schipa, Maria Filippone, Dirigente scolastico del Liceo A. Genovesi, Assunta Bottone,Dirigente scolastico del VI I.C. Fava – Gioia,Donatella Delle Vedove, Dirigente scolastico del I.C.S Foscolo – Oberdan, Giovanna Mugione, Dirigente Scolastico I.I.S. G. Marconi di Giugliano in Campania. Introdurranno ai dialoghi Giovanna Farina, Presidente della Consulta delle Associazioni e delle Organizzazioni di Volontariato, Municipalità2 e Argia di Donato, Presidente di NomoΣ Movimento Forense.

Aprirà la manifestazione con il dialogo “Libertà e Memoria”,l’associazioneNomoΣ Movimento Forense con “Forte come me” – Momenti di vita drammatizzati” di Gianluca Masone, regista e attore, e con la partecipazione di Rita Licenziato, attrice, e di Emanuela Monaco, avvocato eSegretario di NomoΣ Movimento Forense. A seguire, brainstorming con Giuliana Covella, scrittrice e giornalista de IL Mattino.

Interpreti del dialogo “Bullismo e Genere” gli alunni delle classiII F, IIG, VE del Liceo Genovesicon i dialoghi “Sogno d’amore”, “Se mi uccidi a chi picchi” e i Monologhi “Nora”, “La modella”,“Break the chain”, con introduzione di Daniela Esposito, docente.Seguiranno il cortometraggio “Io… tu… Caravaggio”, a cura degli alunni delle classi III della scuola secondaria I.C.S. 9o Cuoco – Schipa con introduzione diMaria Emilia Nardo, docente, e il video “Non è una scuola per bulli” a cura degli alunni dell’I.I.S.G. Marconi di Giugliano in Campania, con l’introduzione dei docenti Antonello Picciano e Cristina Morone. Chiude la sessione, il Plesso Flavio Gioia – 6° I.C. Fava  –  Gioia, con “Non è Amore”, performance emotiva teatrale visiva a cura degli alunni della classe V Econ introduzione di Elena Varriale, docente e poeta e Anna Perna, docente.

Affronteranno il dialogo “Amicizia e Dipendenza”,l’Associazione Psicologi in Contatto Onlus con Salvatore Rotondi, Presidente, che proporrà il cortometraggio sulla dipendenza dei videogiochi “L’Amicizia non è un gioco” e il Centro  Antiviolenza Teresa Buonocore con “Vero o Falso?”,workshop a cura dell’avv. Claudia Esposito, Presidente.

Per il dialogo “Disagio e Intercultura” gli alunni della III F dell’I.C.S. Foscolo – Oberdan, proporranno “Mare Nostrum”, con introduzione di Marina Sica, docente.

Per il dialogo “Accessibilità e Differenza”, gli alunni delle classi III della scuola secondaria dell’I.C. 9° Cuoco –Schipapresenteranno “Generazione Napoli”, canzone rap sulla legalità, con introduzione diMaria Emilia Nardo, docente, e si confronteranno con il “Decalogo per la città accessibile aperta e senza barriere” a cura dell’Associazione Donne Architetto – Napoli con il Presidente Emma Buondonno, architetto, Giovanna Farina, architetto e Rossella Russo, architetto.

Per il dialogo “Legalità e Lavoro”,Legambiente Parco Letterario del Vesuvio con Paola Silvi, Presidente, e con Pino Perna, Presidente dell’associazione Annalisa Durante, presenteranno “Nuove risposte. La conoscenza della qualità del territorio”.

A chiusura della manifestazione interverranno, con riflessioni e testimonianze, la dott.ssa Anna Aiello –Direttore della Municipalità 2, la dott.ssa Maria Alifuococonsigliera Commissione Scuola Municipalità 2,  la dott.ssa Maria Teresa Belgenio– Associazione SentitaMente, la dott.ssa Clara Capraro –Coordinatrice GPA Municipalità 2, Assunta Cimminielloassessore alla Scuola e Welfare Municipalità 2, l’avv. Domenico CiruzziPresidente Fondazione Premio Napoli,Edgar ColonneseEdizioni San Gennaro, la dott. Bianca Desiderivice Presidente dell’Associazione Napoli È, Francesco Grandullo –Presidente Commissione Scuola e Pari Opportunità Municipalità 2, l’avv. Vincenzo ImprotaPresidente di “Dialettica”, la dott.ssa Assunta Landripsicologa,il prof. Livio Severino e il prof. Carlo Valledocente I.I.S. “G. Marconi” di Giugliano in Campania.

Durante l’intero incontro saranno proiettate le fotografie della campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere “#ognidonnahainseunadea”

Al termine, l’Aperitivo School.

Comitato organizzatore dell’evento: Pina Molinari (segreteria Municipalità 2), Maria Alifuoco, Maria Emilia Nardo, Argia di Donato, Giovanna Farina.

 

Maxi condono per la Sagrada Familia

L’iconica basilica della Sagrada Familia di Barcellona dovrà pagare circa 36 milioni di euro alle autorità comunali per non essere mai stata in regola con i permessi edilizi; nessuna licenza di costruzione per tirare su uno degli edifici religiosi più famosi e suggestivi del mondo.

La splendida opera dell’architetto spagnolo Antoni Gaudì è in costruzione da 133 anni, ma senza alcuna supervisione ufficiale o permesso da parte del consiglio locale o del governo regionale; la basilica non è elencata nel registro delle proprietà e dal 1995 è segnalata nelle mappe topografiche comunali come un lotto vuoto appartenente alla diocesi di Barcellona, almeno secondo il quotidiano spagnolo ElPais.

La questione, davvero imbarazzante, ha imposto di correre ai ripari, così il Consiglio comunale, guidato dalla sindaca Ada Colau, e il comitato di costruzione dell’opera architettonica hanno raggiunto un accordo dopo lunghe trattative: un condono per regolarizzare la posizione dell’edificio di culto e permetterne l’ultimazione dei lavori. Nel 2026 la Sagrada Familia sarà portata finalmente a termine, mentre nei prossimi mesi i permessi verranno regolarizzati e sarà solo da quel momento che il monumento inizierà a pagare normalmente le tasse.

Quando Gaudì iniziò il suo progetto, nel 1882, esso non fu mai effettivamente approvato dal consiglio locale e le cose sono rimaste nascoste e immutate fino allo scorso ottobre. Adesso la sindaca di Barcellona è corsa ai ripari ed ha assicurato, via Twitter, che quei soldi saranno utilizzati per migliorare il trasporto pubblico locale; tragicomico dato che lo stesso Gaudì morì nel 1926 investito proprio da un tram barceloneta.

I lavori che porteranno a termine il faraonico progetto dell’architetto di Dio non seguiranno, tuttavia, le sue originali intenzioni; molto di quello che verrà realizzato è solo un’interpretazione dato che parecchie carte e disegni di Gaudì sono scomparsi durante la Seconda Guerra Mondiale.

In ogni caso, l’ultima pietra è prevista per il 2026, anno del centenario della morte dell’artista.

Nicola Massaro

Noam Chomsky intervista su questo tempo nostro

 Innanzitutto il personaggio: Noam Chomsky è professore emerito di Linguistica al Massachussets Instiute of Tecnology, nonché notissimo attivista americano, ma soprattutto è il fondatore della grammatica generativo-trasformazionale (TGG), cioè della teoria che vuole il linguaggio creativo più che strutturale. Secondo Chomsky, infatti, esiste una creatività governata da regole per la quale vengono continuamente generate nuove frasi per cui la capacità linguistica che ciascun parlante possiede non è fatta solamente di un insieme di parole, espressioni e frasi, ma è un insieme di regole ben definite e di principi. Esiste, dunque, per il professore, una conoscenza innata dei principi universali che regolano la creazione del linguaggio.

Questa teoria sviluppata negli anni Cinquanta gli è valsa il riconoscimento mondiale come il contributo più rilevante alla linguistica teorica del XX secolo.

Ebbene, la notizia riguarda l’intervista che pochi giorni fa Chomsky ha rilasciato al Manifesto in vista delle elezioni di metà mandato in USA; partendo dall’analisi della situazione politica americana, dove si assiste ad una perdita di potere decisionale da parte delle classi medie, per il professore in Europa è accaduto più o meno lo stesso, in qualche modo anche peggio perché il progresso decisionale su questioni importanti si è spostato sulla Troika, ossia un organismo non eletto; inoltre i partiti di centrodestra/centrosinistra si sono spostati a destra abbandonando in gran parte gli interessi della classe lavoratrice.

Secondo l’accademico: “ciò ha portato alla rabbia, alla frustrazione, alla paura e al capro espiatorio. Poiché le cause reali sono nascoste nell’oscurità, deve essere colpa dei poveri non meritevoli delle minoranze etniche, degli immigrati o di altri settori vulnerabili. In tali circostanze le persone si arrampicano sugli specchi”. Questo atteggiamento non ha nulla a che fare con il populismo, conclude Chomsky, quanto piuttosto con una storia mista e complessa che riguarda la rivolta dei lavoratori verso le élite e le istituzioni dominanti che li hanno puniti per una generazione: c’è stata una crescita economica e un aumento della produttività che hanno generato una ricchezza finita in pochissime tasche, per la maggior parte a istituzioni finanziarie predatorie nel complesso dannose per l’economia.

Pertanto l’abbandono delle classi lavoratrici da parte dei democratici in America è stato un fattore importante per la vittoria di Trump, ma il professore non si ferma a questo, asserisce che il partito repubblicano rappresenta oggigiorno l’organizzazione più pericolosa della storia umana.

Persino Hitler”, dichiara sarcastico, “non dedicò i suoi sforzi ad indebolire la prospettiva dell’esistenza umana organizzata nel prossimo futuro. E con piena consapevolezza di ciò che stanno facendo. Trump, ad esempio, crede fermamente nel riscaldamento globale tanto che recentemente ha chiesto al governo irlandese il permesso di costruire un muro per proteggere il suo campo da golf dall’innalzamento del livello del mare, invocando i pericoli del riscaldamento globale”. Eppure, nonostante dossier sulle minacce del riscaldamento globale girino sulla scrivania dei vari presidenti USA dagli anni Ottanta, non appena le minacce hanno raggiunto l’opinione pubblica in maniera massiccia:  “la società ha iniziato a versare fondi nel negazionismo, continuando, al momento, a sviluppare nuovi modi per distruggere l’ambiente. Riesci a pensare ad una parola per un simile comportamento, in qualsiasi lingua? Io no. Se non per l’incapacità di vedere la situazione per quella che è”.

Per l’Europa possono essere posti i medesimi problemi.

Rossella Marchese

Capodimonte: gioielli d’arte online con Google Arts & Culture

E’ la volta del Museo di Capodimente che da oggi 30 ottobre vede andare online oltre 536 opere d’arte, custodite nell’incantevole sito museale, su Google Arts & Culture grazie alla preziosa collaborazione con Google. Sarà possibile ammirare opere quali la Flagellazione di Cristo di Caravaggio, la Danae di Tiziano, La parabola dei ciechi di Brueghel il Vecchio, La Madonna del divino amore di Raffaello e tanto altro ancora con un solo clic.

Un accesso virtuale che consentirà a tantissimi visitatori di godere delle opere d’arte e delle meravigliose opere in ogni momento accedendo dal proprio dispositivo mobile o dal PC  al Museo e Real Bosco di Capodimonte, una delle più importanti pinacoteche al mondo. Il Museo di Capodimonte  ospita 47.000 opere d’arte che formano una delle più ampie e articolate collezioni d’arte antica, moderna e contemporanea al mondo. In 126 sale sono esposte le opere di grandi artisti quali Michelangelo, Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Botticelli, Simone Martini, Giovanni Bellini, Colantonio, Artemisia Gentileschi, Jusepe de Ribera, Battistello, Luca Giordano, Mattia Preti, Francesco Solimena, i Carracci, Guido Reni, Lanfranco, Bruegel il Vecchio, Van Dyck, ecc.

203 dipinti sono state fotografati con l’altissima tecnologia di Art Camera che permette di ingrandire anche il minimo dettaglio scoprendo particolari invisibili ad occhio nudo.

L’annuncio è stato dato questa sera, presso la Camera di Commercio di Napoli, durante la presentazione dell’iniziativa “Grow with Google Napoli” che coinvolge altri musei e istituzioni culturali della città. Il progetto prevede seminari gratuiti per diffondere le competenze digitali e uno spazio fisico temporaneo aperto gratuitamente fino al 3 di novembre presso il Palazzo della Borsa (Sala delle Grida) che ospita la mostra interattiva “ Napoli Città d’Arte”.

Una modalità al passo con i tempi per promuovere capolavori d’arte e stimolare il pubblico a vederli non solo virtualmente ma anche visitando il Museo e godendo della bellezza delle opere e dei luoghi ancor di più dopo aver imparato ad amarli da lontano.

Salvatore Adinolfi

Scuola famiglia: un dialogo possibile

Grande successo per l’edizione 2018 della manifestazione “Centopiazze” organizzata AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici) congiuntamente al Forum delle associazioni familiari «Famiglia-scuola», sia a livello nazionale con l’evento di Roma sia a livello territoriale con le tantissime iniziative che hanno visto impegnata l’Associazione su tutto il territorio nazionale. Dopo la presentazione in conferenza stampa avvenuta a Roma presso la Camera dei Deputati insieme con il Forum delle Associazioni familiari, le iniziative si sono susseguite con grande partecipazione di docenti, giovanissimi e femiglie tutti insieme a testimoniare la grande importanza del lavorare insieme. E questo il senso anche del vademecum scritto a quattro mani per rilanciare “l’alleanza scuola-famiglia”. Alleanza che risulta fondamentale per l’educazione e lo sviluppo di bambini e ragazzi.

A Napoli vademecum dal significativo titolo titolo «Un dialogo possibile», è stato presentato e distribuito ai genitori dell’istituto comprensivo Alpi-Levi di Scampia nel corso di una manifestazione, organizzata per l’occasione dal dirigente scolastico Rosalba Rotondo, con la partecipazione di Giuseppe Desideri e Giacomo Zampella , rispettivamente presidente e vicepresidente nazionali AIMC, e don Aniello Manganiello, parroco indimenticato a Scampia.

Salvatore Adinolfi

Come disegnare viso e figura, un manuale semplice e completo

 

Curiosando fra libri e bancarelle ci ha colpiti un manuale per avvicinare gli amanti del disegno a questa nobile e difficile arte, quello realizzato da Hugh Laidman dal titolo “Il manuale del disegnatore. Il viso e la figura” edito dal Gruppo Editoriale Brancato nel 2008.

Ricco di immagini fornisce utili suggerimenti per la realizzazione di viso e figura mostrando i passi necessari per raggiungere un buon risultato tecnico.

Solo con l’esercizio si potrà raggiungere un buon risultato, man mano si diventerà sempre più padroni degli strumenti e, come scrive l’autore nella introduzione al volume,  “anche se non siete completamente padroni della tecnica del disegno, l’estetica del disegno si manifesterà… Quando sarete in grado di tracciare sulla carta linee e sfumature nel punto dove volete, allora potrete dire: Ecco, questo è quello che volevo esprimere”.

In appendice il volume è una vera e propria guida alle tecniche di disegno: ombreggiature; gesso e carboncino; pastelli ad olio; disegnare con la candeggina; disegnare con la penna, pennello e l’inchiostro; disegnare paesaggi con i pastelli; il monotipo; disegnare con le matite acquarellabili; disegnare sulla carta colorata; inchiostro e guazzo; inchiostro, candeggina, zucchero e sale; graffito.

Salvatore Adinolfi

Spirou diventa ambasciatore per l’Onu dei Diritti Umani

I fumettisti di Spirou, la famosissima rivista franco-belga, hanno illustrato per l’Onu la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, unendosi in questo modo alla campagna per il suo 70esimo anniversario,

Gli articoli della Dichiarazione sono stati illustrati, per l’uscita del mese di ottobre, dagli artisti e dagli autori di maggior talento di Spirou come Émile Bravo, Sente e Juillard, Libon, Nob, Derib, Cossu e Bocquet, Delaf e Dubuc, Achdé, Batem, Verron, Yoann e Vehlmann, Cyprien e Paka, Jousselin e molti altri. Inoltre, una mostra #spirou4rights, dedicata ai diritti umani e alla Dichiarazione, è stata presentata pochi giorni presso la sede delle Nazioni Unite di Ginevra.

Per dare la possibilità a più persone di conoscere i valori universali della Dichiarazione, la mostra sarà disponibile online in inglese, francese e spagnolo, in formato scaricabile e stampabile, per essere esposta in vari luoghi: scuole, biblioteche, aziende, centri culturali.

La scelta di Spirou, il piccolo fattorino mascotte della rivista, è stata dettata dal fatto che da sempre il suo personaggio è impegnato a combattere le disuguaglianze, proteggendo i deboli e mostrando coraggio e generosità: alcuni dei valori fondamentali della Dichiarazione dei Diritti Umani. Il suo impegno per i diritti degli altri è rappresentato dal suo saluto, due dita che insieme puntano verso l’alto. Quello stesso saluto che è stato lanciato il 14 settembre durante il Brussels Comic Strip Festival, un flash mob di centinaia di visitatori  che hanno mostrato il loro sostegno ai diritti umani, condividendo sui social media con l’hashtag #spirou4rights.

Il settimanale a fumetti Spirou è pubblicato dalla casa editrice Dupuis, una delle principali case editrici europee di fumetti. Il suo catalogo comprende personaggi iconici come i Puffi, Billy e Buddy, i Bluecoats, Petit Spirou, Lucky Luke, Largo Winch, Gaston Lagaffe e The Marsupilami.

Dalla sua creazione nel 1938, la rivista Spirou ha trasmesso valori attraverso i suoi autori emblematici e i suoi personaggi iconici. Il settimanale ha regolarmente denunciato, difeso, interrogato e prestato il suo sostegno per promuovere i diritti umani; ha espresso indignazione e ha permesso alle generazioni di farsi carico dei problemi globali in un modo affettuoso e umoristico.

Nicola Massaro

 

Mary Wollstonecraft, i diritti delle donne

Qualche anno fa il Corriere della Sera ha pubblicato in un’agile ed elegante veste editoriale il volume “Sui diritti delle donne” che rappresenta una vera e propria pietra miliare nella lunga ed inesauribile lotta perché le donne e gli uomini raggiungano la parità. Percorso, purtroppo, che a distanza oltre duecento anni non ha ancora raggiunto un risultato soddisfacente per le donne. Progressi sono stati fatti ma molto, anzi moltissimo, deve ancora essere fatto.

L’autrice del saggio, Mary Wollstonecraft, è ritenuta madre del femminismo. Avversata in modo estremo dagli uomini del tempo, l’intellettuale anticonformista, nata nel 1759 e morta nel 1797, con una vita personale tempestosa, ha scritto quello che è un vero e proprio manifesto dei diritti delle donne in un’epoca nella quale le donne avevano pochi diritti. In Francia era epoca di rivoluzione, e che rivoluzione, dove i diritti diventano il centro della battaglia politica contro la monarchia, negli altri Paesi si guardava a quella situazione con timore.

Per la Wollstonecraft tutti dovevano godere degli stessi diritti civili, ivi comprese le donne e per meglio esprimere il proprio pensiero pubblica “A Vindication of the Right of Woman, with Strictures on Political and Moral Subjects” (1792).

Le sue teorie si mostrarono da subito “indigeste” per la cultura dell’epoca e le sue posizioni furono avversate a tutti i livelli. Una vita breve ma intensa che ha lasciato una profonda traccia nella storia mondiale del femminismo e della parità di genere.

Salvatore Adinolfi

 

Il MANN ospita “Fantasmi a Pompei”

 

Suggestivo titolo per la mostra di Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla che sarà visitabile dal 31 ottobre fino all’8 gennaio 2019. Appuntamento per il vernissage alle ore 17.00.

Suggestivo anche il connubio tra affreschi e mosaici antichi e scatti fotografici (41 per la precisione) dei due fotografi che si muovono in una città fantasma: Pompei e la raccontano attraverso gli scorci di rovine e paesaggi, con pochissime presenze umane che la popolano quasi come fantasmi.

“Il momento successivo della ricerca è offerto dallo studio degli affreschi e dei mosaici del MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli): nelle sale dell’Archeologico, gli scatti si concentrano, piuttosto, sui personaggi, sugli uomini e le donne che popolarono la creatività degli artisti di un tempo”. Ampio utilizzo delle tecnologie digitali.

“Abbiamo immaginato di chiudere gli occhi lasciandoci trasportare dalla fantasia; abbiamo passeggiato per le antiche strade, accompagnati da una misteriosa melodia e dagli spettri che tornavano nella propria dimora”, commentano Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla.

“Allestendo Fantasmi a Pompei, abbiamo accostato le creazioni fotografiche di Dario Assisi e Riccardo Cipolla ad alcune opere della sezione mosaici ed affreschi: in tal modo, l’incontro tra passato e presente produce suggestioni immediatamente percepibili agli occhi di un visitatore che sceglie un approccio emozionale all’opera d’arte”,afferma il Direttore del Museo, Paolo Giulierini.

Una mostra da vedere con gli occhi del presente immergendosi nel passato per scoprire la immortale Pompei e il ricchissimo MANN.

Salvatore Adinolfi

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