Furfaro: I Fondi del PNRR per superare i ritardi storici del Sud

Carfagna: 4 milioni in più a Napoli per attivare 500 posti negli asili nido.

Parte da Napoli la sfida del nuovo sistema educativo integrato per i bambini da zero a sei anni. Si è tenuto oggi alla Fondazione FOQUS dei Quartieri Spagnoli, la sessione per il Sud Italia del XXII Convegno del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, al quale ha inviato un videomessaggio il ministro per il Sud Mara Carfagna.

I temi discussi sono stati direttamente collegati alle profonde novità che stanno segnando i prossimi anni per i bambini, i servizi educativi, la scuola: dalle linee  guida 0-6 agli orientamenti 0-3 appena pubblicati, dalle risorse del PNRR ai Lep, dalle strategie alla    gestione integrata dei servizi educativi.

“Con l’approvazione e il finanziamento dei Livelli essenziali delle prestazioni per gli asili nido, – ha dichiarato il ministro nel suo videomessaggio – solo quest’anno Napoli potrà contare su quasi 4 milioni di euro in più per attivare oltre 500 posti. Sono dunque 500 i bambini che potranno contare su una formazione più precoce e più vantaggiosa. E ci sono anche 500 mamme che potranno cercare lavoro o gestire meglio il loro tempo tra famiglia e carriera”. Le risorse, ha spiegato il ministro, sosterranno anche le associazioni che si occupano della formazione da 0-6 anni “perché questi soldi – ha aggiunto – non andranno necessariamente agli asili nido comunali, ma potranno servire anche per favorire convenzioni con le strutture private o ad aiutare le famiglie a pagare le rette”.

L’annuncio è arrivato nel corso dell’incontro intitolato La sfida: Costruire il sistema educativo integrato 0-6. Al centro del dibattito, temi chiave per gli attori del sistema educativo della prima infanzia che riguardano le politiche pubbliche per la definizione, nei prossimi mesi, delle linee di sviluppo del Paese e del futuro delle sue più giovani generazioni.

L’incontro napoletano è stato curato del Gruppo Regionale Nidi e Infanzia Campania, che riunisce più di 40 tra imprese sociali, consorzi, cooperative e privati autorizzati nell’ambito del sistema 0-6 (nidi e scuole d’infanzia).

“I fondi straordinari stanziati dal PNRR – ha detto Rachele Furfaro, Presidente del Gruppo Regionale Campano Nidi e Infanzia e Presidente di Foqus – rappresentano per l’educazione un’occasione unica per rendere attuabile il diritto all’educazione di tutti i bambini del Paese. Per il Sud è l’occasione per avviare al più presto il percorso istituzionale in grado di far superare i ritardi storici e prefigurare una ‘scuola’ che sia il centro, il motore del futuro, per la ricostruzione delle nostre comunità”.

“La sfida della costruzione del sistema integrato 0-6 ha detto Antonia Labonia, Presidente del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia – interessa tutto il Paese, ancor più quei territori dove i bambini hanno meno opportunità di accedere ai servizi educativi per la prima infanzia. Tutti, hanno il diritto a servizi di qualità educativa eccellente, perché anche così si interviene sulla povertà educativa, sulla lotta alle disuguaglianze e sulla costruzione di partecipazione attiva e democratica”.

”La vera sfida che hanno davanti il Paese e Napoli è quella educativa –  ha dichiarato il sindaco Gaetano Manfredi – che si vince con le risorse ma anche con un nuovo modello di cooperazione e coprogettazione tra pubblico e privato”.

“In città abbiamo circa 70 asili nido, di cui per l’anno prossimo 21 saranno a gestione indiretta – ha commentato Mia Filippone assessore all’Istruzione del Comune di Napoli – un sistema che finora ha funzionato molto bene”.

“Napoli è” partecipa alla Race for the Cure

L’Associazione Culturale Napoli è, nata nel 1994, dall’idea di un gruppo di giornalisti, professionisti, esperti e operatori culturali napoletani, che opera in Campania e sul territorio nazionale, anche quest’anno partecipa con una sua squadra alla Race for the Cure organizzata da Komen Italia che dal 20 al 22 maggio è presente a Napoli in piazza del Plebiscito con il Villaggio della Salute per sostenere le “donne in rosa”.

La sensibilizzazione alla lotta contro i tumori al seno, ritiene l’Associazione, è importante per la prevenzione e per la salute delle donne.

Bobby Solo e il difficile rapporto con il padre

Il celebre cantautore Bobby Solo, al secolo Roberto Satti, ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera, la sua storia, il rapporto che aveva con il padre e ha svelato il significato del suo nome d’arte. Sembra che, sin dalla tenera età, Bobby, non abbia mai avuto grande intesa con suo padre (Bruno Satti colonnello dell’Aeronautica, classe 1906) e che il successo del cantante sia stato, per Bruno, quasi motivo di vergogna. Il padre amava solo la musica di Wagner, Beethoven, Verdi e Puccini e non quella che vedeva protagonista il figlio. Neanche dal momento in cui Bobby aveva oramai raggiunto popolarità e fama, il padre riuscì a nutrire particolare stima per la sua attività e ad apprezzarla, al contrario, costrinse Bobby a servirsi di un nome d’arte. Quando il cantante riferì il suo nome d’arte, modificato da Roberto a Bobby dal direttore artistico, alla segretaria della casa discografica, quest’ultima gli chiese quale cognome avrebbe dovuto affiancare al nome Bobby, la risposta del giovane cantante fu “Solo Bobby”. Dunque, a quanto pare, sia stata tutta colpa di un incomprensione se ad oggi è riconosciuto in tutto il mondo come Bobby Solo.
La storia di “Una lacrima sul viso”
Il padre di Mogol chiese all’artista se avesse una canzone nel cassetto. E Bobby Solo ne aveva una che aveva composta in cucina su un tavolino di marmo mentre la madre preparava il pranzo. Il testo a detta di Mogol padre era banale ma la musica non era male. A sistemare il tutto Mogol figlio. “Una lacrima sul viso” è nata in 20 minuti all’interno di una R4 color grigio topo.
Questo meraviglioso brano è diventata una delle canzoni italiane più amate da sempre. Fu proprio grazie a questa canzone che Bobby Solo riuscì a conquistare il mondo intero. “Una lacrima sul viso” fu presentata per la prima volta a Sanremo 1964 da Bobby Solo in coppia con Frankie Laine. Appena diciannovenne Bobby era emozionatissimo perché si trovava al fianco di mostri sacri: Paul Anka, Frankie Laine e Bobby Rydell. Ricorda che era spaventatissimo e riuscì ad esibirsi solo l’aiuto del direttore artistico che lo fece cantare in playback. Ragione per la quale fu squalificato e non partecipò alla gara. Nel frattempo, però, dopo l’esibizione arrivarono alla casa discografica Ricordi 300mila ordini per il 45 giri di “Una lacrima sul viso. Un vero e proprio successo che dura ancora oggi.
Alessandra Federico

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