Approvata la legge che tutela gli orfani di femminicidio

Alla fine di ogni legislatura sembra che l’attività parlamentare si faccia più frenetica, quasi si volesse porre rimedio alla connaturata lentezza della nostra macchina legislativa, eppure in molti casi questa accelerata non si rivela un male. È il caso della disposizione di legge approvata dal Senato lo scorso 21 dicembre e che tutela i figli non economicamente autosufficienti della vittima di omicidio commesso dal coniuge (anche se separato o divorziato), dal partner di un’unione civile (anche se cessata), o da una persona che è o è stata legata da una relazione affettiva e stabile convivenza.

Gli orfani di crimini domestici potranno accedere al gratuito patrocinio a prescindere dai limiti di reddito. Lo Stato si farà carico delle spese sia nel processo penale sia in quello civile, compresi i procedimenti di esecuzione forzata.

Un altro tassello a completare il quadro di tutele necessarie che devono entrare in campo di fronte al problema della violenza di genere, che porta con sé devastanti effetti collaterali.

Agli orfani costituiti parte civile, in sede di condanna (anche non definitiva), spetta, ora, a titolo di provvisionale, una somma pari al 50% del presumibile danno che sarà liquidato in sede civile, e a tal fine è prevista la conversione del sequestro in pignoramento già con la condanna in primo grado.

Inoltre, nei confronti del familiare per il quale è chiesto il rinvio a giudizio per omicidio viene sospeso il diritto alla pensione di reversibilità. Durante tale periodo (e fino a quando vi siano i requisiti di legge) la pensione, senza obbligo di restituzione, sarà percepita dai figli della vittima. In caso di proscioglimento o archiviazione, la sospensione verrà meno e lo Stato, salvo vi sia stato subentro dei figli, dovrà corrispondere gli arretrati.

La condanna e il patteggiamento comporteranno, invece, l’indegnità a succedere, dichiarata direttamente dal giudice penale, senza necessità di un’azione civile da parte degli eredi.

Ed infine, dopo molte  e controverse ipotesi, è stata stabilita la natura e l’entità del fondo di solidarietà alle vittime; pertanto, quello che è già il fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti viene esteso anche agli orfani di crimini domestici con una apposita dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro all’anno per borse di studio e reinserimento lavorativo. Ai figli delle vittime verrà pure assicurata assistenza medico-psicologica gratuita fino al pieno recupero psicologico, ed attribuita una quota di riserva prevista per l’assunzione di categorie protette.

Rossella Marchese

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