Mezzo secolo di Booker, a confronto con lo Strega

Il Booker Prize compie 50 anni. Il riconoscimento più prestigioso per la narrativa di lingua inglese fu istituito nel 1968 e nel 1969 espresse il primo vincitore: Percy Howard Newby con Something to Answer for.

Per questo cinquantennale il Booker ha festeggiato selezionando un titolo d’oro tra cinque individuati da una giuria ad hoc, uno per ogni decennio, e lo scorso 8 luglio è stato annunciato il primo classificato, scelto dai lettori: Il Paziente Inglese di Michael Ondaatje, che già nel 1992 vinse il Booker.

In Italia, solo qualche giorno prima era stato annunciato il vincitore del Premio Strega per il 2018, La ragazza con la Leica, della scrittrice tedesca naturalizzata italiana Helena Janeczek. Una coincidenza di appuntamenti, tra il Booker e lo Strega, che può suggerire una riflessione speculare: individuare anche per la Fondazione Bellonci un titolo per ogni decennio, così da poter celebrare, proprio come il Booker, il prossimo anniversario tondo, considerando pure che il Premio Strega è ben più longevo del corrispettivo anglosassone, avendo già compiuto 71 anni.

Il confronto tra i due premi può offrire un colpo d’occhio interessante sulla letteratura italiana e su quella d’area anglofona contemporanee; ad esempio, è significativo scoprire che quasi tutti i titoli vincitori del Booker siano stati tradotti anche in Italia, segno di una penetrazione della fiction inglese nella nostra cultura che non trova però corrispondenza così piena oltre Manica.

Rossella Marchese

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