Il patrimonio culturale di Napoli e della Campania: la festa di Piedigrotta

La festa di Piedigrotta ha le sue origini nei rituali pagani di epoca greco romana, dedicati a  Dioniso,  con un  riferimento al dio Priapo i cui baccanali erotici  destinati a propiziare la fertilità  si celebrava nella cripta  Neapoletana che era una rettilinea galleria romana lunga circa 700 metri scavata nel tufo che univa l’attuale Mergellina con Pozzuoli.

Secondo una legenda, questa grotta fu costruita in una sola notte da Virgilio, considerato un potente mago e considerato il primo patrono della città di Napoli, prima di San Gennaro.

Piedigrotta inizia alla fine dell’estate, nella notte tra il 7 e l’8 settembre, in prossimità con l’equinozio d’autunno, ed è  la festa del ringraziamento  degli uomini alla Terra per i preziosi e saporiti doni che gli ha offerto durante la stagione del sole.

E’ anche il sacro momento in cui  gli acini dell’uva vengono raccolti, pigiati e messi nelle botti a maturare per poi restituire agli uomini il nettare degli Dei.

La Chiesa Cristiana assorbì nel suo interno lo spirito pagano della festa e l’antica Cappella dedicata a Priapo fu sostituita dal Santuario di Piedigrotta dedicata alla Madonna secondo le indicazioni di tre differenti persone che raccontarono di essere state  visitati in sogno dalla Madonna stessa l’8 settembre  del 1353.

Dopo secoli durante i quali la festa della Piedigrotta  fu dimenticata, con i Borbone  la festa per eccellenza la festa del popolo di Napoli rinacque nella forma più sfavillante e regale.

Il Regno dei Borbone,  guidato da Re Carlo III fece assurgere la festa di Piedigrotta   al rango difesta nazionale, dando vita alle fastose luminarie, alla stesa di panni sui  balconi di panni e al lancio coriandoli, al cuppolone che si calava sulla testa dei passanti, alle tarantelle e alle trombette e putipù ed infine alla  grandiosa “Parata  di Piedigrotta” alla quale partecipavano nobili e spesso la stessa famiglia regnante  che si concludeva alla Chiesa di Piedigrotta dove si  porgeva l’omaggio alla Madonna.

Piedigrotta rappresentò fino alla sua ultima edizione di epoca Borbonica del 1859,  lo spirito più autentico e genuino del popolo napoletano, capace di unire  paganesimo e spirito cristiano ed affermare una condizione di armonia sociale, politica, culturale e religiosa che non può assolutamente andare perduta nell’oblio  e  nella mercificazione  dei valori.

Alessandra Federico

seers cmp badge