Golosaria, in Friuli Venezia Giulia le eccellenze agroalimentari

Dal 4 al 6 novembre prossimi si terrà nuovamente in Friuli Venezia Giulia “Golosaria”, l’importante evento internazionale dedicato alle eccellenze enogastronomiche. La sede sarà l’Allianz MiCo – Fieramilanocity.

Un unico marchio per le aziende della regione riunite sotto il marchio “Io Sono Friuli Venezia Giulia”. Un marchio che intende sottolineare e testimoniare la “sostenibilità delle imprese locali e l’origine delle produzioni agroalimentari”.

Golosaria è la rassegna del gusto nata da un’idea del giornalista e gastronomo Paolo Massobrio, come spin-off de ilGolosario, guida alle mille e più cose buone d’Italia.

Quest’anno sarà dedicato al tema “La tradizione è innovazione” con “riferimento alla qualità artigianale tutta italiana dove i produttori, veri custodi delle tradizioni del Belpaese e della biodiversità, sono al tempo stesso innovatori perché capaci di rendere contemporaneo il consumo”.

Tante le aziende e le specialità che saranno protagoniste di questa iniziativa.

Antonio Desideri

Lo Zen e l’arte della Cerimonia

La più antica manifestazione artistica giapponese  è quella che prende nome da un particolare tipo di cerimonia della jomon cioè “impronta”, costituita da vasi modellati manualmente e decorati mediante l’impressione sull’argilla fresca di cordicelle intrecciate.

Periodo Yamato

Durante  questo periodo del IV sec. ci fu uno sviluppo della ceramica e oggetti preziosi.

Nel 538 d.C. con l’introduzione del Buddhismo ci fu una diffusione dell’arte Buddhista con figure in legno e bronzo raffiguranti la Divinità.

Periodo Nara

Durante questo periodo  vennero costruiti templi nella zona Nara, splendidamente affrescati.

Periodo Heian

Heian, l’attuale Kyoto, ha dato nome al periodo artistico nel quale l’architettura Buddhista conobbe una certa decadenza per l’affermarsi di sette religiose che alla vita dei monasteri preferirono l’isolamento in zone montuose esaltando le bellezze naturali.

Nelle case private l’ambiente esterno viene introdotto nell’interno attraverso paesaggi, fiori, animali dipinti sulle pareti, e in particolare sui fusuma, le grandi porte scorrevoli.

Periodo Kamakura

L’influenza cinese determinò l’evolversi dell’arte giapponese, anche se emersero artisti locali come Unkei e Kaikei.

Questo periodo vide l’affermarsi di una nuova arte, favorita dal diffondersi di varie sette che praticavano un Buddhismo più popolare.

Un apporto particolare è quello recato dallo “zen”, una setta molto fiorente in Cina e in Giappone per il suo carattere meditativo, basato sulla contemplazione.

Ne derivò un a grande affermazione della pittura, per la predilezione verso soggetti tratti dal vero, con particolare riguardo al ritratto.

Periodo Muromachi

Nacquero diverse scuole in tale periodo, quando operò Sesshu (1421_1507) un monaco zen che fu il più grande rappresentante della pittura haboku, a macchie di inchiostro.

Kanò Motondou animò la severa bellezza della pittura ad inchiostro con l’impiego di colori.

 

Alessandra Federico

 

 

Rinascere dalle ceneri

Il 12 luglio di quest’estate, all’alba, l’iconica Venere degli Stracci è stata data alle fiamme, lasciando in Piazza Municipio il grosso scheletro, insieme a dubbi e perplessità.

L’Artista dell’opera, Michelangelo Pistoletto, ha saputo trasformare il dolore in speranza e determinazione, affermando che il 22 gennaio del 2024 potremo rivedere la nuova Venere, sorta dalle ceneri della precedente.

Poco dopo il tragico incidente, il Comune di Napoli aveva aperto una raccolta fondi per la ricostruzione dell’opera, ma il Maestro Pistoletto ha deciso di donare la nuova opera alla città, quindi gratuitamente, lasciando così al Comune la decisione di regalare i soldi raccolti alle associazioni “La Scintilla” e “Lazzarelle”, la prima si occupa del recupero delle persone con disabilità intellettive (come il ragazzo che ha bruciato la Venere), l’altra invece riguarda il recupero delle detenute.

L’Artista attraverso il gesto della donazione ha voluto sancire il grande legame che lo lega alla città di Napoli, simboleggiando la rinascita da un periodo buio ed augurando prosperità e longevità.

Ovviamente per evitare i problemi passati, il Comune ha programmato una vigilanza attiva 24h intorno all’opera, che dopo essere stata esposta a piazza Municipio, troverà una collocazione permanente, garantendo ai cittadini e ai turisti di poter ammirare gratuitamente l’opera quando si vuole.

L’augurio che tutti auspicano è che nessuno compia gesti analoghi a quello precedente, confidando soprattutto nella moralità e nell’educazione di ognuno, con l’invito a trarre spunto dalla storia dell’opera e a ricavarne il giusto insegnamento.

Rocco Angri

Il Festival della Filosofia in Magna Grecia guida il PNRR nella lotta alla dispersione scolastica

Nel cuore dell’antica Magna Grecia, un’idea sta rivoluzionando l’approccio educativo delle scuole italiane e si sta dimostrando un faro nella lotta contro la dispersione scolastica. Il Festival della Filosofia in Magna Grecia ha lanciato un ambizioso progetto pilota intitolato “Io, Tu, Noi, dall’Incontro alla Relazione”, che ha riscosso un successo straordinario presso il Liceo Fermi di Aversa, designato per la misura 1.4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’iniziativa, promossa e organizzata dall’Associazione di promozione sociale Festival della Filosofia in Magna Grecia, sta dimostrando di essere una risorsa inestimabile per l’intero sistema scolastico italiano. Partito da una fase pilota al Liceo delle relazioni e della responsabilità Morgagni di Roma, il progetto “Io, Tu, Noi” mira a valorizzare il ruolo delle scuole come centri formativi e come strumenti per la creazione di cittadini responsabili. Un aspetto cruciale della missione del progetto è combattere l’emergenza della dispersione scolastica, una sfida che affligge particolarmente il Mezzogiorno d’Italia, con percentuali considerate ormai inaccettabili. L’ultimo successo del progetto è stato realizzato in collaborazione con il Liceo Scientifico Fermi di Aversa, coinvolgendo ben mille studenti presso la Fondazione Alario ad Ascea.

L’entusiasmo suscitato da questa iniziativa è stato oggetto di discussione in una tavola rotonda, alla quale hanno partecipato numerose figure di spicco, tra cui il presidente del Festival della Filosofia in Magna Grecia, Giuseppina Russo, il responsabile scientifico Salvatore Ferrara, la preside del Liceo Fermi di Aversa, Adriana Mincione, il direttore della Fondazione Alario, Tommaso Chirico, e diversi professori. Durante l’incontro, è emersa una chiara necessità: utilizzare i fondi del PNRR per combattere la dispersione scolastica attraverso un nuovo patto tra agenzie formative, studenti e genitori. In questo contesto, il Festival della Filosofia in Magna Grecia si sta rivelando un nodo centrale di una nuova rete territoriale, promossa dal Liceo Fermi, che crea un meccanismo virtuoso per mettere in moto proficue sinergie tra tutti gli attori coinvolti. L’obiettivo è chiaro: rafforzare il sistema educativo italiano, valorizzando il ruolo delle scuole come agenti di cambiamento positivo e combattendo la dispersione scolastica con un approccio collaborativo e centrato sugli studenti. Grazie al Festival della Filosofia in Magna Grecia, la Magna Grecia stessa sta diventando una fucina di innovazione educativa, dimostrando che l’antichità e la contemporaneità possono unirsi in un potente motore per il progresso dell’istruzione in Italia. In un periodo in cui la resilienza e la ripresa sono fondamentali, il progetto “Io, Tu, Noi, dall’Incontro alla Relazione” offre una luce di speranza per il futuro delle nuove generazioni e il potenziamento del sistema scolastico nazionale. Con il Festival della Filosofia in Magna Grecia in prima linea, la strada per un’istruzione migliore sembra più chiara che mai.

Ivan Matteo Criscuolo

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