Fine di una battaglia fra Comcast e Disney

La battaglia tra Comcast e Disney per la conquista dell’impero audiovisivo di Rupert Murdoch, si è conclusa.

Come molti si aspettavano dalla competizione fra i due colossi si è ottenuto che la Disney ha acquistato Fox per oltre 70 miliardi di dollari e Comcast, dopo una serie di rilanci e un falso ritiro, ha comprato Sky per 40 miliardi. Acquistare tutto risultava una cifra esagerata, che la potente società di Topolino non poteva sostenere. Così oggi Rupert Murdoch non è più l’indiscusso protagonista e, con il suo 39 per cento di Sky, si avvia ad accettare l’offerta di Comcast che che gli consente di ottenere  comunque profitti miliardari, pur uscendo definitivamente dal settore.

Lo scenario sta cambiando e ormai Disney, At&t e Comcast,  in tutto o in parte integrati verticalmente, hanno ulteriormente accresciuto le dimensioni e ampliato i confini geografici, diventando società globali, operando oltre gli Usa e l’Europa e risultano ben attrezzate per il confronto con i nuovi rivali in una sfida planetaria.

Appare comunque evidente come la questione non sia semplice se si pensa come Disney sia contro Netflix, che si manifesta sia in Italia che in Europa, ponendo in discussione le scelte dell’attuale management Sky, che invece risultano positive per l’azienda, per l’accresciuta centralità nel sistema televisivo e la convergenza tra reti e contenuti proprio nel nostro paese.

A Sky è da riconoscere il suo successo, dovuto dal fatto che è l’unico operatore a pagamento e, in prospettiva, potrà essere considerato anche il punto di accesso essenziale per ogni tipo di servizio nelle abitazioni dei privati.

Danilo Turco

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